Il Vizzarro.it - quotidiano online
Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
VIBO VALENTIA - Nonostante il regime di carcere duro, il presunto boss Leone Soriano ha trovato la forza di inveire contro magistrati e forze dell’ordine. Tra le righe, ma neanche tanto, durante la sua deposizione nell’aula bunker del tribunale di Vibo Valentia dove si sta svolgendo il processo al clan di cui sarebbe il capo indiscusso, ha lanciato avvertimenti e minacce. Un’abitudine che non ha perso nel corso degli anni. Collegato in videoconferenza dal carcere di Viterbo dove è sottoposto al 41bis, Soriano, nel corso di dichiarazioni spontanee, ha inveito contro gli artefici dell’operazione antimafia “Ragno”. Gli attacchi del boss hanno avuto come bersaglio, fra gli altri, l’allora pm della Dda di Catanzaro Giampaolo Boninsegna ed il comandante della Stazione dei carabinieri di Vibo, Nazzareno Lopreiato.
Dai personaggi che hanno fatto la storia della politica italiana, a quelli simbolo nella lotta alla mafia, passando anche da chi, come Del Piero e Maradona hanno, seppur con sfumature diverse rappresentato il calcio italiano. Sono tanti i volti rappresentati nella mostra di pittura di Nazzareno Vellone, inaugurata lunedì scorso presso la biblioteca comunale e aperta fino al prossimo 31 agosto. Presenti anche volti dello spettacolo e della Chiesa. Ma non poteva mancare sicuramente quello di Enzo Vellone, fratello dell' artista penna storica de 'Il Quotidiano della Calabria', scomparso qualche anno addietro. 'Nel bene e nel male' è stato il titolo scelto da Nazzareno Vellone, per inaugurare una delle sue tante personali di pittura, dedicata al compianto fratello. Un titolo scelto non a caso, in quanto i personaggi rappresentati hanno caratterizzato sia nel bene che nel male la vita dell' artista, che ha preso spunto anche da una celebre canzone di Cristiano De Andrè. La tecnica utilizzata è quella della pitscultura, ovvero pittura e scultura allo stesso tempo. Ancora una volta, dunque, Vellone sfoggia tutta la sua professionalità e creatività. Ma quella che sarà aperta fino a fine agosto, però, non è soltanto l'unica mostra dell' artista che, in questi anni, ha avuto l'onore di ricevere apprezzamenti dai maggiori critici italiani. Primo fra tutti Vittorio Sgarbi, il quale in occasione della personale di pittura organizzata dal Comune di Zavattarello, in provincia di Pavia, nel 2009, ha deciso di essere presente e ammirare le opere dell' artista serrese.
Storie di vite strappate. Storie, come queste, di un diciannovenne ucciso per sbaglio da mano (ancora) ignota. Si, perchè in Calabria sui muore anche così. Per errore. Storie come quelle di Filippo Ceravolo e di tante altre vittime innocenti della criminalità organizzata. Il 25 ottobre 2012, ormai, sarà ricordato a lungo dai familiari di Filippo. Da quel giorno tutto è cambiato. Nulla è come prima. In casa si avverte la mancanza di un ragazzo buono, sempre con il sorriso sulle labbra. Un dolore incommensurabile. Filippo è stato ucciso la sera di giovedì 25 ottobre 2012, nella strada che collega Soriano a Pizzoni. Probabilmente i sicari non lo volevano uccidere. L’obiettivo, infatti, non era Filippo ma chi viaggiava assieme a lui. In poche ore, il giovane sfegatato tifoso della Juve si spegne all’ospedale ‘Jazzolino’ di Vibo, dietro il dolore straziante dei familiari. Filippo era un ragazzo perbene. Nessun precedente penale alle spalle.
Vanta ormai un curriculum di tutto rispetto il Laboratorio Teatrale T.N.S.G.C. di Simbario, tanto che tra poco meno di un mese, proprio a Simbario il 12 agosto prossimo in Piazza Vittorio Veneto, porterà in scena addirittura la sua quinta fatica a soli tre anni di distanza dalla fondazione del gruppo. Infatti, dopo il successo delle rappresentazioni precedenti – Il Candidato; Lu cumpari di lu tata; Fegato Gruppo C Poste & Telegrafi; Dui matrimoni e nu funerali – questa volta toccherà a Mortu chi parra, una commedia dalla trama leggera e coinvolgente, liberamente ispirata ad un’opera abruzzese e riadattata in vernacolo simbariano dall’impeccabile Pina Tassone, curatrice della regia di tutte le rappresentazioni inscenate fino ad ora dal gruppo teatrale simbariano.
Una realtà consolidata quindi quella dal Laboratorio T.N.S.G.C., costituito esclusivamente da giovani di Simbario e dintorni, fondato nel 2010 su proposta del Parroco Don Stephen - vero e proprio punto di riferimento per la comunità locale – che per le prove teatrali ha messo a disposizione del gruppo la canonica afferente alla Chiesa della Trasfigurazione di Nostro Signore Gesù Cristo. Una struttura utilizzata prima a singhiozzo, trasformata oggi dai ragazzi che la vivono e la animano quotidianamente nell’unico vero punto di aggregazione sociale di tutto il paese. Negli anni, allo zoccolo duro originario degli attori che portarono sul palco la commedia d’esordio Il Candidato – inscenata da Gabriele Coda, Gina Tassone, Nicola Ciconte, Iole Corsaro, Fabio Barbieri, Valentina Ierace, Maria Stella Corsaro e Federica Sacchinelli- si sono poi via via uniti nel tempo Basilio Roti, Stella Tassone, Francesca Giuliano, Paolo Timpano, Raffaele Timpano, Giovanni Parise, Oscar De Leo, Dalila De Leo, Chiara Roti, e Saverio Bertucci. L’ultimo progetto teatrale - ancora in elaborazione, ma ormai in dirittura d’arrivo - vedrà impegnati sulla scena anche le new entry Monica Fraietta, Enza Figliuzzi, il piccolo Manuel Tassone ed il meticcio Fuffy, attore e mascotte del gruppo. A dare manforte al cast da dietro le quinte e non solo, pregevole anche il lavoro di Angela Casini, Salvatore Nardi, Vincenzo Battaglia e di molti altri ragazzi che si spendono periodicamente per dare sostegno ai progetti del laboratorio teatrale.
Cresce quindi l’attesa per la prima teatrale di Mortu chi parra, quando centinaia di spettatori potranno plaudire ed apprezzare le fatiche di un gruppo che ormai da anni con tanta passione e smisurata abnegazione (tutte le attività sono completamente autofinanziate) porta avanti, in un contesto culturale difficile e tra mille difficoltà, quella magnifica arte che è il teatro.
SERRA SAN BRUNO - È stato un momento di riflessione e preghiera. Un momento utile, per squarciare quel muro di silenzio e omertà che, da sempre, hanno caratterizzato il popoloso centro montano. Nei giorni scorsi, presso il quartiere ‘san Gerolamo’, è stata organizzata una iniziativa dal gruppo Scout ‘Serra 1‘, per ricordare Massimo Lampasi, il 25enne scomparso la sera del 24 febbraio scorso e di cui, ancora, non si conoscono le sorti. La mattina seguente, però, la stessa compagna ha inizialmente denunciato la scomparsa presso la locale Compagnia dei Carabinieri, guidati dal capitano Stefano Esposito Vangone, i quali hanno avviato subito le ricerche, per poi dichiarare di aver visto Massimo salire su un’ auto di colore scuro. Secondo la sorella Antonella, però, pare che il 25enne con precedenti penali quella sera avesse un appuntamento di lavoro.
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