Il Vizzarro.it - quotidiano online
Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
Hanno deciso di disertare le urne per riaccendere i riflettori sulla “grande incompiuta”, la Trasversale delle Serre. Diversi cittadini residenti nei comuni di Argusto, Gagliato, Chiaravalle Centrale e Torre di Ruggiero, proprio in concomitanza con l’apertura delle operazioni di voto per il rinnovo del consiglio regionale, domenica prossima a partire dalle ore 8, potrebbero porre in essere una significativa manifestazione di protesta, attraverso la quale – facendo fulcro sull’invito al non voto – intendono riportare agli onori della cronaca la questione della Strada statale 182, la Trasversale delle Serre.
I cittadini, per l’occasione, hanno costituito un comitato spontaneo che, in primis, focalizzerà l’attenzione verso un obiettivo chiaro: il completamento degli appena quattro chilometri che mancano per la realizzazione del tratto Gagliato-Argusto. Un “pezzo” di Trasversale ormai pronto, ma misteriosamente non ancora consegnato perché privo della segnaletica stradale e delle barriere di sicurezza sul ciglio della carreggiata. Poi l’attenzione del neonato sodalizio civico potrà spostarsi sugli altri tratti ancora adibiti a cantiere. Un’iniziativa, quindi, volta ad attirare l’attenzione di una classe politica sorda rispetto alle grottesche vicende che hanno caratterizzato la storia di un’infrastruttura ideata ormai oltre cinquanta anni fa ed il cui mancato completamento, secondo i promotori dell’iniziativa, non sta facendo altro che aggravare la piaga dello spopolamento dell’aree interne.
Come già detto, il comitato sta vagliando in queste ore la possibilità di porre in essere una protesta proprio per la mattinata della prossima domenica 23 novembre, in concomitanza con il voto regionale. L’iniziativa dovrebbe essere svolta nell’area “Scamardi” di Argusto, dove i referenti del sodalizio opereranno una protesta civile, sancita dalla raccolta delle tessere elettorali che dovrebbero essere poi riconsegnate, magari all’attenzione del prefetto di Catanzaro, Raffaele Cannizzaro, in modo da indurre un numero il più possibile maggiore di cittadini a non votare. Per l’occasione si è pensato di allestire un gazebo come luogo fisico di riferimento per la raccolta delle tessere, anche se al momento i promotori sono ancora in attesa di ottenere da parte delle autorità competenti il rilascio delle autorizzazioni che consentano oltreché l’occupazione del suolo pubblico anche la buona riuscita dell’evento.
Le telecamere de Il Vizzarro all’interno dell’Isola ecologica comunale di Serra San Bruno, ridotta ormai ad una vera e propria discarica. Montagne di rifiuti adagiati direttamente sulla terra nuda, ammassati in cumuli alti una decina di metri e lasciati alla mercé delle intemperie. Colate di percolato che si riversano direttamente nei terreni adiacenti alla struttura fino a raggiungere il Leonà, piccolo affluente del fiume Ancinale. Un impianto dove i mezzi comunali riescono ormai a muoversi a stento, dominato dall’incuria e dal degrado, occultato alla vista dei cittadini da reti e mura di recinzione. Habitat perfetto per sciami di insetti e branchi di cani randagi.
Sono scesi in piazza contro quella che loro stessi definiscono una “situazione intollerabile” gli studenti delle scuole superiori di Serra San Bruno. Nella mattinata di oggi, infatti, un centinaio di ragazzi dell' Istituto tecnico commerciale, l'Istituto per Geometri e quello dell'Alberghiero, hanno organizzato una manifestazione durante la quale gli studenti hanno espresso tutto il proprio disappunto contro i “tagli che la Regione Calabria e la Provincia di Vibo” avrebbero attuato nei confronti della scuola. Il corteo – al quale non hanno aderito gli studenti del Liceo Scientifico - è partito intorno alle 8.30 dall'istituto “Einaudi” per poi dirigersi in piazza Municipio dove il rappresentante d'istituto e organizzatore della manifestazione, Emanuele Gallè, ha fatto il suo breve intervento: “Siamo nell'abbandono più totale. Le istituzioni, ormai, non si preoccupano più dei nostri istituti e fanno finta di nulla. Siamo stati in silenzio per molto tempo, ma adesso è giunto il momento di dire basta”.
Gallè, poi, si è concentrato nello specifico sulle problematiche che riguarderebbero i singoli stabili: “Abbiamo un istituto alberghiero non degno di ospitare esseri umani, che si presenta addirittura con aule prive di porte e finestre. E' da, ormai, parecchio tempo che abbiamo rinunciato a svolgere qualunque forma di attività fisica (nostro grande diritto) e ogni qualvolta che ne facciamo richiesta ci viene data sempre la solita risposta, ossia che la colpa è sempre degli altri, vale a dire Comune, Provincia e Regione. Noi studenti che viviamo in un piccolo comune come quello di Serra non abbiamo mai portato avanti una forma di protesta seria contro le istituzioni, gli unici colpevoli di questo abbandono. Cosa che invece avviene in tanti altri istituti Italiani”.
Questi i punti sui quali gli studenti hanno concentrato la protesta: tagli da parte della Regione e della Provincia nei confronti della scuola; la drammatica situazione in cui versa l'istituto Alberghiero; la totale assenza di manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici scolastici; il diritto a svolgere adeguatamente una degna attività fisica e le nuove riforme sulla scuola.
“Questa – ha concluso Gallè – sarò soltanto una prima di una lunga serie di manifestazioni che faremo nel caso in cui la situazione non dovesse cambiare. Il nostro vuole essere un messaggio chiaro alle istituzioni e, soprattutto, al preside dell'istituto, affinchè convochi quanto prima un tavolo, dove vengano fuori le proposte utili per porre fine a questa situazione”.
Il paventato trasferimento della sede provinciale del distretto aziendale Calabria Verde, da Mongiana a Serra San Bruno, sta provocando non poca discordia sia nella cittadina delle Reali Ferriere, sia in altri comuni limitrofi quali Fabrizia e Nardodipace, da dove provengono gran parte dei lavoratori in forza all’ente. Proprio l’amministrazione comunale di Mongiana, per opporsi al provvedimento, ha convocato un Consiglio comunale ad hoc che si svolgerà domani dalle ore 17.30 presso la sala convegni del Museo delle Ferriere. Si tratterà di una seduta “allargata” in quanto al Consiglio è prevista anche la partecipazione di altre compagini amministrative afferenti ai comuni vicini, direttamente interessati dal provvedimento.
All’ordine del giorno un unico punto: discussione e determinazione sulla delibera n. 53 dello scorso 31 luglio 2014, attraverso la quale è stato disposto il trasferimento del distretto dell’ex Afor in altra sede. È chiaro che oltre agli amministratori, anche le comunità interessate dal caso siano ormai in tumulto per un provvedimento che arrecherebbe ulteriore depauperamento ad un territorio divenuto ormai marginale e che porterebbe alla perdita di un importante riferimento istituzionale, soprattutto in materia di territorio e deforestazione, che ha sede a Mongiana sin dagli anni settanta.
In risposta alle contestazioni sollevate, dunque, da più parti, a rispondere è stata nei giorni scorsi proprio l’azienda Calabria Verde, spiegando come si sia resa necessaria l'ubicazione degli uffici in altra sede per via dell’accorpamento con la Comunità Montana. Condizione che avrebbe dunque determinato l’esigenza di individuare un edificio di dimensioni maggiori, capace di ospitare contestualmente il personale dei due enti.
Né la Regione, né il Governo hanno ottemperato agli impegni assunti riguardo alla copertura finanziaria di sussidi, integrazioni e assegni familiari per tutto il 2014 e per il saldo degli arretrati. Di conseguenza, anche a Serra San Bruno, sull’onda delle iniziative in corso ormai in molti Comuni della Calabria, dalla giornata di oggi i lavoratori precari Lpu ed Lsu in organico all’ente comunale, hanno deciso di proclamare lo stato di agitazione e di rimanere in assemblea permanente fino alla manifestazione del prossimo giovedì 25 settembre che si effettuerà presso la sede dell’assessorato regionale al Lavoro in via Lucrezia della Valle a Catanzaro e a cui aderiranno migliaia di precari di tutta la Calabria.
On the news di sabato 20 settembre, sulle frequenze di Radio Serra 98, a partire dalle ore 10.00, è speciale: "Elezioni provinciali 2014". Imminenti, ormai, le consultazioni per la scelta del presidente della Provincia che, per la prima volta, non vedranno i cittadini alle urne. Tra le candidature alla carica di consigliere anche nomi di amministratori finiti nel mirino delle autoritá giudiziarie. Tre liste in competizione che si contendono l'amministrazione di un ente in evidente dissesto. Quali le idee, i progetti dei prossimi amministratori di una provincia che ormai da tempo vive ai margini? In studio il sindaco di Fabrizia, Antonio Minniti, il sindaco di Vazzano, Domenico Villì e il sindaco di Nardodipace, Romano Loielo.
SERRA SAN BRUNO - Si è divisa non poco l’amministrazione comunale sulla questione rifiuti e più in generale sulle condizioni di degrado che da mesi interessano la cittadina. Proprio nelle ultime settimane, infatti, si è creato un vero e proprio strappo in maggioranza fra due fronti palesemente separati e distinti. Da una parte il primo cittadino Bruno Rosi, additato dalla quasi totalità dei componenti della stessa giunta comunale come responsabile unico di un fallimento arrivato ad interessare ogni comparto dell’attività amministrativa; dall’altra il fronte dei “salerniani”, ancorati alle direttive del dominus politico del centrodestra locale, che eppure da ormai oltre un anno deserta le sedute del Consiglio comunale.
È stato necessario l’intervento dei Vigili del fuoco per sedare l’incendio di un consistente cumulo di rifiuti ammassato in uno slargo adiacente a via Giacomo Matteotti, nel cuore del centro abitato di Serra San Bruno. Le fiamme, divampate poco dopo le 22 di ieri sera, hanno interessato diverse buste di immondizia accumulate in fondo alla piazza, adibita a parcheggio comunale, sita a pochi metri di distanza dallo storico quartiere “Zaccanu” dove, tra le altre cose, c’è anche l’edificio che fu l’abitazione del celebre “poeta scalpellino” mastro Bruno Pelaggi.
È ormai da quasi una settimana che, sistematicamente, dalle prime ore del pomeriggio, si registra una consistente riduzione della quantità d’acqua erogata dalla rete idrica comunale di Serra San Bruno. Nei punti più alti del paese, addirittura, negli ultimi giorni, in serata l’acqua è venuta a mancare definitivamente.
SERRA SAN BRUNO – Alcune settimane fa diversi cittadini del rione Terravecchia avevano denunciato la mancata pulizia del locale centro storico, dominato da erbacce alte e piccoli cumuli di rifiuti ammassati fra di loro. Le segnalazioni avevano sortito, in quel caso, un effetto positivo e si era dunque giunti ad alleviare le criticità. Lo stesso non si può dire invece per i disagi sopportati dagli abitanti stanziati nella parte a sud della cittadina della Certosa, che per porre rimedio hanno deciso di agire in prima persona.
Eloquente l’esempio di civiltà involontariamente lanciato da un’anziana residente in via Garibaldi – una delle tante strade adiacenti al centralissimo corso Umberto I – nel cuore del rione Spinetto. La donna, stanca probabilmente di attendere un intervento “istituzionale” – alcuni giorni fa, in un tiepido pomeriggio di inizio giugno, ha imbracciato una zappa e ha ripulito il lungo marciapiede a ridosso dell’uscio della sua abitazione, estirpando le erbe selvatiche cresciute lungo il ciglio della carreggiata. Dopo aver sradicato le erbacce, la donna, le ha raccolte con scopa e paletta, inserite in una sacchetto di plastica e le ha, infine, portate con sé, all’interno della propria abitazione.
Altro singolare esempio di autorganizzazione quello di cui si è invece reso autore un gruppo di ragazzi, sempre in zona Spinetto, ma questa volta a favore dell’impianto sportivo di calcio a 5 sito in località Calvario. I ragazzi, armati di buona volontà, hanno deciso di rimettere in sesto quello che è divenuto ormai nel tempo uno spazio peculiare della loro quotidianità. Anche loro, ormai sfiduciati nei confronti dell’operato delle istituzioni, hanno messo autonomamente mano alla struttura. In particolare hanno provveduto a ripulire il campetto in erba sintetica e tutte le zone limitrofe, a riverniciare gli scheletri delle porte da gioco e a rimuovere delle vecchie reti in ferro poste da anni a limitazione della struttura, divenute oramai arrugginite e pericolanti. Gli stessi ragazzi, su un lato del terreno di gioco, hanno addirittura costruito un piccolo campo da bocce. Un modo semplice ma proficuo per rimettere in sesto uno degli impianti sportivi più frequentati della cittadina, altrimenti abbandonato a se stesso, senza alcun intervento di conservazione e manutenzione.
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