mini ingressoDopo le due sconfitte rimediate in casa contro l’Aurora Gallico in coppa Calabria e quella di sabato scorso a Sorbo San Basile contro la Tegola Canadese in campionato, il Futsal Serra rialza la testa e, nel match testa-coda che vedeva di fronte, appunto, la capolista del presidente Mangiardi ed il Real Monterosso, fanalino di coda del torneo, i biancoverdi portano a casa i tre punti, andando a segno in ben dieci occasioni.

Risultato a parte, anche ieri in campo non si è visto il miglior Futsal Serra. Soltanto nei dieci minuti finali la squadra ha fatto vedere qualcosa di buono. Alla fine, però, è arrivato il successo e mercoledì Albano e compagni saranno chiamati a compiere una vera impresa, ribaltando il risultato dell’andata, nel ritorno della semifinale di coppa Calabria contro il Gallico.

Pisani, per l’occasione, decide di schierare il quintetto formato da Carrera tra i pali, capitan Albano centrale di difesa (che sabato ha festeggiato al meglio i suoi 30 anni), Ciconte e Domenico Zaffino laterali e De Padova pivot.

Strano ma vero, le prime occasioni più nitide capitano sui piedi dei giocatori ospiti. È il Futsal Serra, però, a sbloccare il risultato intorno al 5? con Domenico Zaffino sugli sviluppi di un calcio d’angolo: diagonale sul secondo palo e portiere battuto. Nonostante l’ultima posizione, il Real Monterosso tira sicuramente di più in porta rispetto ai padroni di casa. Basti pensare che Carrera in più occasioni è stato costretto a ribattere le conclusioni di Valente. Lo stesso Valente, poi, prova a riportare il Real Monterosso in parità con un tocco che supera Carrera ma il prodigioso intervento di capitan Albano salva la squadra di Pisani. Al quarto d’ora, Franzè sigla il gol del momentaneo 2 a 0: tiro da fuori sul quale Daniele Ciconte non può far nulla. Sempre Franzè, poi, accompagnato da Carchidi, spreca incredibilmente una buonissima occasione per portare a tre il vantaggio. In due contro uno, il numero 3 del Futsal Serra prova a servire Carchidi tutto solo sulla sinistra, ma il passaggio è troppo lungo. Passano pochi minuti è sempre Franzè butta via un’altra opportunità: servito da Carchidi con un rasoterra sul secondo palo, spreca mandando la palla a lato. Nel frattempo, il Monterosso (giunto a Serra con gli uomini contati) si rende pericoloso poco dopo con un diagonale di Gullì: la palla prima colpisce il palo e poi esce a lato. Il Futsal Serra prova a chiudere l’incontro ma Ciconte, a tu per tu con l’estremo difensore ospite, si fa respingere il tiro con i piedi. Sempre Ciconte, poi, rischia incredibilmente l’autogol direttamente da centrocampo: fortunatamente, però, la palla prima sbatte sulla traversa e poi scende. Gol o non gol? Il pallone sembra dentro ma l’arbitro lascia correre. Al 27? ecco il tris dei padroni di casa ad opera di Ciconte.Ad inizio ripresa, il Real Monterosso si rende pericoloso sempre con Gullì: tiro potente ma Carrera devia in angolo. Dopo cinque minuti dall’inizio del secondo tempo, Pisani decide di sostituire De Caria, che lascia il posto a De Padova. Prima del cambio, però, l’ultimo arrivato in casa Futsal Serra sigla il poker. Poco dopo gli ospiti sfruttano nel migliore dei modi una disattenzione dei biancoverdi in avanti e, a seguito di una ripartenza, siglano quello che alla fine si rivelerà come il gol della bandiera con La Tessa. 

Negli ultimi 10-15 minuti, si vede il miglior Futsal Serra dell’incontro (complice anche il fatto che gli ospiti hanno mollato la presa). In una manciata di minuti, la capolista si porta addirittura sul 7 a 1 con le reti, in ordine cronologico, di Carchidi (servito da Lucio Zaffino dopo un’azione in velocità) lo stesso Lucio Zaffino (su assist di Domenico Zaffino) e con Domenico Zaffino che sfrutta un assist di Carchidi. Sempre Carchidi, poi, al 21? porta ad otto le reti con un diagonale sul secondo palo e al 22? D. Zaffino batte per la nona volta il portiere ospite.
 
Mister Pisani, nel finale, decide di dare spazio al giovane Vincenzo Zaffino, che ricambia la fiducia del mister siglando il suo primo gol con la maglia del Futsal Serra. Zaffino  che, poco dopo, nega anche la gioia del gol agli ospiti, con un salvataggio di testa sulla linea.
Domani sera la squadra tornerà ad allenarsi. Mercoledì pomeriggio, con inizio alle ore 15, c’è la delicata sfida di ritorno delle semifinali di coppa Calabria, contro l’Aurora Gallico. In terra reggina, Albano e compagni dovranno rimontare la sconfitta subita all’andata per 5 a 4.
 
Per visualizzare i risultati completi della quinta giornata di ritorno e la classifica aggiornata, basta collegarsi sul sito ufficiale della squadra all'indirizzo www.futsalserra.it
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salvatore foto madridSalvatore Federico, fotografo 32enne serrese, è l'unico artista calabrese tra i quattro finalisti della sezione “Historias – fotoreportage” del concorso “Luz contra el racismo 2014”. La rassegna - giunta ormai alla sua terza edizione e rivolta a fotografi, scrittori e videomaker di tutta Europa - è organizzata dall'associazione “Sos racismo Madrid”, che da circa un ventennio è impegnato nella lotta contro la xenofobia e le discriminazioni razziali. I lavori dei finalisti – tra i quali appunto il reportage fotografico di Salvatore Federico – saranno in esposizione al pubblico per una settimana, proprio a Madrid – in concomitanza con le “Jornadas Antirracistas 2014” – da domani al prossimo 22 marzo. In seguito, per tutto il resto dell’anno, le stesse opere saranno promosse dall'associazione nelle varie rassegne culturali, in giro per diversi stati europei.

I lavori in concorso al “Luz contra el racismo 2014” avrebbero dovuto incentrarsi sui temi dell’interculturalità, della convivenza, dell’immigrazione, dell’uguaglianza di diritti e della lotta al razzismo e alla xenofobia. Il reportage di Federico - composto da dieci foto scattate nell’arco di diversi mesi tra Rosarno e Roma – si è guadagnato quindi l’importante vetrina madrilena, riuscendo a conquistare l’ambita selezione finale a cui sono approdati soltanto quattro delle centinaia di lavori pervenuti al concorso alla scadenza dei termini per la partecipazione. Federico, ancora una volta, si distingue in un lavoro raffinato, capace di entrare in sintonia con i propri soggetti. Indagandoli. Cogliendone gli aspetti più intimi. In un percorso fatto di istanti rubati. Di vite difficili. Di giorni duri e gesti fragili, immortalati a Roma sullo sfondo della protesta del corteo nazionale per il diritto all'abitare o ai funerali dei quasi 200 migranti annegati al largo di Lampedusa nell’ottobre scorso, in occasione dei quali non fu concesso ai parenti delle vittime di prendere parte alle esequie. Metà del lavoro è però dedicato ad alcune delle immagini carpite da Federico, tra il 2012 e il 2013, nelle comunità africane di Rosarno e San Ferdinando, dove decine e decine di lavoratori stagionali, “raccoglitori di arance”, sopravvivono da schiavi del terzo millennio.

Federico ha già all'attivo diverse pubblicazioni su riviste specializzate e molti dei suoi lavori sono stati esposti di recente anche a Tirana e Zagabria.

 

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museo spinettoFinalmente è pronto, il lavoro di molti mesi si è finalmente concluso, il museo dell’Arciconfraternita di Maria SS. Assunta in Cielo di Spinetto è realtà, con grande soddisfazione del Priore Rosa Vellone, del seggio che ovviamente l’ha coadiuvata in questo impegno e del Padre Spirituale Don Biagio Cutullè.

Anni di storia dell’Arciconfraternita racchiusi nelle stanze attigue alla navata di destra della Chiesa di Maria SS. Assunta in Cielo di Spinetto. L’entrata è già di per se storia, infatti il cancello dal quale si accede al pianterreno del museo è stato realizzato con l’antica balaustra che si trovava anni addietro sull’altare della stessa Chiesa.

Senza entrare in particolari dettagli, il museo si sviluppa su due stanze, una situata al pianterreno ed una al primo piano al quale si accede attraverso una scala in legno, come già detto, sulla parte destra della Chiesa stessa, a fianco della statua di S. Giuseppe. Quasi tutti i pezzi sono racchiusi in splendidi armadi in legno, ben realizzati con ampie vetrate in modo da ammirarne completamente il contenuto.

Molti i pezzi da vedere, dalla ricostruzione dell’abito del confratello, agli antichi abiti usati dai sacerdoti in particolari ricorrenze, ai molteplici paramenti sacri (pianete, piviali, tunicelle, stole, manipoli, fasce, veli). Ancora l’ombrello da processione, i due baldacchini anch’essi da processione, le bellissime tovaglie decorate in oro e pietre preziose.

Di particolare interesse ancora l’antica statua di Cristo Crocefisso portata in processione il Venerdì Santo sostituita nel corso degli anni, i cassetti usati per la raccolta delle offerte, gli stampi originali in legno per la realizzazione delle immaginette, la “macchietta” usata nei funerali. Da ammirare inoltre i molteplici calici, pissidi, patene, ostensori ed i tanti pezzi di oreficeria.

Insomma vale la pena visitare questo museo, per rivivere un po’ di storia della Congregazione di Maria SS. Assunta in Cielo di Spinetto. Con l'occasione si rinnova l'invito per tutti, a domani sabato 15 marzo dalle ore 17,30 per l'inaugurazione.

 

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mini procura_viboEmergono nuovi particolari dal tragico incidente che, martedì scorso, è costato la vita a Salvatore Cirillo, autotrasportatore 38enne di Ninfo, frazione di Serra San Bruno, morto dopo essere rimasto schiacciato dal cassone del camion. Al momento, infatti - secondo quanto riportato dalla stampa locale - non risultano persone indagate ma la Procura della Repubblica di Vibo Valentia, nella persona del pubblico ministero Maria Gabriella Di Lauro, avrebbe aperto un'inchiesta sull'accaduto. Gli inquirenti starebbero, infatti, vagliando la posizione del fratello della vittima, proprietario del camion nonché titolare della ditta boschiva, per la quale lo stesso Cirillo effettuava solitamente trasporti di legname. 
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legambiente-20131228-103757«La notizia del taglio di alcuni alberi nel bosco Archiforo delle Serre, tra cui alcuni di particolare pregio, desta inquietudine e pone interrogativi sulla gestione del patrimonio boschivo che, soprattutto in Calabria, rappresenta una risorsa unica sia dal punto di vista ambientale che di potenziale sviluppo turistico, e Legambiente si attiverà in ogni sede, nazionale e comunitaria, per impedire che questo scempio venga compiuto» È quanto affermano, in una nota diramata nel pomeriggio di ieri, il presidente di Legambiente Calabria, Francesco Falcone e il componente della segreteria regionale Franco Saragò.

«La vicenda - continuano Falcone e Saragò - ha giustamente creato clamore in tutto il Paese poiché rappresenta una risposta sbagliata alla reale esigenza di valorizzare economicamente il patrimonio forestale di una regione che, nonostante sia tra le più forestate d'Italia, manca dei più elementari strumenti di programmazione forestale e di pianificazione dell'uso del bosco che in altri contesti territoriali hanno garantito un reale sviluppo socio-economico. La Calabria, infatti, non ha una legge forestale regionale e si affida alle prescrizioni minime di polizia forestale per gestire e programmare gli interventi forestali che rappresenta un'assurdità se si pensa agli interessi economici, legali e non, che ruotano attorno al settore forestale regionale. Le difficoltà economiche che vive il paese e in particolar modo i piccoli comuni, spingono questi ultimi a fare cassa e la vendita di legname spesso diventa una concreta occasione per fare fronte alle esigenze di bilancio. Un rischio che non possiamo e non dobbiamo correre. Siamo convinti che i territori montani, dalla tutela del loro patrimonio ambientale, possano ricevere guadagni, anche in termini concreti ed immediati, imparagonabili a quanto incassato dalla vendita del legname. È necessario, soprattutto in Calabria - concludono - rivedere i confini delle aree di pregio destinandole a riserve ma è altrettanto necessario che i Comuni, diano attuazione alla legge numero 10 del 14 gennaio 2013 che li obbliga a censire gli alberi monumentali e di particolare interesse naturalistico adottando tutte le misure necessarie alla loro salvaguardia».
«È inconcepibile, poi – concludono i due - che la Regione Calabria, nonostante sia stato adottato nel lontano 2008, non abbia ancora approvato il Piano del Parco regionale delle Serre, strumento indispensabile per l'attuazione piena della tutela del territorio».

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alberi tagliatiIntervenendo alla trasmissione "Start" su RadioUno, Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente della Camera, si è soffermato sulla questione dell’albero monumentale del bosco "Archiforo": «Il sindaco di Serra San Bruno, Bruno Rosi, ha assicurato che l’Abete bianco più grande d’Europa non è da considerarsi a rischio taglio. Resta l'invito – ha proseguito Realacci - alle autorità nazionali e locali, a vigilare sulla vicenda degli oltre 2.600 alberi da tagliare del bosco "Archifòro" che il Comune di Serra San Bruno avrebbe messo in vendita.

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wwf-1Riceviamo e pubblichiamo

Serra San Bruno, centro montano famoso per la presenza nel suo territorio dell’antica Abbazia certosina dei SS. Stefano e Bruno, fondata da San Bruno da Colonia, non vorrà passare alla storia per aver distrutto una parte di quel patrimonio forestale che aveva suscitato l’ammirazione dei monaci certosini e che, nonostante il trascorrere dei secoli, rappresenta tutt’ora la caratteristica più importante del paesaggio serrese e il principale richiamo per turisti e visitatori.

Succede infatti che l’amministrazione comunale di Serra, che negli ultimi anni aveva consentito il taglio di migliaia di alberi nel suo territorio, abbia organizzato per il prossimo 25 marzo un’asta pubblica per la vendita di materiale legnoso proveniente dal taglio di tre lotti boschivi, di proprietà del demanio comunale, nel cuore del Parco Naturale Regionale delle Serre, il “Bosco Archiforo”, area SIC- Sito di Importanza Comunitaria - zona di riserva generale orientata.

Tra le 2.603 piante delle quali è previsto il taglio, ben 1.090 sono esemplari del raro Abete bianco, tra cui maestosi alberi secolari, tra i più antichi d’Europa, meritevoli di custodia e di tutela assoluta, come testimoniato dalle immagini del naturalista Pino Pisani. Tra gli altri, lo studioso ha individuato un esemplare di abete bianco che presenta delle misure eccezionali: una base di 5,5 metri di circonferenza e un’altezza superiore ai 50 metri. Dimensioni che identificano lo stesso albero come un vero patriarca vegetale, forse il più grande in Europa di questa specie.

Secondo diversi autori l’Abete bianco di Serra costituisce un’entità a sé, tanto da essere descritta come una sottospecie (“apennina”) , con una capacità di resistere all’inquinamento che è di gran lunga superiore a quella degli abeti bianchi di latitudini più settentrionali. Inoltre le abetine di Serra sono considerate come centri di grande variabilità genetica.

Ci si chiede come sia possibile che questi boschi vengano ancora trattati come una qualsiasi merce, volutamente ignorando che il rilevante patrimonio forestale dei parchi e delle aree protette dell’Appennino meridionale costituisce un “unicum” straordinario nel nostro Paese per la ricchezza della biodiversità e la bellezza del paesaggio.

Il caso del comune di Serra San Bruno non è l’unico, purtroppo; fatti analoghi sono avvenuti in questi ultimi anni anche in alcuni parchi nazionali . Per salvare migliaia di alberi dall’abbattimento si sono mobilitati comitati civici ed alcune associazioni.

Le associazioni chiedono alla Regione Calabria di impedire il taglio degli alberi del Bosco Archiforo e di fare rispettare i vincoli previsti dal decreto di attuazione della Direttiva Habitat.

 (Wwf Calabria; Italia Nostra; CNP; LIPU – Rende; Altura; MAN – Associazione Mediterranea per la Natura)

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mini allareseRiceviamo e pubblichiamo

Rispondo alle dichiarazioni lette sull’articolo di lunedì 10 marzo u.s. del quotidiano online il “Vizzarro”, dove si riportano i fatti accaduti duranti la partita tra Allarese e Real Serra, seconda categoria, girone “F” Comitato di Vibo Valentia.

Premesso che il mio non è un tentativo di giustificare gesti del genere che, anzi, condanno, ma solo far conoscere l’altra faccia della medaglia.

Preciso che l’aggressione subita dall’arbitro da parte del giocatore S. Cirillo è avvenuta dopo l’espulsione dello stesso giocatore e non prima. Espulsione molto discutibile, in quanto il sig. S. Cirillo stava protestando, in modo vivace ma non violento, per un grave errore arbitrale. Nello specifico, l’errore arbitrale è avvenuto al 2° minuto di recupero del secondo tempo sul risultato di 2 a 0 per il Real Serra, quando il sig. Lapa chiama un fuorigioco a dir poco inesistente, infatti, tra il giocatore dell’Allarese che riceve il pallone e il portiere avversario c’erano ben tre giocatori del Real Serra. Questa è la goccia che ha fatto traboccare il vaso, considerando le innumerevoli “sviste” perpetrate, fino ad allora, a discapito dell’Allarese e l’atteggiamento assunto, ad un certo momento della partita, da parte dell’arbitro nei confronti dei giocatori, a tal proposito riporto una singola frase detta dal sig. Lapa: “Stai zitto ed allontanati”. Ed è qui che la storia poco ha a che vedere con il calcio e lo sport in generale. Storia dove l’arbitro, e non suo malgrado, è protagonista. Storia dove l’arbitro, cioè persona imparziale nel contesto, ha leso l’intelligenza e la dignità dei giocatori, del mister e dell’intera dirigenza dell’A.S. Allarese.

Ricordo a me stesso che dietro ogni partita ci sono molti sacrifici, dispendio di energie e di soldi da parte di tutte le Società a qualsivoglia livello e categoria. Poi arrivi alla partita e le decisioni, scellerate, di un singolo mandano a monte tutto quello che hai creato con sacrificio, e ci sta leggere lo sconforto sui volti dei giocatori, come ci sta perdere perchè gli avversari sono più forti, perché quello è un giorno sfortunato ed, anche, per qualche svista arbitrale. Ma oltre alla sconfitta subire la beffa, così palese, non è più sport. Questo è mancanza di serietà professionale, questo è distruggere quello che dovrebbe creare lo sport, cioè momenti di fratellanza, momenti di unione, momenti di puro divertimento.

Faccio i complimenti al giocatore del Real Serra, Gregorio De Caria, che ha saputo sfruttare al meglio un rigore, giusto, ed una punizione, dubbia, trasformandoli in gol. Ma oltre a questi due episodi non ricordo altri tiri in porta da parte dei giocatori del Real Serra.

Tuttavia, la cosa che mi lascia perplesso sono le dichiarazioni del Presidente, Bruno Masciari. Caro Presidente, mister Rullo ha dichiarato che l’operato dell’arbitro ha penalizzato l’Allarese con le sue decisioni, e non si riferiva solo alle ammonizioni combinate ai giocatori dell’Allarese (si vada a vedere il taccuino dell’arbitro), ma a tutte le “sviste” verificatesi durante la partita. Non ha mai detto che i giocatori del Real Serra si sono comportati in modo scorretto nei confronti dell’Allarese.

Vorrei dire, in ultimo, al Presidente Masciari ed al dirigente, Giuseppe Tassone, che prima di dare sentenze sugli altri guardino in casa propria. Basta che vadano a rileggere il Comunicato Ufficiale della LND di Vibo Valentia n. 78/489 della stagione sportiva 2012/2013.

Infine, faccio gli auguri vivissimi di pronta guarigione al giocatore Simone Stingi.


Il presidente dell'A.S. Allarese

Romolo Tassone


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mini masciari_real_serraStorie di ordinaria follia. Che poco hanno a che vedere con il calcio e con lo sport in generale. Storie che, purtroppo, si ripetono di frequente nei campionati dilettantistici e che vedono, loro malgrado, protagonisti gli arbitri.
 
Ci stiamo riferendo a quanto accaduto ieri nel corso della partita tra Allarese e Real Serra, valida per la ventesima giornata del campionato di Seconda categoria, girone ''F''. L'incontro, ormai, volgeva al termine quando il direttore di gara, il signor Lapa di Vibo Valentia, sarebbe stato aggredito da un giocatore dell'Allarese, S.Cirillo, poi espulso. Inevitabile la decisione dell'arbitro di sospendere l'incontro e, giovedì pomeriggio, dal Comitato Provinciale Vibo Valentia della Lega Nazionale Dilettanti, uscirà il comunicato ufficiale con i provvedimenti del giudice sportivo. Probabile, dunque, la stangata nei confronti dell'Allarese.
 
Fino a quel momento, il Real Serra stava conducendo abilmente l'incontro. La squadra del patron Bruno Masciari, infatti, era in vantaggio per 2 a 0, grazie alla doppietta di Gregorio De Caria, autentico perno del centrocampo serrese che, ancora una volta, ha dimostrato di meritare categorie nettamente superiori. 
 
L'epilogo del derby della montagna, dunque, non è stato quello sperato. Il presidente del Real Serra, Bruno Masciari, interviene chiarendo alcune situazioni che si sarebbero verificate nel corso dell'incontro: «Fino alla sospensione - ha dichiarato il numero uno della squadra - i miei ragazzi stavano conducendo meritatamente e con il minimo sforzo e, nonostante le assenze importanti, il Real Serra si rilancia verso la zona playoff. La gara è stata condotta correttamente ed in maniera trasparente dal direttore di gara, senza alcun favoritismo. Ci tengo a fare questa precisione, perchè il tecnico dell'Allarese, Rullo, sulle pagine de ''Il Quotidiano della Calabria'' ha dichiarato testualmente che l'arbitro avrebbe diretto l'incontro in una sola direzione e con ammonizioni solo nei confronti dell'Allarese. Non sono d'accordo. La mia squadra fino ad oggi si è contraddistinta per la massima correttezza ed il rispetto nei confronti dell'avversario, raggiungendo ottimi risultati sul campo e dimostrando altresì di avere ottimi giocatori». Masciari, però, ci tiene anche a precisare che «contrariamente a quanto pubblicato nell'edizione odierna de ''L'Ora della Calabria'', non c'è stato alcun tipo di scontro tra i giocatori presenti sul terreno di gioco». Il presidente del Real Serra conclude esprimendo «piena solidarietà al signor Lapa di Vibo Valentia per quanto accaduto» e «all'intera categoria arbitrale» per «l'ennesimo episodio spiacevole». Anche il dirigente Giuseppe Tassone ha voluto esprimere la propria opinione: «Il calcio e lo sport in generale - ha affermato Tassone - sono un'altra cosa rispetto a quanto accaduto ieri». 
 
Nel corso dell'incontro da segnalare anche l'infortunio di Simone Stingi, sostituito al ventesimo del primo tempo. Il giocatore ha riportato una distorsione che lo costringerà a rimanere fermo per almeno due settimane. 

 

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mini serrese2013-2014Manca solo la matematica alla Serrese per festeggiare la meritata promozione. La squadra di mister Amoroso, padrona indiscussa del girone "C" di Prima categoria, ieri ha superato di misura il Terina grazie ad un gol di Crudo ed ha così dato avvio al conto alla rovescia per i festeggiamenti, che potrebbero arrivare già domenica prossima, quando la Serrese sarà impegnata a Bivongi, mentre il Campora - diretta inseguitrice - osserverà il turno di riposo forzato per la decisione della Zungrese di ritirarsi dal campionato. Nel caso in cui, dunque, Piccolo e compagni dovessero conquistare i tre punti nella trasferta reggina, allora il margine di distacco dal Campora salirebbe a diciannove. Distacco, dunque, incolmabile, visto che compresa la partita di domenica prossima, mancano soltanto sette partite alla fine delle ostilità. La Serrese, però, dovrà sperare anche in un mezzo passo falso del Badolato.

I biancoblu hanno dunque fatto la voce grossa in questo campionato. Frutto ovviamente della bravura e dell'esperienza di alcuni giocatori e, contestualmente, della presenza in rosa di elementi che meritano senza dubbio categorie ben superiori. 

Dicevamo, ieri la Serrese ha superato il Terina con il minimo sforzo grazie ad una rete di Crudo. Non ha potuto nulla, invece, il Campora che ha subito un netto ko in quel di Stilo. In zona playoff, soltanto un pareggio per il Badolato contro il Fronti, così come per il Nicastro, fermato sull' 1 a 1 dal Chiaravalle. 

Riportiamo di seguito i risultati completi della ventitreesima giornata e la classifica del girone "C" di Prima categoria.

Serrese Terina 1 - 0
Stilese Campora 3 - 0
Fronti  Badolato 1 - 1
Nicastro Chiaravalle 1 - 1
Nicotera Gasperina 1 - 1
Zungrese  Maida N.D.
San Calogero BivongiPazzano 2 - 0
Pianopoli Piscopio 2 - 0

Classifica

Serrese 52
Campora 36
Badolato 35
Fronti 34
Nicastro 30
Nicotera 30
San Calogero 29
Gasperina 29
Pianopoli 29
Piscopio 28
Stilese 27
BivongiPazzano 25
Maida 23
Chiaravalle 18
Terina 14

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