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Il Comune, quindi, accertate le cause di quanto segnalato dai magistrati contabili, dovrà pertanto predisporre ed adottare i necessari interventi correttivi volti ad evitare il superamento dei parametri di deficitarietà. « Il rendiconto 2010 – prosegue la delibera - presenta un consistente disavanzo di amministrazione (euro -196.941,68), imputabile principalmente ad un saldo della gestione residui fortemente negativo (euro -295.958,88). Il consistente disavanzo di amministrazione accertato è stato applicato quasi interamente, nel bilancio pluriennale, agli esercizi 2012 e 2013». Inoltre i magistrati della Corte dei Conti aggiungono che «nella parte relativa alla gestione residui, il disavanzo di amministrazione potrebbe essere effettivamente ancora più ampio di quello accertato in sede di rendiconto 2010» la conseguenza è che per non incorrere in un nuovo disavanzo di amministrazione «occorre procedere ad una drastica e strutturale riduzione delle spese». Ma cosa è successo? Secondo la Corte dei conti «l’ente ha fatto eccessivo ricorso, nel 2010, alle anticipazioni di tesoreria” che si sarebbero resi necessarie a causa della scarsa capacità dell’ente di riscuotere i propri crediti». Le somme accertate nel 2010 come contributo per permesso di costruire (euro 26.350,57) «non risultano interamente riscosse (la riscossione è stata pari a euro 18.464,79). L’ente deve effettuare una ricognizione delle somme accertate (anche negli anni precedenti al 2010) e procedere alla relativa riscossione». E ancora «La riscossione delle sanzioni per violazioni del codice della strada è stata pari a solo il 10,14% di quanto accertato». Analoga situazione per la gestione dei residui che sarebbe «estremamente critica in particolare per quanto riguarda i residui costituiti prima del 2006. Attesa la loro notevole anzianità, è molto probabile che buona parte dei residui attivi tuttora esistenti non sarà mai riscossa. Ciò induce a ritenere poco attendibile il già fortemente negativo risultato di amministrazione (euro -196.941,68), totalmente riconducibile proprio al considerevole saldo negativo della gestione residui (€. –295.958,88)». La situazione descritta «compromette fortemente l’attendibilità del quadro finanziario, già fortemente negativo, risultante dal rendiconto 2010». Ma non solo, secondo i magistrati contabili «il Comune ha proceduto alla errata imputazione di alcune partite tra i servizi conto terzi» con la conseguenza che «l’errata imputazione di poste contabili tra i servizi conto terzi costituisce una grave irregolarità» e tutto questo «rende dubbio l’avvenuto rispetto del patto di stabilità 2010». Per questi motivi la Corte dei Conti ha chiesto al Comune di Serra San Bruno tutta una serie di misure correttive che l’ente, deve adottare «in esito alla presente deliberazione ed i risultati conseguiti dovranno essere comunicati a questa Sezione regionale di controllo entro il termine perentorio di tre mesi dal ricevimento della medesima deliberazione».
(articolo pubblicato su "Il Quotidiano della Calabria")
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