Il Vizzarro.it - quotidiano online
Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
Al via la stagione artistica 2014 a Chiaravalle, promossa dal Comune di Chiaravalle, Assessorato alla Cultura, in collaborazione con l’Associazione culturale “Tempo Nuovo”, l’Associazione culturale “Dinamicamente” e il Gruppo folcloristico musico teatrale “Città di Chiaravalle”.
Primo appuntamento sabato 25 gennaio, ore 21, con Gigi Miseferi e la Band Larga, un trascinante e divertente viaggio negli anni ’30 e ’40 coinvolgerà il pubblico a ritmo di “Swing”. Tra una canzone e l’altra, esilaranti riferimenti comici all’attualità. Il titolo la dice tutta: “Dalle Lasagne al Brod…way”. Da piatti succulenti e ricchi al misero brodino, metafora addolcita nel sempre luminoso richiamo a Brodway quale auspicio per tempi migliori.
Questo il primo dei quattordici spettacoli che avranno luogo presso il teatro “Impero” fino al 9 maggio, nell’ambito della stagione artistica “Vivi…amo”, patrocinata dalla Provincia di Catanzaro, dal Consorzio di Metanizzazione delle Preserre, dai Comuni di Argusto, Brognaturo, Cardinale, Capistrano, Cenadi, Centrache, Gagliato, Monterosso, Olivadi, Palermiti, Petrizzi, Polia, Torre Ruggiero, San Nicola da Crissa, San Vito sullo Ionio, Simbario, Spadola e Vallelonga.
Sabato 1 febbraio, “The Beatbox live concert”. Molto più che un semplice tributo ai Beatles, la performance dei Beatbox si propone di far rivivere l’energia e il fascino del mitico quartetto di Liverpool, con esecuzioni fedelissime alle originali. A dare vita allo show: Alfio Vitanza, Mauro Sposito, Riccardo Bagnoli e Guido Cinelli.
Sabato 8 febbraio “Ed il sommo poeta disse a me" con la Compagnia teatrale pizzitana, per la regia di Silvano Murmura. In scena uno spettacolo brillante e divertente, liberamente ispirato al testo “La fortuna si diverte” di Athos Setti.
Sabato 15 febbraio, “Psychic Cabaret 2.0”, con Francesco Addeo, illusionista mentalista professionista, attivo in Italia e all'estero. In questo spettacolo incredibili esperimenti di psicocinesi, telepatia, chiaroveggenza e precognizione vengono proposti con l’immediatezza del cabaret e l'eleganza del teatro.
Sabato 22 febbraio, “Il magico Alivernini” con Alberto Alivernini, un graffiante cabarettista nei panni di un bizzarro prestigiatore oppure un folle illusionista nei panni di un comico raffinato, surreale e nonsense? Uno spettacolo misto tra comicità e magia senza mai capire dove finisca il mago e dove cominci il comico.
Sabato 1 marzo “Enoch Arden”, melologo per pianoforte e voce recitante, opera 38 di Richard Strauss su testo di Tennyson. Al Pianoforte Fabio Falsetta, voce recitante Edoardo Coen. Prima esecuzione assoluta per la Calabria.
Sabato 8 marzo, “Ella è simile a una dea”, omaggio a tutte le donne, kermesse musico-teatrale e letteraria, a cura di Ulderico Nisticò. Uno spettacolo questo a ingresso gratuito e offerto, data la speciale occasione, fuori abbonamento.
Sabato 15 marzo, “From Rome to Buenos Aires”, con Pietro d...Archi Ensamble, con Mario Stefano Pietrodarchi alla fisarmonica e bandenon. Seppur giovane, vanta una brillante carriera concertistica che lo ha portato nei maggiori teatri del mondo. Vincitore di prestigiosi premi, ha più volte rappresentato l’Italia in manifestazioni di alto profilo riscuotendo ampi consensi di critica e di pubblico.
Sabato 22 marzo “Per amore – Diario di un musicista”, con Alessandro Fortunato. Protagonista assoluto è l’amore ma si tratta di quell’amore che unisce due persone, bensì di un sentimento così radicato nella parte più profonda dell’animo di un musicista da guidarne inevitabilmente ogni suo passo: l’Amore per la musica.
Sabato 29 marzo, “Don Vincenzu, mastru Turi e l’imbenzioni e l’acqua cadda”, con “Compagnia Teatro Popolare” di Vibo Valentia e regia di Carmelo Genovese. I valori semplici di una volta, usi, costumi e tradizioni rivivono attraverso la rappresentazione di scene di vita quotidiana.
Mercoledì 9 aprile, “L’Italia s’è desta, un piccolo (falso) mistero italiano” con Dalila Cozzolino, testo e regia di Rosario Mastrota. Uno spettacolo vincitore già di numerosi premi. Protagonista è Carla, vive in un piccolo paese del Sud, “Tra il niente che la contraddistingue e il nulla che la attornia, Carla racconta la sua storia, del suo momento, del suo segreto”: un pomeriggio senza storia assiste ad un rapimento. In un paio di giorni la notizia invade le case: radio, televisioni e giornali assediano il piccolo paese…
Sabato 26 aprile “Me soggira si voli fari zita”, con la Compagnia teatro popolare Luna Gialla di Pellaro. In famiglia tutto si trasforma e gli equilibri vengono a cadere quando l’anziana suocera comunica di voler cambiare vita, di aver conosciuto dopo vent’anni di vedovanza un nuovo amore e di voler convolare a nozze.
Venerdì 2 maggio, Concerto del pianista Stefano Spitale. Intensa la carriera concertistica, in veste di solista e camerista, che lo porta nel 2009 ad esibirsi presso l’Universidad Nacional de Bogotà in Colombia. Durante il suo Recital per pianoforte, o brani musicali sono stati ispirati da testi poetici o da miti antichi.
Sabato 9 maggio, “Qui gatta ci cova” con il Gruppo folkloristico musico teatrale “Città di Chiaravalle Centrale” e la regia di Salvatore Russo. I due protagonisti don Ciccio e la sorellastra Antonia sono i contendenti dell’eredità materna, poter stabilire una verità imparziale si affidano la legge. Come troppo spesso accade, la giustizia umana finisce per allontanarsi dalla reale essenza dei fatti e delle cose. Ma, ed è questa la vera morale della storia, c’è un’altra giustizia, la si chiama “fato”, “provvidenza” o “volontà divina”.
Per info e prenotazioni contattare lo 0967/92186. Il programma integrale della stagione artistica potrà ancora visionato collegandosi al portale www.teatrotemponuovo. it o www.comune.chiaravallecentrale.cz.it.
Biondo, riccio e paffutello. La statua del Bambin Gesù di Brognaturo e la sua tanto attesa benedizione notturna sono divenuti di nuovo oggetto di discussione nel piccolo borgo dell’entroterra vibonese. Come tradizione vuole, nel cuore della prima notte dell’anno, in barba a qualsiasi intemperie meteorologica – anche sotto la pioggia battente e nel gelo dei più rigidi inverni – dall’altare, la statua del Bambinello, in mano al parroco del paese, faceva puntualmente capolino nelle case dei brognaturesi illuminate a giorno per l’occasione. Una suggestiva processione che, allietata dal suono delle zampogne, vagava fra le porte del paese per portare ovunque la tanto agognata consacrazione divina, utile a redimere e proteggere le abitazione ed i rispettivi abitanti.
Secondo quanto riportato nel Vangelo di Luca, il parroco - una volta varcato l’uscio - al cospetto di tutta la famiglia alloggiata, proferiva il consueto auspicio: «Pace a questa casa», per poi impartire la santa benedizione. Una tradizione che durava forse da secoli, ma che ha ricevuto nel tempo qualche “leggera” variazione. Infatti, tanto scalpore aveva già suscitato all’inizio del 2012, la dura presa di posizione dell’ex parroco di Brognaturo don Alessandro Iannuzzi (poi destinato ad altra sede in seguito alle note e concitate vicissitudini) che si era rifiutato di assecondare le aspettative dei fedeli più avvezzi al rito, decidendo di effettuare la benedizione itinerante - non più durante la notte del primo dell’anno - ma, piuttosto, nella mattinata del giorno successivo. Scelta che naturalmente aveva sollevato un polverone inaudito, non condivisa da molti cittadini pronti a difendere a tutti i costi una storica tradizione di Brognaturo. Un rito che da anni si tramandava di generazione in generazione, fino a radicarsi non solo nell’animo dei più fedeli, diventando quindi patrimonio di tutta la collettività.
Anche quest’anno la statua di Gesù Bambino non ha fatto visita alle case dei brognaturesi durante la notte dell’1 gennaio, ciò nonostante di recente don Alessandro fosse stato sostituito con il serrese don Gerardo Letizia (inviato in missione pastorale proprio a Brognaturo dall’Arcivescovo Metropolita di Catanzaro-Squillace, monsignor Vincenzo Bertolone). Allora, come di consueto, il paese si è rapidamente spaccato in due: da una parte i fedeli addolorati dal mancato rispetto della tradizione e che anche quest’anno avrebbero tanto desiderato inchinarsi a baciare la scarpetta bianca del Bambinello in piena notte, dall’altra i “progressisti” – tacciati di blasfemia – che invece parlano di un rito ormai obsoleto di cui non se ne sente più la ragione. Secondo quest’ultimi, infatti, la visita di Gesù Bambino alle prime luci dell’alba dell’1 di gennaio era dovuta al fatto che in passato gran parte dei soggetti appartenenti alla comunità locale - peculiarmente dedita all’agricoltura e alla pastorizia - proprio a causa dell'attvità svolta, erano costretti a recarsi nei campi di buon’ora, sfruttando le primissime luci dell’alba per iniziare la dura e lunga giornata di lavoro che si consumava presto tra semina e raccolto, pascolo e mungitura del bestiame, fino alla produzione dei formaggi. Nessuno di conseguenza poteva permettersi di iniziare a lavorare tardi. Spesso a riversarsi nelle campagne, anche prima dell’alba – sostengono i più informati - erano interi nuclei familiari, ecco perché diventava una comodità ricevere la statua del Bambinello nelle ore notturne. Una decisione utile anche per il parroco che preservava così la possibilità di trovare tutti in casa, non rinunciando ai lauti doni e alle cospicue offerte che la generosa cittadinanza di Brognaturo offriva in cambio della benedizione domestica. Secondo, quindi, i meno feticisti della tradizione, oggi non ci sarebbe alcuna necessità di mantenere il rituale della visita notturna.
La controparte - quella che vorrebbe ricevere parroco e Bambinello alle ore piccole - però non desiste. Infatti, al di là della funzionalità o meno delle tradizioni, soffermandosi sull’accaduto, in molti sentenziano: «Quest’anno è stato un triste risveglio, soprattutto per i giovani che avrebbero tanto bisogno di avvicinarsi a Dio e che dopo il tradizionale cenone di fine anno, consumato con i propri cari, hanno preferito divertirsi in luoghi di perdizione e di spregiudicata trasgressione».
Insomma una diatriba assai difficile da sbrogliare, per quella che senza ombra di dubbio – a torto o a ragione – rimane la comunità più passionale di tutto il Vibonese.
VIBO VALENTIA - Un gesto che, per la sua carica simbolica oltre che per le conseguenze, aveva suscitato l'indignazione della comunità di Sant'Onofrio. In una notte di novembre del 2011, mille piante di ulivo di proprietà della cooperativa Talita kum - che su un terreno confiscato al clan Bonavota aveva avviato da anni un progetto di produzione di olio biologico - furono barbaramente recise. L'episodio ebbe forte impatto sociale, tanto che il vescovo Luigi Renzo intervenne pubblicamente definendolo “un'offesa a Dio e agli uomini”. Ma ancor prima di un oltraggio, quel gesto costituiva reato. I carabinieri delle compagnie di Vibo Valentia e Tropea, dopo due anni di indagini, sono riusciti a risalire all'identità degli autori del grave atto intimidatorio e hanno preceduto, su provvedimento emesso dalla Dda di Catanzaro, al fermo di quattro persone. Tutte già note sia alle cronache che alle forze dell'ordine. Si tratta di Domenico Bonavota (35anni), Domenico Cugliari (55), Gregorio Giofrè (41) e Giuseppe Barbieri (41). Dovranno rispondere di estorsione e tentatata estorsione con l'aggravante delle modalità mafiose.
Secondo la ricostruzione dei carabinieri, gli autori del taglio degli ulivi avrebbero agito in seguito al rifiuto dei membri della cooperativa Talita Kum di consegnare l'olio prodotto sul terreno confiscato ai componenti del gruppo criminale egemone sul territorio di Sant'Onofrio.
Altri due fermi sono stati eseguiti oggi nei confronti di due soggetti ritenuti vicini alla cosca Mancuso di Limbadi, il 23enne Antonio Campisi e il 25enne Nicola Vittorio Drommi. Per loro l'accusa è di tentata estorsione ai danni di un imprenditore attivo nella lavorazione del ferro.
Sabato prossimo, sulle frequenze di Rs98, a partire dalle ore 10.00, On the news tratterà de “La giornata della memoria”. Una ricorrenza internazionale, celebrata il 27 gennaio di ogni anno, in commemorazione delle vittime del nazismo, dell'Olocausto e in onore di coloro che - a rischio della propria vita - hanno protetto i perseguitati. In questo giorno si celebra la liberazione del campo di concentramento di Auschwitz, avvenuta il 27 gennaio 1945 ad opera delle truppe sovietiche dell'Armata Rossa. Anche On the news, quindi, ricorderà le vittime dello sterminio e affronterà il tema dal punto di vista psicologico. Cosa spinge la mente umana a compiere uno sterminio di massa? Ospiti in studio gli psicoterapeuti Giuseppe Iennarella e Francesca Tucci.
Sono momenti di angoscia a Tropea, dove la famiglia della deputata Dalila Nesci (Movimento 5 Stelle) non ha notizie della cara congiunta, che ormai da due ore non rilascia comunicati stampa, non esprime indignazione e non richiede chiarimenti su nessun argomento. «Siamo molto preoccupati», ci racconta Santo (il nome è di fantasia), portavoce della famiglia che per ragioni di sicurezza preferisce rimanere nell'anonimato. «Dalila è stata a pranzo in famiglia tre giorni fa, e al termine del pasto ha immediatamente convocato una conferenza stampa per stigmatizzare l’eccessiva cottura degli spaghetti. Aveva anche annunciato un'interrogazione urgente al governo per fare luce sullo strapotere paramassonico delle lobbies della pasta, circostanza che aveva rassicurato tutti noi sul suo stato di salute». A Tropea, nel frattempo, le voci sulla sorte della Nesci si rincorrono senza sosta. In queste ultime ore si sta facendo sempre più strada la raccapricciante ipotesi che la deputata abbia deciso di passare nelle file del Pd, ipotesi che la madre smentisce risolutamente. «Non ci voglio credere», afferma la donna in lacrime, «mia figlia è una ragazza allegra, solare, amante della vita e della compagnia: non avrebbe avuto motivo di compiere un atto così insano e contro natura». Gli inquirenti brancolano nel buio. Sono stati fatti circolare rimborsi spese e scontrini di vari membri del Consiglio Regionale della Calabria, nella speranza di suscitare l’indignazione della Nesci, ma finora nessuna conferenza stampa è stata convocata. Il Vizzarro.it continuerà a seguire la triste vicenda e al contempo esprime la propria vicinanza alla famiglia in questo momento così difficile.
Dal 25 ottobre di due anni fa, Martino Ceravolo, padre del compianto Filippo, non si da pace. Continua con le unghie e con i denti a tenere viva l’attenzione sulla tragica scomparsa di suo figlio, ucciso per errore a 19 anni - per la sola colpa di aver chiesto un passaggio alla persona sbagliata – vittima di un agguato chiaramente non indirizzato a lui.
«Chi ha ucciso Filippo si costituisca. Hanno sbagliato e devono pagare con il carcere a vita. Chi sa deve parlare» ha continuato a ripetere Martino, nel corso della puntata di ieri de “I Fatti Vostri”. Martino Ceravolo è stato infatti ospite del salotto di Giancarlo Magalli, contattato dal noto programma televisivo di Rai due, proprio perché la tragica storia vissuta dalla famiglia Ceravolo è divenuta ormai di rilevanza nazionale. Martino Ceravolo ha partecipato alla trasmissione – accompagnato dal proprio legale di fiducia, l’avvocato Maria Rosa Turcaloro - dove al cospetto di milioni di telespettatori ha raccontato come si svolsero i fatti di quel tragico pomeriggio di ottobre del 2012, quando Filippo fu, appunto, stroncano a colpi di pallettoni a bordo dell’automobile di un suo compaesano a cui aveva chiesto un passaggio da Pizzoni fino a casa. Il ragazzo si recava spesso nel piccolo centro del Vibonese per trascorrere qualche ora assieme all’altrettanto giovane fidanzatina Ivana.
Ma la battaglia dei Ceravolo non si ferma chiaramente soltanto a questo. Il padre Martino, assieme alla moglie e a molti altri sta tentando di fondare un’associazione anti-mafia intitolata proprio a suo figlio, utile quindi a mantenerne vivo il ricordo, ma soprattutto per continuare a lavorare affinché crimini di siffatta brutalità non tornino più a verificarsi. Inoltre gli stessi familiari di Martino hanno presentato ufficialmente al Commissario prefettizio del Comune di Soriano la richiesta per ottenere l’intestazione di una via o di un parco giochi a memoria del ragazzo. Resta però da evidenziare la lontananza delle istituzione riguardo al caso, tanto che proprio nell’immediatezza del delitto la famiglia aveva inoltrato tutti i documenti necessari per il riconoscimento di Filippo come «vittima di mafia». Pratica, a distanza di due anni, ancora in attesa di risposta da parte del Ministero della Giustizia.
Rivedi l’intervento di Martino Ceravolo nella puntata di ieri de ‘I Fatti Vostri’, al seguente link:
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-dc663f09-b2c1-4bae-a3a4-9abddae95890.html
Dopo novanata minuti intensi, il Real Serra supera tra le mura amiche il Sant'Onofrio. Si chiude dunque con una vittoria il girone di andata per i ragazzi di mister Fortebuono che ora raggiungono quota 21, conquistando la quarta posizione della classifica. Match-winner dell’incontro ancora Gregorio De Caria, che si ripete dopo il gol decisivo messo a segno a Nicotera. Un'altra perla dalla lunga distanza per quello che al momento è il calciatore più in forma della squadra della cittadina della Certosa e che, per quello che ha dimostrato in questo girone di andata, meriterebbe di giocare in categorie superiori.
Formazione dell’incontro: tegola per mister Fortebuono che deve fare a meno di due pedine importanti come Carvelli, fermo per infortunio e Coda. che ha rimediato il cartellino rosso per doppia ammonizione a Nicotera. Dunque Franzè tra i pali con la solita difesa formata da Gamo e Tripodi terzini, Iozzo e Bertucci coppia centrale. A centrocampo Capone va a formare la coppia centrale insieme all’ormai insostituibile De Caria, con Tassone che prende il posto di Carvelli sulla fascia destra e Stingi sulla fascia sinistra. In attacco vanno Silipo e Zaffino.
Cronaca: parte meglio il Sant’Onofrio che nei primi 10’ minuti di gioco si fa vedere un paio di volte ma senza impensierire più di tanto l’estremo difensore serrese prima con un tiro alto e poi dopo una combinazione su calcio d’angolo. Al 15’ il gol che decide la partita: De Caria prende palla a centrocampo e dopo aver saltato due avversari lascia partire una rasoiata che fa non lascia scampo al portiere ospite. Dal 20’ il maltempo si fa sentire e la partita ne risente tanto. Alla mezzora è Stingi a sprecare una buona opportunità. Nel finale di primo tempo ancora pericoloso il Vigor Sant’Onofrio.
Nel secondo tempo parte meglio il Real Serra che ha due buone occasioni ma non riesce a capitalizzare al meglio le azioni offensive. Al 55’ Silipo, lascia il posto a De Giorgio. Il Sant’Onofrio si rende pericoloso, ma Franzè e la difesa guidata anche oggi in ottimo modo da Iozzo e dal capitano Bertucci, respinge gli attacchi degli avversari. Al 65’ Zaffino, stremato, lascia il posto a Maiolo, che rientra dopo quattro mesi di assenza. Al 70’ è ancora De Caria a sfiorare la rete del 2 a 0 con una punizione dalla trequarti con la palla che passa ad un soffio dall’incrocio dei pali. Al 72’ Tassone lascia il posto a Politi, che va a schierarsi in difesa per un 3 – 6 – 1, con Maiolo che rimane unica punta in avanti. Al 75’ lo stesso Maiolo spreca un' occasione clamorosa a porta praticamente libera. Negli ultimi 15’ minuti il Sant’Onofrio costringe la squadra di casa a rimanere nella propria metà campo ma niente da fare, finisce 1 a 0.
Per quanto riguarda le altre partite: il Rombiolo liquida con un netto 4 a 1 il Galatro riprendendosi il primato, sfruttando al meglio il turno di riposo imposto al Mammola per il ritiro del San Costantino. Importante successo per il Nicoltera che espugna il difficile campo di Grotteria per 1 a 0 conservando la terza posizione in classifica. Hierax – Nuova Mileto non viene disputata per il maltempo. Infine il Real Spilinga, la squadra più in forma del momento, riesce a prevalere sulla Joppolese per 3 a 1.
LA CLASSIFICA:
ROMBIOLESE 30
MAMMOLA 28
NICOTERA 24
REAL SERRA 21
VIGOR SANT ONOFRIO 18
ALLARESE 13
REAL SPILINGA 13
HIERAX 11
NUOVA MILETO 11
GROTTERIA 10
GALATRO 6
JOPPOLESE 1
È la sfida tanto attesa. Quella che, probabilmente, deciderà chi tra le due avrà maggiori possibilità di sperare nel salto di categoria. Futsal Serra – Five Falerna è la sfida tra la prima e la seconda in classifica. Quella tra le squadre fino ad ora imbattute dall'inizio del campionato. Sabato pomeriggio, al Palasport di via San Brunone di Colonia, alle ore 15, si disputerà il big-match del girone “B”, del campionato di calcio a 5, serie D.
Nell'ultimo turno disputato hanno vinto entrambe, sia il Futsal Serra (contro il Capo Vaticano) che il Five Falerna (contro Silver City). La squadra del presidente Mangiardi continua a sorprendere e, domenica mattina a Monte Poro, ha ottenuto il nono successo consecutivo, battendo il Capo Vaticano, fanalino di coda del torneo in virtù dei soli due punti conquistati fino ad ora dall’inizio della stagione.
La capolista parte con il piede giusto e già dai primi minuti di gioco dimostra di voler portare a casa l’intera posta in palio, con buone circolazioni di palla. La prima vera occasione per il Futsal Serra capita sui piedi di Zaffino, che al 4? tenta il gol con un tiro da fuori ma la palla – deviata – si spegne di poco a lato.
Passa poco più di un minuto e gli ospiti sbloccano il risultato: Domenico Zaffino approfitta di una respinta corta del portiere ospite dopo un tacco ravvicinato di Ciconte e sigla il gol del vantaggio.
Il raddoppio lo firma Ciconte al 6? minuto con un tiro rasoterra angolato che non lascia scampo a Vita.
Prima del 10? è Franzè ad avere tra i piedi una clamorosa occasione per incrementare il vantaggio ma il numero 3 del Futsal Serra spreca a pochi passi dalla porta.
Al quarto d’ora il Capo Vaticano prova in qualche modo a reagire e accorcia le distanze con Pata, abile ad approfittare di una disattenzione difensiva di Domenico Zaffino e a battere l’incolpevole Carrera.
Subito dopo il numero uno del Futsal Serra salva in due occasioni il risultato, ma al 23? Ciconte porta a due il vantaggio siglando la sua doppietta personale. Nel giro di cinque minuti, il Futsal Serra va in rete in altre due occasioni grazie al giovane Carchidi, che concretizza al meglio uno splendido uno – due con De Padova, e con Zaffino, servito da Ciconte.
A tempo quasi scaduto, il Capo Vaticano si fa vedere nuovamente dalle parti di Carrera e chiude il primo tempo in svantaggio per 5 a 2.
La ripresa, in pratica, è tutto un monologo della squadra ospite che dopo soli 5? minuti firma il sesto gol con De Padova, di testa. Le altre marcature per l’11 a 2 finale sono state timbrate, in ordine cronologico, da Ciconte, Zaffino (2), Nardo e Zaffino.
Una nota di merito va a Nardo ed a Vincenzo Zaffino, che nonostante non siano stati impiegati per tanto tempo fino ad ora, hanno dimostrato dei netti miglioramenti.
Queste le dichiarazioni del presidente, Domenico Mangiardi: “Dopo il successo del Five Falerna sabato contro la Silver City eravamo costretti a vincere, per tenere a debita distanza la diretta inseguitrice. Sono soddisfatto per quanto fatto vedere dai ragazzi in campo”.
Adesso sabato al palasport di Serra San Bruno ci sarà lo scontro al vertice proprio contro il Falerna, secondo a tre punti di distanza: “Sarà determinante l’apporto ed il sostegno dei nostri tifosi, che fino ad ora non hanno mai fatto mancare il proprio contributo, sia in casa che fuori. E di questo ne andiamo fieri. Ci attende una sfida difficile, perchè sulla carta il Five Falerna, anche se è sotto di noi, non dobbiamo dimenticare che fino ad oggi è imbattuta e quindi verrà a Serra per cercare di mantenere questo andamento. Da parte nostra ce la metteremo tutta per portare a casa i tre punti e allungare, dunque, il divario in classifica”.
Il patron biancoverde non vuole sentir parlare di serie C2: “Ancora non abbiamo fatto nulla. Mancano tre partite prima della fine del girone di andata e c’è tutto il girone di ritorno davanti. Quindi, come dico sempre ai ragazzi: rimaniamo con i piedi per terra e cerchiamo soprattutto di preparare al meglio le tante partite che ancora dovremo disputare. Pensare di avere già il campionato in pugno è sbagliato. Certo, siamo primi e non abbiamo perso nemmeno una partita. È chiaro, però, che se siamo arrivati ad ottenere questa piccola soddisfazione, il merito va a tutti, nessuno escluso: al mister, ai ragazzi ed ai tifosi”.
Per vedere tutti i risultati e la classifica aggiornata, basta collegarsi sul sito ufficiale della squadra, al seguente indirizzo: www.futsalserra.it
SERRA SAN BRUNO – L’emigrazione sanitaria di pazienti del vibonese verso altre strutture sanitarie, non riguarda soltanto i trattamenti sanitari per cosi dire ordinari. No. Riguarda anche i trattamentisanitari obbligatori (Tso) che, da qualche tempo, vengono effettuati anche fuori regione perché in Calabria non si riescono a reperire posti disponibili. E’ il caso di un uomo, residente nella cittadina della Certosa, che, la scorsa settimana, è stato trasportato da Serra San Bruno, presso una struttura sanitaria di Corleone, provincia di Palermo, in Sicilia. Il personale sanitario del Suem 118 ha dovuto trasferire la persona raggiunta dal provvedimento - che viene emesso dal sindaco della città dove si è reso necessario adottare la misura sanitaria obbligatoria - in una struttura fuori regione a causa della carenza di posti disponibili in Calabria.
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