Venerdì, 28 Settembre 2012 14:28

Nel paese dei balocchi: auto, viaggi e divani in pelle. Tutti gli sprechi della Regione Calabria

Scritto da Salvatore Albanese
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mini 438_12_mediumLunedì 24 settembre. Reggio, Palazzo Campanella. Ore 11 del mattino. Attorno alla sede del consiglio regionale è il caos. La ‘testa d’ariete’ dei lavoratori forestali è pronta a sfondare i cordoni della polizia. Contemporaneamente Talarico, presidente del consiglio, partorisce il topolino: ‘Il controllo dei bilanci dei gruppi consiliari sarà affidato ad una società esterna. Lavoreremo per individuare ulteriori risparmi’. Sì, l’ha detto proprio lui. Franco Talarico, che per il 2012, stipendio a parte, gioverà di 185mila euro per spese di rappresentanza. 17 volte il salario di uno di quei padri di famiglia, forestali, a cui la regione dice ‘non ci sono soldi’.

Quindi la casta, anche in Calabria, non è una trovata mediatica.

Basti pensare che lo stipendio dei presidenti di giunta e consiglio ammonta a 11.109 euro netti mensili. I loro vice e gli assessori portano a casa 10.729 euro. Lo stipendio per i semplici consiglieri è di 9.025 euro. I presidenti di commissione ed i capogruppo ricevono 10.325 euro mensili. I vicepresidenti di commissioni ed i consiglieri segretari devono invece ‘accontentarsi’ di. 9.860 euro. Lo stanziamento 2012 per i gruppi consiliari è di 4milioni e 275mila euro. Attualmente in consiglio vi sono 9 gruppi e 10 commissioni dotate di presidente, vicepresidente e consigliere segretario. Ogni membro del consiglio riceverà una volta andato in pensione 3.600 euro al mese.

Le spese di rappresentanza per tutto il consiglio superano i 700mila euro (l’Emilia Romagna ne spende un sesto, ma i suoi abitanti sono il doppio ed il Pil il quadruplo). Questa particolare tipologia di spesa può anche essere autocertificata, per cui non è obbligatorio per i consiglieri documentare le spese sostenute con scontrini o fatture. Fra le note autocertificate capita di trovare oltre 5mila euro per fiori e piante, 300 euro per una notte in hotel o 100 per un conto al bar. Spese da capogiro per la ‘poverissima’ regione Calabria.

Ma il lungo elenco degli sprechi scellerati non si ferma qui. 77,9milioni di euro annui per ‘l’Astronave’ (il palazzo a Reggio in cui risiede il consiglio regionale), un affitto che costa quindi 38,7 euro ad ogni calabrese. 140mila euro per la stampa de ‘Il senso delle scelte compiute’ (un libricino autocelebrativo di 125 pagine, voluto dallo stesso presidente Talarico). Un nuovo gonfalone da esibire in consiglio per il modico prezzo di 3.500 euro Iva esclusa. 500mila euro di ‘copertura assicurativa allargata’. L’11 maggio scorso fu approvato l’acquisto di 10 bandiere tricolore per la cifra di 12.148 euro (1.248 euro ciascuna). Per le spese telefoniche e postali è stato previsto un capitolo di quasi 2milioni di euro. Per i rimborsi delle consulenze sono pronti più di 8milioni di euro. Per gli immobili presi in locazione, fra Bruxelles, Roma, Milano e mezza Calabria, si spendono 7milioni di euro. 270mila euro per viaggi, trasferte e missioni. 9,2 milioni per il personale delle segreterie Presto partiranno i lavori per il ‘cilindro’, il palazzo degli uffici del Corecom, per un costo di oltre 4milioni di euro. Il 21 marzo fu consegnata l’ultima delle 3 auto blu a disposizione di Scopelliti, un’Audi A6/FL 3.000 cc, motore 6 cilindri, blindatura ‘B4’ capace di sopportare anche i colpi di una 44 Magnum. La ‘super kit’ di Peppe ci costa ogni mese 7mila 654 euro, (92mila euro all’anno) così come scandito nel contratto di noleggio stipulato tra la Regione e la Volkswagen Leasing GmbH di via Petitti a Milano. Come se non bastasse per la stessa auto è stato sottoscritto un contratto per l’utilizzo dei garage della Questura di Reggio. Mentre un ulteriore contratto, con l’Audizentrum Lamezia srl, di 48mila euro annui garantirà la manutenzione a tutte e 3 le auto di Scopelliti (otre alla nuova Audi ce ne sono altre 2 considerate ‘veicolo di scorta’, di cui una custodita a Catanzaro).

Ma il caso più ambiguo rimane quello di Fabrizio Capua, assessore dimessosi di recente, che per il suo ufficio ha preteso una scrivania, una cassettiera mobile, 2 librerie, 3 poltrone in pelle nera, un divano a 2 posti, un tavolino in vetro, il tutto per il costo di 23mila euro. Mentre noi continuiamo ad andare all’Ikea e non ci decidiamo a sfondare il portone del consiglio regionale affianco agli operai forestali. 

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    «Effettuare le dovute prenotazioni in totale autonomia tramite internet, scegliendo giorni e orari tra quelli disponibili, evitando al tempo stesso lunghe telefonate o estenuanti file agli uffici».

    Sono queste, in sintesi, le proposte avanzate dal consigliere regionale vibonese Vincenzo Pasqua e contenute in una mozione rivolta al presidente della Giunta regionale, Mario Oliverio.

    «Si tratta di un’iniziativa – afferma Pasqua – per snellire le procedure di prenotazione e pagamento delle visite specialistiche ed ambulatoriali nelle strutture sanitarie della Calabria. È una proposta tanto semplice quanto rivoluzionaria. L’idea – prosegue il consigliere regionale – è di permettere agli utenti della sanità calabrese di potere effettuare le prenotazioni e i relativi pagamenti utilizzando Internet, attraverso i portali istituzionali delle diverse Aziende ospedaliere e sanitarie o comunque nel modo che verrà ritenuto più opportuno. Uno strumento da affiancare a quelli già esistenti – ovvero gli uffici ticket e il Centro unico di prenotazione – che sia al passo con la tecnologia e permetta un notevole risparmio di tempo a chiunque disponga di una semplice connessione internet, da smartphone, tablet o pc, magari realizzando una apposita App. Ad ognuno, con la prescrizione del medico curante che contiene tutte le informazioni necessarie – continua Pasqua – sarà quindi consentito di effettuare le dovute prenotazioni in totale autonomia, scegliendo giorni e orari tra quelli disponibili ed evitando lunghe telefonate o estenuanti file agli uffici, che a volte richiedono addirittura, per chi non può farne a meno, un giorno di permesso dal proprio posto di lavoro. È assolutamente doveroso andare incontro alle legittime istanze della popolazione calabrese, ed è nostro compito, fare in modo che la qualità della vita di ogni singolo cittadino, dal primo all’ultimo, migliori in ogni campo. E come tutti sappiamo quello della sanità è un settore che tocca le vite di ognuno di noi. Nel 2018 la politica deve attivarsi ancora più di prima per sfruttare appieno le immense opportunità offerte dalle innovazioni tecnologiche. In questo caso, con la mia mozione intendo proprio massimizzare i vantaggi per l’utenza calabrese: fare risparmiare tempo ai cittadini, riducendo di conseguenza le file agli sportelli, ed offrire un servizio che costerà un’inezia all’amministrazione regionale ed è pensato per tutti».

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