Mercoledì, 10 Luglio 2013 12:17

Vibo, bancarotta fraudolenta: sequestrati 62 immobili. Coinvolte 3 società

Scritto da Redazione
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mini gdfIl Nucleo di Polizia Tributaria di Vibo Valentia ha dato esecuzione a nove ordinanze di custodia cautelare a carico di soggetti tutti appartenenti a due nuclei familiari associati in affari, emesse dal G.I.P. presso il Tribunale di Vibo Valentia, su richiesta della Procura della Repubblica, per concorso in bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale commessa nell’ambito della gestione di una società operante nel settore immobiliare e dell’edilizia già con sede in Vibo Valentia. Contestualmente l’A.G. ha disposto il sequestro preventivo - ex art. 321 c.p.p. di un importante patrimonio composto da società, beni immobili (terreni e fabbricati) beni mobili registrati e disponibilità finanziarie, dislocati nelle provincie di Vibo Valentia, Brescia e Firenze.

Il provvedimento è stato emesso a conclusione delle indagini condotte dalle fiamme gialle vibonesi e coordinate dalla Procura della Repubblica di Vibo Valentia che hanno permesso di acquisire elementi probatori tali da indurre il giudice per le indagini preliminari alla stessa sede ad emanare l’ordinanza di custodia cautelare e il decreto di sequestro preventivo dei beni nella disponibilità degli indagati.

Gli accertamenti sono scattati quando nel corso delle indagini di polizia giudiziaria si è appreso che la società in questione, gravata da rilevanti debiti di natura tributaria, cedeva la proprietà delle quote ad una società tunisina e contestualmente trasferiva la propria sede in Tunisia, il tutto dopo aver provveduto a spogliarsi, a favore di altre società riconducibili ai soggetti indagati, dell’intero patrimonio immobiliare.

I successivi approfondimenti investigativi permettevano di rilevare che i destinatari delle odierne ordinanze ripetevano tali condotte attraverso le numerose società a loro intestate, tanto che alla data odierna i debiti accumulati nei confronti dell’erario ammontano a circa 16 milioni di euro.

A conclusione della predetta attività investigativa sono emerse fattispecie penalmente rilevanti nei confronti dei nove soggetti destinatari del provvedimento per avere distratto e dissimulato i beni immobili dell’impresa poi fallita, per un ammontare complessivo di circa 1,2 milioni di euro, a danno dello Stato che è il principale creditore.

In particolare, la dinamica bancarottiera messa in atto dagli indagati,  ha consentito di dirottare il patrimonio immobiliare della società, avviata consapevolmente al fallimento, a favore di n. 3 società a vario titolo riconducibili agli indagati e destinatarie del provvedimento di sequestro, così da evitare le azioni esecutive da parte dello Stato.

Oltre all’esecuzione delle misure cautelari personali, sono stati sottoposti a sequestro preventivo l’intero compendio aziendale di tre società operanti nel campo immobiliare ed aventi sede nelle provincie di Vibo Valentia e Brescia, n. 62 tra fabbricati e terreni ricadenti nelle provincie di Vibo Valentia, Brescia e Firenze,  n. 3 automezzi intestati alle predette società, quote di partecipazione in altre società (una delle quali gestisce una piattaforma ecologica in provincia di Firenze) nonché le relative disponibilità finanziarie, il tutto per un valore complessivo stimato in circa 50 milioni di euro.

Guardia di finanza
COMANDO PROVINCIALE VIBO VALENTIA 

Il Gip ha disposto gli arresti domiciliari per: Fortunato Mirabello, Pietro Naso, Elisabetta Bagnato, Iole Filia, Teresa Filia, Francesco Mirabello e Rosario Mirabello. Obbligo di dimora, invece, per Agostino Naso e El Ayadi Haythem.

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