mini cani_randagiSERRA SAN BRUNO - Disturbati in pieno sonno dal “continuo abbaiare” di un cane randagio, hanno deciso di ripristinare la quiete notturna a colpi di fucile. Lo hanno zittito sparandogli a brucia pelo. È successo nella notte fra il 23 e 24 agosto. Autori dell’inconsulto gesto, una famiglia serrese: due coniugi (C.Z. e R.C.) ed un figlio (D.Z.). I carabinieri hanno trovato l’animale agonizzante sul manto stradale. Il meticcio, noto in paese come un cane tranquillo ed affettuoso, è stato rinvenuto questa mattina ancora agonizzante, quando ormai era troppi tardi per apportare qualsiasi cura, tanto che l’animale si è spento alcuni minuti dopo. Gli uomini dell’arma dei carabinieri di Serra San Bruno sono riusciti comunque a rintracciare i responsabili del gesto

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mini luigiadefrancescoIl Musagete, Istituto culturale della Calabria con sede a Francavilla Marittima, in provincia di Cosenza, opera da ormai 27 anni su tutto il territorio nazionale, con particolare attenzione ed interesse per la cultura letteraria contemporanea, per la poesia e le manifestazioni artistiche in genere. Più di un quarto di secolo, quindi, in cui l’Istituto ha inanellato centinaia di eventi, reading e premi letterari di caratura nazionale. In particolar modo, l’ultimo dei concorsi banditi – il Premio Letterario Nazionale di Calabria e Basilicata 2013, giunto già alla terza edizione – ha visto trionfare una giovane autrice serrese: Luigia De Francesco. 
 
Il riconoscimento – come seconda classificata della categoria “Opera Inedita” – è stato consegnato alla De Francesco lo scorso martedì 20 agosto, durante la cerimonia di premiazione che si è tenuta proprio a Francavilla Marittima nel suggestivo Largo dell’ex Chiesa Santa Rita. La giuria – composta da Giuseppe Massaro (Presidente), Guerino Donato, Sara De Bartolo e Rossana Lucente – ha quindi riconosciuto il valore del saggio di cui si è resa autrice la scrittrice della cittadina della Certosa, titolato “Lo spopolamento dei centri storici calabresi”. Medaglia d’argento quindi per Luigia De Francesco nella sua categoria, alle spalle della palermitana Liliana Nobile (prima classificata con il racconto “Lacrime di pioggia”) e seguita, al terzo posto, dalla parmese Teresa Giulietti (con il racconto “Di ombra ti avevo vestita”). 
 
Il saggio di Luigia De Francesco, “Lo spopolamento dei centri storici calabresi”, è un perfetto spaccato di quello che è il dannato declino socio-demografico che assilla ormai da anni la nostra regione. Un destino amaro a cui sono condannati, in particolar modo, i piccoli borghi della sempre più miserabile Calabria. Un’opera impegnata, in cui emerge, senza mezzi termini, tutto il dolore di una terra “ultima”, destinata ad uno sfollamento indolente, continuo e costante. Un dramma dei nostri tempi raccontato superbamente nel saggio sorprendente di questa eccelsa e sopraffine penna serrese.  
 
Nel corso della serata sono state premiate anche altre categorie letterarie inerenti ai migliori racconti e poesie inedite, sia in lingua italiana che dialettale. 
Si tratta quindi del primo riconoscimento ufficiale per la giovane serrese che, arrivata a questo punto, non può che continuare a coltivare la sua passione letteraria, in prospettiva di ulteriori riconoscimenti e di altre meritate affermazione. 
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mini festabriganteIl metodo è sempre lo stesso, quello tradizionale. E una tradizione che per Il Brigante si ripete è la festa di chiusura della stagione estiva, dove a farla da padrone sarà un ospite d'onore che suo malgrado con la tradizione (quella musicale e non solo) c'ha avuto a che fare per via della sua abilità a dar voce alla zampogna: la capra appunto!
 
Per gli attivisti dell'associazione culturale si rinnovano anche due riti sacrificali (che gli animalisti non ce ne vogliano!): il primo, già officiato, è stato quello che ha visto protagonista l'ovino che stasera riempirà i tavolini della piazzetta antistante l'associazione; il secondo, ancora da officiare, sarà presente tra i partecipanti vivo e vegeto, cioè l'ovino che il fortunato vincitore stasera si porterà a casa consultando i risultati della riffa... per poi dargli (ahimè!) onorata sepoltura nell'apparato digerente.
 
Ma ad una festa non potrà mancare certo la musica. Quest'anno, al tintinnio delle posate, si affiancherà la grande musica dei Manouche Jazz Trio. La formazione, composta da Paolo Viscardi e Pierluigi Abate alle chitarre e Christian Beraldi al contrabbasso, offrirà al pubblico presente delle straordinarie performance strumentali uniche nel loro genere, quelle del Jazz Manouche appunto. Uno stile musicale unico che fonda il sound tzigano col il Jazz.
 
I tre virtuosi, ispiratisi al capostipite di questo interessantissimo genere musicale, Django Reinhardt appunto, a partire dalle ore 22:00 si esibiranno facendo ascoltare ai presenti brani tipici del Jazz Manouche ma anche tanti pezzi classici riadattati.
E se da parte degli attivisti del Brigante è stato fatto un rito sacrificale per la madre Terra con l'esecuzione della capra, da parte dei Manouche Jazz Trio ce ne vorrà uno propiziatorio per scongiurare il mal tempo. Nuages di Django Reinhardt per cominciare, potrebbe essere la formula giusta!
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mini BROGNATURO_chiesaSe ne potrebbe trarre un telefilm, o meglio una soap-opera dalla trama intricata. Con inganni, patimenti, dubbi, tormenti, amore ed odio.  Il soggiorno complicato di Don Alessandro Iannuzzi – da quasi due anni parroco della passionale Brognaturo – è ormai volto al termine, così come la sua esperienza di prete in una comunità, evidentemente, ancora troppo legata alla figura del compianto Don Francesco Timpano. 
 
Se il Bambinello non va dai fedeli: Sono state tante le vicende che hanno messo pepe a quella che in tutti i modi può definirsi “l’avventura amara di Don Alessandro a Brognaturo”, approdato nel piccolo centro montano vibonese proprio per sostituire Don Francesco, prematuramente scomparso nell’agosto di due anni fa. Erano bastati pochi giorni per intuire che quello tra il neo parroco e la cittadinanza brognaturese sarebbe stato un matrimonio difficile, anzi impossibile.  
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mini sagrabuonpescato
Riceviamo e pubblichiamo
 
 
Siamo ben lieti, oggi, di ospitare, nella nostra cittadina, un evento come quello    della sagra del buon pescato. Occasioni come queste, che certamente vedono l'attivo coinvolgimento degli operatori del settore ittico, sono utili e funzionali al nostro territorio. Siamo convinti che tali manifestazioni istituzionalizzate debbano essere  frutto di un lavoro partecipato  fra cittadini, lavoratori ed enti preposti si da far emergere le tanto decantate valorizzazioni del nostro territorio.  Auguriamo, quindi, di ritrovarci presto e tutti insieme, per: 
- la sagra delle bonifiche (ad esempio quella  del Ponte del Varco);
- la sagra dell'acqua pubblica e potabile (un efficiente impianto idrico e che non ci costringa a comprare acqua imbottigliata che aumenta vertiginosamente la quantità di rifiuti nei cassonetti); 
- quella della differenziata porta a porta finalizzata ad un ciclo virtuoso dei rifiuti (Cariati conosce fin troppo ben la drammatica emergenza rifiuti che puntualmente ritorna ogni cambio di stagione);  
-  la sagra dei depuratori recentemente posti sotto sequestro a seguito dell'inchiesta Calipso dalla Procura di Rossano (funzionanti e che restituiscano a cittadini e turisti un mare da vera bandiera blu); 
-  la sagra dei trasporti che siano al passo coi tempi (la statale della morte e i treni da far west sono emblema dell'attuale disastrosa gestione delle politiche in merito ai trasporti e alle infrastrutture);
- quella di un ospedale pubblico che funzioni a regime (il nostro territorio subisce la scelta, del tutto opinabile, da parte del governo regionale che, sulla scorta dei tagli imposti a livello nazionale, ha decretato la morte di tanti ospedali calabresi, come quello di Cariati, in favore di ospedali unici che cozzano con l'attuale sistema della viabilità).
Auspichiamo che sia posta in primo piano la salute dei cittadini e la tutela dei territorio. Richiediamo, pertanto, che la Regione coinvolga attivamente cittadini, associazioni e comitati nella stesura di un piano per la gestione delle acque, nel rispetto della volontà popolare espressasi attraverso il referendum del 2011, che parla chiaramente di un ritorno alla gestione pubblica. Riguardo il ciclo dei rifiuti, speriamo che non si persegua più l'idea di costruire o ampliare impianti d'incenerimento e discariche che altro non fanno che deturpare i nostri territori, minacciare la salute pubblica e sottrarre risorse e lavoro in quanto disconoscono che i rifiuti sono una autentica risorsa economica. I nostri mari, ed è sotto gli occhi di tutti, sono di anno in anno sempre più sporchi e  sottraggono risorse ad importanti settori economici quali pesca e turismo, peculiari caratteristiche del sistema produttivo locale fin troppo spesso marginalizzato. A ciò si aggiunge la minaccia rappresentata dalla Trivellazione dei fondali e dalle esercitazioni militari nel nostro blue sea.  Infine è necessario ricordare che viviamo in una regione dove numerosi sono stati  e sono gli scempi ambientali , pensiamo alla vicenda dell'industria chimica Pertusola, nella vicina Crotone, o ancora alla fabbrica Marlane di Praia. É evidente  come sia necessaria una tutela generale dei nostri territori per poi promuovere  un rinnovamento economico-sociale. Occorre andare al di là della mera immagine dei prodotti, istituzionalizzata dai loghi, a nulla servono momenti di vuota autocelebrazione ante litteram. 
Rivolgiamo un caloroso saluto a tutti i lavoratori del mare perchè un mestiere così duro come questo venga finalmente riconosciuto e valorizzato. Convinti che un pieno sviluppo della società umana si ottenga solo attraverso una società ecologica. 
 
Associazione  Le Lampare
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mini Cleto_Festival_2013Sarà la coscienza, considerata in ogni suo aspetto, il tema dell’edizione 2013 del Cleto Festival – in programma dal 19 al 21 agosto – che si terrà, anche quest’anno, nel centro storico di Cleto (CS). L’evento, ideato e organizzato dall’associazione La Piazza e realizzato con la collaborazione di Emergency e Libera, con il sostegno di Sitel impianti srl e Imprecoges, si pone l’obiettivo di valorizzare le peculiarità storiche, artistiche e agroalimentari di questo caratteristico borgo. L’evento si segnala come uno spazio di incontro e contaminazione tra idee e saperi da un lato, mentre dall’altro mette il borgo al centro dei circuiti di “produzione” della cultura , avviando nello stesso tempo fin dalla prima edizione un lavoro di marketing territoriale che ha portato a Cleto un pubblico nutrito. Restando fuori dai circuiti dei finanziamenti pubblici, il Cleto Festival non di preclude obiettivi di crescita. Per questa edizione è stata, infatti, avviata una collaborazione importante con docenti e studenti della facoltà di Comunicazione dell’Università dell'Insubria di Varese,che che seguiranno i lavori del festival. Un apposito percorso artistico, culturale e gastronomico è stato creato per rendere piacevole il passaggio dei visitatori nelle stradine e piazze del piccolo centro medievale. L'evento, grazie al successo registrato nelle passate edizioni, conferma la validità del progetto che si fonda sul connubio tra l'arte la cultura e gastronomia. Si parte lunedì 19 agosto con la performance teatrale di Elisa Ianni Palarchio, incentrata sulla figura dell’amazzone Cleta, personaggio della mitologia a cui Cleto deve le sue orgini. Successivamente, nello spazio suggestivo della “Porta a Forgia”, il pubblico potrà assistere a un dibattito animato dal presidente de La Piazza, Gianluca Provenzano, dal professor Franz Foti dell’Università dell'Insubria di Varese, di Giuseppe Villarusso di Emergency e di Pablo Petrasso, giornalista del Corriere della Calabria. Seguiranno rappresentazioni artistiche e spettacoli musicali. Per gli amanti della musica popolare vi sarà lo spettacolo dello storico Collettivo Dedalus, da sempre impegnato nella promozione della musica tradizionale calabrese. Martedì 20 agosto in prima serata gli organizzatori del progetto “Musica contro le mafie” , insieme a Umberto Ferrari di Libera Crotone, presenteranno l’iniziativa, che sta facendo il giro dell’Italia. Seguirà lo spettacolo di Federico Cimini, artista emergente calabrese che sta riscuotendo un notevole successo. Sarà poi la volta degli Spasulati, affermata band che da anni cavalca i palcoscenici della Penisola che con suoni che vanno dal reggae allo ska, passando per il dub, Tutto miscelato in una esplosiva patchanka balcanica. Sarà poi la volta dell’incontro-confronto “Voci dalla Calabria”, basato sui temi dell’impegno sociale attivo, moderato da Alfonso Bombini, giornalista di Calabria Ora, che vedrà la presenza di Gianfranco Posa, attivista ed ambientalista, premio Agende Rosse 2011 e presidente del Comitato civico Natale De Grazia di Amantea, di Pippo Callipo, imprenditore calabrese impegnato da anni nel settore della trasformazione e conservazione di prodotti alimentari, da sempre attivo nel sociale e punto di riferimento per la “Calabria che resta”, e di Antonello Caporale, giornalista del Fatto Quotidiano e attento osservatore delle vicende politiche e sociali della Calabria. Mercoledì 21 agosto, tra le performance teatrali e musicali si svolgerà l’incontro-testimonianza “Coscienza pulita”, moderato dal giornalista del Quotidiano della Calabria Rino Muoio, cui parteciperanno amministratori locali in prima fila nella lotta alla 'ndrangheta, che potranno portare la testimonianza del loro impegno. Se ne parlerà con Gianni Speranza, sindaco di Lamezia Terme, Michele Tripodi, primo cittadino di Polistena e Maria Carmela Lanzetta, già sindaco di Monasterace. Il concerto degli Accostorta aprirà l’ultima serata musicale del festival con un ricco repertorio di musiche popolari riarrangiate e canzoni inedite. La serata continuerà con la performance teatrale di amalia Ruocco, dal titolo “Pierrot e la luna”, spettacolo che intreccia elementi di danza acrobatica, giocoleria infuocata e danza alla corda aerea. Per gli irriducibili nottambuli le serate del Cleto Festival si protrarranno fino a notte fonda con i dj set programmati. Durante i giorni del festival sarà possibile visitare una mostra fotografica su Peppino Impastato dal titolo “9 Maggio ’78: il depistaggio” di Paolo Chirco, dell’Associazione Peppino Impastato. L'esposizione che ripercorre la vita e le attività della vittima della mafia, per tenere viva la sua esemplare storia di impegno. Nei giorni della manifestazione sarà possibile effettuare visite guidate nel centro storico di Cleto, ammirare mostre d’arte e degustare un mix di prodotti del territorio a km zero e di alimenti provenienti dalle coltivazioni che Libera Terra realizza sui terreni confiscati alle mafie. Giorno 19 Agosto non poteva mancare anche quest’anno la “cialetta”, pane gustosissimo condito con olio delle colline cletesi, aglio e origano selvatico, preparato dalle scrupolosissime mani delle donne del luogo che si tramandano la ricetta da generazioni .Il pane è ottenuto impastando la farina prodotta su terreni confiscati alla 'ndrangheta e ora gestiti dalla cooperativa “Libera” di Isola Capo Rizzuto (Crotone).

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Lunedì, 19 Agosto 2013 15:33

Arena, al via il primo Zicca Janca Fest

mini arena_vista_suggestivaRiceviamo e pubblichiamo
 
ARENA (VV) - L’obiettivo? Chiaramente ambizioso, sicuramente perseguibile, certamente realizzabile e che trova riscontro nella realtà attuale, stante il fatto che oggi più che mai si assiste all’emersione del cosiddetto etnoturismo, un fenomeno in forte crescita. 
Basta fare un giro nei piccoli borghi del Sud Italia, magari d’estate, per notare la continua espansione di offerte turistiche legate ad eventi di cultura popolare, quali concerti, sagre, feste riscoperte o inventate di sana pianta.
Con la Prima edizione dello Zicca Janca Fest – organizzata dall’amministrazione comunale in collaborazione con tutte le associazioni presenti sul territorio - l’obiettivo è quello di indirizzare l’affascinante borgo di Arena verso un percorso parallelo con la musica popolare calabrese che, da fenomeno marginale, negli anni ha conquistato spazio, attrattività, consensi, prestigio e visibilità, diventando uno strumento di promozione del territorio. Proprio attraverso la “sua” musica, la Calabria si è ritagliata una importante possibilità di sviluppo economico e turistico, oltre all’opportunità di ottenere concreta e sana visibilità in ambito nazionale: proprio in quest’ottica si inserisce la Prima edizione del Festival che attraverso la straordinaria partecipazione dell’icona per eccellenza della musica popolare – Eugenio Bennato - sarà un’edizione sperimentale ma propedeutica all’inserimento nel circuito di Calabriasona evento che, come in Salento con la Pizzica, prova a trasformare la musica popolare in volano di sviluppo. 
Con il suo unico bagaglio di gusti, sapori e creative idee culiniare legate al fagiolo bianco tondo Zicca Janca, Arena – piccolo e grazioso centro dell’entroterra Vibonese – da venerdì e domenica sarà teatro di un’iniziativa che si concluderà domenica 18 agosto con il concerto in piazza di Eugenio Bennato. 
Tre serate di suoni, sapori e cultura popolare, dunque. Ieri l’avvio della manifestazione, con la notte dei Saperi e dei Sapori: nel pomeriggio, ha aperto la rassegna la presentazione del libro “Il Castello di Arena” di Caterina Calabrese. In seguito la degustazione di prodotti tipici locali – tra cui appunto la Zicca Janca – e musica popolare itinerante per le caratteristiche viuzze del centro storico, manifestazione che ha registrato la partecipazione di migliaia di persone. Questa sera, invece, sabato 17 agosto, la rassegna proseguirà con il concerto dei Quartaumentata e, infine, domenica 18 agosto, l’attesissima esibizione di Eugenio Bennato. 
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mini rockinsideStasera dalle 21,30 in piazza Marconi a San Nicola da Crissa risuoneranno le note, il ritmo e  l'energia del rock. Nato dall'idea di un gruppo di amici appassionati di rock, Rockinside è un progetto finalizzato a diffondere e tener viva l'attenzione nei confronti di questo genere musicale nel nostro territorio. Affermatosi attraverso il web, in particolare su Facebook, Twitter, un proprio canale Youtube e un blog, trova la sua prima concretizzazione in un evento che si spera possa diventare un appuntamento fisso dell' Estate calabrese. Quattro saranno i gruppi che si esibiranno sul palco: Chaos; MidSummer Session; Moonlight Shadow (tribute band Led Zeppelin); Scutternash.
Provenienti da diverse zone della regione,  le band offriranno una scaletta  molto varia, fatta di brani autografi e di cover dei più importanti e conosciuti gruppi (Pink Floyd, Dream Theater, Led Zeppelin, Queen, Guns N' Roses ecc), muovendosi quindi tra diversi generi, dal rock classico al progressive. 

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mini enzovelloneDai personaggi che hanno fatto la storia della politica italiana, a quelli simbolo nella lotta alla mafia, passando anche da chi, come Del Piero e Maradona hanno, seppur con sfumature diverse rappresentato il calcio italiano. Sono tanti i volti rappresentati nella mostra di pittura di Nazzareno Vellone, inaugurata lunedì scorso presso la biblioteca comunale e aperta fino al prossimo 31 agosto. Presenti anche volti dello spettacolo e della Chiesa. Ma non poteva mancare sicuramente quello di Enzo Vellone, fratello dell' artista  penna storica de 'Il Quotidiano della Calabria', scomparso qualche anno addietro. 'Nel bene e nel male' è stato il titolo scelto da Nazzareno Vellone, per inaugurare una delle sue tante personali di pittura, dedicata al compianto fratello. Un titolo scelto non a caso, in quanto i personaggi rappresentati hanno caratterizzato sia nel bene che nel male la vita dell' artista, che ha preso spunto anche da una celebre canzone di Cristiano De Andrè. La tecnica utilizzata è quella della pitscultura, ovvero pittura e scultura allo stesso tempo. Ancora una volta, dunque, Vellone sfoggia tutta la sua professionalità e creatività. Ma quella che sarà aperta fino a fine agosto, però, non è soltanto l'unica mostra dell' artista che, in questi anni, ha avuto l'onore di ricevere apprezzamenti dai maggiori critici italiani. Primo fra tutti Vittorio Sgarbi, il quale in occasione della personale di pittura organizzata dal Comune di Zavattarello, in provincia di Pavia, nel 2009, ha deciso di essere presente e ammirare le opere dell' artista serrese.

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mini 3_1C’è anche l'architetto Raimondo De Raffele nel gruppo di progettisti che si sono distinti nell’ambito dell’iniziativa urbanistico-architettonica lanciata dal Comune di Catanzaro alcuni mesi fa. Il concorso d’idee, bandito dall’amministrazione Abramo per la riqualificazione del centro storico catanzarese con la realizzazione di un’isola pedonale da Piazza Grimaldi sino a Piazza Santa Caterina, ha richiamato l’attenzione di ben 31 team di architetti ed altrettanti elaborati (due dei quali non sono stati ammessi alla selezione perché pervenuti fuori tempo massimo).

La commissione esaminatrice dei progetti – composta dagli architetti Carolina Ritrovato (presidente), Teresa Gualtieri, Raffaele Battaglia, Anna Russo e Giovanni Laganà – ha individuato le tre idee meritevoli di encomio, dalle quali il Comune attingerà concretamente per la riorganizzazione ed il rinnovo del centro storico della città di Catanzaro. Sul secondo gradino del podio l' U.P.lab: un’equipe di giovani architetti calabresi, composta dal serrese Raimondo De Raffele che con i colleghi Andrea Lonetti, Federica Silipo, Chiara Saraceno, Alfonso Sanfile, Giuseppe Anania e Massimo Scalzo ha presentato una proposta progettuale denominata INS3CT.

L’idea seconda classificata prende spunto da un approccio sperimentato in tutto il resto d’Europa: la partecipazione del cittadino. Un percorso metodologico basato quindi sul concetto di cittadinanza attiva, ma che in Italia – ed in particolar modo nel Meridione – stenta ancora a decollare. Pensieri, bisogni, desideri ed aspettative dei catanzaresi sono emersi da un questionario che il gruppo di architetti ha somministrato ad un campione di catanzaresi, composto da cittadini appartenenti a tutte le fasce d’età e genere, oltreché a diverse categorie sociali, compilabile sia in versione cartacea che digitale.

“Lo scopo – si legge nella relazione del progetto che si è aggiudicata il secondo posto del concorso – è quello di ascoltare il territorio per poter valutare al meglio i bisogni e le aspettative condivise dalla popolazione in modo da accelerare il processo di appropriazione di un nuovo spazio rispondendo a necessità immediate e reali. Il fine ultimo è quello di rendere i cittadini partecipi alla formazione di un nuovo concetto di spazio pubblico come risultato estetico di un programma funzionale partecipato in cui i futuri fruitori sono la vera committenza.” Di conseguenza, integrando le prescrizioni già sancite dal bando con le proposte espresse dalla popolazione attraverso il sondaggio “si sono individuati gli obiettivi strategici e le relative modalità per perseguirli”. Ne è emersa soprattutto la necessità di interpretare Corso Mazzini come “un’infrastruttura di relazione sociale, che entri in sinergia con attività presenti e future”. Ai progettisti del gruppo U.P.lab è parso fondamentale “intervenire sull'assetto globale del trasporto pubblico, privilegiando l'istituzione di una zona a traffico limitato, percorribile dai soli mezzi pubblici; creare spazi di aggregazione e sosta di qualità in prossimità di punti sensibili; recuperare la memoria storica del vecchio tram; semplificare l'arredo urbano aumentando la superficie libera; collocare il verde su un piano elevato rispetto a quello stradale con uso di pergole e giardini pensili; individuare porzioni di percorsi protetti dalle intemperie”. Si è pertanto riuscito, allo stesso tempo, a salvaguardare funzionalmente l’esigenza di espandere lo spazio urbano, rendendolo vivo e fruibile, mediante la creazione di luoghi di incontro, sosta e socializzazione. Creando quindi, come definito dagli stessi architetti: “Non più uno spazio anonimo, ma un luogo vivente che abbia una sua identità e che possa contribuire a migliorare la qualità dell’ambiente urbano e, di conseguenza, la qualità della vita del cittadino.” Fulcro della proposta progettuale dell'U.P.lab, è stata quindi l’abilità nel combinare le disposizioni del bando (elementi coprenti, attraversamento carrabile, ecc.) con i “desideri” dei cittadini (spazi adibiti al verde pubblico, percorsi protetti, sedute, trasporto pubblico, ecc.).

Se ne è ottenuto una struttura esile ma compatta, alta 5 metri dal piano stradale, costituita in cor-ten (acciaio con elevata resistenza meccanica e senza costi di manutenzione futura), di basso impatto visivo e abbellita da verde pensile, scomponibile in base alle necessità, capace di individuare due zone a diversa tipologia di mobilità (una pedonale-lenta e una destinata ai mezzi pubblici e di emergenza) e che, soprattutto, permette la copertura completa del manto stradale con superficie di appoggio minima. Una soluzione strutturale che rievoca una forma già nota in natura: quella del bacillus rossius, comunemente noto come Insetto Stecco ( da cui deriva il nome dell’idea progettuale stessa).

L’illuminazione degli stessi “insetti” è composta da un sistema a Led che garantisce un bassissimo consumo energetico, una lunga durata ed una resa architettonica notevole. Inoltre, lo stesso progetto, prevede l’installazione di totem informativi con schermi a Led - su cui prendere visione delle notizie e delle informazioni che interessano la città capoluogo calabrese – e la copertura internet wi-fi di tutta l’area interessata. Altro punto forte e la rievocazione dell’antica tranvia catanzarese, i quali binari sono ancora presenti in alcuni punti di Corso Mazzini. Un elemento, quindi, rievocativo della memoria storica della città, pronto a rinascere nella proposta progettuale siglata U.P.lab, grazie alla riproposizione di binari (proprio nei punti nei quali erano originariamente situati) con l’inserimento di un sistema di due sedute simmetriche e scorrevoli su un intervallo di 10 metri. L’idea prevede inoltre soluzioni progettuali anche per altri punti dislocati sul centro storico catanzarese come Piazzetta delle Libertà, Salita Mazzini e Piazza Grimaldi.

 

 

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