mini acquapubblica221Il Coordinamento calabrese Acqua Pubblica “Bruno Arcuri” si è riunito nei giorni scorsi a Vibo Valentia nella sede del Wwf. Nel corso della riunione sono state affrontate molteplici problematiche riguardanti la gestione delle risorse idriche calabresi e si sono poste le basi per il rilancio dell’attività del Coordinamento nel Vibonese. Alla riunione hanno preso parte diverse realtà associative attive sul territorio provinciale ( Comitato civico Pro-Serre, Compresi gli Ultimi, CittAperta, Partito dei Comunisti Italiani, Associazione “Il Brigante, Rifondazione Comunista, Forum delle Associazioni, WWF) che a breve, in sinergia, daranno vita ad un Coordinamento provinciale, aperto alle adesioni di altri movimenti e associazioni, che si occuperà delle iniziative da organizzare nel Vibonese per portare avanti la battaglia per la ripubblicizzazione del servizio idrico calabrese. Nel corso della riunione è stato affrontato il drammatico caso del bacino dell’Alaco

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mini vignetta_vauro_precariatoL’Italia si avvia verso la propria fase di sviluppo. Dopo i tagli incondizionati previsti dal "Decreto Salva Italia", gli italiani possono dormire sonni tranquilli di conseguenza all’approvazione del "Decreto Sviluppo" disegnato dal ministro Passera. 

Il governo infatti, dopo averti ferito a morte, ha pensato bene di offrirti qualche leggera medicina, ma non per la tua ripresa totale, soltanto per mantenerti in uno stato di convalescenza cronica che comunque non ti permetta di soccombere perché così puoi ottemperare ai doveri del buon cittadino.

Senza avanzare velleità da economista - assurda pretesa da parte mia! - mi piacerebbe affrontare le problematiche dei giovani legate al mondo del lavoro partendo dall’esperienza personale.

Terminati gli studi, ho lasciato casa per 2 semplici motivi: primo per tentare di raggiungere la mia autonomia personale, secondo per fare qualcosa che potesse, non dico appagarmi, ma darmi delle soddisfazioni dal punto di vista professionale.

Ho sempre pensato che il lavoro fosse un rapporto di "subordinazione" contraccambiato da una retribuzione, per il semplice fatto che all’offerta di una prestazione professionale debba sempre seguire un contributo in denaro, nel rispetto del Contratto Nazionale di Lavoro.

Così, sicuro di avere un’idea del rapporto lavoratore-datore di lavoro, inizio la ricerca del famoso "posto".

Devo dire che una prima soddisfazione è arrivata quando, da laureato, presentandomi ad una "prestigiosa" testata giornalistica calabrese, hanno accettato di farmi collaborare dandomi la possibilità di pubblicare articoli. Retribuzione? Ad articoli, ovvero legata alla produzione. Non mi lamento, ci può stare… soprattutto quando cominci a scrivere per un quotidiano non puoi avanzare "assurde" pretese, pur sapendo che ciò che andavi a guadagnare l’avresti speso di benzina e telefonate (inconvenienti che l’azienda non riconosce al lavoratore).

Nel frattempo, per poter sbarcare il lunario, ho continuato la ricerca del famoso "posto" (che nella migliore delle ipotesi sarebbero diventati "posti").

Dopo l’iscrizione su vari siti che offrivano lavoro, mi imbatto in una serie di figure professionali che, stando ai nomi, posso affermare che gli inventori sono stati tanto creativi quanto quelli che hanno inventato i nomi dei corsi di laurea… roba da far accapponare la pelle per l’invidia perfino agli studiosi dell’Accademia della Crusca... State ad ascoltare: «Operatore di Teleselling e Telemarketing; Consulente Telemarketing a domicilio; Consulente energetico; Sub agente esperto previdenziale; Green Assistant; Agente Monomandatario; Consulente commerciale business e team manager business; Agente mono e plurimandatario; Agente esperto nella vendita a rate; Agente/procacciatore; Procacciatore d’affari; Art Promoter; Segnalatore/Venditore; Consulente commerciale business e team manager business…». E non continuo oltre perché veramente, guà…, ci sarebbe da riscrivere la Bibbia.

Allora, dopo questa serie infinita di figure professionali che non si capisce di che MINCHIA si occupano, tu ti senti veramente un cretino e dici: "Il mondo del lavoro è cambiato… forse è meglio continuare a studiare…". Detto ciò, dai un’occhiata ai Master che potresti fare per "diventare qualcuno". State attenti che gli indirizzi professionali dei Master sono di gran lunga più belli delle figure sopra descritte. Quindi: «Master in Comunicazione e Cultura del Viaggio;  Master Tourism Quality Management;  Master in Tourism Marketing & Web Communication;  Master in Imprenditorialità e Management del Turismo;  Master in Comunicazione Ambientale;  Master in Management degli Eventi - Turismo Congressuale & Incentive Travel…» solo per fare qualche esempio, e chi più ne ha più ne metta.

Alla fine ti accorgi che agli indirizzi di studio non risulta, nonostante i continui tentativi di associazione, nessuna figura professionale richiesta dal mercato del lavoro e viceversa. Quindi ti chiedi: "Ma a che cazzo servono queste cose?".

Ma che cazzo è un Operatore di Teleselling e Telemarketing se non un semplice Operatore telefonico. Oppure, che cavolo è un Procacciatore di affari o un Consulente Telemarketing a domicilio se non un povero sbandato che fa vendita porta a porta. È come se per un annuncio di lavapiatti uno scrivesse: "Cercasi Lustratrice ceramiche e simili da vivande". Però vi giuro che sull’Agente mono e plurimandatario ancora ci sto studiando!!!

Già scoraggiato dai neologismi del mercato del lavoro, provi comunque a fare qualcosa. Allora ti ritrovi in un call-center a vendere contratti telefonici alle persone.

Qui magari ti pagheranno con un fisso mensile, trattandoti da lavoratore. No! Verrai pagato a provvigioni e "assunto" con un contratto a progetto. Non si sa ancora se ti daranno un fisso orario non superiore a € 3,50 lorde all’ora (se ti va bene!!!) e suscettibile di cambiamenti in difetto. Per i contratti effettuati invece, ti diranno che guadagnerai un tot questo mese per quelli andati a buon fine, ma se dovessi superare una certa soglia guadagnerai 5 euro in più per le sigarette che era l’unico "lusso" che potevi e adesso non puoi più permetterti.

Accetti pure questo e sopravvivi, sperando che col tuo lavoro "in proprio" e qualche giornata di cameriere riesci a tirare avanti… con la speranza che un imprevisto non ti costringa ad andare dal dentista oppure a comprare un nuovo paio di occhiali. Per il primo problema resisti fino a che non superi il grado della sopportazione, per il secondo utilizzi il nastro adesivo o meglio la colla attack.

Ma la speranza è l’ultima a morire, e dopo aver fatto il lavoro più denigrante del mondo dal punto di vista contrattuale, pensi che le cose prima o poi debbano cambiare. Così scopri che nel Decreto Sviluppo dell’attuale governo, - che dovrebbe rappresentare l’inizio della ripresa economica del tuo paese - esiste un comma (7 Art. 24 bis) che dà la possibilità ai padroni dei call-center di mantenere gli operatori outbound (che si occupano di chiamare nelle case per intenderci) precari a vita, sfruttando la legge che prevede per questa figura di lavoratore il contratto a progetto vita natural durante.

Certo non si può contestare il fatto che la legge del grande ministro non crei sviluppo. Sviluppo sì, ma per i grandi imprenditori delle telecomunicazioni, che tengono nelle loro grinfie migliaia di ragazzi schiavizzati (e rincaro SCHIAVIZZATI!), perché costretti da una situazione di bisogno.

Così è ricominciata per noi la ricrescita del paese. Con queste prospettive di sviluppo mi sa che le cose andranno sempre peggio. Non mi resta che augurarvi(mi) buona fortuna utilizzando le parole del grande Guccini: "Lotterie, l’unica fede il cui sperare". E non preoccupatevi, nel caso non vinceste, contribuireste comunque ad alimentare le casse del governo che si sta prodigando per il nostro risanamento.

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mini mostra_rocco_giancottiSERRA SAN BRUNO – Rocco Giancotti non ha ancora compiuto 10 anni. A dispetto della sua giovanissima età, però, è già alla sua seconda mostra di pittura. Dopo il successo della sua prima personale, che ha ospitato centinaia di visitatori a ridosso del Natale scorso, il giovanissimo artista serrese ha riproposto una seconda esposizione che proprio in questi giorni sta riscuotendo notevole interesse. “Illusione, inganno, realtà: il magico mondo dell’arte”, questo il titolo della personale che rimarrà aperta fino a stasera a mezzanotte nei locali di Palazzo Chimirri. Da più di due anni Rocco si diletta con tele e pennelli sotto la guida esperta di Nazzareno Vellone, noto artista serrese che sta forgiando il pittore in erba lasciando ampio spazio alla sua innata creatività. E di creatività Rocco ne ha parecchia: seppure si tratti sempre di un bambino, è evidente, passando in rassegna le sue opere, la sua capacità di assorbire, comprendere ed interpretare la società in cui sta crescendo. Gli innumerevoli stimoli a cui ogni bambino di questo secolo è sottoposto trovano in Rocco una via di fuga che, inevitabilmente, diventa espressione artistica. Così, nelle sue tele dipinte ad olio, si possono scovare segni e simboli che rimandano a suggestioni magari distanti dall’estetica apparente del quadro, si ravvedono attimi di realtà che, nella fantasia di un artista bambino, assumono contorni surreali, a volte eterei. Alcuni dei dipinti che hanno riscosso maggior interesse nella sua prima mostra sono stati riproposti – come il ritratto di Charlie Chaplin, che pare abbia ricevuto anche delle offerte di acquisto importanti – mentre moltissime sono le novità a cui invece Rocco ha lavorato in questi mesi e che ora sono esposte a palazzo Chimirri. Come si era già capito, le sue fonti di ispirazione artistica sono eterogenee e differenti tra loro, e adesso sono arricchite anche dallo studio della storia dell’arte: dai collage alla Rotella, alle nature morte con rimandi vagamente caravaggeschi, alle installazioni postmoderne che non ti aspetteresti da un bambino di questa età. Così al centro della mostra Rocco ha piazzato una sua singolarissima opera: un ritratto di Silvio Berlusconi a cui manca mezza faccia – perché, ci ha spiegato lui stesso, è uno che fa le cose sempre a metà – con un microfono puntato sul quadro – che simboleggia la pervasività e le devianze dei media di massa – e una sorta di altarino da cui spuntano delle scarpe da donna – rimando, quest’ultimo, alla società dell’immagine e dell’apparenza. E c’è anche molto altro nei quadri di Rocco, un piccolo artista tutto da scoprire.      

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SERRA SAN BRUNO - mini manifesto_il_prisma_800Fotografie che parlano da sole. Per ciò che ritraggono, per quello che esprimono, per il modo con cui sono state scattate, per la filosofia che ispira chi ne è autore e che, a volte, traspare da esse. Visitare la prima mostra collettiva de ‘Il Prisma’, significa immergersi nella fotografia che è ricerca. È scoperta del mondo, di un mondo libero e autosufficiente che è indifferente alle nostre leggi. Perché non scorre. È bloccato. Perché fotografare significa fermare per sempre un istante che non tornerà mai più. Ogni giorno, dal 10 al 12 agosto, dalle quattro del pomeriggio nei pressi del Santuario di Santa Maria e dalle 21.00 sulla centralissima P.zza San Giovanni a Serra San Bruno, andrà in scena la prima Collettiva di Fotografia ‘Il Prisma’. La tre giorni trae ispirazione dalla rubrica fotografica settimanale curata su ‘Il Vizzarro’ da Filippo Rachiele, che costituisce il sodalizio artistico del trio di giovani fotografi serresi, assieme a Salvatore Federico e Biagio Tassone.

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mini mpa_serraRiceviamo e pubblichiamo:

La Maggioranza in seno al Comune di Serra San Bruno, vive costantemente la questione legalità con una strana visione tutta sua, figlia evidentemente di quel modus operandi che ha portato il Popolo delle Libertà a vincere le elezioni Comunali del 15 -16 Maggio 2011.

Tutto ciò che in qualche modo ne sfiori il tema mette ansia, paura e inquietudine agli interessati.

Ma cosa potrà mai creare tanta angoscia nella maggioranza al solo richiamo della legalità? Perfino durante la visita del Santo Padre o durante il corteo in ricordo delle vittime innocenti delle mafie si notava nella maggioranza (molto risicata al corteo) l’imbarazzo a stare assieme alle Autorità presenti. Lo stesso imbarazzo che riteniamo sia stato alla base della decisione di non organizzare una cerimonia pubblica per scoprire la targa “Qui la ‘ndrangheta non entra”, e immaginare, come lo struzzo che nasconde la testa sotto sabbia, che basta solo fissare, con sette mesi di ritardo, di notte in notte, furtivamente e con un assordante silenzio, la targa all’ingresso del Municipio per adempiere alla rovinosa quanto spinosa richiesta della Minoranza, tralasciando di invitare il Prefetto, le Forze dell’Ordine, le Autorità ecclesiastiche, quelle scolastiche e chiaramente il Consiglio Comunale che ha votato all’unanimità la proposta.

Perché tutto questo? Forse perché si ha timore o, meglio, vergogna, della presenza di tutti i componenti del Consiglio che non possono essere sostituiti a piacimento come quando si sostituisce un Assessore (Zaffino) per rilanciare l’azione amministrativa????? Cosa crede questa maggioranza che basti solo togliere dalla mente un problema perché questo, come per magia, scompaia?

La maggioranza consiliare sarebbe stata di certo una dei più importanti casi clinici di Sigmund Freud, il quale si sarebbe di certo accorto del meccanismo psicologico che sta allontanando dalle coscienze del Sindaco e dei suoi compari, quei pericolosi pensieri farciti di lati oscuri sui quali nascono i sospetti e i misteri oramai noti.    

Un tema, quello della legalità, sul quale questa maggioranza è oramai abituata a disattendere o rimuovere.

Nella teoria psicoanalitica, la rimozione, infatti, è un meccanismo di difesa e consiste nell'inconsapevole cancellazione di un ricordo, di una esperienza che il soggetto ha vissuto come acutamente angosciante o traumatizzante.

Di fronte a una situazione che genera eccessiva angoscia, per esempio, l’individuo ricorre a varie strategie per fronteggiare l'estrema portata ansiosa dell'evento, con lo scopo preminente di escludere dalla coscienza ciò che è ritenuto inaccettabile e pericoloso.

D’altronde non può esserci altra spiegazione, dato che, nonostante ciò, la cosa non sembra assolutamente preoccupare Rosi & Compari. Dei numerosi atti illegittimi, posti in essere da questa incompetente e discutibile compagine nel primo anno di attività, già si stanno occupando le Forze dell’Ordine, ma, purtroppo, in spregio alle regole e alle leggi, continua imperterrita e senza preoccupazione alcuna, insita solo in chi è convinto di avere SANTI IN PARADISO, la produzione di dubbi Atti che a quanto pare hanno l’unico scopo di placare il proprio, sempre più agguerrito, elettorato che ormai, ovunque e senza pudore, rinfaccia il mancato rispetto delle promesse fatte in campagna elettorale.

Così, dopo l’affidamento di lavori in somma urgenza, con gara truccata, l’indecorosa gestione delle posizioni organizzative al personale dipendente, l’affidamento diretto a ditta esterna per il trasporto rifiuti, che scientemente hanno reso necessario con la ricollocazione dei bidoni della spazzatura in tutto il territorio comunale, mancata pubblicazione di Determine per oltre 7 mesi, la dubbia gestione dell’emergenza neve, le Ordinanze ballerine, l’incoraggiamento sui network all’avvelenamento collettivo, ecc. ecc., la Giunta Comunale, con delibera n. 128, del 13.07.2012, approva una bozza di convenzione e decide di affidare, ai sensi dell’art. 5 della L. 381/91, ad una cooperativa sociale di tipo B, l’attività dei servizi di gestione parcheggi siti nei pressi della Certosa e di Santa Maria del Bosco.

A tale Delibera è seguita la Determinazione n. 35, del 18.07.2012, del Responsabile del Settore Lavori Pubblici, che ha affidato direttamente il servizio di gestione parcheggi alla Società Cooperativa Sociale “Atena Servizi” di Mileto (VV) che, puntualmente, e su questo non avevamo alcun dubbio, avvia al lavoro giovani di Serra San Bruno di notoria fede politica.

Dalla lettura e, quindi, dall’analisi dei citati atti deliberativi, apprendiamo che il co. 1 della citata L. 381/91, come giustamente viene riportato in premessa della delibera, prevede la derogabilità alla disciplina in materia di contratti della pubblica amministrazione e l’affidamento diretto, mediante stipula di convenzioni, per la fornitura di beni e servizi, diversi da quelli socio-sanitari ed educativi, A CONDIZIONE CHE tali convenzioni siano finalizzate a creare opportunità di lavoro per le persone svantaggiate.

La Giunta Comunale però, opportunamente e dolosamente, richiama in delibera il D. Lgs. n. 276/2003, che, ai fini e per gli effetti di cui allo stesso Decreto, che nulla hanno a che fare con la L. 381/91, all’art. 2 definisce “lavoratore svantaggiato” qualsiasi persona appartenente ad una categoria che abbia difficoltà ad entrare, senza assistenza, nel mercato del lavoro, ovvero qualsiasi persona che soddisfi almeno uno dei criteri indicati all’art. 2 del Regolamento comunitario richiamato sempre in delibera. Ciò è aberrante.

Invero, le persone svantaggiate interessate sono quelle che la stessa Legge 381/91 definisce all’art. 4, così come modificato dall’art. 1 della legge 193/2000, che testualmente recita: “Nelle cooperative che svolgono le attività di cui all'articolo 1, comma 1, lettera b), si considerano persone svantaggiate gli invalidi fisici, psichici e sensoriali, gli ex degenti di ospedali psichiatrici, anche giudiziari, i soggetti in trattamento psichiatrico, i tossicodipendenti, gli alcolisti, i minori in età lavorativa in situazioni di difficoltà familiare, le persone detenute o internate negli istituti penitenziari, i condannati e gli internati ammessi alle misure alternative alla detenzione e al lavoro all'esterno ai sensi dell'articolo 21 della legge 26 luglio 1975, n. 354, e successive modificazioni. (…Omissis … ).

Non ci risulta che le persone assunte rientrino in una delle categorie sopraelencate, ma questo dovrebbe essere immediatamente verificabile, tenuto conto che la condizione di persona svantaggiata deve risultare da documentazione proveniente dalla pubblica amministrazione (art. 4, co. 2, legge 381/91). Altrimenti sarebbe troppo facile raggirare ed eludere i limiti imposti dalla legge in materia di assunzioni (Circ. MEF n. 11/2011)

Ma l’abuso non finisce qui.

Secondo le Linee guida per gli affidamenti a cooperative sociali ai sensi dell’art. 5, co. 1, della L. n. 381/91, emanate dall’Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici di lavori, servizi e forniture ( AVCP ), l’utilizzo del convenzionamento diretto deve concernere l’affidamento di servizi strumentali, cioè svolti in favore della pubblica amministrazione e riferibili ad esigenze strumentali della stessa, con esclusione dei servizi pubblici locali (in tal senso, C.d.S., sez. V, 11.05.2010, n. 2829) o, comunque, erogati in favore dell’utenza.

L’Autorità di Vigilanza, con Deliberazione n. 34 del 9 marzo 2011, ha escluso che l’istituto della convenzione diretta possa estendersi alle concessioni di servizio pubblico, quali ad es. la gestione di un parcheggio, per le quali la controprestazione consista nel diritto di gestire e di sfruttare economicamente il servizio, secondo lo schema di cui dall’art. 30 del Codice dei contratti.

Purtroppo, anche in questo caso, e non sarà l’ultimo, dobbiamo rilevare che questi signori perseverano nella volontà di gestire la “cosa pubblica” come fosse “cosa loro”, con l’aggravante di farlo in totale disprezzo delle norme che stanno alla base di una gestione legale, imparziale, trasparente e democratica.

Eppure le indagini in corso sul “caso Zaffino”, che hanno portato in Caserma il Sindaco e tutti i consiglieri comunali per essere interrogati, avrebbero dovuto insegnare qualcosa. Quantomeno avrebbero dovuto suggerire un po’ di cautela e non certamente di continuare in questa sfida impari che li vede ogni giorno sempre più isolati e spaventati all’idea di una sempre più imminente e, ormai, ineludibile visita ispettiva.

Ma di chi è la responsabilità di questa inquietante situazione?

Nei romanzi gialli lo stereotipo è che il colpevole è sempre il maggiordomo, innanzitutto perché all'interno di un romanzo è il personaggio più interessante che non mostra mai ciò che pensa veramente e mantiene sempre la posizione di umile servitore, e poi perchè il maggiordomo essendo sempre stato al servizio del padrone, è alla ricerca di un "riscatto", di una vendetta, di un capovolgimento della situazione.

Ora, benché non sia difficile individuare in questa maggioranza chi ricopre il ruolo del maggiordomo e chi, invece, quello del padrone, temiamo che in questo caso il maggiordomo non sia così impavido ad affrontare la situazione. Ed allora, la responsabilità sarà forse del padrone?

Un caso esemplare che ci ricorda la trama del romanzo “10 piccoli indiani” di Agatha Christie:  

- Otto persone, che non si conoscono tra di loro, sono state invitate dal padrone di casa, di cui non sanno l’identità, in una splendida residenza su un’isola dell’Inghilterra. Nonostante lo strano invito, gli ospiti decidono di accettare la proposta e, ognuno di loro, spinto da motivazioni diverse, chi per necessità, chi per gioco, chi per opportunità, si presenta all’appuntamento in questa villa. Gli invitati non hanno trovato il padrone di casa ad aspettarli. Hanno trovato una poesia incorniciata, appesa sopra il caminetto della loro camera, e una voce registrata, inumana e penetrante, che li accusa di essere tutti assassini. Per gli ospiti intrappolati è l'inizio di un interminabile incubo: essendo solo loro gli abitanti di quel luogo ameno, sanno di conoscere l’assassino, poiché deve essere per forza in mezzo a loro e siede al tavolo insieme a loro.I sospetti ricadono su tutti, nessuno escluso, e non ci sono mai abbastanza indizi, non si capisce cosa si nasconde dietro questo gioco perverso né chi ne sia l’artefice.

Il colpo di scena principale, qui, consiste nel fatto che i personaggi scompaiono tutti -.

Chissà se anche in questo romanzo tutto serrese l’epilogo per questi signori possa essere la stesso? D’altronde, anche loro, come gli invitati del romanzo, hanno accettato l’avventura pensando ad un prospero soggiorno e ad un roseo futuro, fino a quando il padrone, raggiunto lo scopo (elettorale) e preoccupato di essere scoperto, non li ha trattati da indesiderati e li ha messi gli uni contro gli altri.

Noi ci auguriamo che l’epilogo sia lo stesso, perchè non è utopico pensare che, finalmente,  anche a Serra San Bruno si possa tornare alla normalità. PREFETTURA DOCET.

 

MPA-AD Sede di Serra San Bruno

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mini traNella stagione della tintarella, il serrese ‘rapace’ sbarca sulle ioniche spiagge per esporre ai benefici della brezza marina il fisico impunemente scolpito da capicolli e braciole. L’estate è una stagione a sé, in cui si riscrivono le geografie, le abitudini, i vezzi. In cui anche la gente di montagna può ritrovarsi al mare, immersa nel sole rovente dei lidi affollati, intenta a consumare le ferie fra il morbido abbraccio di una sdraio reclinabile. Ma in passato al mare ci si andava controvoglia. Per via di quei viaggi al limite di una crisi di nervi, che costringevano a trascorrere più tempo in auto che sulla spiaggia. Interminabili mezz’ore prigionieri di strade costellate di tornanti ciechi, buche irritanti e con l’asfalto a gruviera. Oggi invece l’esodo verso le spiagge si è fatto più semplice. Meno snervante. Perché quello sviluppo di cui si parla da decenni, precisamente dal 1966, finalmente è arrivato. O quasi.

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mini Terra__LibertSarà Otello Profazio, famoso cantautore calabrese, uno dei leader indiscussi del folk meridionale degli ultimi 40 anni, ad aprire questa sera la prima edizione di “Terra è Libertà”, la tre giorni fortemente voluta dal Sindaco di Torre di Ruggiero, Pino Pitaro,  e organizzata dall’associazione culturale “Il Brigante”, che già dall’odierno pomeriggio allieterà turisti e residenti con una serie di eventi e spettacoli all’insegna della gastronomia, della musica e delle tradizioni calabresi.

Profazio andrà in scena con il suo spettacolo “Qua si campa d’aria” alle ore 22.00 all’anfiteatro comunale, portando sul palco i suoi successi immortali. Brani intensi con tematiche di carattere sociale, scritti o rappresentati dal cantautore per tutto il corso degli ultimi decenni ma ancora attualissimi come ‘Mannaja all’ingegneri’ o ‘Guvernu talianu’. Lo spettacolo “Qua si campa d’aria” tratto dall’omonimo album con cui Profazio si aggiudicò il disco d’oro nel 1974, sarà solo il primo dei tanti appuntamenti previsti nell’ambito della rassegna. Domani, martedì 7 Agosto, sempre all’anfiteatro di Torre di Ruggiero sarà il turno dello spettacolo teatrale "Io vedo, io sento...e parlo - Mafia da Sud a Nord" di Tano Avanzato e Zabara, mentre a chiudere la rassegna, mercoledì 8, sarà il gruppo siculo-calabrese ‘Farragonìa’.

L’evento prevede inoltre l’animazione curata dall’Associazione Il Brigante con i ‘Giganti e la Banda Pilusa’, oltre che la presenza di stand e cantautori della tradizione come Bruno Citino o raffinati costruttori di chitarra battente come i fratelli Corrado. Nel tardo pomeriggio si terrà, nei locali della Sala Consiliare del Comune di Torre di Ruggiero, una ricca rassegna di incontri e dibattiti sul tema dello sviluppo economico e sociale che passa peculiarmente dalle risorse del territorio. Agli incontri parteciperanno rappresentanti di Equosud Reggio, Equosud Rosarno, Legacoop e di altre realtà associative e cooperative del territorio.

L’iniziativa rappresenta il primo degli incontri messi in cartellone per l’estate dal Comune di Torre di Ruggiero e mira a tracciare, nell’armonia dei toni ameni della festa, un percorso di riscoperta delle tradizioni musicali, gastronomiche ed etnoantropologiche, mettendo in risalto la vocazione agricola del territorio, soprattutto per quel che riguarda i percorsi del noccioleto.

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mini Cassari_F._GambinoNARDODIPACE - I luoghi che ispirarono a Sharo Gambino il suo primo romanzo, Sole Nero a Malifà, vivono ancora oggi, a distanza di 50 anni, lo stesso dramma di allora, l'isolamento. Cassari, frazione di Nardodipace arroccata sulle montagne al confine con il reggino, distante dal "capoluogo" più di 30 km, continua a soccombere, oggi come allora, sotto il peso di un'emarginazione che non è certo dovuta solo a fattori geografici, ma che ha assunto ormai da troppo tempo i contorni dell'emergenza sociale, economica, culturale. L'autore del Vizzarro arrivò qui per insegnare a leggere e scrivere ai contadini del luogo, e fu fortemente colpito dalle condizioni in cui vivevano, tanto da riuscire a far arrivare in queste montagne dei camion carichi di generi alimentari di prima necessità e soprattutto di medicinali.

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mini ospedale serraSERRA SAN BRUNO – Morso da una vipera, in ospedale. Il fatto, incredibile, è avvenuto venerdì pomeriggio nei magazzini del “San Bruno”, quando un dipendente dell’Asp, A.R., 60 anni, mentre spostava alcuni pacchi è stato morso all’indice della mano sinistra da una vipera. Il pericoloso rettile era rimasto impigliato nel nastro adesivo di uno dei tanti scatoli depositati nel magazzino della struttura, che si trova a piano terra, vicinissimo ai locali della fisioterapia - molto frequentati, spesso anche da bambini. Il 60enne, sottoposto ad una cura cortisonica e non al tradizionale antidoto, che ormai si usa solo nei casi più gravi, è ricoverato presso l’ospedale serrese, dove sarà tenuto sotto osservazione fino allo scadere delle 72 ore dal morso. La mano e il braccio sinistro dell’uomo sono visibilmente tumefatti; le sue condizioni, al momento in cui scriviamo, paiono in lieve miglioramento, ma i sanitari restano comunque cauti vista la gravità dell’episodio.

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Sabato, 04 Agosto 2012 15:53

Chiuso per ferie

mini IMG109_1Appena qualche giorno fa abbiamo affrontato il tema dei campetti da tennis situati a ridosso dello stadio La Quercia; ad essere precisi, dei ruderi dei campetti da tennis ormai inutilizzabili da diversi anni, circostanza che ha costretto gli appassionati di tale disciplina, che a Serra sono più di quanto non si immagini, a spostare le loro attività, dai tornei federali e i campionati a squadre organizzate dal TC SERRA SAN BRUNO alla semplice partitella serale tra amici, nell'unico campetto che si trova all'interno della struttura polisportiva sita in Via San Brunone di Colonia, la stessa che ospita la prima ed unica piscina (ultimata e messa in funzione) del comprensorio delle Serre. “Poco male” verrebbe da dire, se non fosse per la situazione con la quale ci siamo scontrati l'altro ieri, recatici presso l'impianto a prenotare il campo per un paio d'ore: un cartello affisso al cancello principale avvisa chiunque avesse l'assurda pretesa di organizzare una partita di tennis o di calcetto del fatto che il centro rimarrà CHIUSO per tutto il mese di Agosto.

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