Il Vizzarro.it - quotidiano online
Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
Una signora che doveva farsi eseguire una scintigrafia ossea, effettuò la prenotazione presso il civico Ospedale Pugliese di Catanzaro. Poiché il primo turno utile di prenotazione appoggiava su una data distante tre mesi, dopo qualche tempo insistette nel chiedere se per caso si sia resa libera altra data più vicina. La risposta fu negativa, ma venne accompagnata dall’indicazione che l’esame poteva essere erogato a pagamento , ma a dire il vero, si aggiunse l’indicazione che anche altre strutture catanzaresi erano in grado di effettuarlo. La signora si informò della spesa da sostenere per effettuarlo a pagamento e la risposta fu che costava 150 euro. Ritenendo il costo troppo elevato, decise di telefonare al Sant’Anna Hospital, sempre a Catanzaro. Lì la risposta fu che le prenotazioni a convenzione pubblica per il breve periodo (mese successivo) erano esaurite e che per il più lungo termine ancora non si prenotava. Anche qui c’era però la possibilità di prenotazione a più breve distanza per la fascia a pagamento. La signora si informò del costo e seppe che costava 70 euro. Al che non ci pensò due volte a servirsi di quest’ultima alternativa, essendo a conoscenza che il ticket all’ospedale pubblico sarebbe costato forse anche di più.
Qualcuno del profondo nord, corrotto al pari di tutta la nostra bella terra italica, si permette ancora il lusso di affermare che in Calabria non paghiamo le tasse. A costoro va detto che oltre alle tasse paghiamo anche le gabelle, intese come dazi per poter vivere nel suolo in cui siamo nati. In effetti, tra le altre nauseanti esperienze di malfunzionamento di servizi, il più delle volte vitali, se sfortunatamente una persona si ammala ed abbisogna di un accertamento diagnostico, deve corrispondere una quota che però, sovente, non è per nulla una minor parte; spesso, infatti, la quota-parte ammonta a più dell’intero del costo della prestazione. Si deve precisare che per il solo uso della famosa ricetta rossa, si devono sborsare dieci euro, che si aggiungono allo storico ticket. Di conseguenza si può verificare che in taluni casi, tra costo ricetta e quota partecipativa, l’analisi venga a costare al malato più di quanto non costi in totale al servizio sanitario pubblico. Pertanto è urgente affermare che si rende necessario fare in molti campi una valutazione un po’ più retta, iniziando dal considerare i cittadini come persone con i loro bisogni da amministrare onestamente e non come strumento per l’ascesa al potere. Così anche i conti della sanità potrebbero tornare in quadra.
Col sistema regionale della sanità è stato creato un mostro sfrenato ed incontrollabile. Si va ripetendo che la Regione Calabria, a causa del suo “profondo rosso” ha bisogno di recuperare gli sprechi. Ma prima di gravare sui cittadini e prima che i cittadini si rassegnino, urgerebbe accertarsi dove siano stati allocati gli sprechi. Sicuramente non in servizi che sono stati invece fortemente compromessi, come per alcuni ospedali di montagna o di utilissimi front-line e guardie mediche nel mirino della nuova camaleontica parsimonia. Molto più efficace sarebbe l’eliminazione di prebende e rendite corruttive elettoral-mafiose. Nell’utopica ipotesi che, viceversa, i soldi dei cittadini fossero stati destinati a premurosi miglioramenti dei servizi, una scusante sarebbe in re ipsa. Oltretutto sarebbe potuto verificarsi un graduale risparmio di ritorno, derivante dal miglioramento della salute pubblica, specie se si tiene conto dell’elevata percentuale di anziani in Calabria, causata dalla forte emigrazione giovanile imposta dalla mancanza di lavoro.
Diversamente, per quale altra comprensibile buona causa dovrebbe essere spremuto ai cittadini il sangue che non hanno più da farsi estrarre neppure per le analisi?
Finisce con il risultato di 2 a 0 l’incontro disputatosi al comunale “La Quercia” di Serra S. Bruno tra Real Serra ed il Don Bosco Jacurso: una delle dirette concorrenti in zona play off. 3 punti fondamentali, dunque, per l’undici di mister Gerardo Pisani che permettono di raggiungere in classifica il Folgore Cortale (5 a 1 sul Vallelonga) a quota 33 punti, ma con una partita in meno, da recuperare mercoledì 20 marzo a Maierato contro lo Sport Club del Corso. Il Don Bosco Jacurso resta invece a quota 29 punti in quarta posizione allontanandosi dal Real e dal Cortale.
Sulle tribune circa 200 tifosi del Real Serra e 40 del Don Bosco Jacurso. In porta va Carmine Franzè, con Giuseppe Costa (Classe 97) risparmiato in panchina per essere utilizzato al meglio nel campionato allievi provinciale (dove i ragazzi del Real Serra sono in lizza per la vittoria finale). Per il reparto difensivo (anche oggi zero gol subiti e poche azioni pericolose concesse agli avversari), confermata la difesa schierata sette giorni prima con il San Nicola: Simone Capone (classe 95) e Emanuele Politi sulle fasce, al centro il duo Bruno Bertucci – Filippo Barreca . Sulla linea mediana Simone Stingi (classe 93) e Vincenzo Carchidi (classe 95) sugli esterni, Giuseppe Capone e Gregorio De Caria a gestire il cuore del centrocampo. In attacco Andrea Pisani e il capocannoniere del torneo Michele Zaffino.
Già dai primi minuti di gioco, la squadra locale assume un atteggiamento aggressivo e determinato con Zaffino che sfiora il gol ripetutamente ed è al 15’ che il Real Serra passa in vantaggio grazie al colpo di testa in tuffo del baby Carchidi. La squadra ospite cerca di reagire, ma De Caria, ancora una volta uno dei migliori in campo, rompe tutte le azioni del Don Bosco Jacurso. Al 35’ è un altro baby a mettere il sigillo e lo fa nel migliore dei modi: Simone Capone realizza un eurogol dai 35 metri con uno stupendo tiro al volo che si incassa nel sette. Il primo tempo si chiude sul 2 a 0. Nel secondo tempo spazio per Bruno Ciconte (al rientro dopo l’infortunio) al posto di Vincenzo Carchidi affaticato, ma la trama della partita non cambia: è ancora la squadra di casa ad avere in mano le chiavi del gioco. Ciconte sciupa l’opportunità del terzo gol, e la difesa ospite non sa più come fermare il capocannoniere Zaffino. Entrano Andreacchi (classe 96) che sostituisce Pisani e Bruno Vallelunga al posto di Zaffino salutato dagli applausi scroscianti del pubblico.
La partita si chiude sul 2 a 0 con il portiere Franzè, anche oggi S.V., chiamato quasi mai in causa dagli avversari, forte della protezione di una difesa di certo da categoria superiore.
Soddisfazione quindi per il Real che compie un passo in avanti nella corsa per il salto di categoria. Ma la nota più importante della giornata è il fatto che ad essere stati decisivi sono due ragazzi classe 95, Carchidi e S. Capone, tra i tanti giovanissimi su cui la società ha voluto puntare fin dal principio. Per il prossimo incontro in calendario, la squadra del presidente Masciari è attesa a Filogaso. Una gara che verrà affrontata con l’intento di aumentare il distacco dal Folgore Cortale e dalla quinta classificata (quota 24 punti) per passare in maniera diretta alla fase finale dei play off, che vedrà impegnati il 2° in classifica contro il 5° e il 3° contro il 4°. Anche se la formula prevede delle eccezioni: se il Real riuscirà a classificarsi secondo con 10 punti di vantaggio sulla quinta, la prima fase dei play off non sarà affatto disputata e si passerà direttamente alla sfida contro la vincitrice della sfida tra terzo e quarto classificato.
Riceviamo e pubblichiamo: Ancora neve e disagi si registrano sui rilievi montuosi delle Serre Vibonesi. A soffrire di più sono le popolazioni di quei comuni e di quelle frazioni che non riescono ad uscire dall’emergenza a causa delle copiose nevicate che ormai da dieci giorni si rinnovano incessantemente sui rilievi posti anche a bassa quota. “Il disagio maggiore – ha sostenuto con preoccupazione il coordinatore del Pd di Cassari, Nazzareno Salvatore Franzè – è quello relativo alle condizioni in cui versano le strade di collegamento tra i Comuni di Nardodipace, Fabrizia e Mongiana che non consentono una agevole circolazione di veicoli e mezzi neanche verso Serra San Bruno, sede dell’ospedale, e verso le molte frazioni e contrade che sono quasi completamente isolate. I contadini stanno vivendo la terribile angoscia di non poter soccorrere il bestiame che da parecchi giorni è chiuso nelle stalle senza possibilità di avere foraggio o altri alimenti. Il rischio maggiore è che le conseguenze di queste abbondanti nevicate – ha detto Franzè - si ripercuotano pesantemente su quelle famiglie che vivono già situazioni economiche precarie e fanno affidamento sull’allevamento di pochi capi per il mantenimento delle proprie famiglie. Allo stesso tempo, occorre che si intervenga al più presto per liberare i tetti delle case dal peso della neve che non accenna minimamente a sciogliersi e che rischia di compromettere irrimediabilmente la stabilità delle abitazioni. Anche l’approviggionamento dei viveri nei paesi comincia a scarseggiare a causa della difficoltà che incontrano i fornitori per raggiungere i comuni posti a quota più elevata. L’intera economia di questi comuni è bloccata e una delle cose più gravi è che non si intravedono vie d’uscita prima dei prossimi giorni, quando le condizioni climatiche dovrebbero cambiare”. L’allarme lanciato da Franzè, insomma, è rappresentativo di una situazione che ormai appare veramente al collasso e che necessita di un intervento che vada oltre gli sforzi e le risorse delle amministrazioni locali. “Faccio appello alla sensibilità di tutte le autorità e del signor Prefetto - ha detto il coordinatore del Pd delle Serre – affinché sia dichiarato lo stato di calamità naturale anche per i comuni come Nardodipace, Fabrizia e Mongiana dove una prima conta dei danni ha già raggiunto cifre elevate, nonostante siano ancora tante le abitazioni in cui la stima è difficile a farsi. Riprendere la vita di sempre – ha concluso Franzè - appare veramente difficile senza l’aiuto delle istituzioni che possano risollevare le tante comunità pesantemente provate dalla calamità di questi giorni”.
Nazzareno Salvatore Franzè
Coordinatore Pd di Cassari
Un match da vincere a tutti i costi. Non ci sono alibi per il Serra di mister Pisani, che domani affronterà al Palasport di via San Brunone il Citratum, penultimo a quota 9.
Questa la lista dei convocati:
Carrera
Ciconte B.
Ciconte D.
Capone G.
Capone S.
De Caria G.
De Caria F.
Tino
Carvelli
Albano
Squillacioti
De Stefano
Arbitreranno l'incontro i signori Ursetta e Filippis di Catanzaro
SERRA SAN BRUNO – Il nuovo anno si apre così come si era chiuso il vecchio, almeno per la Serrese che continua nel suo caparbio inseguimento alla capolista Santa Caterina. Reduce dal successo esterno, conquistato ai danni dell’Amaroni (3-0 il risultato finale) i ragazzi di Megna sono, ora, attestati a quota trentaquattro, a sole tre lunghezze dalla vetta. L’ultima del girone d’andata è stata sostanzialmente favorevole alle formazioni di vertice, eccezion fatta per il Filadelfia battuto, tra le mura amiche, dal Marina di Nicotera. Grazie al successo di misura conquistato in casa con il Petrizzi, la capolista è, invece, riuscita a mantenere inalterato il vantaggio dalle più immediate inseguitrici. Un vantaggio che potrebbe ridursi nella prossima di campionato qualora la battistrada non riuscisse ad avere ragione di una delle compagini più in forma del girone. Reduce da sette successi consecutivi, il Badolato cercherà, infatti, di sbarrare la strada alla capolista per continuare la rincorsa alla vetta. Con ventinove punti all’attivo, la formazione jonica sa di dover sfruttare al meglio lo scontro diretto per rientrare a pieno titolo tra le squadre con ambizioni di promozione. Ambizioni che albergano, anche, in casa Serrese, dove, non si fa mistero di puntare al salto di categoria. Per farlo i bianco blu dovranno continuare a seguire il cammino intrapreso, a partire dal derby di domenica prossima con il Limbadi. La sfida con la compagine dell’ex Cuiuli si presenta, sulla carta alla portata, tanto più che, ferma a quota dodici, la compagine tirrenica sta lottando per uscire dal pantano della zona retrocessione. Situazione decisamente differente per il Polistena, che, a cinque lunghezze dalla testa della classifica, deve fare i conti con un Marina di Nicotera ritornato al successo dopo tre turni. Nella lotta per i piani alti potrebbe, ancora, rientrare la Zungrese, che, grazie al 4-1 rifilato domenica scorsa alla Nuova Pontegrante, si è portata, con ventisette punti, al quinto posto in graduatoria. Situazione più defilata, invece, per Nicotera, Filogaso e Cessaniti attestate rispettivamente a quota venticinque, ventitre e diciannove. Tra la pattuglia delle vibonesi, la situazione meno rosea rimane, quindi, quella del Limbadi, impelagato nella lotta per evitare gli spareggi salvezza. Una lotta dura, ma non impossibile, tanto più, che la zona sicurezza dista, allo stato, solamente due punti.
Nuovi clamorosi arresti nell'inchiesta della procura di Cremona sul calcioscommesse che aveva già portato all'arresto, tra gli altri, anche di Beppe Signori. Altri cinque calciatori sono stati arrestati oggi insieme ad altre dodici persone, accusate di far parte di una organizzazione "transnazionale" che tramite una rete di collaboratori (di cui gli arrestati costituirebbero la "base" italiana) a Singapore e nell'Europa dell'est lavorava per alterare i risultati di molte partite nei campionati italiani e in altri paesi. Tra i calciatori arrestati ci sono nomi eccellenti, come il capitano dell'Atalanta Cristiano Doni, e qualcuno che ha giocato anche in Calabria, come il centrocampista dello Spezia Filippo Carobbio (foto), che ha militato nella Reggina nella stagione 2005-06 e fino a dicembre 2007. Il procuratore Roberto Di Martino ha spiegato in conferenza stampa che l'organizzazione investiva somme da 500 a 1,5 milioni di euro a partita, e questi soldi "venivano ripartiti tra i vari membri e anche coloro che non avevano partecipato alla manipolazione ricevevano una quota della somma". Oltre a Doni e a Carobbio, sono finiti in carcere perchè accusati di essere coinvolti nella combine delle partite gli ex giocatori Luigi Sartor (Parma, Vicenza, Inter e Roma) e Alessandro Zamperini (serie B, Lega Pro), e Carlo Gervasoni del Piacenza (attualmente sospeso). I giocatori e gli ex, sostiene la procura di Cremona, sarebbero i referenti dell'organizzazione nel nostro paese, e sarebbero stati corrotti per falsare i risultati degli incontri su cui l'organizzazione aveva scommesso ingenti somme di denaro.
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