Giovedì, 27 Marzo 2025 15:58

Muri di gomma. Le disavventure dei cittadini nel palazzo del potere regionale

Scritto da Redazione
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Ieri, mercoledì 26 marzo 2025, dodici rappresentanti del Coordinamento regionale Controvento, scortati da altrettanti funzionari della Digos e da un paio di giornalisti, si sono introdotti nella cittadella regionale che si è mostrata per la verità poco accogliente. La visita della delegazione si proponeva un importante obiettivo: consegnare all’ufficio protocollo le 15.000 firme in calce a un appello di cittadini calabresi favorevoli all’energia pulita, integrata e diffusa nei territori senza alcun impatto sul suolo e gli ecosistemi, e perciò contrari all’energia rinnovabile sporca che sta attualmente massacrando il loro ambiente di insediamento sull’altare dei guadagni del settore energetico, guadagni privati garantiti da soldi pubblici.

Era prevista una contestuale conferenza stampa, per la quale non era stata concessa una stanza (nonostante ben tre formali richieste inviate via Pec agli uffici regionali senza ottenere risposta), un corridoio o un antibagno del vasto palazzo. Sicché l’incontro con i giornalisti si è svolto all’aria aperta e piovosa mentre le firme hanno dovuto sudare sette camicie per aggirare il muro burocratico predisposto affinché non penetrassero all’interno della roccaforte, nei cui piani alti il potere istituzionale si godeva il trionfo della separazione tra la propria autoreferenziale sfera e quella della cittadinanza.

Dopo decenni di tradimenti della Costituzione culminati nell’attuale azione di un governo esplicitamente avverso ai valori della Carta fondativa, l’Italia è un simulacro di democrazia repubblicana fondato sullo sfruttamento del lavoro; la sovranità appartiene al mercato, cioè ai soggetti per lo più transnazionali dominanti in campo economico e finanziario, che la esercitano con l’ausilio dei governi e delle giunte regionali.

Bisogna risalire la china, come sta cercando di fare il Coordinamento regionale Controvento promuovendo, intorno al fenomeno sconcertante e paradossale dell’energia rinnovabile stragista, una ripresa della vita pubblica e della dialettica democratica. Solo per questa via l’inaccessibilità del presidente Occhiuto e la presente complessiva svolta autoritaria della politica brilleranno per quello che sono: uno scandalo intollerabile nella Repubblica nata dalla Resistenza, che aveva escluso la pseudo democrazia fondata sull’investitura elettorale, con processi decisionali tutti interni all’ambito istituzionale.

Controvento Calabria

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