Il Vizzarro.it - quotidiano online
Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
L' ex governatore siciliano Raffaele Lombardo sceglie di stare nel centrodestra come aveva già fatto nel 2008, portando così ad una completa frattura tra l'Mpa e Autonomia e diritti, in quanto le linee programmatiche scelte da Lombardo si discostano dalle ideologie politiche che questa federazione si era prefissata di difendere e portare avanti. Questo l'incipit Dell' intervento di Valeria Giancotti, referente locale di Autonomia e diritti. Dopo l' accordo tra l' Mpa e PDl anche lei, così come Agazio Loiero, ha deciso di lasciare la carica di delegata nazionale del partito di coordinatore cittadino dello stesso in quanto 'in totale disaccordo con le scelte che l' ex governatore siciliano attua allendosi con il centro destra'. Dimissioni, quindi ,per la giovane serrese che non risparmia frecciate a quella che fino a ieri era stata la sua 'casa' politica. In particolare Lombardo che "disconosce i valori di un partito che difendeva la gente, che ripartiva dai piccoli territori per far sentire la voce unanime dei ceti più deboli, e che adesso garantisce una gerarchia di potere, rinnegando un progetto politico che sin dall' inizio si era cercato di portare avanti. Il direttivo di Serra San Bruno rimane in piedi sempre 'più forte, militando insieme ad Autonomia e Diritti dei territori, cercando di riportare quel credo politico che ogni giorno si cerca di cancellare con le riconoscenze personali che si tentano di ricevere. Siamo dalla parte della gente, con umiltà e non sposeremo mai un progetto politico che possa affascinare la classe dirigente più ricca ma rimaniamo a fianco alle debolezze della gente, per cui noi di Autonomia e Diritti restiamo ancorati ai valori di centro sinistra'.
L’undici gennaio del 1960, solo 53 anni fa, la Lira vince l’Oscar delle monete per il 1959, assegnato dal giornale londinese «The Financial Times». A distanza di mezzo secolo, la lira, oramai morta e sepolta, viene sostituita dall’euro, moneta comoda solo per gli stati forti come la Germania o l’Inghilterra, la quale non entra a far parte dell’euro e comanda con le sue quote azionarie la BCE, che a sua volta stampa euro a mò di tipografia. Lo stato tedesco, per garantire la propria produzione e il proprio commercio, e soprattutto per contrastare il dollaro, diventato moneta egemone mondiale dopo la “dollarizzazione” del mercato petrolifero, ha bisogno di una supermoneta, e gli Stati come l’Italia, dove la malapolitica, il malaffare, e i soliti costumi che conosciamo, avevano intanto spolpato quanto possibile, si sono trovati a combattere contro dei nemici terribili quanto invisibili, il terrore di un nemici astratti e violenti che stanno affamando la popolazione, i ceti medio bassi di quell’Europa che in tanti avevano visto come la soluzione economica di tutti i problemi di questo continente. Ora viviamo una situazione che non riusciamo ancora a capire di quale gravità sia intrisa. Una classe dirigente connivente con il capitale e con la grossa imprenditoria è riuscita a distruggere il tessuto economico di una nazione che per le ricchezze paesaggistiche e monumentali, per il clima, per posizione geografica dovrebbe e potrebbe essere il centro del mondo. La Calabria, il meridione d’Italia che si trovano al centro del mediterraneo, sono adesso la periferia dEeuropa, in balia delle mafie e delle banche. L’assoluta mancanza di produzione, e l’assoluta mancanza di una progettazione seria che possa nel giro di qualche anno cominciare a ricostruire quelle piccole produzioni, quel micro tessuto fatto di artigiani, contadini operai, fa mancare una cosa importante nelle popolazioni colpite dal dramma crisi. La speranza.
Autorganizzazione, questa l’unica strada possibile, cercando di creare un contro-capitale frazionato e locale, che permetta il reinserimento nelle fasi produttive e commerciali di quelle piccole aziende divorate da una globalizzazione selvaggia. Una giusta ed equa condivisione dei beni comuni come acqua, energia o infrastrutture. Cinquantatrè anni per distruggere una nazione, avremo bisogno di altro mezzo secolo per rimettere le cose a posto. A cominciare da oggi.
E’ finito un altro anno, anzi, meglio, per non vedere il bicchiere sempre mezzo vuoto, ne è iniziato un altro. Uno nuovo. Superata la frontiera dei bilanci di fine 2012, è il momento della festa. Dei propositi, quelli buoni. Delle promesse. Dei farò. E come sempre ci si augura addosso quintali di armonia, pace e serenità. Di giorni felici, allegri e spensierati.
Il primo giorno dell’anno è sempre un giorno un po’ speciale, dove ci si illude di cambiare o quanto meno di migliorare. Tutti allegri e sorridenti. Ammaestrati, regolari, affettuosi. Satolli di cibo e colmi di speranza. Ordinati in fila come polli d’allevamento, con la dannata voglia di stare bene, sempre e comunque, in un mondo che va veloce come il tempo. Annegati da riferimenti cronologici artificiosi: “E' il nuovo anno!”.SERRA SAN BRUNO - Pare che abbiano forzato a calci la porta d'ingresso i ladri che, oggi pomeriggio, sono tornati in azione nella cittadina della Certosa. A finire nel mirino dei malviventi, questa volta, è stata l'abitazione di un orefice del luogo. Ad accorgersi del furto sono stati i vicini di casa dell'uomo, insospettiti del fatto che l'entrata secondaria dell'abitazione fosse aperta. Secondo quanto siamo riusciti ad apprendere, i ladri sarebbero riusciti a portare via una pistola legalmente detenuta. Sul luogo del furto, l'ennesimo, sempre nel centro storico, sono intervenuti i Carabinieri della locale Compagnia, guidati dal capitano Stefano Esposito Vangone. Pare che l'episodio di oggi sia stato preceduto da altri analoghi verificatisi a Serra nei giorni scorsi.
SERRA SAN BRUNO - Il sole timido che filtra dalle finestre di sala Chimirri non può bastare a riscaldare gli animi fragili di una maggioranza agonizzante, ormai giunta agli ultimi affanni di un cammino tutt’altro che glorioso. Un’amministrazione in balia della tempesta che fra qualche mese potrebbe non esistere più. Sarà probabilmente sostituita da tre commissari prefettizi freddi ed ordinari: una sorta di punizione multipla in un tempo già da carestia. Aspettiamoci il peggio.
Al I punto si discute assai confusamente della sostituzione dell’ex consigliere Bruno Zaffino. La maggioranza si affretta a sciogliere il nodo. Ma Lo Iacono affondaUna doppietta di Mazzitelli, la rete di Zaffino al 10' st ed un gol allo scadere di Crudo bastano alla Serrese per avere la meglio su un Campora mai in partita. Successo, dunque, ampiamente meritato per l' undici di mister Megna, che con questi tre punti, si conferma terza forza del campionato, dietro a Filogaso e Soriano. La capolista, infatti, prosegue nella lunga striscia di vittorie consecutive, andando a vincere sul campo del fanalino di coda Galatro. Mantiene la seconda posizione, invece, il Filogaso (4 a 1 sul Pianopoli), mentre il Fronti supera in classifica il Badolato. In Terza categoria, da registrare la decisione del giudice sportivo che, in settimana, ha penalizzato il Real Serra con la sconfitta a tavolino per 3 a 0, in quanto, nel match contro la Pol. Maierato disputato allo stadio comunale 'La Quercia', avrebbe 'fatto partecipare i calciatori Stingi Simone (26/09/1993), Pisani Giuseppe (07/08/1993) e Capone Simone (03/01/1995) non avendone titolo a partecipare alla gara stessa perchè tesserati con altra società; accertato tramite l'Ufficio Tesseramento del Comitato Regionale che l'assunto della reclamante trova riscontro negli atti ufficiali - si legge ne comunicato - per quanto concerne il calciatore Stingi Simone, il quale risulta tesserato con la società Asd Serrese dal 17/09/2010 per cui non aveva titolo a prendere parte legittimamente alla gara in oggetto, mentre risultano regolarmente tesserati gli altri due calciatori; visto l'art.17 del C.G.S. delibera di infliggere alla Società Ads Real Serra la punizione sportiva della perdita della gara con il punteggio di 0-3'. Penalizzazione che, a quanto pare, non sembra aver toccato minimamente i ragazzi di mister Battaglia, che hanno avuto la meglio anche sullo Sport club del Corso Maierato, mantenendo così il primato solitario in vetta alla classifica.
Serrese - Campora | 4 - 0 |
Galatro - Soriano | 0 - 3 |
Filogaso - Pianopoli | 4 - 1 |
Bivongi Pazzano - R. Nicastro | 1 - 0 |
R. Pianopoli - M. Nicotera | 3 - 3 |
Fronti - Stilese | 4 - 3 |
Badolato - Laureanese | 2 - 2 |
Petrizzi - Prasar | 2 - 1 |
Soriano | 30 |
Filogaso | 25 |
Serrese | 20 |
Fronti | 19 |
Badolato | 18 |
M. Nicotera | 15 |
B. Pazzano | 14 |
Campora | 14 |
Prasar | 13 |
Petrizzi | 13 |
R. Nicastro | 13 |
Laureanese | 11 |
R. Pianopoli | 7 |
Pianopoli | 5 |
Stilese | 4 |
Galatro | 3 |
Riceviamo e pubblichiamo
'L’attuale condizione e la complessa realtà socio-economica del Vibonese ci impone a non tralasciare l’elemento essenziale della politica che, a questo punto giova ricordarlo, deve agire nell’esclusivo interesse dei cittadini'. E’ quanto afferma il Consigliere Regionale del PD Bruno Censore, rivolgendo un invito al Consiglio Provinciale di Vibo Valentia affinché approvi il Bilancio di Previsione. 'L’attuale condizione – prosegue il Consigliere Regionale del Partito Democratico – non permette atti di grave irresponsabilità che non passeranno inosservati, con conseguenze pesantissimi per tutti, in particolare per le famiglie vibonesi. A Vibo Valentia la crisi generale rischia di essere pesantemente acuita dalla logica puramente e dissennatamente contabile che ha partorito il Decreto legge sul riordino delle Province, un provvedimento che ancor di più a queste latitudini produrrebbe l’unico risultato di generare confusione, gettando nel caos l’intero territorio, generando disservizi e miseria e, cosa ancor più grave, diminuendo sensibilmente i posti di lavoro. Pertanto - continua Bruno Censore – è quanto mai opportuno che il centrosinistra faccia fino in fondo la propria parte e che il Popolo della Libertà e gli altri partiti che formano l’attuale opposizione in senso al Consiglio Provinciale di Vibo Valentia la smettano di praticare ad oltranza i noti “giochi della politica”. Bene farebbe anche il Presidente Francesco De Nisi, a cui chiedo di fare chiarezza sulle sue dimissioni, spiegando con chi le abbia concordate stante il silenzio ufficiale del Partito Democratico e sgombrando così il campo da dubbi che stanno creando difficoltà politiche al nostro partito, a ripresentarsi in Aula. Sarebbe un gesto di grande valore, che marcherebbe la differenza tra la buona e la cattiva politica. Gli appelli univoci e accorati che giungono in questi giorni da organizzazioni sindacali, dalle forze produttive e imprenditoriali locali non possono restare inesauditi e impongono alla politica tutta, senza alcuna distinzione partitica, di dimostrare coesione attorno all’unico interesse che giustifica la nostra postazione istituzionale: i cittadini. In caso contrario – conclude Bruno Censore – uomini e forze politiche che in questi anni hanno rappresentato i vibonesi dentro il Consiglio provinciale, saranno costretti ad assumersi l’intera responsabilità di una pecca che avrà ripercussioni insostenibili per imprese, lavoratori, dipendenti e per molte famiglie'.
Riceviamo e pubblichiamo:
Cui prodest? La locuzione latina, per indicare “a chi giova?”, sembra essere pertinente in un caso sintomatico di come l’amministrazione comunale navighi a vista, o peggio ancora, brancoli nel buio. Il caso, unico nel suo genere, è quello che riguarda i lavori di realizzazione dei viali cimiteriali. Un lavoro singolare, che lascia basiti e far sorgere non pochi interrogativi. Innanzitutto, in un periodo di forti ristrettezze economiche, era, proprio, necessario realizzare un intervento di cui non si comprende la necessità e l’urgenza? Con il paese, ormai, sprofondato nel baratro più cupo, anziché, pensare alla soluzione di problemi indifferibili, l’amministrazione cittadina, ha preferito far pagare ai cittadini i propri capricci. Non sarebbe stato, ad esempio, più produttivo investire quei soldi per ripristinare qualche pozzo comunale o per risanare qualche serbatoio al fine di mandare qualche litro d’acqua, finalmente, salubre nelle case dei cittadini? Oppure, non si poteva, giusto per fare un altro esempio, mantenere la promessa di abbassare, anche, di qualche punto, la Tarsu, che con l’aumento del 43% è diventata un’autentica mannaia per i già magri bilanci familiari? Sarebbe, inoltre, interessante capire la ragione per la quale, per l’esecuzione dei lavori, non sia stato redatto alcun progetto e si sia proceduto con una delibera (la n. 80 del 18 maggio 2012) ad emanare una semplice direttiva per “l’esecuzione di lavori in economia di manutenzione straordinaria dei viali cimiteriali che costituiscono via di accesso alle varie tombe gentilizie”. E’ del tutto evidente che, la realizzazione dei nuovi viali, non può essere equiparata ad una semplice manutenzione e pertanto sarebbe stato necessario redigere apposito progetto. A ciò si aggiunga, che il valore artistico del cimitero serrese mal si concilia con la colata di cemento che, nel più tipico gusto palazzinaro, si è abbattuto sulle cappelle gentilizie ornate con le magnifiche sculture in marmo e granito realizzate dagli scalpellini serresi dei secoli scorsi. Sarebbe, quindi, interessante comprendere le ragioni tecniche alla base della scelta del materiale (cemento) impiegato per l’esecuzione de lavori. A ciò si aggiunga, che visto il pregio artistico del cimitero serrese sarebbe stato necessario far precedere l’intervento, quanto meno, da una comunicazione alla Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici. Al contrario, nessuna procedura è stata eseguita, al punto tale che, durante l’ultimo consiglio comunale, nessuno è stato in grado di quantificare, neppure, la spesa sostenuta. Allo stato, l’unico atto ufficiale risulta essere una determinazione (la n. 164 del 4 settembre 2012) con la quale sono stati liquidati 3614,83 € per l’acquisto di materiali presso una ditta di Cittanova. Un atto dal quale sorgono altri interrogativi. Viene da chiedersi, ad esempio, per quale ragione non si sia proceduto all’acquisto di materiali presso una ditta del luogo? Sarebbe interessante sapere, inoltre, chi siano gli altri fornitori, ma, soprattutto, quanto i cittadini saranno costretti a pagare un intervento più che superfluo, inutile.
Mirko Tassone (consigliere comunale "Al Lavoro per il cambiamento")
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