mini foto_28Il Coordinamento Provinciale di LIbera-Associazioni Nomi e Numeri Contro le Mafie esprime preoccupazione per il gesto che vede coinvolta una scuola superiore della Città di Serra San Bruno. Il ritrovamento di tre cartucce e il gesto inqualificabile di sigillare il cancello d'ingresso alla scuola nonché la scritta minacciosa, ci preoccupano molto. Ma allo stesso tempo ci danno ulteriore forza per continuare a stare accanto ai ragazzi,agli insegnanti ed agli operatori del mondo della scuola con cui abbiamo intrapreso rapporti di collaborazione per costruire percorsi condivisi di legalità,responsabilità e corresponsabilità. Fiduciosi che il lavoro delle Forze di Polizia e della Magistratura possa fare luce sul grave fatto, siamo vicini all'Istituzione Scolastica e ci attiveremo per reagire con forza a questi gesti di violenza con i ragazzi e con quanti vorranno condividere una reazione decisa e ferma per l’accaduto.

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Riceviamo e pubblichiamo
 
 
Gli Agenti del Comando Stazione Forestale di Spilinga (VV), nell’ambito di specifici controlli atti a garantire la sicurezza alimentare dei consumatori, hanno concluso una importante operazione che ha portato al sequestro penale di un ingente quantitativo di alimenti congelati, rinvenuti all’interno di un noto ristorante ubicato nel comprensorio di Monte Poro del comune di Joppolo (VV). Il provvedimento, eseguito anche grazie alla preziosa collaborazione del personale medico dell’Unità Operativa Veterinaria dell’ASP di Vibo Valentia, è scattato al termine di una ispezione igienico sanitaria, nel corso della quale sono stati controllati i locali adibiti a cucina, quelli adibiti a stoccaggio delle materie prime e le celle frigorifere del noto esercizio di ristorazione. Nel corso del controllo sono stati rinvenuti circa 80 Kg. di carne mista (bianca e rossa) già sezionata, tra cui anche selvaggina, e circa 10 Kg. di formaggio a pasta filata triturato, conservati all’interno di buste anonime e stipati alla rinfusa all’interno di un banco frigorifero. La visita ispettiva ha evidenziato che la partita di alimenti rinvenuta, oltre ad essere priva di qualsiasi etichettatura da cui trarre le necessarie informazioni inerenti la tracciabilità alimentare, aveva subito un processo di congelamento non autorizzato e non rispondente agli standards di sicurezza per mancanza della prescritta apparecchiatura utile a mantenere inalterate le caratteristiche organolettiche dei cibi. In seguito alle carenze riscontrate ed alle precarie condizioni in cui versavano gli alimenti, (alcuni di essi presentavano le cosiddette “bruciature da ghiaccio”), il medico veterinario intervenuto ne ha immediatamente certificato il cattivo stato di conservazione, giudicandoli assolutamente inidonei per il consumo umano. Gli agenti del CFS, di conseguenza, hanno immediatamente eseguito il sequestro penale dell’intera merce, apponendo i sigilli al banco frigo che la conteneva. Il titolare del ristorante, tale F.D. del luogo, destinatario del provvedimento, cui è stata affidata la custodia giudiziaria di quanto sequestrato, è stato deferito in stato di libertà presso la Procura della Repubblica di Vibo Valentia. I reati ipotizzati dalla P.G. operante vanno dalla detenzione di alimenti in cattivo stato di conservazione, con riferimento alla legge 283/62 che disciplina la produzione e la vendita delle sostanze alimentari e delle bevande, al reato previsto dall’art. 516 del codice penale, attinente la vendita di sostanze alimentari non genuine come genuine. Nel frattempo la magistratura di Vibo Valentia ha già convalidato il sequestro operato, iscrivendo il ristoratore nel registro degli indagati e disponendo l’immediata distruzione dei cibi sequestrati, tramite conferimento ad apposito centro di smaltimento autorizzato.  Ancora una volta la sinergia professionale instaurata tra il Corpo Forestale dello Stato e l’U.O. Veterinaria dell’ASP di Vibo Valentia è risultata alquanto proficua, rimarcando l’importanza di mantenere alta la guardia nell’intero comparto della sicurezza alimentare, al fine di tutelare il consumatore dalle sempre più frequenti frodi e sofisticazioni.
 
Il Comandante Provinciale
 
V.Q.A.F. Gaetano Lorenzo LOPEZ
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mini stilo_megalitiSTILO (RC) - Inghiottita da una fitta vegetazione dalle parti di Ferdinandea, una sommità del gran bosco di Stilo, che fa da confine con le tre province di Reggio Calabria, Catanzaro e Vibo Valentia, dorme di un sonno millenario. Il leggendario e dimenticato “villaggio megalitico”. Un susseguirsi di “statue giganti” irregolari con simboli particolari, alcuni dei quali, forse, cuneiformi. Protetto dal suo sottobosco impenetrabile, è di fatto isolato. In pochissimi possono affermare di averlo visto. Arrivarci è un’impresa ardua. Nella stagione fredda diventa impossibile. Gli unici momenti favorevoli sono l’inizio della primavera, quando la flora non è ancora esuberante e la fine dell’estate, quando cioè il terreno è più facilmente leggibile. Non esiste una mulattiera percorribile: rovi e alberi intrecciati a mo’ di labirinto sbarrano più volte l'ascesa sul ripido versante e non è raro sentire sibilare le vipere. È un posto fuori dal tempo e non alla portata della semplice curiosità dei camminatori feriali. Ma è questo l’aspetto più affascinante, che attira l’attenzione e la curiosità. Un mondo nel mondo.

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mini nottediluce
Venerdì 5 ottobre il cielo di Serra splenderà più del consueto, esaltato dall’aura luminosa di 500 candele. 500 luci simbolo di vita, fede e speranza. Si tratta dell’iniziativa ‘Notte di Luce’, promossa dall’associazione ‘L’anima verde del mondo’ di Luciano Pisani in occasione della solenne processione che anche quest’anno, seguito da una copiosa schiera di fedeli, condurrà San Bruno dal Santuario di Santo Stefano fino alla Chiesa di San Biagio. Una volta giunto ai piedi della chiesa principale del paese, in piazza Mons. Barillari, il busto del Santo patrono d’Europa sarà quindi accolto da uno scenario meraviglioso, arricchito dalla fiamma sottile di 500 luci. Un evento inedito, in onore di Brunone di Colonia che condusse una vita ‘illuminata’ dalla preghiera e dalla clausura. Chiunque voglia contribuire all’iniziativa potrà, lungo tutto C.so Umberto I, esporre dalle finestre e dai balconi altre luci, esaltando il passaggio del busto argenteo di San Bruno con il suggestivo riverbero dei ceri votivi. 
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mini QuotidianoIl posto di lavoro oggi è più che mai un’utopia. Ma la passione per la professione supera qualsiasi ostacolo fino a farsi anche succube dello sfruttamento incondizionato. Fare giornalismo non è cosa semplice, e soprattutto farlo in Calabria, vuoi per le difficoltà nel gestire e pubblicare le notizie di cronaca, vuoi per le retribuzioni che sfiorano il ridicolo. A questo si aggiungono i costi, non riconosciuti dall’azienda, per telefonate, spostamenti e quant’altro. Così, la battaglia dei giornalisti calabresi, dopo inutili ed accomodanti proteste sporadiche, sembra voglia raggiungere obiettivi superiori. Con una lettera che a piè di pagina presenta 30 sottoscrizioni, i collaboratori del "Il Quotidiano della Calabria" che ogni giorno curano le pagine di Reggio città, Locride e Piana di Gioia Tauro, hanno comunicato alla Finedit (gruppo editoriale della testata) e all’amministratore delegato Antonella Dodaro, la disponibilità a non pubblicare più articoli a partire dal prossimo 10 ottobre

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mini 438_12_mediumLunedì 24 settembre. Reggio, Palazzo Campanella. Ore 11 del mattino. Attorno alla sede del consiglio regionale è il caos. La ‘testa d’ariete’ dei lavoratori forestali è pronta a sfondare i cordoni della polizia. Contemporaneamente Talarico, presidente del consiglio, partorisce il topolino: ‘Il controllo dei bilanci dei gruppi consiliari sarà affidato ad una società esterna. Lavoreremo per individuare ulteriori risparmi’. Sì, l’ha detto proprio lui. Franco Talarico, che per il 2012, stipendio a parte, gioverà di 185mila euro per spese di rappresentanza. 17 volte il salario di uno di quei padri di famiglia, forestali, a cui la regione dice ‘non ci sono soldi’.

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Lunedì, 24 Settembre 2012 23:08

Simu vinuti di tantu luntanu

mini bruno_santu_cuosmu“Simu vinuti di tantu luntanu, San Cuosmu e e San Dumianu, purgitindi la manu, simu vinuti cantandu e prigandu lu Patri lu Figghjiu e lu Spiritu Santu”. Con queste frasi, si conclude il pellegrinaggio a Riace, meta di un lungo cammino fatto per rendere omaggio ai Santi Cosma e Damiano, noti anche come i santi medici, ritenuti dalla tradizione due gemelli di origine araba della città siriana di Cirro, medici in Siria. Martirizzati, poi, dai romani sotto l'impero di Diocleziano. Le loro origini, sono comunque avvolte da un alone di mistero, troviamo infatti, una tradizione "Asiatica" nella città di Costantinopoli, capitale dell'impero bizantino; una tradizione "Romana" affermatasi in Siria; una tradizione "Arabica" diffusa in Occidente, precisamente a Roma. Altri, come l’artista Nick Spatari, o  Sharo Gambino, li accostano addirittura ai famosi Bronzi

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mini ospedale_chiaravalle_c.leIl decreto regionale n.162 del 13 settembre approva lo studio di fattibilità per la riconversione dell’ex P.O. di Chiaravalle C.le (CZ) in Casa della Salute. Continua quindi la riorganizzazione della rete di assistenza territoriale operata dal Presidente della Giunta Regionale, Scopelliti, in qualità di Commissario ad Acta. Oltre a quella di Chiaravalle, saranno 7 le Case della Salute istituite in tutto il territorio regionale di cui 4 nel cosentino (Praia a Mare, Trebisacce, San Marco Argentano e Cariati), una nel crotonese (Mesoraca), 2 nella provincia di Reggio (Scilla e Siderno) e nessuna in quella di Vibo.

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mini scoIl giornalista Bruno Vespa, per una volta tanto si decide a fare il giornalista. Indossa i panni del finto tonto e chiede imperterrito al suo ospite, il governatore Scopelliti: “Il consiglio regionale della Calabria lavora solo 14 giorni all’anno?” Lo studio di ‘Porta a Porta’, pochi minuti dopo la mezzanotte, sprofonda in un gelido silenzio. 3 secondi di scena muta. Poi Peppe Scopelliti, visibilmente in difficoltà, stringe le spalle e, da buon ‘sottoprodotto’ degli anni d’oro del Berlusconismo che fu, attacca con i soliti proseliti: “Se non possiamo finanziare le leggi, è inutile riunire il Consiglio regionale. Tuttavia, stiamo avviando una stagione di grandi riforme che ci permetterà di abbattere molti sprechi”, eccetera, eccetera. Bruno Vespa, volpone del tubo catodico, interrompe bruscamente il tortuoso giro di parole del politico reggino e non appagato affonda ancora il coltello nella piaga

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mini pasquale_con_la_madre_maria_rosaSERRA SAN BRUNO - Oggi avrebbe compiuto ventun anni, invece di lui non hanno lasciato che dei poveri resti scarnificati dagli animali selvatici. Pasquale Andreacchi non ha potuto vivere, come i suoi coetanei, l'età di passaggio dall'adolescenza alla maturità, perchè tre anni fa è stato sequestrato, picchiato e ucciso brutalmente da assassini che ancora sono in stato di libertà. Impuniti. Aveva compiuto 18 anni da neanche un mese quando cadde vittima della barbarie che lo ha strappato, poco più che bambino, alla sua famiglia. 11 ottobre 2009, questa la data della sua scomparsa. Poco prima, per festeggiare il suo ingresso nella maggiore età, Pasquale si era fatto un regalo, un cavallo. Si chiamava Joe, ed insieme allo stallone Hidalgo, e ad altri, era la sua vera ragione di vita. La sua unica smisurata passione.

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