Il Vizzarro.it - quotidiano online
Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
Riceviamo e pubblichiamo:
Sono dieci anni che Fiammatricolore conduce una battaglia politica, in solitario, contro il Parco regionale delle Serre. Tempo perso? Assolutamente no! Il tempo è galantuomo e da’ sempre ragione. È su tutti i giornali. La notizia campeggia su quello che possiamo definire lo “scandalo parco”. Noi di Fiammatricolore non siamo né forcaioli, né giustizialisti ma, fidiamo nella Giustizia italiana e, per questo, non esprimiamo condanne anticipate. Questo, però, non ci impedisce di continuare quella che secondo noi è una legittima battaglia contro una istituzione inutile, costosa, corrotta, che, nel tempo e, sempre più, ha dimostrato la sua inadeguatezza sul territorio. Sin dal primo momento, questo ente, si è dimostrato essere uno tra i più miserabili laboratori politico-clientelari della Calabria che, soprattutto, questo Ente, nulla ha mai avuto a che fare con l’ambiente. Questi avvenuti, sono fatti del 2008! e, purtroppo, gli scandali non finiranno qui! L’ente ha preso sin dall’inizio una brutta piega, commissariamenti, presidenti, ricorsi al TAR non si contano più e se non fosse che questo ente incide pesantemente e inutilmente sia sulla spesa pubblica che sull’economia reale del posto, poco ci potrebbe importare delle sue sorti. Le iniziative che abbiamo visto prendere da questo ente sono state sempre tra il ridicolo e il meschino: vogliamo ricordare il famoso “Passaporto” che doveva costituire un simbolico lasciapassare nel Parco o l’ultima iniziativa di fare un’indagine statistica assolutamente inutile salvo che per qualche ragazzo che ha avuto l’incarico come compenso per avere votato chi lo ha assunto. Questo ente, sin dalla sua istituzione, non ha mai contribuito a fare arrivare un solo becco di un quattrino sul nostro territorio, anzi…. In Serra San Bruno sono ben dieci le attività economiche importanti che hanno chiuso dall’inizio dell’anno, mentre, non si contano quelle già chiuse negli scorsi anni per colpa dello spopolamento e dell’impoverimento territoriale che ha provocato il parco. Alla faccia dello auspicato sviluppo! Noi di Fiamma, che siamo convinti di avere una responsabilità sociale e morale sia nei confronti del popolo italiano sia nei confronti del nostro territorio, ci chiediamo e chiediamo a tutti i politici compresi quelli in “estinzione” : che aspettate a sopprimere questo tumore economico, commerciale e non ultimo politico rappresentato dell’ente Parco? Anziché sgozzare i cittadini a suon di IMU, sarebbe un esempio concreto di quanto questo Governo Monti si sta’ sforzando di fare. Mi pare venga chiamato “spending review”. E' questo che, Fiammatricolore, chiede con insistenza da anni al Governatore della Calabria. Il Presidente Scopelliti abbia il coraggio e, soprattutto, la saggezza di sopprimere questo indecoroso ente regionale. Altro che trasferire cinquanta operai AFOR al Parco… per fare perdere la loro occupazione. Quanto alla tutela ambientale, basta dire che, con una sufficiente disponibilità di immobili pubblici già pronti all’uso e presenti sul territorio, si è preferito cementificare ancora, in omaggio agli incarichi politico-clientelari, per fare la inutile sede del Parco regionale delle serre. Non c’è che dire… un bel modo di tutelare l’ambiente… Come dicevamo, altri scandali verranno la luce, sarà inevitabile! È meglio per tutti che venga soppresso, per il commercio, per la produttività, per lo sviluppo, per l’ambiente stesso giacché il regolamento che tutela il parco impedisce la normale attività di manutenzione dei boschi e dulcis in fundo, ed anche per chi, oggi di turno, pensa di poter trarre vantaggio politico dall’ente. È pericoloso giocare col fuoco... si rischia di bruciarsi!
Francesco Pastore
SERRA SAN BRUNO - Aveva deciso di trascorre qualche giorno in compagnia per scoprire le bellezze dell’entroterra vibonese. Una volta giunto nella cittadina della Certosa, però, la vacanza di un turista originario del Trentino si è rivelata uno spiacevole inconveniente. Tra sabato e domenica, infatti, alcuni malviventi, approfittando del buio della notte, hanno agito nel centro storico del popoloso centro montano, rubando la moto – una Honda VRF – di proprietà di C.V., approdato a Serra assieme a degli amici romani. Secondo quanto siamo riusciti ad apprendere direttamente dal turista vittima del furto, il fatto sarebbe accaduto intorno alle 00:35 e, presumibilmente, i ladri hanno utilizzato un furgone rubato per mettere a segno il colpo. Nell’intento di rubare la moto, infatti, l’antifurto del camion era attivo.
Un consiglio comunale e provinciale congiunto sulla vertenza Italcementi. È quanto propone il presidente della Provincia di Vibo Valentia, Francesco De Nisi, che oggi ha partecipato alla manifestazione di protesta indetta dai lavoratori dello stabilimento di Vibo Marina, che ha chiuso i battenti venerdì scorso. «Occorre mantenere alta l’attenzione, coinvolgendo tutti i rappresentanti istituzionali e della società civile presenti sul territorio - spiega De Nisi -. Su questa vicenda serve un impegno corale, una sinergia che vada al di là di ogni steccato ideologico e divisione politica. In quest’ottica, un’assemblea consiliare congiunta, aperta alla partecipazione dei cittadini e dei lavoratori coinvolti, può servire per focalizzare con precisione i termini della questione e offrire una sintesi che favorisca la ricerca di possibili soluzioni. Inoltre, in questo modo, ognuno può assumersi le proprie responsabilità dinnanzi a un problema che ora dopo ora assume proporzioni rovinose per la già asfittica situazione occupazionale». Ottantadue sono i dipendenti dello stabilimento vibonese dell’Italcementi messi in mobilità, ma molti di più sono i lavoratori impegnati nelle ditte che orbitano intorno alla cementeria per la fornitura di manutenzione e servizi; un indotto che è stato quantificato in circa 400 posti di lavoro, oggi a rischio quanto quelli dei dipendenti interni.
Riceviamo e pubblichiamo:
Quanto avevo recentemente annunciato è avvenuto. Cinquanta operai idraulico-forestali sono stati “prestati” a quella “res” che ancora si insiste col chiamare Parco regionale delle Serre. Il consigliere regionale Nazzareno Salerno, incapace di fare cose concrete per il nostro territorio, soprattutto in materia specifica di sanità, in quanto presidente di commissione regionale, preferisce giocare al gioco delle tre carte con i padri di famiglia che lavorano nell’A.Fo.R.. È necessario ricordare come la figura controversa di Nazzareno Salerno, nella sua qualità Sindaco del comune di Serra San Bruno, avrebbe potuto fare, e, irresponsabilmente, non ha voluto fare, ovvero, quando la Regione Calabria ha finanziato la realizzazione di opere idraulico forestali attraverso il Fondo Sollievo Disoccupazione dando la possibilità ai Comuni che hanno presentato i progetti di avviare al lavoro circa trecento lavoratori disoccupati. All’epoca hanno aderito al progetto i soli comuni di Fabrizia, Nardodipace, Longobucco e San Giovanni in Fiore. Tali lavoratori assunti dalla società SCARL con contratto tempo determinato, furono successivamente trasferiti all’AFOR con contratto a tempo indeterminato. Tornando ai 50 operai che Salerno ha voluto a tutti i costi per farli lavorare nel Parco e, che già lavoravano, specificatamente ,nella forestazione regionale(A.Fo.R), ci chiediamo: cosa potrebbero fare di diverso o in più di quello che precedentemente già facevano per l’amministrazione regionale stessa? La risposta è: “nulla”; giacché continueranno a fare ciò che facevano prima: con lo stesso profilo salariale, con le stesse mansioni, ma, con un “padrone” diverso. Ovvero, i lavoratori sono stati esposti alla mercé di un soldo politico più specifico. A questo punto ci chiediamo: cosa ha promesso loro per fargli accettare il trasferimento? Non vogliamo accettare l’idea che siano state fatte loro delle promesse impossibili, ovvero, che i più fedeli saranno fatti sedere su una comoda poltrona dell’ente Parco. Ma, i più “cattivi” lo pensano già. Tutto ciò, naturalmente, non tenendo conto che: sottraendo personale all’A.Fo.R. l’ente s’indebolisce e, quando sarà messo in liquidazione varrà ancor meno di quanto vale oggi. In parole spicciole: autolesionismo bello e buono. Bene hanno fatto i sindacati a sollevare il problema. Oggi più che mai bisogna tutelare il lavoro e questo trasferimento non tutela assolutamente niente, anzi, tutt’altro! I livelli di disoccupazione stanno raggiungendo limiti molto pericolosi per la tenuta sociale della Nazione. La cronaca è piena di esempi che ci devono indurre a riflettere molto attentamente. Mentre la BCE consiglia vivamente al Governo italiano la soppressione di tutte le province, i nostri politici si preoccupano di tenere in vita carrozzoni politici già defunti. Le Comunità Montane calabresi somigliano alla Torre di Pisa che sembra venir giù senza mai cadere, mentre, i parchi aiutano la Calabria a diventare sempre più povera e disabitata. Si parla a sproposito di filiere, di produzione, di lavoro, di sviluppo sostenibile, ma il risultato è incontrovertibile: la povertà e la disoccupazione imperano. La Calabria rimane la regione più povera di tutta l’Europa. E la colpa di chi è? Se non di queste persone incapaci di dare risposte concrete, giuste e, soprattutto, al momento giusto, le quali, furbescamente, tengono conto solo delle loro esigenze elettorali. È doveroso, inoltre, precisare che (non fosse altro che per una forma di rispetto) consigliere Salerno nella frenesia di ringraziare il Governatore, (non si sa bene di che!) ha confuso i gli operai Idraulico-Forestali con i Forestali che, nella fattispecie, sono gli agenti del Corpo Forestale dello Stato a cui tanto dobbiamo sia per la tutela ambientale, sia per la tutela della nostra salute. Acquæ docet.
Francesco Pastore (M.s. Fiamma Tricolore)
BROGNATURO – Manca, ormai, poco all’appuntamento del 6 - 7 maggio, quando gli elettori brognaturesi saranno chiamati a scegliere il sindaco e la compagine che amministrerà fino al 2017. Da una parte, la lista “Ancora insieme per Brognaturo”, contraddistinta da un sole su due mani racchiuse in un cerchio, capeggiata dal Pino Iennarella; dall’altra, “ Rinnovamento e crescita”, la lista guidata da Maria Carmela Mangiardi, rappresentata da una stretta di mano sormontata dai monti e da sette stelle. Nonostante l’avvicinarsi della scadenza, però, non si respira affatto un clima da campagna elettorale, tanto più che, allo stato, non si segnala alcuna iniziativa pubblica. Con tutta evidenza, quindi, i due contendenti si stanno concentrando sulla ricerca diretta del consenso, preferendo illustrare, caso per caso, il loro programma elettorale, disponibile, on-line, sull’albo pretorio del Comune. Articolato in nove cartelle, il manifesto programmatico di “Ancora insieme per Brognaturo", fin dall’incipit, nonostante “ le condizioni di crisi generale in cui versa l'intero Paese” dichiara di voler “offrire soluzioni ai problemi, alle difficoltà e ai disagi che interessano la comunità brognaturese”. “Soluzioni” da trovare con una squadra in cui convivono “esperienza e rinnovamento”. Non è un caso, infatti, che, da una parte, siano stati riconfermati in lista “amministratori che hanno acquisito competenze e capacità politiche e amministrative”; dall’altra, invece, si è puntato su “volti nuovi desiderosi di mettersi al servizio dell’intera comunità”. Filo conduttore del programma elettorale di Iennarella, sembra essere il desiderio di “ preservare e tutelare le risorse presenti nel territorio, il paesaggio urbano e rurale, l'identità culturale”. Suddiviso in sette ambiti d’intervento, il programma, si apre con gli interventi dedicati ai “servizi sociali”, un campo, nel quale “Ancora insieme per Brognaturo”, si propone di attivare iniziative tese a creare, “spazi di gioco per i bambini” e “centri di aggregazione per i giovani”, nonché di “migliorare la qualità della vita delle persone anziane” mediante “l’utilizzo di organizzazioni associative e di volontariato”. Grande attenzione, inoltre, viene riservata a “cultura e sport” da incentivare con l’organizzazione “di incontri significativi” ed attraverso l’ampliamento “del patrimonio delle strutture sportive”. Per quanto riguarda le politiche per il “territorio”, si punterà, invece, alla “salvaguardia delle aree identificative”, alla “riqualificazione dell’abitato”, al completamento del “Piano strutturale comunale” ed alla redazione di un “piano economico” per l’utilizzo sostenibile delle risorse forestali. Adeguati interventi vengono, poi, assicurati nel campo della “viabilità” dove, la lista di Iennarella, si prefigge, in caso di successo, di assicurare “la manutenzione delle strade e il rinnovo costante e frequente delle strisce pedonali e della segnaletica orizzontale”. Un “ruolo di primo piano” è stato riservato, inoltre, ai settori afferenti all’ “energia” e all’ “ambiente” nei quali si intende “ridurre al minimo la spesa energetica” e rendere “ autosufficienti le strutture comunali attraverso la produzione di energie da fonti alternative e rinnovabili”. A tal riguardo, “la lista s’impegna ad installare impianti fotovoltaici sulle strutture comunali” ed a “sollecitare la realizzazione” di un “ parco eolico” comunale. Un intervento significativo viene assicurato, anche, per quanto riguarda la riduzione “della produzione dei rifiuti”, il miglioramento della “raccolta differenziata con il sistema porta a porta”, la “creazione di una rete di impianti di trattamento e di smaltimento”. Non viene tralasciata, neppure, l’idea di realizzare un nuovo “serbatoio di proprietà comunale al fine di rendere indipendenti da Sorical”. Nel settore delle “opere pubbliche e delle infrastrutture”, Iennarella si propone di reperire risorse da impiegare nella “realizzazione di strade interpoderali” e nel recupero del centro storico”. In conclusione, il programma di “Ancora insieme per Brognaturo”, assicura un intervento, anche, nei settori dei “servizi ai cittadini” e della “comunicazione sociale”, attraverso la creazione di uno “sportello del cittadino” e l’ampliamento dei servizi offerti dal sito web del Comune.
Un fenomeno di diffusa illegalità che rispecchia un'abitudine consolidata da parte di certi individui secondo la quale il rispetto delle regole riguardi gli altri ma non se stessi". Sono state queste le parole pronunciate dal Capo della Procura di Vibo Valentia, Mario Spagnuolo, nell'odierna conferenza stampa tenutasi per illustrare i dettagli della maxi-operazione, "Resort", condotta dagli uomini della Guardia di Finanza che ha portato all'iscrizione nel registro degli indagati di ben 63 persone.
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via chiesa addolorata, n° 8
89822 - Serra San Bruno