Il Vizzarro.it - quotidiano online
Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
Momenti di panico oggi a Spadola intorno all'ora di pranzo, quando un incendio ha praticamente distrutto un'abitazione situata in pieno centro cittadino, a pochi passi da piazza Ionadi. Sul posto si è reso necessario l'intervento dei Vigili del Fuoco di Serra San Bruno e di Chiaravalle Centrale - i quali hanno evitato che le fiamme si estendessero anche alle abitazioni limitrofe - oltre che quello degli agenti del Commissariato di Polizia della cittadina della Certosa. Incerte, al momento, le cause dell'accaduto. Fortunatamente non ci sono stati feriti.
Riceviamo e pubblichiamo
Dalle risultanze istruttorie e dalle prospettazioni difensive avanzate all’esito dell’udienza di convalida dell’arresto tenutasi in data odierna (ieri, ndr) dinanzi alla Dott.ssa Lucia Monaco presso il Tribunale di Vibo Valentia, è stato ritenuto insussistente il reato di furto aggravato contestato ai due prevenuti in oggetto, con derubricazione dello stesso nell’ipotesi meno grave di appropriazione indebita. Veniva inoltre revocata la misura cautelare degli arresti domiciliari e gli stessi venivano immediatamente posti in stato di libertà, con il solo obbligo di dimora nel comune di residenza.
Si evidenzia, inoltre, che è inveritiera la circostanza riportata nell’articolo secondo la quale, a seguito di perquisizione, nelle abitazioni e nei poderi nella disponibilità dei due fratelli Riniti Antonio e Pasquale siano stati rinvenuti, con sequestro a loro carico, di circa 50 piantoni di guard rail di cui 15 utilizzati per sorreggere una stalla e di materiale di carpenteria di proprietà della stessa ditta ai danni della quale i due fratelli avevano attuato il furto di carburante. Infatti, le perquisizioni hanno avuto esito assolutamente negativo.
Avv. Enrico Chindamo
Avv. Francesco Siclari
Dal 2 febbraio, domenica contraddistinta dalle forti raffiche di vento e dalle ingenti piogge che hanno per ore tenuto in ostaggio la Calabria, i cittadini di Arena residenti nella popolosa frazione di ‘Cerasara’, si erano visti isolati per via di una frana che inaspettatamente aveva sbarrato l’unica via possibile di collegamento fra le loro abitazioni ed il resto del centro urbano.
A nove giorni di distanza, nel pomeriggio di ieri, sono stati finalmente completati i lavori per liberare definitivamente la strada dai detriti. La frana si era originata in seguito all’ondata di maltempo che aveva irrimediabilmente finito per interessare un costone di contenimento, causando quindi un crollo che aveva invaso proprio la carreggiata del tratto stradale che conduce fino, appunto, alla frazione di 'Cerasara'. Con l'intervento di ieri, almeno in quella parte del territorio cittadino, sembra si sia finalmente tornati alla normalità, tanto che sul tratto di strada interessato dalla frana - previa ordinanza comunale - si è dato nuovamente il via libera al traffico in modo da permettere ai cittadini, ed in particolar modo agli studenti, di tornare a percorrerla senza mettere a rischio la propria incolumità.
Altra sorte invece per la frana verificatisi sulla Strada Provinciale (foto) dove si è provveduto semplicemente a posizionare dei blocchi di cemento per arginare il crollo che aveva interessato un promontorio su cui, tra l’altro, sono collocati sia i ruderi del Castello normanno, sia una chiesa medievale, entrambi appartenenti al patrimonio storico-culturale della cittadina. La stessa chiesa nei giorni precedenti era stata completamente svuotata di tutti gli oggetti contenuti all’interno dagli uomini dei vigili del fuoco, giunti al piccolo edificio sacro grazie all’ausilio di alcune motopale. Contestualmente le forze dell’ordine avevano deciso lo sgombero immediato di due nuclei familiari, residenti in strutture in stretta adiacenza del crollo, per evitare il serio pericolo che le abitazioni fossero coinvolte da ulteriori smottamenti.
Foto Valerio Colaci
Mercoledì scorso, le poche ore di tregua concesse dalla pioggia caduta incessantemente in questi ultimi giorni, hanno permesso di portare a termine al meglio le operazioni di demolizione della palazzina ubicata in Via Roma a San Nicola da Crissa. Lo stabile – dichiarato pericolante e disabitato ormai da diversi decenni, sito proprio nel cuore del centro urbano del piccolo comune dell’entroterra Vibonese - aveva registrato ingenti danni nella giornata di domenica, quando - in particolar modo la parte più alta della struttura - era stata sensibilmente erosa dalle forti raffiche di vento e dalle ingenti piogge precipitate in quelle ore.
Dopo alcuni piccoli imprevisti, connessi soprattutto alla posizione dell’immobile, si è finalmente giunti alla tanto attesa demolizione definitiva di gran parte della struttura. La stessa era ubicata in stretta adiacenza ad altre abitazioni del centro cittadino, una delle quali è stata immediatamente sgomberata nei minuti del crollo. I piani superiori dell’edificio sono stati abbattuti quasi “chirurgicamente”, in maniera quindi da non ledere le abitazioni limitrofe, mentre il piano terra è stato preservato dalle operazioni di demolizione proprio perché nello stato attuale – a parere dei tecnici – non rappresenterebbe un pericolo per l’incolumità pubblica.
L’intervento ha chiaramente reso necessario il prolungamento dello stop al traffico che ha interessato tutta Via Roma proprio dal pomeriggio di domenica scorsa, anche se già in queste ore - appena la strada sarà sgomberata definitivamente dai detriti originatisi dal crollo - le autorità competenti potranno finalmente ripristinare la viabilità stradale in quello che è da considerare uno dei tratti di maggiore importanza, in particolare, per la transitabilità dei veicoli diretti dal comprensorio montano delle Serre fino al capoluogo Vibo Valentia o allo sbocco autostradale dell’A3 ubicato all’altezza del ‘Bivio Angitola’.
Dal tardo pomeriggio si è notevolmente e gradatamente abbassata la quantità d’acqua erogata dai rubinetti delle abitazioni serresi. Alcuni punti del paese, come nella zona Scorciatina o nei pressi di via Catanzaro, sono rimasti in queste ore addirittura a secco, così come in molti altri quartieri periferici. In serata il fenomeno ha iniziato ad interessare anche le case del centro storico. Gli amministratori contattati hanno parlato di un problema di carattere tecnico ad una condotta Sorical, ma senza specificare nel dettaglio a cosa fosse imputabile concretamente il disagio e soprattutto quale punto della rete abbia riportato danneggiamenti. A dire degli stessi componenti dell’amministrazione locale, la criticità dovrebbe essere superata già nei prossimi minuti. Tanto che il danno sarebbe stato riparato e, di conseguenza, la gettata di erogazione dell’acqua dovrebbe rientrare nella normalità, anche se chiaramente il condizionale resta obbligatorio tanto che molti cittadini per evitare il peggio stanno già preparando riserve sostitutive, approvvigionandosi di acqua presso le fontane pubbliche site nei paesi limitrofi con fiaschi e bidoni capienti, quantomeno per avere una quantità d’acqua in casa sufficiente a sopperire ai bisogni fisiologici e ai servizi igienici.
SIMBARIO - Non si placano le proteste dei cittadini all’interno del palazzo comunale. Infatti, come segnalato da alcune famiglie, continua a non esserci l’acqua nella zona alta del paese. Principalmente, i luoghi colpiti dal problema sono via Giacomo Matteotti e le abitazioni nei pressi del Calvario. Una storia quella dell’acqua che si ramifica in mille intrecci ai quali i cittadini cercano di far fronte: dalla chiusura sei serbatoi comunali, all’allaccio all’acqua avvelenata dell’invaso dell’Alaco, alle secche estive ecc. Insomma, l’approccio dell’essere umano con prezioso liquido diventa sempre più difficile. E la confusione in merito ai problemi sopra elencati regna sovrana, dato che gli amministratori dei vari Comuni sono sempre di più impegnati nell’infinito balletto di ordinanze che un po’ ne attestano la bontà e un po’ l’impossibilità di utilizzo della stessa per uso umano
SERRA SAN BRUNO - Gran parte dell'abitato serrese è senza acqua da ieri pomeriggio. La causa è l'interruzione di energia elettrica che le forti nevicate delle ultime ore hanno causato all'impianto di potabilizzazione dell'Alaco, in località Lacina, dove si trova l'invaso di cui Sorical si serve per fornire di acqua "potabile" moltissimi comuni del vibonese e della ionica catanzarese. La cittadina bruniana, che dipende quasi totalmente dall'Alaco, è quindi rimasta a secco del tutto, fatta eccezione per alcune abitazioni servite da serbatoi comunali. Per ridare energia elettrica all'Alaco sono arrivati tre enormi gruppi elettrogeni caricati su altrettanti tir, che però non riescono ad arrivare a destinazione. Poco fa uno dei tre camion è riuscito a raggiungere l'Alaco, mentre gli altri si stanno attrezzando di catene. Tra qualche ora, quindi, si spera che il problema sia risolto, anche perchè molte abitazioni e intere vie dell'abitato di Serra sono ancora bloccate. Tanta gente, tanti anziani, per poter uscire di casa aspettano da due giorni invano il passaggio dei mezzi comunali, che però sembrano ignorare totalmente alcune vie del paese.
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