L’attesa è fervente ma siamo ormai agli sgoccioli. Lunedì prossimo, dalle ore 21.00 in Piazza Vittorio Veneto, il buonumore è pronto a ritornare in scena a Simbario grazie al “Laboratorio Teatrale della Parrocchia della Trasfigurazione di N.S.G.C.” con la commedia dialettale in due atti
"Mortu chi Parra".
Scritta e diretta da Pina Tassone e liberamente ispirata ad un’opera del reatino Alessio Angelucci, la rappresentazione in vernacolo simbariano narra delle tragicomiche vicende di tre nipoti non proprio dal cuore di leone - interpretati da Basilio Roti (nei panni di Totò), Raffaele Timpano (Franciscu) e Paolo Timpano (Luzzu) - creduloni e timorati, tormentati dall’incubo angosciante della temuta morte. Una trama brillante e intricata, quindi, che ruota attorno a scomode eredità, alla superstizione e alla gretta scaramanzia. I tre beneficiano di un lascito in seguito alla scomparsa di una cara parente, ma tra i beni da spartire compare anche un cane che - forse per un fatale disegno del destino, forse per ben altro motivo - ha visto nel tempo morire tutti i padroni che lo hanno posseduto.
Il pasciuto cast abbraccia ben 13 interpreti: oltre ai già citati “nipoti”, calcheranno il palco di Piazza Vittorio Veneto, Gina Tassone (nel ruolo della vedova ‘Ntonuzza Cascetta); nei panni di sua sorella, Jole Corsaro (‘Ngilina); Valentina Ierace (Peppina la servitura); Nicola Ciconte (Pascali lu zitu di Peppina); Chiara Roti (Vicenzina la vicina di ruga); Monica Fraietta (Tresina la vicina di ruga); Saverio Bertucci (Lu medicu); Enza Figliuzzi (la vicina di casa); Manuel Tassone (Lu chirichettu) ed il metticcio Fuffy. Fondamentale anche l’ausilio da dietro le quinte di Angela Casini, Vincenzo Battaglia, Fede Molinari e Salvatore Nardi.
Procede pertanto l’operazione culturale in favore della cittadinanza, portata avanti dal sodalizio simbariano che in soli tre anni è già alla sua quinta rappresentazione teatrale.