Martedì, 07 Ottobre 2014 11:32

La borbonica ex Statale 110 - LE FOTO -

mini fotostradaNon serve sfogliare le pagine di storia calabrese per comprendere che l’ex Statale 110 (ora di competenza della Provincia) sia una via di comunicazione voluta da Ferdinando II nel 1837. Salvo il manto stradale in catrame – completamente rovinato lungo il tratto Angitola-Serra San Bruno, pieno di dislivelli, grosse buche e deviazioni – la strada in questione non è per nulla cambiata rispetto a quella borbonica, anzi, è peggiorata.

Nonostante le esigenze degli abitanti dell’entroterra serrese, che per spostarsi sulla zona tirrenica sono costretti a percorrere l’ex Ss 110, nessuno da anni pare abbia preso a cuore l’idea di porre in essere anche una leggera parvenza di manutenzione stradale. E, in tal senso, non risulterebbe neanche utile rifugiarsi dietro la recente gestione della Provincia da parte del commissario Ciclosi, perché l’ex Statale 110 è sempre stata in condizioni più che pessime.

Durante tutto il periodo estivo di quest’anno, la già stretta carreggiata è notevolmente diminuita a causa delle erbacce, che in alcuni tratti coprono quasi interamente le corsie. Ogni giorno, oltre alle persone che la percorrono con le auto per raggiungere l’autostrada (svincolo di Pizzo), sul manto stradale disastrato sono costretti a passare i mezzi pesanti della grande distribuzione e quelli delle imprese addette ai lavori della celebre e chimerica “Trasversale delle Serre”.

Con la circolazione dei mezzi pesanti – che con la loro mole hanno anche creato quelle che sembrano delle gallerie nella fitta vegetazione – il traffico diventa estremamente lento, e per le auto la possibilità di superare è nulla. Non è nemmeno raro trovare grossi tir, provenienti da direzione opposta, bloccati all’altezza di San Nicola da Crissa o lungo i tornanti a pochi chilometri dal bivio Angitola.

La pericolosità della strada è estremamente evidente. Ma, a suscitare ancor di più lo scandalo è anche il fatto che, con il depotenziamento del sistema sanitario voluto dalla gestione Scopelliti, sia le autoambulanze che i malati, per far fronte alla mancanza dei servizi dell’ospedale “San Bruno” di Serra, sono costretti a raggiungere l’ospedale Jazzolino di Vibo, percorrendo la suddetta strada provinciale, o, in alternativa, il malridotto tratto che dal comune di Serra porta al comune di Sorianello, quasi impercorribile durante la stagione invernale e situato in una zona altamente franosa.

La sistemazione dell’ex Statale 110, che può definirsi di fatto un provvedimento di estrema urgenza, dovrebbe essere uno dei tanti nodi da risolvere da parte del nuovo consiglio provinciale, con a capo il presidente Niglia, eletto il 28 settembre scorso con le elezioni di secondo livello, all’interno della lista “inciucio”, che ha visto il connubio tra i renziani del Pd con esponenti di FI e FdI.

(clicca sulle foto per ingrandirle)
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mini fotostrada2
mini fotostrada3

 

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Sabato, 21 Giugno 2014 13:34

Il Canzonato/9

mini ilcurioso

di Francesco Tiron Petrarca
 
XIX
 
Occhi vaganti, minaccian conflitto
nel bel viso che nasconde sconforti
tra i militanti della destra assorti
Ferro, Galati, Santelli, Occhiuto e Fitto.
 
Visibili sembrano i loro pensieri…
Seppur amoroso cammin li conduce
il gruppo non gode di grande salute
e forte è il disprezzo che spesso li induce
 
a far degli incontri psuedo-sinceri
per mostrar agli altri la loro virtute
celandosi odiose e violente battute.
 
Ma l’ore del pianto, che son già vicine
riservan per loro una penosa fine.
Bandier tricolori tornate in soffitto!!
 
XX
 
La colpa? È sempre del nano gradasso
che di abbandonar non ne vuole sapere
continuando a prendervi per il sedere
perché del suo mazzo vuol essere l’Asso
 
Ma cosa più grave è il popolo stesso
intento a tifare per l’ex cavaliere
che non vuole proprio ammainar le bandiere
per facilitarne il normale trapasso
 
Li chiaman gli azzurri facinorosi
che arrivan  pian piano senz’essere visti
convinti a difender il loro “Signur”
 
E noi che ascoltiamo quei toni furiosi
chiediamo a voi tutti fedeli forzisti
Ma quale “oltre le divisioni tour….!!!???” 
 
 
Nella foto: "I curiosi", opera del pittore olandese Leonard Bramer
 
 
 
 
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mini alessandra_sarloVIBO VALENTIA - Nel luglio del 2010 il governatore Scopelliti, nel vano tentativo di evitare il commissariamento dell’ente, nominava Alessandra Sarlo a capo dell’Asp vibonese. Dirigente alla formazione presso la Provincia di Reggio, commercialista e manager di lungo corso, la candidata, che di certo non temeva concorrenti, fu catapultata in una delle realtà sanitarie più complesse della regione. Certo, apparve subito chiaro ai più che non sembrava affatto ferrata in materia sanitaria. Dichiarazioni rilasciate col contagocce e pochi, fugaci incontri con la stampa per evitare domande scomode. Ma a tracciare il bilancio senza lode del suo operato fu il ministero dell’Interno, che, nel dicembre dello stesso anno, decretò il commissariamento dell’Asp vibonese per infiltrazioni mafiose, mettendo fine all’ingloriosa parentesi Sarlo.

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mini provincia-vibo

Riceviamo e pubblichiamo
 
 
Quando nel corso dei tanti mesi trascorsi polemizzavo aspramente con i vertici politici ed amministrativi della Provincia, a cui rimproveravo una gestione “libertina” delle risorse, assieme ad una improvvisata e superficiale azione politica venivo letteralmente aggredito dal fuoco di sbarramento che l’ex Presidente e l’ex Direttore Generale mettevano in campo per difendersi dal rompiscatole Prestia, unico ad avere la voglia, e forse il coraggio, di sfidare i due potenti. Chiedevo ripetutamente la consegna dei bilanci consuntivi, ma mai questo avveniva, solamente nel 2009 riuscimmo ad avere il bilancio preventivo che, anche se rappresentava l’elenco dei buoni propositi, in qualche modo faceva intravedere gli sprechi. Oggi capiamo perché quei bilanci erano cosi segreti e venivano negati alle Organizzazioni sindacali che invece avevano ed hanno il diritto di esaminarli. Chiedevo, a quel tempo, al Direttore Generale di dedicare le proprie energie allo svolgimento dei compiti a lui assegnati che, brevemente riassumo: attuazione degli indirizzi e degli obiettivi stabiliti dagli organi di governo dell’ente, secondo le direttive impartite dal capo dell’amministrazione;sovrintendenza alla gestione dell’ente,perseguendo livelli ottimali di efficacia ed efficienza; predisposizione del piano dettagliato degli obiettivi; formulazione del piano esecutivo di gestione; coordinamento dei dirigenti, per le attività di cui sopra. Ed oggi mi chiedo, quei compiti sono stati espletati da tutti coloro che in quelle norme vengono richiamati ? O a gestire la Provincia erano soltanto il Dirigente Vinci e la Dirigente De Sossi ? Nei nostri comunicati denunciavamo le eccessive spese per le collaborazioni degli amici infilati negli staff del Presidente e degli Assessori, quando agli oltre 40 part time dell’ente veniva erogato uno stipendio di poco superiore alle 500 euro mensili,criticavamo gli eccessivi costi della politica, rappresentavamo crudamente all’opinione pubblica, che non reagiva in alcun modo, che a Palazzo ex Enel la cosa pubblica veniva gestita come se fosse cosa propria dal gruppetto di amici che, poveri ingenui compreso me, il popolo di centrosinistra aveva mandato ad amministrare. Quando nel 2008 denunciammo che il Direttore Generale ricopriva impropriamente anche la carica di Segretario Generale, andando a percepire pressappoco l’equivalente del compenso di due Ministri della Repubblica, facendo venir meno le risorse per altri benefici da rivolgere alla collettività, fui diffidato ufficialmente a non parlare più di lui, con frasi sprezzanti tipo “quali titoli hai per permetterti di giudicare e di valutare? Pensa a giudicare le tue incapacità “ e con la maligna insinuazione che se qualcuno, evidentemente arrabbiato per tali disparità, avesse commesso azioni delittuose nei suoi confronti sarei stato considerato come mandante. Naturalmente non rimasi zitto. La preoccupazione era riferita alla eventuale reazione degli oltre cento precari che senza tanti fronzoli furono mandati via perché le risorse disponibili dovevano essere utilizzate per fini più alti. Nessuno fece caso al fatto che la quasi totalità delle somme necessarie a pagare quei lavoratori provenivano dai fondi europei che la Provincia riceveva tramite la Regione. Mestiere difficile a quel tempo stare fuori dal coro, tant’è che mai nessuno osò dire qualcosa su quei potenti. Anzi, per tornare a poche settimane fa con un lapsus freudiano De Nisi affermava che noi denunciavamo fatti ed aggiungo io misfatti, soltanto perché non ci era concesso di partecipare alla spartizione della torta. La sottrazione delle risorse del fondo antiracket per spartirsi quelle quote, è particolarmente odiosa, se è vero come è vero, che chi ne aveva particolarmente bisogno non ne ha potuto beneficiare, ma in quanto a sottrazione di risorse ai più deboli ci sono anche altri casi che gli inquirenti porteranno sicuramente alla luce, ad esempio aver fatto pagare per tanti anni la tassazione Irap ai lavoratori cosiddetti articolo 7 facendogli sottoscrivere contratti-capestro, quando quella era una partita economica che doveva ricadere esclusivamente sull’amministrazione dell’ente. A nulla sono valse le nostre denunce, il livello di supponenza di cui erano pervasi li induceva a ritenere che mai si sarebbe frugato tra quelle carte, e ciò li metteva al riparo da ogni forma di pudore. Oggi che più c’era bisogno di una gestione consapevole ed oculata gli Schettini sono andati via lasciando i lavoratori in un mare di problemi, ma oggi che sembra tutto così nero è invece il momento di farsi forza e di riporre la fiducia nel Commissario Ciclosi che, visto l’ottimo lavoro svolto altrove, sarà sicuramente capace di trarre il meglio da quanto le normative offrono.
Sarebbe bello che la Provincia non venisse cancellata, che i lavoratori restassero al loro posto, e la cosa ancora più bella è che non ci sarebbero più l’ex Presidente e l’ex Direttore Generale.
 
Il Segretario Provinciale 
Uil Vibo Valentia
Luciano Prestia
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mini municipio serraSERRA SAN BRUNO - Acqua e ospedale. Ad oggi, sembrano essere questi i temi al centro del dibattitto politico locale. Da un lato, infatti, la minoranza critica senza mezzi termini l’ "immobilismo" dell’amministrazione comunale e, dall’altro, la maggioranza pidiellina si difende rispedendo le critiche al mittente. Un rimpallo di accuse e di responsabilità, insomma, che non ha portato ad alcun risultato concreto. Eppure, dalle retrovie qualcosa si muove. La minoranza, infatti, è in attesa di conoscere l’esito della questione relativa a Bruno Zaffino, l’ex assessore comunale ai Lavori pubblici estromesso dalla squadra di governo. Il sindaco Rosi, nel soffermarsi sulle motivazioni che lo avrebbero indotto a prendere una decisione di questo tipo, ha parlato di "rilancio dell’attività amministrativa".

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Giovedì, 12 Aprile 2012 12:59

Serra, i politici al cambio di casacca

mini masciari_zaffinoSERRA SAN BRUNO – Venuto meno il potere, collante che aveva fatto del locale centrosinistra un’armata quasi imbattibile, in quello che rimane dell’ex alleanza che aveva consentito all’allora sindaco Bruno Censore di diventare consigliere regionale del Partito Democratico e al suo facente funzioni Raffaele Lo Iacono di vincere le comunali diventando primo cittadino di Serra San Bruno, le cose sono assai mutate. I salti della quaglia sono stati molteplici e tra diserzioni e migrazioni varie, del centrosinistra rimane solo un  partito, quello Democratico che attraverso l’innesto di forze nuove, tenta di rifarsi il trucco.

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mini giuseppe-barbaraSPADOLA – Ad una manciata di giorni dalla presentazione ufficiale delle liste per il rinnovo del consiglio comunale, la situazione appare, ancora, nebulosa, precaria, impossibile da decifrare. Le uniche certezze, come segnalato nei giorni scorsi, sono rappresentate dalla ricandidatura, alla carica di primo cittadino, di Giuseppe Barbara (foto) e dalla frammentazione di quello che è stato lo zoccolo duro di Michela Tassone. Se in casa di “Identità spadolese”, la lista che sostiene l’attuale maggioranza, le cose sembrano procedere nel migliore dei modi, così non sembra sul versante dei potenziali antagonisti, dove, allo stato, si registra una situazione di stallo che rischia di regalare una facile vittoria al gruppo capitanato da Giuseppe Barbara.

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mini minoranza_serraSERRA SAN BRUNO – I quattro esponenti della minoranza in seno al Consiglio comunale serrese sono determinati a chiedere al prefetto se nell’amministrazione comunale “esistono ancora le condizioni, sotto ogni profilo incluso quello della legalità, per gestire la cosa pubblica”. Il concetto è stato ribadito più volte nel corso della conferenza stampa indetta dall’opposizione all’indomani della seduta di Consiglio in cui l’ex assessore Bruno Zaffino ha chiesto platealmente al sindaco Bruno Rosi di dire tutta la verità sulla sua estromissione improvvisa dalla giunta, provocando la reazione della minoranza che si è autosospesa dal Consiglio in attesa di chiarimenti con il prefetto.

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mini bruno zaffinoSERRA SAN BRUNO – Soffiano venti di tempesta sull’amministrazione comunale targata Pdl. Come previsto, questa sera in Consiglio comunale è scoppiato il “caso Zaffino”, con delle dichiarazioni pesantissime rilasciate di fronte all’assemblea dall’ex assessore Pdl che, a fine dicembre, è stato improvvisamente estromesso dalla giunta comunale con motivazioni che appaiono indubbiamente molto formali e poco sostanziali. In apertura di seduta, il sindaco Bruno Rosi ha comunicato al Consiglio l’avvicendamento nell’esecutivo tra Bruno Zaffino (foto) e il neo assessore Adriano Tassone. Vista la scarsa loquacità sull’argomento da parte del primo cittadino, il consigliere di opposizione Pino Raffele (“La Serra”) è intervenuto per chiedere

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