Il Vizzarro.it - quotidiano online
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Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
SERRA SAN BRUNO - Passati i giorni in cui la neve non ha dato tregua alle popolazioni montane, ora le Serre si ritrovano strette nella morsa del gelo. Stamattina lo scenario che si è presentato ai serresi era pressochè uniforme: la neve ormai gelata accumulata ai bordi delle strade che, una volta liberate, sono diventate delle piste di ghiaccio pericolosissime per passanti e automobilisti. Le temperature in nottata hanno toccato quota -7, il che con la neve di questi giorni ha creato non pochi disagi ai cittadini della zona. I pullman che portano a Serra gli alunni delle scuole superiori provenienti da Nardodipace, Fabrizia e Mongiana, oggi non sono partiti proprio a causa del gelo che ha ricoperto le strade di montagna. A Serra stamattina sono crollati diversi pezzi di cornicione di un palazzo sito in via Aldo Moro, che hanno ceduto perchè stanotte si è ghiacciata l'acqua che dalle grondaie, fatiscenti, si riversa sulla facciata esterna del palazzo. Sul posto sono intervenuti i vigili urbani e i Vigili del fuoco che hanno provveduto a rimeuovere la parte di cornicione ancora pericolante. Nel centro storico invece una donna, pensionata del luogo, è caduta provocandosi un trauma al braccio, forse una frattura, ed è stata soccorsa dal personale del 118 (foto).
Riceviamo e pubblichiamo: Ancora neve e disagi si registrano sui rilievi montuosi delle Serre Vibonesi. A soffrire di più sono le popolazioni di quei comuni e di quelle frazioni che non riescono ad uscire dall’emergenza a causa delle copiose nevicate che ormai da dieci giorni si rinnovano incessantemente sui rilievi posti anche a bassa quota. “Il disagio maggiore – ha sostenuto con preoccupazione il coordinatore del Pd di Cassari, Nazzareno Salvatore Franzè – è quello relativo alle condizioni in cui versano le strade di collegamento tra i Comuni di Nardodipace, Fabrizia e Mongiana che non consentono una agevole circolazione di veicoli e mezzi neanche verso Serra San Bruno, sede dell’ospedale, e verso le molte frazioni e contrade che sono quasi completamente isolate. I contadini stanno vivendo la terribile angoscia di non poter soccorrere il bestiame che da parecchi giorni è chiuso nelle stalle senza possibilità di avere foraggio o altri alimenti. Il rischio maggiore è che le conseguenze di queste abbondanti nevicate – ha detto Franzè - si ripercuotano pesantemente su quelle famiglie che vivono già situazioni economiche precarie e fanno affidamento sull’allevamento di pochi capi per il mantenimento delle proprie famiglie. Allo stesso tempo, occorre che si intervenga al più presto per liberare i tetti delle case dal peso della neve che non accenna minimamente a sciogliersi e che rischia di compromettere irrimediabilmente la stabilità delle abitazioni. Anche l’approviggionamento dei viveri nei paesi comincia a scarseggiare a causa della difficoltà che incontrano i fornitori per raggiungere i comuni posti a quota più elevata. L’intera economia di questi comuni è bloccata e una delle cose più gravi è che non si intravedono vie d’uscita prima dei prossimi giorni, quando le condizioni climatiche dovrebbero cambiare”. L’allarme lanciato da Franzè, insomma, è rappresentativo di una situazione che ormai appare veramente al collasso e che necessita di un intervento che vada oltre gli sforzi e le risorse delle amministrazioni locali. “Faccio appello alla sensibilità di tutte le autorità e del signor Prefetto - ha detto il coordinatore del Pd delle Serre – affinché sia dichiarato lo stato di calamità naturale anche per i comuni come Nardodipace, Fabrizia e Mongiana dove una prima conta dei danni ha già raggiunto cifre elevate, nonostante siano ancora tante le abitazioni in cui la stima è difficile a farsi. Riprendere la vita di sempre – ha concluso Franzè - appare veramente difficile senza l’aiuto delle istituzioni che possano risollevare le tante comunità pesantemente provate dalla calamità di questi giorni”.
Nazzareno Salvatore Franzè
Coordinatore Pd di Cassari
SERRA SAN BRUNO - Come previsto, ieri sera ha ripreso a nevicare sulla zona delle Serre e purtroppo cominciano a registrarsi anche i primi danni: stamattina, a causa del peso della neve caduta anche stanotte, è crollato un pezzo di circa 5-6 mq del tetto della cappella dei fratelli, una chiesetta (foto archivio della Certosa, a sinistra) che si trova a pochi passi dalla chiesa conventuale (foto, al centro), all'interno del millenario monastero bruniano. Per il resto, nella zona cominciano a registrarsi nuovamente disagi alla circolazione: nei pressi di Monte Cucco stamattina un camion si è messo di traverso bloccando altri 5 camion e rendendo difficoltoso il passaggio delle auto.
Non ci si fa mancare nulla, a Serra. Si perde sempre tanto tempo a prendersi troppo sul serio, e poi finisce che si dimenticano le cose davvero serie. La nevicata record, la “macchina dei soccorsi”, le polemiche, le strumentalizzazioni, i comunicati stampa, le conferenze stampa, i controcomunicati, e poi gente sempre pronta ad incatenarsi, a maledire ‘li previti l’avaru e lu guviernu’, ma anche ad autoincensarsi, a lodarsi e ad imbrodarsi, ad autocomplimentarsi per il gran lavoro fatto. Ridicolo. Il risultato è ridicolo, solo che non c’è niente da ridere. Ormai è una settimana che è scoppiata l’emergenza neve. Qualcuno dice che è finita, che è ormai storia: speriamo, ma vale la pena liberalizzare ogni tipo di scongiuro, perché il cielo si presenta ancora minaccioso. E comunque: il Vizzarro.it in questi giorni ha fornito aggiornamenti costanti sulla zona delle Serre, dando rilevanza alle emergenze e alle criticità, dando voce alle popolazioni dei paesi dell’interno, aggiornando continuamente il quadro di notizie che abbiamo raccolto su un territorio ferito e abbandonato. Abbiamo dato conto, però, anche dello squallido balletto della politica locale che litiga sulle responsabilità in piena emergenza. Balletto che si è riprodotto su facebook con liti inenarrabili tra sostenitori delle opposte fazioni, pubblici scambi di idee di una bassezza tale da far provare vergogna al peggior Borghezio. Da una parte alcuni militanti del Pd locale e il consigliere comunale Mirko Tassone (‘Al lavoro per il cambiamento’) hanno criticato aspramente l’amministrazione comunale per la gestione dell’emergenza, ma per farlo non hanno atteso che l’emergenza terminasse. E giù comunicati stampa facendo la gara a chi arriva per primo. Dall’altra il sindaco Rosi, l’amministrazione, il Pdl, hanno subito risposto con, in ordine cronologico: un comunicato del sindaco, un comunicato del coordinatore cittadino del Pdl, una conferenza stampa del sindaco. Il tutto in piena emergenza, per dire che cosa? Che il comune ha gestito tutto al meglio, che tutto è andato bene madama la marchesa, e che chi lo ha messo in dubbio dovrebbe andare a spalare la neve invece di scrivere comunicati stampa. Appunto. Un paradosso che si ripropone anche su fb con parallelismi disarmanti: “Invece di criticare e di scrivere su facebook, andate a spalare la neve, come me”. Si fa il comunicato per attaccare chi passa il tempo a fare comunicati; si scrive su fb per attaccare chi scrive su fb. Ma il problema è sempre lo stesso: la politica ridotta a discorso da bar, a lotta tra tifoserie, ad insulto personale. Tutto il resto è una conseguenza.
Anche con la neve dunque, il bar Serra è stato frequentatissimo, specie su fb e sui mezzi di informazione. Eppure alcune cose i più le hanno viste con i propri occhi. Difficile smentire, per esempio, che nel momento della nevicata da record, il comune fosse impreparato, nonostante l’allerta meteo continuasse da giorni. Impreparato perché non ha i mezzi, e questo non è colpa di nessuno, ma impreparato anche perché non ha preventivato e organizzato il pronto utilizzo di mezzi privati. Cosa che invece è avvenuta il giorno dopo della grande nevicata. E’ altrettanto innegabile, infatti, che il comune, dopo lo sbandamento iniziale, abbia messo in campo tutte le forze a disposizione, che purtroppo non sono molte. Forse è stato fatto in ritardo, ma è stato fatto. E’ vero dunque che da parte dell’amministrazione comunale, degli operai, degli Lsu, dei volontari della protezione civile, c’è stato un impegno corale e costante, quindi lodevole. La situazione è stata eccezionale, dunque lo sono state anche le difficoltà, ma l’impegno c’è stato, e va detto. Gli attacchi dell’opposizione, che possono piacere o meno nei contenuti, sono inopportuni perché infelici nel tempismo – prima si spala la neve, tutti, sul territorio, poi semmai si critica – e sono anche strumentali, ma è inutile negare che se il Pdl fosse stato all’opposizione, com’è successo in passato, avrebbe fatto lo stesso, se non peggio. E dunque il comune, che si è impegnato al massimo delle proprie possibilità, poteva anche evitare di autoincensarsi, di tacciare come irresponsabile qualunque voce critica, di spendere tempo ed energie in comunicati e conferenza stampa per dire che va tutto bene e che la macchina dei soccorsi ha funzionato al meglio. Non è così, è vero che c’è stato l’impegno, ma ciò che i cittadini hanno vissuto è un’altra cosa. Innanzitutto l’ambulanza è rimasta bloccata per la neve sulla rampa d’accesso dell’ospedale, e questo è un fatto documentato e non è smentibile neanche con mille comunicati fotocopia. Molte abitazioni sono state liberate solo due giorni dopo la nevicata, e in tante ci abitavano anziani soli. Anziani soli rimasti anche senz’acqua, perché le casse di acqua in bottiglia messe a disposizione dal comune se le sono accaparrate solo i più veloci e i più scaltri, nonché i più avidi, ma a chi ne aveva veramente bisogno, perché impossibilitato ad uscire di casa, nessuno ha portato una bottiglia d’acqua.
Tutto ciò non è colpa di qualcuno in particolare, ma vale per dire che un po’ di buon senso e di sobrietà nei comportamenti non guasterebbero, così come non guasterebbe una visione più ampia delle cose: nessuno ha rilevato, per esempio, che i media, dai tg nazionali fino a quelli di provincia, hanno snobbato completamente l’emergenza neve in questa zona, e ne hanno dato qualche accenno solo quando è arrivato l’esercito. E’ un territorio dimenticato, il nostro, eppure la politica, tutta, continua solo a parlarsi addosso. Forse l’emergenza neve è superata, lo si spera, ma con questa classe dirigente, con questa mentalità da bar, da tifo calcistico, sulle Serre continuerà a piovere (sul bagnato) ancora a lungo.
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