SERRA - Pantofole, ombrelli, bottiglie di plastica, carte e cartacce. L’euforia della cerimonia di inaugurazione è già svanita nel nulla. Soli 10 mesi fa, in un concitato lunedì d’ottobre, accolto in pompa magna, il governatore Giuseppe Scopelliti, si era spinto addirittura nello sperduto entroterra vibonese, a Serra San Bruno, per il battesimo ufficiale del sentiero Archiforo. Un percorso naturalistico realizzato dal Parco delle Serre con l’ausilio degli operai idraulico forestali, presentato nello scorso autunno, che si snoda per 1,3 km tra maestosi faggi ed abeti, cascate e ruscelli, per condurre dall'ex Vivaio Rosarella – proprio attraverso il Bosco Archiforo - sino a località Pietra del Signore.
Avevano preso parte alla manifestazione di inaugurazione del tracciato escursionistico, oltre che il presidente della Giunta regionale, anche l'onorevole Nazzareno Salerno, il direttore generale del Dipartimento Agricoltura Giuseppe Zimbalatti ed il Sindaco di Serra San Bruno, Bruno Rosi. Tutt’attorno decine di cittadini incuriositi dall’iniziativa, i bambini delle scuole elementari con le bandierine al vento, qualche giornalista e gli “scalmanati” del Comitato Civico pro Serre arrivati al piazzale della Certosa per protestare contro Scopelliti, latitante sulla questione sanità nel comprensorio montano vibonese, resa zoppa dal corposo ridimensionamento dell’ospedale “San Bruno”. Poi, poco prima l’ora di pranzo, l’ultima passerella: tutti insieme appassionatamente a passeggio per il sentiero con Scopelliti in testa e i fedeli adepti a seguirlo a ruota. Ma a distanza di soli 10 mesi il fasto cerimoniale ha lasciato spazio al degrado, all’abbandono e alla spazzatura, tanto che un giovane serrese, Alessandro Antonio Vinci, guida turistica per passione, mentre era impegnato ad accompagnare due visitatori nel Bosco Archiforo – perplesso ed amareggiato – ha, suo malgrado, scoperto che il percorso versava in condizioni penose, completamente ricoperto dai rifiuti. Ha quindi deciso, con l’ausilio dei due malcapitati turisti, di raccogliere l’immondizia in sacchetti di plastica. La stessa sera, ancora accompagnato dalla coppia di visitatori, si è recato al palazzo municipale serrese e si è introdotto all’interno con una delle buste piena di rifiuti del sentiero, per poi depositarla sul ballatoio delle scale che conducono all’ufficio del Sindaco, chiuso in quell’ora. Al sacchetto, prima di andare via, ha allegato un biglietto con su scritto un eloquente pro memoria: “Questo è quello che il sentiero Archiforo offre ai turisti che vengono a visitare le nostre bellezze naturali. Vergognatevi!!!” firmato “una guida turistica delusa, Alessandro Antonio Vinci”.
Un episodio amaro quindi, che non offre una buona vetrina ai nostri splendidi boschi e allontana i molti visitatori estivi interessati alle nostre risorse ambientali, dove purtroppo, sempre più, tra i faggi e gli abeti spiccano cumuli e cumuli di rifiuti. Ciò nonostante vi siano organismi ad hoc - nati proprio per la gestione dell’ambiente naturale - come lo stesso Parco delle Serre. Un ente impegnatissimo nell’organizzazione di concorsi fotografici ed estemporanee di pittura, ma di contro poco diligente nell’interessarsi di quelle che dovrebbero essere le sue reali competenze, come la conservazione, la valorizzazione e la gestione sostenibile del patrimonio naturale del massiccio delle Serre.