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Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
SORIANO CALABRO – Disco verde del consiglio comunale sull'intitolazione di un campo da tennis a Filippo Ceravolo, il giovane ucciso per errore due anni fa sulla strada che collega Pizzoni a Soriano. Accolta, dunque, la richiesta della minoranza, che inizialmente aveva avanzato la proposta di intitolare il campo di calcetto, poi modificata in quanto questo era già intitolato ad una ragazza morta anni fa. "Ci sembra legittimo – avevano dichiarato i componenti dell'opposizione prima della seduta - intitolare un' area frequentata da giovani nel nome di Filippo Ceravolo, affinché questo servi a ricordarlo per come lo conoscevamo tutti, un giovane amante dello sport". Oltre a questo, il consiglio ha dato il via libera anche ad un altro punto, per ricordare la figura di Filippo, ovverosia l'istituzione di una borsa di studio di un valore di 500 euro, le cui modalità verranno concordate nei prossimi giorni con la preside dell'istituto comprensivo. Nonostante tutto, però, non sono mancate le polemiche: prima ancora venisse dichiarata chiusa la seduta, il papà di Filippo, Martino Ceravolo, ha chiesto di intervenire, ma il presidente del Consiglio, Vincenzo Bellissimo, ha replicato dicendo di “aspettare la fine del consiglio, perchè questo prevede la procedura”. Gli animi, quindi, si sono surriscaldati, tanto che è stato necessario l'intervento delle forze dell'ordine. Il sindaco Francesco Bartone ha, dunque, preso la parola, criticando la minoranza, rea a suo dire di “strumentalizzare il tutto e di cavalcare l'onda del disagio”. Critiche, queste, che la minoranza ha subito respinto. Al termine della seduta, Martino Ceravolo è riuscito, comunque, a fare il suo intervento, scagliandosi contro amministrazione e mondo dell'associazionismo, “colpevoli di aver lasciato da sola la mia famiglia nell'organizzazione della fiaccolata che si sarebbe dovuta tenere il 25 ottobre prossimo. Ed, invece – ha proseguito il papà di Filippo – ho deciso che non ci sarà nessuna fiaccolata, soltanto una messa per il secondo anniversario dall'omicidio di mio figlio”.
Omicidio che, come in molti ricorderanno, è avvenuto la sera del 25 ottobre 2012, quando il giovane si trovava in auto in compagnia di Domenico Tassone. Filippo aveva deciso di recarsi a Pizzoni per trovare la ragazza e, al ritorno, aveva chiesto un passaggio proprio a Tassone, vero obiettivo dei sicari. Per una tragica fatalità, il destino ha voluto che a morire fosse proprio Filippo.
SERRA SAN BRUNO – Il consigliere comunale di minoranza del movimento politico “Al lavoro per il cambiamento” Mirko Tassone, nei giorni scorsi ha inviato una missiva al prefetto di Vibo Valentia Michele Di Bari, per evidenziare il mancato rispetto delle prerogative della minoranza in ordine all’approvazione del rendiconto di gestione per l’anno 2012 che avrebbe evidenziato la pessima gestione dell’amministrazione comunale «(disavanzo di 119 mila euro in termini competenza; 187 mila in termini di risultato di amministrazione)». Secondo quanto afferma Tassone la convocazione del consiglio comunale durante il quale il bilancio è stato discusso a approvato non sarebbe stata preceduta «da alcuna comunicazione con la quale si portavano a conoscenza i singoli Consiglieri Comunali della disponibilità degli atti relativi al rendiconto di gestione. Al contrario, il deposito degli atti in questione veniva indicato solamente nell’avviso di convocazione, notificato in data 6 maggio, quindi, 16 giorni prima dello svolgimento del Consiglio Comunale. A ciò si aggiunga – prosegue il consigliere di opposizione - che, in data 21 maggio u.s, alle ore 13 circa non era ancora disponibile la relazione del Revisore dei Conti, consegnata, da un vigile urbano, al sottoscritto, solamente intorno alle ore 20 di martedì 21 maggio». Quindi nel pomeriggio del 20 maggio «era stato notificato un Ordine del Giorno aggiuntivo con altri cinque punti, tra i quali due varianti allo strumento urbanistico, da discutere nella seduta convocata per le ore 9,30 del 22 maggio. Considerando che gli atti di cui all’ordine del giorno aggiuntivo sono stati materialmente consegnati nella mattinata del 21 maggio, a meno di ventiquattro ore dall’avvio dei lavori del Consiglio Comunale, si comprende bene la difficoltà dei Consiglieri a valutare compiutamente la documentazione». Inoltre da una sommaria analisi degli atti relativi al Conto Consuntivo «erano emerse macroscopiche discrepanze, tra il documento licenziato dalla Giunta e la Relazione prodotta dal Revisore dei Conti». Ad esempio: «il documento redatto dalla Giunta evidenziava delle somme incamerate dal Comune provenienti dalla raccolta differenziata, mentre per il Revisore dei Conti, nell’anno 2012, il Comune non avrebbe introitato alcuna risorsa; nella premessa al suo documento, il Revisore dei Conti, dichiara che non ci sarebbero debiti fuori bilancio, salvo evidenziare, in conclusione, che alcuni responsabili di servizio non avrebbero presentato alcuna attestazione in merito all’esistenza di debiti fuori bilancio. Si aggiunga, inoltre, che durante la discussione in Consiglio, il sottoscritto, evidenziava che l’assenza di debiti fuori bilancio non poteva essere verosimile per, almeno, due ragioni: 1) nel corso del 2012 il comune ha realizzato, infatti, lavori (per i quali in data 5 novembre 2012 il sottoscritto ha presentato un’interrogazione tuttora inevasa) di manutenzione straordinaria presso il cimitero per i quali non risulta essere stato assunto alcun impegno di spesa; 2) nel corso del 2012 il Comune nell’aderire al progetto “Pitagora Mundus” ha sottoscritto una convenzione (peraltro senza sottoporla al Consiglio Comunale) con I.S.C.A.P.I. in ragione della quale cinquanta studenti egiziani sono stati ospitati presso due strutture alberghiere cittadine ( una delle quali, agriturismo “Fondo dei Baroni, in questi giorni ha inviato una lettera ai quotidiani locali per denunciare il mancato pagamento, da parte del Comune di Serra San Bruno, delle spettanze relative all’ospitalità fornita a partire da settembre 2012)». In merito all’esistenza o meno dei debiti fuori bilancio, evidenziati «il sindaco e gli assessori si sono astenuti dal dare risposta». Considerando, infine, che il rendiconto di gestione 2012 «presenta un disavanzo di competenza superiore ai 119.000 euro ed un disavanzo di amministrazione superiore ai 187.000 abbiamo ritenuto necessario presentare al Consiglio una motivata richiesta di rinvio (Doc. allegato) al fine di garantire a ciascun Consigliere la possibilità di valutare compiutamente l’intera documentazione». Secondo Tassone nonostante le evidenti violazione normative regolamentari, il Consiglio, con i soli voti favorevoli dei consiglieri di minoranza (Tassone e Lo Iacono, assenti Federico e Raffele), ha respinto la proposta procedendo all’approvazione del Conto Consuntivo». Il documento è stato licenziato con il voto della maggioranza, mentre MirkoTassone non ha partecipato.
(articolo pubblicato su Il Quotidiano della Calabria)
SERRA SAN BRUNO - Inizia male e si conclude peggio il sedicesimo Consiglio comunale della poco prosperosa era Rosi, con lo stesso Sindaco in evidente difficoltà, incollato al cellulare per chiedere “l’aiuto da casa” ed una maggioranza che alla fine sarà anche incapace di mantenere il numero legale determinando così il rinvio degli ultimi 2 punti all’ordine del giorno: una manovra voluta e pilotata che causerà le ire di qualcuno fra il pubblico.
Ma andiamo per gradi. Col primo punto all’ordine del giorno si approvano i verbali del Consiglio precedente. Si passa poi al vero nodo della seduta: il Rendiconto di Gestione dell’esercizio Finanziario 2012. Nello schema emergono diverse incongruenze fra quanto approvato dalla Giunta e quanto invece riportato nella relazione firmata dal Revisore dei ContiSERRA SAN BRUNO - Una provocazione, ovvero un’interpellanza sull’interpellanza, con la quale il consigliere di minoranza del movimento “Al lavoro per il cambiamento” Mirko Tassone ha reputato necessario «richiamare il sindaco alle sue responsabilità ed ai suoi doveri, peraltro, imposti dalla legge». Dunque, il sindaco Bruno Rosi non ha risposto alle numerose interpellanze che investono vari problemi della cittadina montana e Mirko Tassone ha presentato una interpellanza per chiedere conto delle mancate risposte alle interpellanze precedenti. Quella in questione è stata inviata per conoscenza anche al Prefetto di Vibo Valentia Michele Di Bari. Nel documento, Mirko Tassone interroga il sindaco per sapere «le ragioni per le quali non è mai stata fornita alcuna risposta in merito alle istanze menzionate in premessa; se la mancata risposta alle interrogazioni ed alle interpellanze debba essere ricondotta ad un atteggiamento sprezzante delle prerogative della minoranza; se le mancate risposte siano riconducibili al desiderio o alla volontà di celare ai consiglieri comunali, appartenenti ai gruppi di minoranza, verità scomode o imbarazzanti; se la mancata risposta alle interrogazioni ed alle interpellanze debba essere interpretata come un Suo precipuo modus operandi desideroso di gestire la cosa pubblica come fosse un fatto privato o personale; se la mancata risposta alle interrogazioni ed alle interpellanze debba lasciar intendere che la Sua amministrazione abbia qualcosa da nascondere o da temere da una trasparente gestione della cosa pubblica; se, alla luce delle norme legislative, statutarie e regolamentari, vigenti non ritenga necessario ed opportuno assoggettarsi al rispetto dei principi di buona amministrazione e legalità fornendo le necessarie risposte alle istanze di sindacato ispettivo indicate in premessa».
Il consigliere d'opposizione spiega che a decorrere dall’attuale consiliatura, nell’ambito delle prerogative di sindacato ispettivo previste dalle norme legislative, statutarie e regolamentari, ha presentato diverse interrogazioni ed interpellanze: "in data 1 agosto 2011 è stata presentata un’interrogazione a risposta scritta avente ad oggetto lo stato di “Potabilità dell’acqua”; in data 3 agosto 2011, è stata presentata un’interpellanza avente ad oggetto "Ridimensionamento Ospedale San Bruno - delibera N. 940/CS del 28 luglio 2011 della Commissione Straordinaria”; in data 21 marzo 2012 è stata presentata un’interrogazione a risposta scritta avente ad oggetto “Furti in abitazione–ordine pubblico”; in data 26 marzo 2012 è stata presentata un’interpellanza a risposta scritta avente ad oggetto “Presenza cani randagi”; in data 6 agosto 2012 è stata presentata un’interpellanza avente ad oggetto “Affidamento gestione parcheggio comunale Santa Maria del Bosco”; in data 6 agosto 2012 è stata presentata un’interpellanza avente ad oggetto “Potabilità dell’acqua”; in data 5 novembre 2012 è stata presentata un’interrogazione avente ad oggetto “Lavori manutenzione straordinaria viali cimiteriali”.
Nonostante le previsioni normative, statutarie e regolamentari, però, a Tassone non è mai stata fornita alcuna risposta. Una ulteriore provocazione, dunque, la sua, per denunciare il mancato rispetto delle prerogative della minoranza e per mettere a nudo le difficoltà della giunta Rosi, interessata da una Commissione d’accesso agli atti che ha ottenuto ulteriori 45 giorni di proroga prima di redigere la relazione che verrà poi sottoposta al comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza presieduto dal Prefetto.
SERRA SAN BRUNO - “Una seduta tecnica”. Così definisce, il primo cittadino Bruno Rosi, il Consiglio Comunale andato in scena questa mattina a Palazzo Chimirri. Forse eccessivamente tecnica, tanto da divenire, ancora una volta, una seduta del tutto sorda rispetto a quanto accade a pochi metri dall’ombelico del palazzo comunale. Un’amministrazione che non perde occasione per dimostrarsi sempre più insensibile rispetto al degrado civile e culturale in cui la cittadina è sprofondata ormai da troppo tempo.
È stato Mirko Tassone, unico presente oggi in minoranza assieme a Giuseppe Raffele, a porre in rilievo l’allarme ordine pubblico: “Viviamo in un’emergenza evidente caratterizzata da autovetture incendiate (lo stesso Tassone ne fu vittima qualche giorno fa, ndr), furti nelle abitazioni e sparizioni di giovani. È strano che il Consiglio non senta l’esigenza di affrontare questi temi”. Tassone fa quindi esplicitamente riferimento al “caso Massimo Lampasi”, giovane 25enne serrese con qualche precedente penale, misteriosamente scomparso e di cui, da quasi una settimana, non si hanno più notizie. La legittima veemenza con cui Mirko Tassone affronta la questione è determinata anche e soprattutto dal fatto che, lo stesso Consigliere di minoranza, nel maggio scorso, aveva indirizzato al Sindaco un’interrogazione in cui si chiedeva l’elaborazione di un piano per migliorare l’illuminazione del centro-storico e sfavorire quindi l’azione notturna di criminali e “topi d’appartamento”, con l’istituzione dell’Assessorato per la Pubblica Sicurezza e la richiesta al Prefetto di un apposito Comitato d’Ordine e Sicurezza Pubblica. Ma la richiesta era stata totalmente ignorata dalla maggioranza serrese, tanto che alla stessa istanza non aveva fatto seguito alcuna risposta, né negativa né positiva. Un atteggiamento di indifferenza, dunque, che continua a protrarsi anche in questi giorni “difficili” vissuti, purtroppo, dalla cittadina serrese.
A ribattere è il Sindaco: “Non c’è stato il tempo per inserire la discussione nel Consiglio, abbiamo delle scadenze importanti da rispettare”. Peccato però che la seduta sia stata convocata già dal 25 febbraio e si sia trovato il tempo, piuttosto, per integrare tre giorni dopo un argomento aggiuntivo a quelli già previsti all’ordine del giorno (l’affidamento del servizio di Tesoreria). Integrazione effettuata quindi il 28 febbraio, ben due giorni dopo la scomparsa di Lampasi. Sullo stesso tema Salerno rassicura: “Quello di Lampasi potrebbe essere un allontanamento volontario, che non c’entra nulla con la criminalità organizzata. C’è una linea di confine oltre la quale la politica non può andare. Della questione sicurezza se ne riparlerà nel prossimo Consiglio”. Speriamo non sia troppo tardi.
Tornando ai tecnicismi, con il primo punto si decide di approvare il verbale della seduta precedente (quella in cui il Comune acquistò un immobile nel centro storico, nonostante la Spending Review gli impedisse di farlo). Al secondo e terzo punto si trattano due accordi di programmazione negoziata dei fondi PISL per, rispettivamente, la ristrutturazione di un complesso edilizio (ospizio di località “Guido” mai completato) da destinare a “Casa del Pellegrino” (1.800.000 euro) e per la ristrutturazione della vecchia casa mandamentale da adibire a museo/pinacoteca (560.000 euro).
Si passa così al Protocollo di intesa sulla SUA (Stazione Unica Appaltante). Ancora il Consigliere Mirko Tassone propone di approvare un protocollo aggiuntivo per dimezzare la quota minima per le forniture dei beni e servizi (da 100mila a 50mila euro) e per garantire quindi maggiore trasparenza nell’aggiudicazione delle forniture a soggetti privati. La maggioranza rigetta la proposta. La discussione slitta quindi, a dire il vero impropriamente, sulla Commissione d’Accesso agli Atti, insediatasi dal novembre scorso al Comune di Serra San Bruno per presunta infiltrazione mafiosa. Ancora Nazzareno Salerno, capitano coraggioso, mentre gli altri esponenti della maggioranza giocano con il cellulare o sfogliano il giornale, in maniera del tutto fuori contesto rispetto alla discussione, rassicura a voce alta: “Non abbiamo paura e non abbiamo niente da nascondere, il fatto che ci sia una Commissione d’Accesso al Comune non ci intimorisce”. Si salvi chi può.
SERRA SAN BRUNO - Si consuma in meno di 20 minuti quello che con buone probabilità potrebbe essere stato uno degli ultimi consigli comunali della poco felice era Rosi. Tutti presenti in maggioranza. Riconquista la poltrona al centro del tavolo consiliare il Segretario Lombardi Satriani, protagonista della colluttazione con il Sindaco Bruno Rosi, andata in scena nell’ottobre scorso nei corridoi della casa municipale. I due, querelatisi a vicenda, per tutto il corso dei lavori non si scambiano neanche uno sguardo.
Si inizia con una minoranza presente a singhiozzo. Al II punto della discussione, in lieve ritardo, si presenta Rosanna Federico. A darle man forte al punto successivo arriva anche Lo Iacono. Mirko Tassone e Pino Raffele assenti.
Seduta non immune a pecche nonostante la squadra del Pdl locale abbia avuto la possibilità di condurre in perfetta e comoda solitudine la quasi totalità della discussione dei 4 punti all’ordine del giorno. Tutti votati in fretta e furia, senza essere introdotti nei particolari da una dovuta trattazione del Presidente dell’assise comunale De Raffele.
Grazie al I punto si dà rimedio ai verbali del Consiglio precedente, quando diversi atti furono presentati in maniera ambiguamente incompleta: “Adesso abbiamo allegato sia il parere dei responsabili che del segretario” assicura telegrafico il capogruppo Pdl Salerno.
Al II punto l’approvazione del “regolamento dei controlli interni” (l. 213/2012) con il quale vengono definiti ruoli, responsabilità e strumenti per garantire una gestione amministrativa e contabile regolare e corretta. Nonché la verifica sulla “adeguatezza delle scelte compiute” e la congruenza tra risultati conseguiti e obiettivi predefiniti. Per fortuna la baracca sarà presto smontata.
Il nuovo Revisore dei Conti, nominato con sorteggio direttamente dalla Prefettura, sarà Santoro Orlando.
Al quarto ed ultimo punto “l’acquisizione di un immobile in Via Scaramozzino” su proposta dello stesso proprietario, il signor Francesco Ruffa. Si tratta di una grossa casa sita nel cuore del centro storico di Terravecchia, valutata per difetto 120mila euro dall’ufficio tecnico comunale: una somma irrisoria rispetto al reale prezzo di mercato. Il Comune l’acquisirà per la cifra simbolica di 5mila euro (quanto il Signor Ruffa deve all’ente per ICI non pagata). Il problema è, al di là della bontà degli intenti, come fa notare il Consigliere di minoranza Federico, che “la legge di stabilità 2013 vieti l’acquisizione di immobili ai Comuni”. Infatti il Consiglio dei Ministri nello scorso 12 ottobre, ha varato la legge di stabilità, che oltre ad aver aumentato l’Iva di un ulteriore punto percentuale, bloccato il contratto degli statali fino al 2014, tagliato un miliardo al Servizio Sanitario Nazionale, stanziato 58milioni di euro per la partecipazione dell'Italia alle spese di ristrutturazione del quartier generale della Nato, ha anche dato lo stop all'affitto e all'acquisto di nuovi immobili da parte di tutte le amministrazioni pubbliche.
E anche questa volta si dirà “pazienza, sono inesperti”. Non è uno sbaglio ma soltanto un modo di crescere.
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