mini commissione-straordinaria-ventimiglia-giovanni-bruno_516138VIBO VALENTIA - E’ il giorno dell’insediamento del nuovo prefetto Giovanni Bruno, così come ufficializzato dall’ufficio stampa dell’Utg di Vibo Valentia. Ieri pomeriggio – il successore di Di Bari – al momento del suo arrivo in città, è stato ricevuto dal sindaco Nicola D’Agostino e da parte della sua amministrazione nella sala giunta di Palazzo Luigi Razza. Giovanni Bruno arriva quindi da Ventimiglia, dove si era insediato dal febbraio 2012, alla guida della triade commissariale del Comune sciolto per infiltrazione mafiosa. Un’esperienza, quindi, che ha permesso al neo prefetto vibonese di conoscere ed affrontare il problema delle ingerenze della criminalità organizzata negli enti pubblici. Anche se – come ribadito dallo stesso Bruno – “quanto accade nel Ponente ligure, riguardo alle ingerenze mafiose, è ben diverso, e forse più lieve, rispetto a quanto avviene invece in Calabria. Certamente andranno poi man mano verificate le singole situazioni”.

Il nuovo capo dell’ufficio territoriale del governo ha voluto poi effettuare un “giro di ricognizione” istituzionale, per incontrare le autorità provinciali. Prima destinazione il palazzo della Provincia, dove Bruno si è intrattenuto per qualche decina di minuti con il Commissario straordinario Mario Ciclosi, per proseguire in seguito la sua prima giornata di visita dirigendosi verso Mileto per rendere omaggio al Vescovo Mons. Luigi Renzo e per innestare, fin da subito, una fruttuosa sinergia anche con la rappresentanza ecclesiastica. In programma nelle prossime ore la visita ai vertici delle forze di polizia con cui si intavolerà una prima discussione sull’ordine e sulla sicurezza pubblica.

Giovanni Bruno giunge quindi in sostituzione al prefetto Michele Di Bari, trasferito a Modena. In passato era stato a Messina per rivestire l’incarico di Componente dell'Agenzia nazionale di regolamentazione del settore postale, fino al 6 febbraio 2012 quando era stato chiamato a gestire il Comune di Ventimiglia in provincia di Imperia, assieme al vice prefetto di Genova Antonio Lucio Garufi e a Luciana Lucianò, dirigente del servizio contabile della prefettura di Asti, nonché ex commissaria a Sanremo.

A pochi mesi dal suo insediamento nel comune ligure, Giovanni Bruno era stato oggetto di un’intimidazione in puro stile mafioso. Nel giugno 2012, infatti, la polizia aeroportuale di Roma aveva intercettato una busta contenente due proiettili indirizzata allo stesso Bruno.   

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mini prefettura_viboVIBO VALENTIA - Nella giornata di venerdì il Consiglio dei Ministri ha varato il riordino dei vertici di ben tre prefetture calabresi, determinando avvicendamenti - oltre che a Vibo - anche negli UTG provinciali di Cosenza e Catanzaro. Michele Di Bari, ormai ex prefetto di Vibo Valentia, sarà ora sostituito da Giovanni Bruno, per trasferirsi a sua volta alla guida della provincia modenese. Di Bari, 57enne di Mattinata (Foggia), era stato nominato alla guida dell’UTG di Vibo Valentia il 27 gennaio 2012, con decorrenza dal 6 febbraio successivo. Aveva debuttato nelle sua carriera prefettizia nel 1990 e nel 2001 era stato promosso alla qualifica di viceprefetto. In passato ha ricoperto vari incarichi, tra i quali quelli di vicecommissario governativo della provincia di Barletta-Andria-Trani, commissario straordinario di numerosi comuni, nonché commissario ad acta per l'esecuzione di provvedimenti giurisdizionali del Tar. Ora, in previsione dell’imminente trasferimento alla prefettura di Modena, ha voluto salutare il territorio vibonese con un breve ma intenso comunicato stampa: "Lascio questa splendida terra nella consapevolezza di essermi posto al suo servizio con passione ed entusiasmo per il bene delle comunità che ho voluto conoscere, apprezzandone le enormi potenzialità di crescita e di sviluppo. Un percorso che ho intrapreso, sin da subito, operando a fianco della popolazione, degli enti locali, della magistratura, delle forze di polizia, delle istituzioni territoriali, della scuola e della chiesa locale, dal sindacato e dagli organi di stampa, traendo quotidiano stimolo dal vasto patrimonio culturale del volontariato e dell'associazionismo. Una esperienza che mi ha messo al cospetto delle numerose povertà antiche ed emergenti, ma anche della forza di tanti che desiderano vivamente affrontare le attuali sfide allo scopo di assicurare una migliore qualità della vita e riappropriarsi, in talune situazioni, dei diritti fondamentali. Insieme, davvero, si possono percorrere anche strade impervie. E la proficua sinergia istituzionale che ho cercato di realizzare anche laddove poteva esserci scoraggiamento. Un grazie di cuore a tutti coloro che ho incontrato nella certezza che ogni sguardo non sarà dimenticato. Auguri per questi meravigliosi territori”.

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mini parco_delle_serreC’è anche l’ex presidente del Parco delle Serre, Gregorio Paglianiti, tra le persone indagate per  abuso d’ufficio e falso ideologico in atti pubblici, nell’ ambito di una inchiesta portata avanti dalla Procura della Repubblica di Vibo Valentia, che avrebbe evidenziato presunte irregolarità nella stabilizzazione di alcuni soggetti al Parco, nonché la gestione di determinati concorsi, pilotati proprio al fine di favorire alcuni candidati. I pubblico ministero, Santi Cutroneo, in particolare ha chiesto il rinvio a giudizio, oltre che per Paglianiti, anche per altri ex dirigenti dell’ ente, avvocati e componenti delle commissioni esaminatrici.

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mini gdfIl Nucleo di Polizia Tributaria di Vibo Valentia ha dato esecuzione a nove ordinanze di custodia cautelare a carico di soggetti tutti appartenenti a due nuclei familiari associati in affari, emesse dal G.I.P. presso il Tribunale di Vibo Valentia, su richiesta della Procura della Repubblica, per concorso in bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale commessa nell’ambito della gestione di una società operante nel settore immobiliare e dell’edilizia già con sede in Vibo Valentia. Contestualmente l’A.G. ha disposto il sequestro preventivo - ex art. 321 c.p.p. di un importante patrimonio composto da società, beni immobili (terreni e fabbricati) beni mobili registrati e disponibilità finanziarie, dislocati nelle provincie di Vibo Valentia, Brescia e Firenze.

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mini istruzione
Riceviamo e pubblichiamo
 
 
Avevo visto tempo fa un servizio alle iene sui contributi scolastici per gli esami di maturità che diventavano obbligatori con la minaccia di non essere ammessi fisicamente agli esami e avevo pensato, essendomi iscritto per prendere un altro diploma, che a Vibo non potesse succedere. Mai pensiero più errato.
Istituto Alberghiero di Vibo Valentia; questa era stata la mia scelta, avevo già il diploma di "ricevimento", preso nel 2000, e per avere altri sbocchi lavorativi e altri punti nella"classifica" per l'insegnamento volevo puntare a quello "ristorativo".
Tutto comincia a febbraio quando ricevo la lettera della scuola con i documenti da consegnare e con un punto finale con la scritta generica versamenti. Mi reco in segreteria e spiego che la documentazione relativa al mio precedente diploma era già in loro possesso, ho dovuto spiegare questa cosa in segreteria almeno 5 volte perché ogni volta lo dimenticavano, e consegno nel tempo: certificato medico, certificato lavorativo, certificato di Laurea e chiedo i programmi per le materie da portare al pre-esame, queste ultime dovrò andare a prenderle con le mie mani da professore a professore per poi consegnare un semplice foglio con su scritto che mi rifacevo ai programmi ministeriali.
Tutto a posto? Nemmeno per sogno. Da fine aprile in poi cominceranno i problemi.
Ricevo, una mattina, una telefonata dalla segreteria perché mancano dei documenti, il diploma, e un versamento da 150 euro pena esclusione dai pre-esami. Con mia sorpresa mi reco a scuola e spiego che hanno tutto già nella cartella compresa la fotocopia dell’unico versamento obbligatorio.
Passa qualche altro giorno e finalmente il consiglio di classe si riunisce per assegnarmi la sezione con cui fare l'esame, siamo a maggio e queste cose si dovrebbero fissare almeno due mesi prima, e decidono le materie da sostenere al pre-esame.
Quali materie hanno deciso? In barba a qualsiasi legge hanno optato per tutte le materie degli ultimi 3 anni nonostante avessi già sostenuto la maggior parte delle materie comuni e che per legge non andavano sostenute nuovamente. Saputo ciò mi reco in segreteria e faccio presente il loro errore ma dicendomi che non potevano fare nulla, e che la legge era chiara, mi mandano dal preside, Carlo Pugliese, a cui cerco di spiegare le mie motivazioni, a voce non avendo con me il decreto ministeriale, ma niente da fare e sento rivolgermi che "la legge non ammette ignoranza" e che in più la documentazione relativa alla formazione lavorativa non andava bene dato che si trattava di un auto-dichiarazione personale, la legge consente di presentare questa dichiarazione ma a quanto pare all'alberghiero hanno leggi di altri paesi, e che per lui non aveva valore dandomi un altro foglio da far compilare e timbrare dall'azienda.
Torno a casa, rileggo nuovamente il decreto e il giorno successivo mi presento di nuovo in segreteria, quel giorno era presente un'addetta gentilissima nell'ufficio, facendo presente decreto, articolo e comma a cui fare riferimento. Capito l'errore mi accompagnano dal Preside che imperterrito continua a non voler sentire ragioni e riportandogli la sua frase "la legge non ammette ignoranza" si altera in maniera non dignitosa, volgare e ineducata per un Dirigente Scolastico, forse non conoscendo l'etimologia di ignorare, che urlando mi dice "ora te l'insegno io il diritto", sono laureato in Scienza Politiche, e cominciando a leggere il decreto cambia colorito e diventa un agnellino ammettendo lo sbaglio ed eliminando tutte le materie che non dovevo fare. Subito dopo il Preside comincia a parlare di titoli di studio, di ragazzi che frequentano per 5 anni e di privatisti a cui sembra facile venire da fuori e prendersi un diploma e che in passato in quella scuola, è capitato (parole sue), i diplomi sono stati anche regalati ma ora non più. Forse questa è l’offesa più grave che potesse rivolgere, non a me, a tutta la scuola dato che quasi tutti i docenti di Sala,Cucina e Ricevimento si sono diplomati in questo istituto.
Ma ancora non è finita perché ricevo nei giorni successivi un'altra telefonata per ricordarmi che manca ancora il versamento da 150 euro e che senza di quello non potrò essere ammesso all'esame. Ritorno nuovamente e chiedo una circolare in cui è riportata questa deliberazione e mi rispondono di guardare sul sito della scuola. Mi collego cerco e trovo l'unica circolare dove giustamente sono riportati i documenti e i versamenti obbligatori e non quelli VOLONTARI. Faccio leggere al Preside che comincia ad arrampicarsi sugli specchi e dice che non potevano scriverlo perché il consiglio d'istituto lo ha deliberato successivamente. Chiedo, a voce, un qualcosa di scritto dove mi si indichi l'obbligatorietà di questo versamento ma nessuna risposta non potendo darla.
Stranamente riesco a fare i pre-esami e non ricevo più nessuna telefonata fino al giorno precedente la prima prova di maturità: se non pago non faccio l'esame mi dicono.
Nuovamente chiedo qualcosa di scritto in cui si parli dell'obbligatorietà di questo contributo e faccio presente che so benissimo che non possono farne dato che anche dalla circolare del ministero, del 7 marzo 2013, si parla di richieste illegittime se rese obbligatorie ma per tutta risposta ho solamente un ultimatum: o paghi o non farai l'esame.
Mi presento la mattina della prima prova senza aver pagato questo contributo e per tutta risposta mi si impedisce di fare l'esame. Non viene messo nulla a verbale. Non mi viene data nessuna comunicazione scritta. Mi si dice che se voglio sapere il perché di questo versamento devo fare assolutamente una richiesta scritta, per avere un atto pubblico che dovrebbe essere affisso in bacheca per legge, al Preside. Vengo richiamato dalla commissione che mi dice di rientrare solo assicurandogli che qualcuno nella mattinata o al massimo il mattino seguente avrebbe pagato questo versamento ma al mio diniego vengo messo alla porta non prima di aver sentito l'ennesima idiozia: il contributo è facoltativo perché viene data possibilità alla scuola di decidere se farlo o no (!!!!!).
Rendendomi conto di trovarmi di fronte a un muro vado via e mi reco al provveditorato dove incontro il massimo dirigente provinciale che dice di non sapere nulla per quanto riguarda versamenti e chiama il Preside; non conosco la conversazione ma subito dopo quella chiamata il Provveditore praticamente stringe le spalle.
Ho insegnato e mi hanno insegnato, a scuola e in famiglia, che bisogna seguire la strada della legalità, e stranamente me lo insegnò parte di quella commissione d'esame che mi ha impedito un diritto, e far sempre presente a chi di dovere le cose che non vanno. Avrei potuto pagare il versamento e fare l'esame come hanno fatto tutti ma non credo che adeguarmi alle ingiustizie faccia parte del vivere civile. Ebbene l'istituto alberghiero ha qualche serio problema di comunicazione, di applicazione dei decreti, del riuscire a capire ciò che si legge e ciò che gli si viene spiegato.
Qualcuno potrà chiedermi qualche prova?
Essendo, l'alberghiero, video sorvegliato, e la mattina della prima prova il tutto è accaduto sotto l'occhio vigile del grande fratello, la prova di parte di ciò che dico è sicuramente registrata nel server; escludendo naturalmente i testimoni.
Questa è la scuola del futuro? Dirigenti Scolastici di questo tipo dovrebbero essere la guida di istituti del genere? Certa gente è guida solo sulla carta.
Una scuola che una volta insegnava a non farsi sfruttare e a pretendere ciò che spetta. Era un'altra scuola ed era un altro Preside.
 
A voi la risposta.
 
Naturalmente questa lettera è stata inviata alle relative caselle di posta certificata a:

USR Calabria
Provveditore agli studi di Vibo Valentia
Ministro della Pubblica Istruzione
Comando Regionale della Guardia di Finanza
Procuratore della Repubblica di Vibo Valentia
Preside de l' I.P.S.S.A.R.A. di Vibo Valentia

Nicola Iozzo
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mini don_fiorillo
Riceviamo e pubblichiamo
 
 
I componenti e gli aderenti al coordinamento Provinciale di LIBERA Vibo Valentia  sono lieti di salutare con affetto e formulare gli auguri più sinceri e più cari  a Monsignor Giuseppe FIORILLO per il suo cinquantesimo di sacerdozio.   
Durante questi sette anni  vissuti insieme  nel movimento LIBERA , di cui Monsignor FIORILLO è Coordinatore Provinciale,  abbiamo potuto toccare con mano il  suo vero e grande impegno in linea con lo spirito di servizio che ha sempre improntato la sua vita pastorale.
Siamo stati sempre attratti dal fascino della sua personalità,  costruita essenzialmente sulla semplicità ed umiltà ma contestualmente ricca di cultura, di idee e di esperienze,  che  lascia un segno ricco e profondo non solo nel contesto in cui si è svolto il suo impegno sociale ma anche nelle coscienze di ciascuno di noi perché non è solo un coordinatore ma è una guida morale e  spirituale.
Per questo suo modo di essere  lo abbiamo sempre visto e sentito come  un  amico a cui stanno a cuore le sorti di questo nostro paese in una perenne lotta  per il raggiungimento del bene comune, per l’abbattimento di barriere ed ostacoli al libero esercizio dei diritti di tutti i cittadini, per l’eliminazione di ogni forma di criminalità organizzata e non.
In un tutt’uno con la sua missione pastorale  ha sempre cercato  costantemente  di fare in modo che la politica seguisse l’etica cristiana affinché la carità e la speranza potessero trovare la giusta considerazione per realizzare il bene comune e non possiamo non ricordare quella che fu una della azioni  più importanti che lo vide anche sullo scranno degli imputati e successivamente dei condannati per aver occupato la corsia autostradale all’uscita di Serra San Bruno, in segno di protesta per la mancata istituzione dell’ufficio postale a Sant’Angelo. 
Tale episodio sicuramente gli costò la “carriera” ecclesiastica,  ma  lo rese sin da allora  coerente con il principio secondo cui la legalità è termine astratto se non è accompagnato dalla responsabilità e secondo quanto sovente egli stesso sollecita dal pulpito domenicale allorquando invita i suoi parrocchiani a “presentarsi dinanzi a Dio con le mani pulite , ma non per averle tenute in tasca”.
Auguri caro Monsignore abbiamo ancora tanto lavoro da fare insieme.
 
Il coordinamento Provinciale di Libera Vibo Valentia
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mini zenzeroCrostone integrale con cipolla di Tropea, tonno “alletterato” e olive e poi tortino di pasta corta con alacce, mollica di pane e mandorle. È questo l’esordio della cena che venerdì prossimo 28 giugno al ristorante di Eataly del Lingotto di Torino vedrà ai fornelli il giovane chef Bruno De Francesco del ristorante Zenzero di Serra San Bruno (Vibo Valentia). L’evento, intitolato “Grande cena dell’orgoglio contadino”, avrà come protagonista assoluta l’enogastronomia calabrese. Se ai fornelli dell’iper-boutique del gusto creata da Oscar Farinetti ci sarà Bruno De Francesco, ad affiancarlo un altro calabrese verace: l’ideatore della serata, Silvio Greco, uno dei massimi esperti di agroalimentare, docente di produzioni animali presso l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo (Cuneo) nonché biologo marino, responsabile Ambiente di Slow Food Italia. Orgoglio contadino, dunque, ma anche orgoglio calabrese. Il menu della cena prevede, infatti, per secondo, salsicce di suino nero calabrese e patate al forno con verdure grigliate e insalata verde e poi, in finale, pere “Madernasse life” con cioccolato fondente. In abbinamento ai piatti della serata, inoltre, i vini delle cantine di Casa Comerci di Limbadi (Vibo Valentia), Granàtu e Libìci, due rossi, entrambi a base del vitigno autoctono magliocco canino.
Con l’evento del 28 giugno Eataly festeggia i saperi e i sapori del profondo Sud, dell’agricoltura e del mare calabrese. Una “filosofia” sposata con convinzione dallo chef Bruno De Francesco, autentica rivelazione di passione gastronomica ma, al tempo stesso, di rigorosa ricerca che si esprime in semplicità e immediata nitidezza di sapori. «Mi piace – spiega Bruno – passare dal mercato del giovedì all’orticello di famiglia, dal pescivendolo di fiducia al bosco serrese».

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mini palazzorazzaRiceviamo e pubblichiamo
 
 
Da vibonese ritengo di avere la sfortuna di essere amministrato dalla  peggiore amministrazione comunale che la città abbia mai avuto  dall'unità  d'Italia. A conferma di ciò basta pensare che D'Agostino sarà ricordato per sempre come il sindaco del dissesto. Dietro ogni fallimento, perché di questo stiamo parlando, si celano cause, responsabilità ma anche opportunità. Le cause sono innanzitutto l'incompetenza e l'arroganza degli interlocutori  "politici",  che si sono presentati come i salvatori della patria ed invece  hanno affondato l'intera nave. Le responsabilità  dell'attuale situazione sono anche di D'Agostino e i suoi  fratelli che per tre anni hanno nascosto la reale situazione delle casse dell'ente e continuato a sperperare con staff, consulenze ecc. Aggiungo poi  la miopia di visioni limitate e provincialotte, eliminando ogni respiro regionale, nazionale ed europeo, legato a  qualsivoglia forma di sviluppo. Tanto scarsi sono stati i risultati di finanziamenti reperiti per la città. Un'azione amministrativa quella del centrodestra da subito priva di quella  progettualità e di quel respiro di cui necessita fortemente una città in difficoltà come la nostra Vibo Valentia. Ma dissesto, ad onor del vero , ritengo significhi anche avere una grande  opportunità e cioè quella di spazzare via quanto di brutto c'è stato finora oltre che accertare le responsabilità di chi negli ultimi 10-15 anni ha portato  un comune dal prestigio e dalla storia quale quello di Vibo Valentia al dissesto. Certo il prezzo da pagare è particolarmente alto perché saremo tutti a pagarlo con i nostri soldi: le aliquote dei tributi schizzeranno sugli indici massimi, i servizi già fortemente depotenziati saranno sempre meno funzionanti e dovremo "rimpiazzarli" singolarmente aggravando le nostre già esigue entrate familiari. C'è ora da offrire una prospettiva nuova alla nostra città, di speranza di  crescita con una visione diversa rispetto a quella fallimentare data dall'attuale amministrazione. Vibo Valentia si merita di meglio.
 
Giovanni Russo
 
Consigliere comunale Pd Vibo Valentia
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Martedì, 25 Giugno 2013 10:05

Serra, storia di un' ambulanza a metà

mini ospedale_serraSERRA SAN BRUNO - Che sia necessario potenziare il presidio ospedaliero della cittadina bruniana con un ulteriore mezzo di soccorso per l'emergenza urgenza tale da affiancare quello in servizio è di fondamentale importanza. Ma quella che è stata presentata come la seconda ambulanza in dotazione presso l'ospedale serrese si è rivelata una bufala. Si tratta in realtà di un mezzo della Croce Rossa, mandato dall'Asp di Vibo Valentia, il cui compito è unicamente quello di garantire il trasferimento agli ammalati presso altre strutture ospedaliere e di operare in codice verde. Nessuna possibilità quindi di operare in caso di urgenza quando l'unica ambulanza in dotazione al nosocomio montano è impegnata in altro intervento, anche perché il mezzo della CRI è sprovvisto di equipaggio sanitario.
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mini eliporto_vibo_marinaVIBO VALENTIA - Un uomo, di cui ancora non si conoscono le generalità, è stato vittima di un grave incidente sul lavoro a circa 30 miglia dalla costa tirrenica vibonese, direzione Stromboli. Da quanto si apprende da fonti interne, l'uomo, ingaggiato da alcune cooperative marinare attive in questo periodo sul fronte della pesca del tonno, si è immerso in mattinata in una delle gabbie di allevamento poste a largo per svolgere le solite mansioni di conta e monitoraggio del cosiddetto "pinna rossa" quando, pare, sia stato vittima per causa ancora da accertare di un'embolia polmonare. Gli altri operai in superficie, accortisi immediatamente dell'incidente, hanno allertato i soccorsi che hanno raggiunto il sommozzatore via mare, con le vedette e le lance della Capitaneria di Porto e della Guardia di Finanza di Vibo Marina e per via aerea, con un primo elisoccorso giunto da Catanzaro

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