Il Vizzarro.it - quotidiano online
Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
Riceviamo e pubblichiamo
'L’attuale condizione e la complessa realtà socio-economica del Vibonese ci impone a non tralasciare l’elemento essenziale della politica che, a questo punto giova ricordarlo, deve agire nell’esclusivo interesse dei cittadini'. E’ quanto afferma il Consigliere Regionale del PD Bruno Censore, rivolgendo un invito al Consiglio Provinciale di Vibo Valentia affinché approvi il Bilancio di Previsione. 'L’attuale condizione – prosegue il Consigliere Regionale del Partito Democratico – non permette atti di grave irresponsabilità che non passeranno inosservati, con conseguenze pesantissimi per tutti, in particolare per le famiglie vibonesi. A Vibo Valentia la crisi generale rischia di essere pesantemente acuita dalla logica puramente e dissennatamente contabile che ha partorito il Decreto legge sul riordino delle Province, un provvedimento che ancor di più a queste latitudini produrrebbe l’unico risultato di generare confusione, gettando nel caos l’intero territorio, generando disservizi e miseria e, cosa ancor più grave, diminuendo sensibilmente i posti di lavoro. Pertanto - continua Bruno Censore – è quanto mai opportuno che il centrosinistra faccia fino in fondo la propria parte e che il Popolo della Libertà e gli altri partiti che formano l’attuale opposizione in senso al Consiglio Provinciale di Vibo Valentia la smettano di praticare ad oltranza i noti “giochi della politica”. Bene farebbe anche il Presidente Francesco De Nisi, a cui chiedo di fare chiarezza sulle sue dimissioni, spiegando con chi le abbia concordate stante il silenzio ufficiale del Partito Democratico e sgombrando così il campo da dubbi che stanno creando difficoltà politiche al nostro partito, a ripresentarsi in Aula. Sarebbe un gesto di grande valore, che marcherebbe la differenza tra la buona e la cattiva politica. Gli appelli univoci e accorati che giungono in questi giorni da organizzazioni sindacali, dalle forze produttive e imprenditoriali locali non possono restare inesauditi e impongono alla politica tutta, senza alcuna distinzione partitica, di dimostrare coesione attorno all’unico interesse che giustifica la nostra postazione istituzionale: i cittadini. In caso contrario – conclude Bruno Censore – uomini e forze politiche che in questi anni hanno rappresentato i vibonesi dentro il Consiglio provinciale, saranno costretti ad assumersi l’intera responsabilità di una pecca che avrà ripercussioni insostenibili per imprese, lavoratori, dipendenti e per molte famiglie'.
Riceviamo e pubbichiamo:
ll Partito democratico ed i giovani democratici della provincia di Vibo Valentia aderiscono alla manifestazione indetta per Sabato p.v. in memoria di Filippo Ceravolo, giovane vittima innocente della mano armata della criminalità organizzata, che con la sua efferatezza e sanguinaria modalità tenta di tenere in ostaggio un intero territorio. Saremo accanto alla società civile ed alla famiglia di Filippo e assieme cercheremo di affermare i principi di legalità e per dire con forza: MAI PIU’!
Pertanto, l’iniziativa volta alla costituzione del circolo dei GD di Vibo Valentia, prevista per le ore 17, sarà anticipata alle ore 15 per consentire ad una delegazione dei GD di prendere parte alla fiaccolata che si svolgerà a Soriano Calabro.
Michele Mirabello (Coordinatore Provinciale PD VV)
Luigi Tassone (Segretario Provinciale GD VV)
Riceviamo e pubblichiamo:
Sono stati deferiti in stato di libertà i due soggetti, tale C.N., 56enne imprenditore edile, in concorso con C.S. di anni 28, entrambi originari di San Calogero (VV), autori dello sfruttamento abusivo di un’area di circa 7.000 mq in località Fondo Rotondello di Filandari (VV), dalla quale veniva estratto abusivamente materiale calcareo.
L’attività investigativa è stata originata da una segnalazione pervenuta presso la Sala Operativa Regionale del CFS, tramite il numero di emergenza ambientale 1515.
Nel corso delle operazioni, gli agenti del Comando Stazione Forestale di Spilinga (VV) hanno monitorato per circa dieci giorni quanto stava accadendo nella località in esame, documentando un sistematico via vai di mezzi meccanici intenti nelle opere di escavazione.
Dopo una serie di riscontri documentali che hanno evidenziato l’illegittimità delle opere, il personale operante ha deciso di intervenire, sancendo l’epilogo dell’ ennesimo scempio ambientale consumato ai danni del territorio.
Sono così finiti sotto sequestro un grosso autocarro ed un escavatore cingolato, adoperati per la commissione del reato, nonché il fondo di natura agricola di circa 7000 metri quadrati dal quale veniva sottratto indebitamente l’ingente quantitativo di materiale inerte, impiegato per la produzione di miscele cementizie.
I successivi rilievi del Corpo Forestale, eseguiti con l’ausilio di strumentazione GPS e la consultazione di aerofotogrammetrie del luogo, hanno sottolineato come l’ attività delittuosa, posta in essere dagli indagati, abbia comportato una significativa e permanente modificazione dello stato dei luoghi, creando una vistosa depressione del suolo con alterazione della morfologia e dell’assetto territoriale.
L’estrazione abusiva, nello specifico, ha interessato una parete rocciosa, creando un fronte di lunghezza pari a 40 metri lineari per una larghezza di 25 metri lineari ed altezza media di circa 5 metri. Le prime stime, basate anche sul raffronto tra le ortofoto degli anni trascorsi e la situazione di fatto, parlano di oltre 5000 metri cubi di materiale calcareo trafugato illecitamente, con profitti per svariate migliaia di euro.
I destinatari del provvedimento di sequestro, a cui è stata peraltro affidata la custodia giudiziaria dei beni, sono stati deferiti in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Vibo Valentia in ordine al reato di abusivismo edilizio in concorso.
Il fascicolo relativo agli atti d’indagine è ora in mano alla Magistratura di Vibo Valentia che ha già convalidato il sequestro eseguito dagli uomini del Corpo Forestale dello Stato, iscrivendo i due soggetti nel registro degli indagati.
Intanto le indagini proseguono a ritmo serrato e mirano ad accertare l’eventuale coinvolgimento di altri soggetti nella vicenda.
Corpo Forestale dello Stato
Comando Provinciale Vibo Valentia
Il dovere della memoria. Su questo sarà incentrata la due giorni di incontri vibonesi di don Marcello Cozzi, vicepresidente nazionale di Libera - Associazione Nomi e Numeri Contro le Mafie. Oggi pomeriggio alle 17 presso la biblioteca comunale di Vibo Valentia si terrà una tavola rotonda sul tema "Dovere della Memoria, persone scomparse nel vibonese. Istituzioni e società civile si confrontano", cui parteciperanno, oltre a don Cozzi, alcuni giornalisti locali e diversi familiari di persone scomparse. Domani mattina invece, dalle 10, si terrà un incontro con i ragazzi dell'istituto tecnico commerciale 'Galilei' di Vibo a cui prenderanno parte, oltre al dirigente scolastico Diego Cuzzocoli, Mons. Giuseppe Fiorillo (coordinatore provinciale Libera-Vibo Valentia); Matteo Luzza (familiare di vittima innocente criminalità); Barbara Vinci (familiare di vittima innocente criminalità); Rocco Mangiardi (testimone di giustizia); Don Marcello Cozzi (vice-presidente Libera).
SERRA SAN BRUNO – Dure critiche da parte dello Slai Cobas delle Serre Autonome alla «delibera n.1299/CS del 5 settembre 2012» con la quale «la Commissione Straordinaria dell’A.S.P. di Vibo Valentia ha nominato il nuovo Direttore Sanitario dell’ Azienda, il dott. Francesco Miceli. L'eccellente chirurgo – si legge nella nota diffusa alla stampa - che succede all'ammiraglio dott. M. Tarabo e al referente sanitario dott. D. Consoli è stato scelto - dai commissari dott.ssa Rosanna Bonadies, dott. Vincenzo Indolfi e dott. Marco Serra - tra 12 aspiranti in quanto si è constatato, dopo un lungo e approfondito esame sulla questione, che il 64enne dott. F. Miceli non ha superato i 65 anni e di conseguenza si è stabilito che “è in possesso dei requisiti previsti dalla vigente normativa in materia per accedere all'incarico di Direttore Sanitario Aziendale nonché della peculiare professionalità ed esperienza richieste per assolvere all'incarico”». Sarebbe, secondo gli autonomi che usano l’ironia «una scelta che per la prima volta all'interno dell'A.S.P. vibonese premia il merito, tanto di cappello dunque ai vertici aziendali». E’ da ricordare, secondo il sindacato di base «il valente dott. Miceli quale direttore dell'U.O. di Chirurgia dell'Ospedale Iazzolino, dove ha dato un notevole impulso all'attività chirurgica migliorandola sia dal punto di vista della qualità che della quantità delle prestazioni, tutte di altissima chirurgia, adoperando tecnologie operatorie innovative e all'avanguardia; annullando la mobilità dei pazienti verso le altre strutture ed anzi invertendo addirittura la tendenza, dato che oggi sono i pazienti delle altre strutture - anche da fuori regione - a venire a Vibo Valentia per farsi operare e i circa 450 interventi di chirurgia generale in regime di ricovero ordinario al 30 settembre 2012 (di cui diversi contestati dalla Regione Calabria perché inappropriati) lo stanno a dimostrare». Non si ferma l’ironia degli autonomi che criticano i numeri dell’attività chirurgica del neo-direttore sanitario aziendale, e infatti «si dovrebbero vergognare quelle malelingue che hanno fatto circolare voci critiche sull'operato della Chirurgia di Vibo Valentia diretta dal dott. Miceli; che affermano che sono stati effettuati pochissimi interventi nonostante Vibo Valentia abbia un organico da far invidia a UU.OO. di Chirurgia di Milano o di Roma, con 13 chirurghi, 20 infermieri di sala operatoria e 10 di reparto oltre al personale di supporto e nonostante siano quasi chiuse le chirurgie di Serra e Tropea, con lo spostamento di tutta l'attività operatoria su Vibo Valentia». E si dovrebbero vergognare anche «quelle malelingue che sostengono che la nomina sia dovuta non alla capacita professionale del dott. Miceli ma alla vicinanza politica dello stesso con il gruppo di maggioranza che oggi governa la Regione Calabria, spiegando che il dott. Miceli è stato premiato per essersi candidato con la lista Scopelliti-Presidente». Forse, a detta dello Slai-Cobas delle Serre Autonome, sarebbe proprio questo che fa infuriare i detrattori della nomina del dott. Miceli e cioè «che possa portare tutta la sanità vibonese agli altissimi livelli del dipartimento di chirurgia. Ecco perché riteniamo utile e necessario che i Commissari dell'ASP, con l'indipendenza e l’onesta intellettuale che li contraddistinguono, ci confermino i numeri dell'attività operatoria da noi elencati e il tipo di interventi effettuati, a dimostrazione del fatto che la nomina del Direttore Sanitario Aziendale è dovuta esclusivamente al lavoro e al merito».
Sono due le operazioni effettuate nei giorni addietro dagli uomini del Corpo Forestale dello Stato nella provincia vibonese.
La prima operazione, condotta da personale appartenente al Comando Provinciale di Vibo Valentia ed al Comando Stazione di Serra San Bruno, in seguito alla denuncia presentata dal proprietario del fondo interessato, ha permesso di scoprire l’autore del taglio e furto di piante di alto fusto di varie specie in località Brasi di Simbario.
Dagli accertamenti esperiti in loco si riscontrava il taglio abusivo di ben 102 piante della specie roverella, castagno e ontano praticato diversi giorni addietro. Le indagini effettuate consentivano di individuare tutto il materiale legnoso trafugato. Parte del legname si trovava, già depezzato e accatastato, in un piazzale adibito a cantiere nella confinante località Cecato.GEROCARNE - L'hanno freddato stamattina nei pressi della sua abitazione, in contrada Comunella, tra Gerocarne e la frazione Ariola, dove era agli arresti domiciliari perchè coinvolto in una vasta operazione antidroga. Antonino Zupo, 31 anni, è stato ucciso in un agguato avvenuto intorno alle 11. Il suo nome figurava tra le 39 persone arrestate nel gennaio del 2011 dalla Squadra Mobile di Vibo Valentia nell'ambito dell'operazione "Ghost", che ha fatto luce su una fitta rete di trafficanti di cocaina e marijuana che aveva base operativa a Gerocarne. Zupo era considerato dagli inquirenti il braccio destro di Piero Sabatino, ritenuto a sua volta l'elemento di vertice dell'organizzazione dedita al traffico di stupefacenti.
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