mini _DSC1340SERRA SAN BRUNO - La replica al nostro articolo del 4 settembre dal titolo 'Serra, sorgente danneggiata da mesi e mai riparata. E il Comune invita a ridurre gli sprechi' (https://www.ilvizzarro.it/serra-sorgente-danneggiata-da-mesi-e-mai-riparata-e-il-comune-invita-a-ridurre-gli-sprechi.html) con cui abbiamo denunciato le condizioni in cui si trova una delle sorgenti che serve il serbatoio comunale 'Castagnari', lascia perplessi non tanto per l'italiano a tratti oscuro, quanto per il contenuto.

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mini municipio_serraQuella di domani sarà l'occasione per "elencare, senza timore di essere smentiti, tutta una serie di attività amministrative dei precedenti sindaci Salerno e Censore che con i loro espedienti, chi indebitando il Comune per mascherare la propria incapacità politica ad ottenere finanziamenti pubblici, chi contraendo prodotti finanziari per ottenere un po' di liquidità necessaria alla propria visibilità, hanno fortemente ingessato il bilancio dell'Ente". Ad intervenire sulla delibera della Corte dei Conti, dalla quale emergono presunte irregolarità nella gestione del bilancio, è l'ex primo cittadino Raffaele Lo Iacono il quale, per la mattinata di domani, alle ore 11, presso la sala giunta del Comune, ha organizzato una conferenza stampa unitamente al collega dell' Udc Giuseppe Raffele ed a Maria Abronzino, Francesco Bonazza, Antonio Procopio e Biagio Vavalà, già assessori della precedente amministrazione."I sottoscrittori - affermano gli esponenti politici -  intendono chiarire in merito a quanto nei giorni scorsi  è stato impropriamente addebitato alla precedente amministrazione sulla situazione finanziaria del Comune di Serra San Bruno e stigmatizzare l'inconcludente quanto dubbio, sotto ogni profilo, operato della maggioranza pidiellina". 

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mini municipio serraSERRA SAN BRUNO - Il questionario relativo al rendiconto 2010 che il Revisore contabile del Comune di Serra San Bruno, ha trasmesso ai sensi dell’art.1, commi 166 e seguenti, della legge 266/2005, non ha convinto i magistrati della Corte dei Conti, sezione regionale di controllo per la Calabria. « Anche se l’ente non versa in una situazione strutturalmente deficitaria – si legge nella delibera 127/2012 - considerato il miglioramento rispetto a quanto accertato da questa Sezione con riferimento al rendiconto 2009 (delibera n.73/2011), in relazione al quale era stato rilevato il superamento di cinque parametri su dieci e quindi la situazione di deficitarietà strutturale

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Lunedì, 20 Agosto 2012 17:47

Il Prisma/24 Amanita muscaria

mini IMG_0136_800Il Prisma (rubrica fotografica settimanale a cura di Filippo Rachiele).

La copertina della rubrica si intitola "Pianoforte".

"C'è a chi piace suonare, a chi cantare e a chi scrivere libri a me piace scattare foto..." 

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mini traNella stagione della tintarella, il serrese ‘rapace’ sbarca sulle ioniche spiagge per esporre ai benefici della brezza marina il fisico impunemente scolpito da capicolli e braciole. L’estate è una stagione a sé, in cui si riscrivono le geografie, le abitudini, i vezzi. In cui anche la gente di montagna può ritrovarsi al mare, immersa nel sole rovente dei lidi affollati, intenta a consumare le ferie fra il morbido abbraccio di una sdraio reclinabile. Ma in passato al mare ci si andava controvoglia. Per via di quei viaggi al limite di una crisi di nervi, che costringevano a trascorrere più tempo in auto che sulla spiaggia. Interminabili mezz’ore prigionieri di strade costellate di tornanti ciechi, buche irritanti e con l’asfalto a gruviera. Oggi invece l’esodo verso le spiagge si è fatto più semplice. Meno snervante. Perché quello sviluppo di cui si parla da decenni, precisamente dal 1966, finalmente è arrivato. O quasi.

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mini lago_Alaco_sponda_sud-ovestIn relazione a quanto dichiarato dall’ Ing. De Marco, direttore generale dell’area tecnica di SoRiCal, in relazione a quanto denunciato dal Comitato civico Pro-Serre nei giorni scorsi, si precisa quanto segue. 

De Marco, indagato per avvelenamento di acque nell’ambito dell’inchiesta “Acqua Sporca” condotta dalla Procura di Vibo, che ha portato al sequestro dell’impianto dell’Alaco, sostiene che i pozzi situati sulle sponde dell’Ancinale, nel comune di Spadola, sono stati dismessi da molti anni, ma ciò non corrisponde al vero poiché fonti molto attendibili riferiscono che sicuramente fino a tre anni fa, cioè fin quando la SoRiCal non fu estromessa dalla gestione delle acque spadolesi, erano in funzione. Oltre a ciò si dovrebbe spiegare ai cittadini perché questi impianti siano stati costruiti proprio sulle sponde del fiume. Non crediamo certo alle parole di De Marco, perché evidentemente non è proprio lui il soggetto che può sancire la bontà della condotta di SoRiCal e quindi dell’acqua dell’Alaco.

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Giovedì, 26 Luglio 2012 17:53

Il mio Ciccio Svelo

mini 25309_113396108685920_564269_nD’estate Serra sembra più linda del solito. Lucidata dal vento, splende folgorata dai raggi del sole come la faccia scintillante di una moneta d’argento. Una lastra di granito rovente. Mentre la montagna intorno respira e ti guarda sorniona. In silenzio. Fotogrammi per l’inizio di un film che ritorna e porta con se sillabe di memoria. Nitide e brevi. A torso nudo senza maglia sul balcone, le ginocchia sbucciate di un bambino, la catena di una bicicletta, il fiume in secca, un pallone, il profumo delle polpette fritte a mezzogiorno che filtra dalle finestre e ti investe le narici. Le delizia. Le inebria. Schegge preziose con dentro un piccolo alito di estate, un sapore di quiete. Minimi ingredienti di libertà. Piccoli approdi dentro i quali avvengono misteriosi passaggi. Qualcosa che poi, negli anni ritrovi per magia, con una malinconia dolce, un fiotto di tenerezza. Dentro ogni estate sta un amore, un’amicizia sbocciata, un ritorno e a volte, purtroppo, anche un distacco. Dentro ogni estate sta un volto. Almeno uno. L’estate di due anni fa ebbe il volto ruvido e vissuto di un avvocato reggino. I capelli lunghi raccolti da un elastico dietro la nuca, la barba disordinata, gli occhi torbidi e vispi. La voce da citofono, fioca e cadenzata. Le parole giuste, le idee fresche e brillanti, profumate come una rivoluzione. Si vestiva male, ma non lo sapeva.

Si chiamava Ciccio Svelo. L’avvocato Ciccio Svelo. Si, si chiamava, perché poi l’estate successiva fu sempre sua, ma con un sapore diverso. Molto diverso. Il sapore del distacco. Dell’addio che non ti aspetti, perché a quel punto non lo avresti mai immaginato. Troppi progetti in sospeso, tanti traguardi da raggiungere. Rimasti a metà come disegni da colorare. Eppure se n’è andato. E’ morto il 24 luglio scorso. Lo sentivo familiare quanto un vecchio compagno di banco, nonostante l’avessi conosciuto per un solo anno. Troppo poco. Sbucato fuori all’improvviso, con la stessa imprevedibilità se n’è andato. Nel silenzio della sua casa di campagna, portandosi dietro tutto quello che aveva. La sua storia preziosa e simbolica, romantica e temeraria. Ma allo stesso tempo lasciandoci molto, anzi troppo. Tanto quanto basta per continuare a costruire, a resistere, a ribellarsi. Lo trovarono dopo due giorni, il 26, come oggi. Steso sul divano, circondato dalla solitudine che amava costruirsi intorno e con le immagini del tv-color accesso che gli scorrevano riflesse sugli occhiali come i titoli di coda di una vita disordinata ma intensa. Ciccio era uno di quelli che la Calabria la rendeva bella, giusta ed onesta. Uno di quelli che lotta e non si arrende mai. Un esempio. Per tutti.

Sento ancora sul collo lo schiaffo che mi diede quando gli dissi che un po’ mi preoccupavano le minacce di querela del sindaco che aveva sguazzato nella questione Alaco, il lago malato. Lo sento sulla nuca. Lo sento ridere a crepapelle, perché come diceva lui, a Serra gli avevamo insegnato due cosa: “a ridere e a mangiare”. E rimaneva estasiato dalle cene maratona del Brigante: “Non ho mai visto delle persone mangiare con tanta assiduità e costanza!”. Si era innamorato di Serra e Serra lo amava. Io lo avevo conosciuto dopo una manifestazione ai piedi della diga Alaco, del collettivo per l’acqua pubblica. Apparve sornione come in un sogno, con i suoi modi bizzarri, calibrati su un cuore sproporzionato. “Ma chi è mò questo?” Mi rispose a suo modo, dopo qualche mezz’ora quando prese di petto Don Beppe Scopelliti, per casualità a Serra quella domenica, e lo mise spalle al muro, con in mano una bottiglietta con l’acqua avvelenata del lago e nell’altra l’eterna sigaretta di tabacco arrotolata nella cartina nera alla liquirizia. Niente di che al confronto di cosa sarebbe stato. Un uragano, un’ira di dio. Come un tornado che arriva scompiglia tutto e se ne va.

Ciccio si è spento da un anno. E’ morto in un giorno di luglio. Il conto arrivò puntualmente e la forma offrì una continuità con il resto. Nudo e solo come un bambino violentato, ci lasciò così come era comparso. All’improvviso. La sua morte tragica e persino simbolica nella dinamica, ebbe attorno un’amarezza da rimpianto, una lista di sensi di colpa lunghissima. Perfino per noi che eravamo stati avvertiti. Avvisati con anticipo.

Ciccio è stato decisivo. Perché era  uno con le palle, che se ne fotteva del bon ton, delle frasi confezionate, prevedibili, previste. Perché ha regalato a tutti un’idea di giustizia e coraggio. A ciascuno di noi.

Ho avuto fortuna. Ho conosciuto Ciccio Svelo, giusto in tempo. E lui mi aiuta ancora. Ce l’ho qui adesso, come allora, per ricordare come andarono le cose sue e nostre, per riassaporare l’illusione di avere tempo a sufficienza per prendere il dovuto. Fare tesoro delle sue parole, dei suoi insegnamenti utili a togliere di mezzo la muffa, ciò che pare così vecchio e triste da risultare trascurabile nel momento in cui pare indispensabile guardare avanti dentro un’ipotesi di illuminata semplicità. Non ne avevamo di tempo, purtroppo. Allora senti che persone come Ciccio ne servirebbero a quintali. Ne servirebbero quanto meno per provare ad imitarli, per tirare un sasso nello stagno evitando di nascondere la mano, il braccio, la faccia. Stammi bene, avvocato Ciccio Svelo. 

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mini IMG_1014SERRA SAN BRUNO - Di seguito pubblichiamo il testo della lettera che diversi malati di sclerosi multipla hanno inviato al Prefetto di Vibo Valentia, al direttore sanitario dell'Asp e al primario di Neurologia. Nelle foto, le condizioni in cui versano i locali destinati al servizio di fisioterapia dell'ospedale di Serra San Bruno.

Con la presente, i sottoscritti desiderano portare a conoscenza la s.v. di quanto sotto esposto.

Il servizio di fisioterapia nel comune di Serra San Bruno, come gran parte del resto della struttura ospedaliera, è stato gravemente ridimensionato nell’ultimo anno. Prima di questa sconsiderata riconversione, nel reparto, con molta fatica

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Mercoledì, 04 Luglio 2012 17:10

Flai Cgil Vibo: forestali senza stipendio

mini regione-Calabria-1MONGIANA – A finire nel mirino di Battista Platì, Segretario Generale Flai-Cgil Vibo Valentia sono il Presidente della Giunta Regionale Giuseppe Scopelliti, l’Assessore al bilancio On.Mancini, l’A.Fo.R., il Dipartimento alla Forestazione e il competente Assessore Regionale On. Trematerra, i quali ancora una volta, secondo quanto afferma il sindacalista «stanno disattendendo i molteplici impegni presi con i sindacati di categoria e i lavoratori, per l’ennesima volta quanto faticosamente concordato è disatteso, esponendo i lavoratori a causa delle solite lungaggini burocratiche, con il solito scarica barile della responsabilità, interi nuclei familiari mono reddito,non vedono arrivare le loro giuste spettanze,ponendoli in condizioni di estrema precarietà ha causa della mancanza di una data certa della loro paga». La FLAI-CGIL di Vibo Valentia attraverso il Segretario Generale Battista Platì, vuole stigmatizzare il mancato pagamento dei forestali «a tutt’oggi, infatti, non è stato erogato il salario della mensilità di Maggio e della quattordicesima

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mini polizia-1SERRA SAN BRUNO - In merito all'operazione portata a termine nella giornata di ieri dagli uomini del locale Commissariato di Polizia, nel corso della quale è stato tratto in arresto Salvatore Cirillo, trentaseienne residente in contrada "Ninfo", alle porte di Serra San Bruno, l'avvocato Michele Ciconte, legale della persona arrestata, precisa che, contrariamente a quanto pubblicato dalla nostra testata, il suo assistito al momento dell'arresto non si trovava nell'abitazione all'interno della quale gli agenti hanno rinvenuto il munizionamento da guerra.

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