mini pescherecciogdfUn aereo del dispositivo di pattugliamento aeromarittimo dell’Agenzia Europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne degli Stati membri dell’Unione Europea (FRONTEX), coordinato dal Gruppo Aeronavale della Guardia di Finanza di Taranto, ha intercettato nella mattinata di ieri, a circa 170 miglia dalle coste italiane, nelle acque internazionali antistanti il litorale tra Roccella Jonica e Crotone, un peschereccio, lungo circa 17 metri, carico di migranti diretto verso le coste ioniche calabresi. A bordo, in particolare, vi erano 102 migranti. Un pattugliatore ed un guardacoste della Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Crotone, idonei a navigare in alto mare, si sono mossi dalla stessa località, per intercettare l’imbarcazione che si stava dirigendo, a lento moto, verso le acque territoriali italiane. Intorno alle 2 e 20 di stamane, il peschereccio, dalla nazionalità da accertare, è stato intercettato e fermato nel mare territoriale di competenza italiana. I migranti sono stati trasbordati sulle unità delle Fiamme gialle ed assistiti. Tra loro c’erano anche 2 donne, una bambina di 4 anni e diversi minori, di presunta nazionalità siriana, in discrete condizioni di salute, sono stati trasferiti presso il porto di Crotone e il peschereccio che li trasportava è stato rimorchiato nel medesimo porto e sequestrato. I finanzieri hanno anche sottoposto a fermo i due presunti scafisti individuati già nel corso della notte grazie alle indicazioni fornite dagli altri occupanti l'imbarcazione. Nella mattinata odierna, invece, i migranti sono stati sottoposti alle prime cure ed alle successive attività di identificazione da parte degli organi di polizia preposti

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WP 20130502_001_2La paura è tanta nella Piana. Ma è anche direttamente proporzionale alla mancata informazione. Dell'impianto a pirolisi in via di realizzazione nella seconda zona industriale di San Ferdinando, infatti, la gente sa poco o nulla, e quel poco che sa basta ad alimentare il sospetto che stia per essere attivato un terzo impianto che potrebbe pregiudicare l'ambiente e la salute degli stessi cittadini. Per alcuni esponenti politici, appartenenti a schieramenti diversi e in qualche caso opposti, si tratterebbe in sostanza di un «terzo inceneritore».

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mini prefettura_viboVIBO VALENTIA - Nella giornata di venerdì il Consiglio dei Ministri ha varato il riordino dei vertici di ben tre prefetture calabresi, determinando avvicendamenti - oltre che a Vibo - anche negli UTG provinciali di Cosenza e Catanzaro. Michele Di Bari, ormai ex prefetto di Vibo Valentia, sarà ora sostituito da Giovanni Bruno, per trasferirsi a sua volta alla guida della provincia modenese. Di Bari, 57enne di Mattinata (Foggia), era stato nominato alla guida dell’UTG di Vibo Valentia il 27 gennaio 2012, con decorrenza dal 6 febbraio successivo. Aveva debuttato nelle sua carriera prefettizia nel 1990 e nel 2001 era stato promosso alla qualifica di viceprefetto. In passato ha ricoperto vari incarichi, tra i quali quelli di vicecommissario governativo della provincia di Barletta-Andria-Trani, commissario straordinario di numerosi comuni, nonché commissario ad acta per l'esecuzione di provvedimenti giurisdizionali del Tar. Ora, in previsione dell’imminente trasferimento alla prefettura di Modena, ha voluto salutare il territorio vibonese con un breve ma intenso comunicato stampa: "Lascio questa splendida terra nella consapevolezza di essermi posto al suo servizio con passione ed entusiasmo per il bene delle comunità che ho voluto conoscere, apprezzandone le enormi potenzialità di crescita e di sviluppo. Un percorso che ho intrapreso, sin da subito, operando a fianco della popolazione, degli enti locali, della magistratura, delle forze di polizia, delle istituzioni territoriali, della scuola e della chiesa locale, dal sindacato e dagli organi di stampa, traendo quotidiano stimolo dal vasto patrimonio culturale del volontariato e dell'associazionismo. Una esperienza che mi ha messo al cospetto delle numerose povertà antiche ed emergenti, ma anche della forza di tanti che desiderano vivamente affrontare le attuali sfide allo scopo di assicurare una migliore qualità della vita e riappropriarsi, in talune situazioni, dei diritti fondamentali. Insieme, davvero, si possono percorrere anche strade impervie. E la proficua sinergia istituzionale che ho cercato di realizzare anche laddove poteva esserci scoraggiamento. Un grazie di cuore a tutti coloro che ho incontrato nella certezza che ogni sguardo non sarà dimenticato. Auguri per questi meravigliosi territori”.

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mini emigrati3Die Spaghettifresser, (i mangiaspaghetti): così il poco accogliente popolo tedesco appellava i nostri connazionali emigrati in Germania nel secolo scorso. Ma già precedentemente, nella prima metà del diciannovesimo secolo, nell’economia atlantica, si crearono i presupposti per la libera espansione dei flussi migratori in particolar modo dal meridione d’Italia verso i Paesi del nord Europa, per l’interesse ad emigrare e la libertà di emigrazione nelle aree di partenza, ma soprattutto per il fabbisogno di immigrazione e l'ampia disponibilità all’accoglienza senza restrizioni nelle aree di destinazione. Nel diciannovesimo secolo le cause che spingevano gli emigrati non erano sempre le stesse; nella maggior parte dei casi la spinta alla migrazione derivava dalla crescita demografica e dall'aleatorietà dell'economia agricola con ricorrenti carestie e dalla disoccupazione della classe artigiana con l'inizio dell'industrializzazione.
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mini piero_aielloSolo ascoltando l’analisi del viceprocuratore Antimafia, Giuseppe Borrelli, ci si rende realmente conto di quale fosse la potenza del clan Giampà e quale influenza esercitasse, incontrastato, su tutto il territorio lametino: «C'era una parte della città che pur senza svolgere attività criminali, approfittava ampiamente delle opportunità di guadagno messe a disposizione dal clan». Una vera e propria rete del malaffare, in cui convergevano, direttamente o indirettamente, diversi soggetti appartenenti alla cosiddetta “società civile”. Borrelli parla di «una struttura al servizio della città», uno sportello di servizio a cui il cittadino - sia forte che debole, sia facoltoso che povero - poteva facilmente fare riferimento per ricevere aiuto. Questa era la cosca Giampà, decimata ieri mattina dalla maxi-operazioni della Dda di Catanzaro. Un’inchiesta di ‘ndrangheta buona quindi a far affiorare anche la cosi detta “zona grigia”, che non era mai emersa in precedenza, neanche nelle due volte in cui venne sciolto il Consiglio comunale lametino per ingerenze con la criminalità organizzata, nel 1991 e nel 2002. Secondo lo stesso Borrelli: «A Lamezia la zona grigia non è in realtà un'area esclusivamente qualificata, costituita da avvocati, imprenditori, politici, ma prescinde piuttosto dalla professione».

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mini 1001362_419164148201238_702664345_nRiceviamo e pubblichiamo
 
 
Sono arrivati in Italia per la prima volta, destinazione Calabria; sono giornalisti, scrittori, fotografi, blogger e imprenditori norvegesi in vacanza qui, nel basso jonio cosentino, alcuni con intere famiglie, accompagnati in questa esperienza da Lise Loset e dai fratelli Diletto di Scala Coeli.
Grazie ad internet hanno potuto apprezzare le bellezze dei nostri luoghi e la natura incontaminata, ma anche conoscere le nostre attività in difesa e per la valorizzazione del territorio, come ad esempio la vicenda della discarica di Scala Coeli.
Bisogna sapere, anche per intendere meglio la nostra arretratezza, che il nord Europa è, in questi tempi, "a caccia di rifiuti", mentre il Sud Italia è in una crisi sistemica che dura da decenni...
Anche per questo motivo, il nostro lieto incontro rappresenta una duplice opportunità:
da una parte il confronto con una cultura maestra per quanto riguarda la tutela e la salvaguardia dell'ambiente, dall'altra un'occasione per far percepire concretamente, ai fratelli Norvegesi, quello che finora hanno potuto ammirare solo tramite il tam tam su web.
Ci sentiamo quindi felici e onorati di guidarli, con l'aiuto della Coop. Le Nove torri, nei luoghi che furono dei Greci, dei Brettii, dei Romani e, nel Medioevo, anche delle truppe Normanne, con a capo Roberto il Guiscardo, il quale, nominato Duca delle Calabrie, proprio a Cariati il 1100 d.c, rinnovò il sistema amministrativo, dando vita alle autonomie locali. Dopo quasi mille anni, dunque, ritornano i Normanni......
Di Roberto il Guiscardo, grazie al lavoro del Prof. Armando Taliano Grasso (Il Parco Archeologico di Cariati e Terravecchia , Storia e Archeologia di un territorio, edizioni TS) apprendiamo che "si diresse verso Cariati assediata dove la maggior parte della cavalleria a lui fedele, precedentemente lì lasciata, era rimasta. La popolazione di Cariati, spaventata dal ritorno del condottiero, non essendo in grado di opporglisi, si arrese e gli consegnò la città. Questa gente per prima lo acclama Duca e lo saluta come Duca delle Calabrie. Di qui egli muove verso altri luoghi. Allora la potente Rossano, Cosenza forte in armi, e ancora la pulente Gerace gli si sottomettono. E si rende a lui soggetta tutta la Calabria".
I nostri ospiti hanno preannunciato che questi giorni in Calabria serviranno per creare un reportage che verrà prodotto da una tv norvegese, e non solo: c'è chi ha intenzione di scrivere dei nostri luoghi, chi ha intenzione di comprare nei nostri centri storici abbandonati, chi ha intenzione di promuovere e commercializzare i nostri prodotti tipici.Nel mese di Dicembre ritorneranno ancora più numerosi.
 
Ecco il programma stilato.
 
Scala Coeli I NORVEGESI IN CALABRIA
Sui Passi del Guiscardo
Programma. 
Giorno 25 Luglio
Accoglienza al locale "La Liquirizia" con tutti i vichinghi norvegesi.
 
Giorno 26 Luglio
GIORNATA IN SILA: appuntamento con il nostro Zu Iennaru Iemboli, il guardiano della Valle del Niká, che ci dimostrerà come si produce il formaggio scalese, la "sciuncata", la ricotta e la mozzarella. In seguito pic-nic a base di carne alla griglia e vino biologico. Ore 16, visita al Parco Nazionale della Sila.
 
Giorno 27 Luglio
dalle 16:30 in poi
VISITA GUIDATA
Visita al "Bastione degli Spinelli", alla città fortificata di Prujia e al sito della tomba Brettia dove tra gli ulivi secolari ammireremo il tramonto. Si proseguirà in loc. Santa Maria, presso l'azienda agrituristica biologica "Il Maresciallo". La serata si concluderà nel borgo medievale di Cariati. 
 
Giorno 28 Luglio
Cibo, vino e musica dal vivo e lezioni di tarantelle col Maestro Francesco Nicastro.
 
Giorno 29 Luglio
Scala Coeli: il benvenuto I Vichinghi della pluripremiata banda musicale Giuseppe Verdi
 
Giorno 30 Luglio
Ore 10:00
Visita Guidata al museo della"Liquirizia".
Ore 12:00 Acquapark Odissea 2000
Ore 20:00 Cariati.
Località San Cataldo, in prossimità del Ristorante "Il Veliero", sulla riva del mare con ospiti d'eccezione come il maestro della chitarra battente Cataldo Perri.
 
Giorno 31 Luglio
Giornata al mare presso il lido " Il Valentino" . Rientro a Scala Coeli in serata con cena tipica.
 
 
Lelampare bjc
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mini foto_di_gruppo_loghiImportanti riconoscimenti a livello nazionale premiano l’attività svolta da Adrenalina Verde e dal Fondo dei Baroni. Le due più importanti associazioni Nazionali di categoria attente all’ambiente, alla legalità ed allo sviluppo sostenibile, Legambiente e Coldiretti, hanno voluto premiare la sinergia tra le due strutture quale esempio per un turismo sostenibile e di qualità.
Nel dettaglio, Martedì 22 luglio 2013 il Parco Avventura Adrenalina Verde e l’Agriturismo Fondo dei Baroni nell’ambito della manifestazione nazionale “Goletta Verde” di Legambiente, hanno ricevuto un significativo premio per “il bellissimo Parco Avventura nelle Serre, pensato e realizzato nel massimo rispetto dell’ambiente, invito ad un nuovo rapporto di turismo mare monti”.
Mercoledì 23 luglio 2013 l’Agriturismo Fondo dei Baroni e il Parco Avventura Adrenalina Verde, sono stati premiati come vincitori della selezione regionale della Calabria, nella categoria “non solo agricoltura”, per gli Oscar Green 2013” accedendo così, alla finale Nazionale del concorso.
Il premio assegnato è l’ Oscar regionale del concorso promosso da Coldiretti Giovani Impresa, per dare un giusto riconoscimento alle giovani imprese agricole italiane e a tutti i soggetti che si siano distinti per aver iniziato un percorso di innovazione, ricerca e diversificazione
“Lavoro insieme ad un gruppo fantastico di ragazzi – ha commentato Domenico De Paola dell’Agriturismo Fondo dei Baroni, che ha ritirato i premi. Questo gruppo ha fatto della scoperta, della fruizione e della valorizzazione dell’ambiente naturale delle Serre il proprio progetto di vita. Insieme abbiamo scoperto che il rispetto della natura può diventare anche una risorsa economica . Ci auguriamo che, parallelamente alla nostra, possano avviarsi altre iniziative nel solco che abbiamo tracciato”.
Siamo Veramente orgogliosi e soddisfatti – aggiungono i soci del Parco Avventura Adrenalina Verde- di aver ottenuto questi riconoscimenti. Il nostro impegno per il rispetto della natura e l’offerta di servizi turistici di qualità hanno dato ottimi risultati. Siamo coscienti, dopo questi riconoscimenti, di essere al centro dell’attenzione e per questo vogliamo andare fino in fondo al concorso nazionale, per dimostrare che esiste una Calabria diversa dallo stereotipo nazionale.
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mini diaVIBO VALENTIA - La Direzione investigativa antimafia di Catanzaro ha confiscato beni per un valore di circa quattro milioni di euro, riconducibili a Domenico Antonio Ciconte, 49 anni di Sorianello, condannato in via definitiva per usura, con sentenza dell'1 ottobre 2009, al termine del processo scaturito dall'operazione "Dinasty" che ha coinvolto esponenti di rilievo della cosca Mancuso di Limbadi. In particolare, la Dia ha confiscato quote societarie della “Calabria Trading Srl” con sede a Lamezia Terme e operante nel settore dell'intermediazione dei beni mobili registrati e immobili; dell'impresa “De Caria Legnami di De Caria Assunta” con sede a Soriano Calabro che esercita l'attività in due capannoni su un'area attrezzata di circa 3.500 mq; il capitale sociale e l'intero compendio aziendale della “Immobiliare Athena srl” con sede a Pizzo operante nel settore turistico; decine di beni immobili e mobili registrati.

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mini prociv2SERRA SAN BRUNO - «Non è stato un gesto che ci ha prodotto danni economici particolarmente rilevanti, ma sicuramente siamo amareggiati per quanto accaduto». Ha esordito così il coordinatore del gruppo comunale della Protezione civile, Antonio Carnovale, nel corso della conferenza stampa tenutasi nel pomeriggio di ieri presso la sala giunta del Comune e durante la quale sono stati evidenziati alcuni aspetti relativi al furto che, nei giorni scorsi, ha interessato la sede locale della Prociv. Furto che, secondo lo stesso Carnovale, ha «penalizzato l’intera comunità serrese. Avevamo intenzione di acquistare un defibrillatore automatico, ma non lo possiamo fare, considerato che dovremo quanto prima dotarci di nuove apparecchiature radiofoniche. Il danno economico ammonta a circa trecento euro. Si tratta di strumenti di particolare rilevanza - ha aggiunto il coordinatore della Protezione civile - che vengono utilizzati soprattutto durante le emergenze. Abbiamo provveduto a formalizzare la denuncia alle forze dell’ ordine che ringraziamo per quanto fatto finora, nei confronti delle quali nutriamo profonda stima e fiducia, consapevoli che prima e poi verranno individuati i responsabili». Nei giorni scorsi, in particolare, ignoti hanno fatto irruzione presso la sede locale del gruppo Protezione civile, situato nel centralissimo corso Umberto I. I malviventi hanno rotto i vetri della finestra dello stabile, per poi fare irruzione all’interno, portando via le apparecchiature radiofoniche, utilizzate per affrontare le emergenze. «È un fatto che ci colpisce tanto dal punto di vista morale - precisa Carnovale - ma non saranno sicuramente gesti del genere a fermare la nostra attività. Non ci saremmo mai immaginati che la malvagità umana arrivasse a tanto. Vorremmo, però, porgere un sentito ringraziamento a quanti ci sono stati vicini ed a tutti coloro i quali hanno espresso solidarietà e vicinanza nei nostri confronti». Il gruppo comunale della Protezione civile, che conta all’incirca venti volontari e che opera sul territorio dall’ agosto del 2011, ha ottenuto di recente l’iscrizione all’ albo regionale delle associazioni di Prociv. Questo, ovviamente, consentirà al gruppo di operare su tutto il territorio comunale assieme alla colonna mobile di soccorso regionale. È stata, inoltre, attivata una linea mobile che può essere raggiunta dai cittadini per ogni tipologia di segnalazione, che rientra ovviamente nelle competenze della Protezione civile: 389 - 0506177.

 

(articolo pubblicato su 'Il Quotidiano della Calabria')

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mini SSL20428SERRA SAN BRUNO - Non solo auto date alle fiamme. Ci sono anche i furti, infatti, a turbare la quiete dei serresi. Nei giorni scorsi, in particolare, ignoti hanno fatto irruzione presso la sede locale del gruppo Protezione civile, situato nel centralissimo corso Umberto I. Secondo quanto siamo riusciti ad apprendere, i malviventi hanno rotto i vetri della finestra dello stabile, per poi fare irruzione all’interno, portando via le apparecchiature radiofoniche, utilizzate dalla Prociv per affrontare le emergenze. A rendersi conto dell’ accaduto, una volontaria che si è recata sul posto, nella serata di venerdì, intorno alle 20. I coordinatori del gruppo, Antonio Carnovale e Cosimo Malvaso, appresa la notizia, sono giunti all'interno dei locali e, una volta dentro, non hanno fatto altro che constatare quanto avvenuto. ‘Profonda amarezza’ viene espressa dalla Protezione civile, per un furto che ‘ha subito non solo il gruppo in sé, ma l’ intera comunità’. Sul posto, sono intervenuti anche i Carabinieri della locale compagnia, ai quali nei prossimi giorni sarà formalizzata la denuncia. Domani pomeriggio, intanto, alle ore 15 e 30, presso la sala giunta del Comune, è in programma una conferenza stampa.

(articolo pubblicato su 'Il Quotidiano della Calabria')

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