mini donfrancescoBROGNATURO – Si è spento il 16 agosto di due anni fa, in un afoso martedì estivo, dopo oltre quarant’anni di sacerdozio. La morte lo ha sorpreso prematuramente fra le mura della sua abitazione sita nel centro storico di Serra San Bruno. Steso sul divano, con il cuore lacerato ma con l’immancabile espressione benevola e cordiale ancora stampata sul volto. Per legittimo tributo alla memoria del compianto parroco Don Francesco Timpano, guida spirituale dell’intera cittadinanza brognaturese e non solo, la comunità locale ha voluto organizzare un memorial in onore del compianto prete, proprio nella data della seconda ricorrenza della sua dipartita. 
 
È stato allestito quindi, per il secondo anno consecutivo, un programma che abbraccerà tutta la giornata del prossimo venerdì 16 agosto. In apertura, con raduno alle ore 8.30 da Piazza del Popolo a Brognaturo, è prevista una marcia verso il cimitero di Serra San Bruno in visita alla tomba di Don Francesco. Nel tardo pomeriggio dello stesso giorno, alle 18.00, sarà celebrata una messa in suffragio del compianto padre presso il santuario di Maria Santissima della Consolazione a Brognaturo.  Infine alle ore 21.30, sempre in Piazza del Popolo, si terrà il concerto del gruppo etnico Amakorà “Una Voce per Don Francesco”. 
 
Un giusto tributo insomma ad un parroco dal cuore d’oro. Un uomo che rimane un emblematico esempio di umiltà ed umanità, una figura indelebile nel cuore e nella mente di una comunità intera. 

 

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mini martinoceravoloStorie di vite strappate. Storie, come queste, di un diciannovenne ucciso per sbaglio da mano (ancora) ignota. Si, perchè in Calabria sui muore anche così. Per errore. Storie come quelle di Filippo Ceravolo e di tante altre vittime innocenti della criminalità organizzata. Il 25 ottobre 2012, ormai, sarà ricordato a lungo dai familiari di Filippo. Da quel giorno tutto è cambiato. Nulla è come prima. In casa si avverte la mancanza di un ragazzo buono, sempre con il sorriso sulle labbra. Un dolore incommensurabile. Filippo è stato ucciso la sera di giovedì 25 ottobre 2012, nella strada che collega Soriano a Pizzoni. Probabilmente i sicari non lo volevano uccidere. L’obiettivo, infatti, non era Filippo ma chi viaggiava assieme a lui. In poche ore, il giovane sfegatato tifoso della Juve si spegne all’ospedale ‘Jazzolino’ di Vibo, dietro il dolore straziante dei familiari. Filippo era un ragazzo perbene. Nessun precedente penale alle spalle.

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mini sharo_per_vizzarro_1«La famiglia Gambino ed il direttore della Casa della Cultura, Massimo Pollichieni, avendo tristemente constatato, l’indifferenza e il mancato interessamento da parte del comune di Serra San Bruno, ad assegnare una sede alla Fondazione, (che metterà a disposizione pubblica la biblioteca e l’archivio di Sharo Gambino) e avendo vagliato le varie proposte ricevute, (hanno dato disponiblità il Comune di Lamezia Terme, Comune di Vibo Valentia, Comune di Riace, Comune di Vazzano, Comune di Torre di Ruggiero, Comune di Sorianello, Comune di Arena, Comune di San Lorenzo del Vallo, Comune di San Demetrio Corone, Comune di Panettieri, Provincia di Cosenza, Provincia di Catanzaro), ha deciso, per ovvii motivi di scegliere come sede della Biblioteca il Comune di Vazzano, luogo di nascita dello scrittore calabrese».

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mini SS182È una storia di sviluppo al contrario. Una storia che comprende mezzo secolo di sogni, di speranze tradite, di promesse sistematicamente disattese. Una storia di cerimonie, passerelle, tagli di nastro. Una storia criminale, di intimidazioni, estorsioni, omicidi. E alla fine, come al solito, stringi stringi, è una storia di soldi, tanti, che però sembrano non bastare mai. La strada statale 182, la famigerata Trasversale delle Serre, ha ormai un'iconografia tutta sua – che ovviamente non ha nulla di artistico – in cui un posto spetta di diritto a Pino Soriero, ex sottosegretario ai Trasporti (fino al 1998) del governo Prodi, tre volte deputato, che ben oltre un decennio fa in un indimenticabile manifesto elettorale annunciava, con sullo sfondo i piloni di cemento dell'eterna costruenda, che «lo sviluppo è avviato».

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mini simbario_rapprteatraleL’attesa è fervente ma siamo ormai agli sgoccioli. Lunedì prossimo, dalle ore 21.00 in Piazza Vittorio Veneto, il buonumore è pronto a ritornare in scena a Simbario grazie al “Laboratorio Teatrale della Parrocchia della Trasfigurazione di N.S.G.C.” con la commedia dialettale in due atti "Mortu chi Parra".
 
Scritta e diretta da Pina Tassone e liberamente ispirata ad un’opera del reatino Alessio Angelucci, la rappresentazione  in vernacolo simbariano narra delle tragicomiche vicende di tre nipoti non proprio dal cuore di leone - interpretati da Basilio Roti (nei panni di Totò), Raffaele Timpano (Franciscu) e Paolo Timpano (Luzzu) - creduloni e timorati, tormentati dall’incubo angosciante della temuta morte. Una trama brillante e intricata, quindi, che ruota attorno a scomode eredità, alla superstizione e alla gretta scaramanzia. I tre beneficiano di un lascito in seguito alla scomparsa di una cara parente, ma tra i beni da spartire compare anche un cane che - forse per un fatale disegno del destino, forse per ben altro motivo - ha visto nel tempo morire tutti i padroni che lo hanno posseduto. 
 
Il pasciuto cast abbraccia ben 13 interpreti: oltre ai già citati “nipoti”, calcheranno il palco di Piazza Vittorio Veneto, Gina Tassone (nel ruolo della vedova ‘Ntonuzza Cascetta); nei panni di sua sorella, Jole Corsaro (‘Ngilina); Valentina Ierace (Peppina la servitura); Nicola Ciconte (Pascali lu zitu di Peppina); Chiara Roti (Vicenzina la vicina di ruga); Monica Fraietta (Tresina la vicina di ruga); Saverio Bertucci (Lu medicu); Enza Figliuzzi (la vicina di casa); Manuel Tassone (Lu chirichettu) ed il metticcio Fuffy. Fondamentale anche l’ausilio da dietro le quinte di Angela Casini, Vincenzo Battaglia, Fede Molinari e Salvatore Nardi.
 
Procede pertanto l’operazione culturale in favore della cittadinanza, portata avanti dal sodalizio simbariano che in soli tre anni è già alla sua quinta rappresentazione teatrale.  
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mini fotoSERRA SAN BRUNO - Tutte le strade portano a Roma. Così recita un antico proverbio, ma altrettanto non possiamo dire per le vie di comunicazione che portano all'entroterra vibonese ed in particolare alla cittadina della Certosa. La rete viaria è ridotta ad un colabrodo e numerosi sono i punti che mettono in serio pericolo l'incolumità degli automobilisti che, pur cambiando tragitto, non mancano di esporsi al disagio di percorrere strade governate dall'incuria. Frane, buche e qualsivoglia pericolo la fanno da padrone e di fatto isolano l'entroterra vibonese, già dimenticato dalle fallimentari politiche amministrative di venti anni di provincia. S'inserisce in questa ottica la petizione - una vera e propria denuncia - che imprenditori, commercianti e proprietari di attività varie, hanno scritto al neo Prefetto di Vibo Valentia Giovanni Bruno e per conoscenza alla Procura della Repubblica vibonese, per denunciare quanto gli automobilisti che hanno come destinazione Serra San Bruno e i paesi del circondario, e chi da essi di sposta, sono costretti a subire.
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mini eliana_iorfidaSERRA SAN BRUNO – Un riconoscimento prestigioso, non soltanto per l’autrice, ma che di riflesso e per suo tramite, si estende anche a tutta una nuova di generazione di intellettuali serresi. Una giuria d’indiscusso calibro - composta da giganti del panorama letterario, editoriale e giornalistico nazionale, quali Dacia Maraini, Franco Scaglia e Antonio Debenedetti, solo per citarne alcuni – ha assegnato la “Giara d’Argento” al romanzo secondo classificato “Sette paia di scarpe” di Eliana Iorfida, nell’ambito del Premio Letterario “La Giara” indetto da Rai Eri, giunto quest’anno alla sua seconda edizione, confermandosi ancora una volta una preziosa opportunità di scouting per scrittori esordienti al di sotto dei 39 anni. La archeologa trentaduenne originaria di Serra S. Bruno, - la cui premiazione è avvenuta nello splendido palcoscenico della Valle dei Templi di Agrigento - attraverso quest’opera prima, descrive la vita nel profondo nord-est siriano. «Sette paia di scarpe – si legge nella motivazione del premio - la storia di Ahida e della sua adolescenza sullo sfondo della guerra arabo-israeliana del 2006, ci trasporta in un mondo arcaico, rurale, destinato a metamorfosi profonde, senza tuttavia rinnegare i valori di una tradizione millenaria. Eliana Iorfida, narrandoci la vita del piccolo villaggio nella Jazeera siriana, ci descrive, senza giudizi morali o politici, una società dettata da rigide leggi patriarcali, di cui riconosce i limiti, la durezza, ma anche la forza e l’integrità morale. Di quel mondo ci restituisce i colori, la natura, e un senso profondo di humanitas, di collettività, che ci ricorda la genesi delle nostre radici mediterranee». «Ho dedicato quest’opera al popolo siriano che me l’ha ispirata – ha spiegato l’autrice al Quotidiano -  concedendomi il privilegio di conoscere una storia vera, toccante, durante una delle missioni archeologiche cui ho preso parte, tra il 2006 e il 2007, sotto la direzione scientifica del Prof. Buccellati (Università della California). Oggi la Siria sta vivendo un passaggio drammatico della propria storia, che non può lasciarci indifferenti». La scrittrice serrese ha iniziato a scrivere questo romanzo nel 2008, lasciandolo più volte in sospeso per via degli impegni quotidiani, ma senza abbandonarlo del tutto «perché sentivo – ha commentato - che le vicende travagliate dei personaggi erano lì ad aspettarmi, non potevo tradirle. L’autunno scorso ho appreso del concorso RAI e mi sono affrettata a spedirlo alla sede regionale di Cosenza, emozionata nel sottoporlo ad un primo giudizio autorevole ed esigente».  Gli autori di riferimento della scrittrice sono tanti, ma in chiusura di questo romanzo «ho voluto citare Corrado Alvaro e il suo importante reportage dalla Turchia degli anni ’30. Alvaro fu tra i primi a cogliere l’omogeneità della tradizione mediterranea, la comunanza del meridione d’Italia coi paesaggi e i volti che popolano la sponda opposta e che io ho stessa ho potuto apprezzare». La scrittrice si è quindi detta felice del traguardo raggiunto e onorata di aver rappresentato la Calabria in una circostanza così importante. «Spero – ha detto in conclusione - che l’opera diventi presto un libro e accompagni i miei futuri lettori in un viaggio avvincente, alla scoperta di un mondo che mi è rimasto nel cuore».  

 

(articolo pubblicato su 'Il Quotidiano della Calabria')

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mini mandatoriccio

Una passeggiata serale al termine di una torrida giornata d’agosto. Probabilmente un’idea venuta in mente a molti, a Mandatoriccio, piccolo comune del basso Jonio cosentino di 1200 anime. Nessuno, però, poteva pensare di imbattersi nel ritrovamento fatto da alcuni passanti. Un feto di circa otto centimetri e dal peso di appena 15 grammi, abbandonato sul selciato di una stradina del centro storico. Immediata la segnalazione ai carabinieri, che, intervenuti sul luogo, hanno effettuato i primi rilievi e prelevato il feto. Trasportato presso l’obitorio dell’ospedale di Rossano, è stato sottoposto ad un primo esame esterno e, nelle scorse ore, all'autopsia effettuata dal perito incaricato dalla locale procura. 

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Mercoledì, 07 Agosto 2013 16:49

Calcio a 5, nasce l' Asd Futsal Serra

mini futsalserraRiceviamo e pubblichiamo
 
Si è costituita nei giorni scorsi l’ Associazione sportiva dilettantistica Futsal Serra, che prenderà parte al prossimo campionato di calcio a 5, serie D. Durante la riunione, sono state attribuite anche le cariche, così suddivise: il ruolo di presidente è andato a Domenico Mangiardi, quello di vice a Michele Ciconte, mentre entrano a far parte dell’ organigramma societario in qualità di consiglieri Luciano Albano, Raffaele Calabretta e Angelo Carrera. Tesoriere Bruno Franzè. 
 
Questa la nota della società: 
 
«Dopo qualche anno di assenza dal panorama calcistico, finalmente Serra avrà nuovamente l’onore di avere una squadra che disputerà un campionato di calcio a 5. E questo è stato reso possibile grazie soprattutto alla passione nei confronti di questo sport che, con il passare degli anni, si sta via via espandendo in tutto il territorio regionale. Rispetto agli anni passati, abbiamo deciso di ricominciare da capo, nominando un nuovo gruppo dirigente, anche se la quasi totalità dei giocatori in rosa sono quelli che hanno già disputato il massimo campionato regionale di calcio a 5. Il ruolo di allenatore sarà affidato nuovamente a mister Gerardo Pisani, una delle figure sicuramente più esperte in materia presente nel comprensorio. Non a caso, grazie anche al suo lavoro, in due anni il Serra calcio a 5 è riuscito a vincere due campionati consecutivi (dalla serie D alla C2 e dalla C2 alla C1). In questi giorni provvederemo a risolvere tutte le pratiche relative all’iscrizione, ma ciò che adesso conta di più e aver trovato l’ accordo per la costituzione della società»
 
A.S.D. Futsal Serra
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mini vinci_sentieroSERRA - Pantofole, ombrelli, bottiglie di plastica, carte e cartacce. L’euforia della cerimonia di inaugurazione è già svanita nel nulla. Soli 10 mesi fa, in un concitato lunedì d’ottobre, accolto in pompa magna, il governatore Giuseppe Scopelliti, si era spinto addirittura nello sperduto entroterra vibonese, a Serra San Bruno, per il battesimo ufficiale del sentiero Archiforo. Un percorso naturalistico realizzato dal Parco delle Serre con l’ausilio  degli operai idraulico forestali, presentato nello scorso autunno, che si snoda per 1,3 km tra maestosi faggi ed abeti, cascate e ruscelli, per condurre dall'ex Vivaio Rosarella – proprio attraverso il Bosco Archiforo - sino a località Pietra del Signore. 
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