Il Vizzarro.it - quotidiano online
Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
Riceviamo e pubblichiamo
Dalle risultanze istruttorie e dalle prospettazioni difensive avanzate all’esito dell’udienza di convalida dell’arresto tenutasi in data odierna (ieri, ndr) dinanzi alla Dott.ssa Lucia Monaco presso il Tribunale di Vibo Valentia, è stato ritenuto insussistente il reato di furto aggravato contestato ai due prevenuti in oggetto, con derubricazione dello stesso nell’ipotesi meno grave di appropriazione indebita. Veniva inoltre revocata la misura cautelare degli arresti domiciliari e gli stessi venivano immediatamente posti in stato di libertà, con il solo obbligo di dimora nel comune di residenza.
Si evidenzia, inoltre, che è inveritiera la circostanza riportata nell’articolo secondo la quale, a seguito di perquisizione, nelle abitazioni e nei poderi nella disponibilità dei due fratelli Riniti Antonio e Pasquale siano stati rinvenuti, con sequestro a loro carico, di circa 50 piantoni di guard rail di cui 15 utilizzati per sorreggere una stalla e di materiale di carpenteria di proprietà della stessa ditta ai danni della quale i due fratelli avevano attuato il furto di carburante. Infatti, le perquisizioni hanno avuto esito assolutamente negativo.
Avv. Enrico Chindamo
Avv. Francesco Siclari
La polizia stradale della sezione di Vibo Valentia questa mattina ha tratto in arresto Antonio e Pasquale Raniti, entrambi residenti a Laureana di Borrello e, rispettivamente, di 41 e 37 anni. I due, fratelli, sono stati sorpresi da una volante, nel corso di una perlustrazione operata da alcuni agenti del reparto Prevenzione crimine in prossimità dello svincolo delle Serre sull’A3 Salerno - Reggio Calabria, mentre, in maniera sospetta, armeggiavano nelle strette vicinanze di un mezzo pesante parcheggiato all’interno di un cantiere allestito per i lavori di ammodernamento del tratto autostradale.
Gli agenti, insospettiti dai movimenti delle due persone, hanno effettuato un rapido controllo, accertando, in flagranza, il prelievo illecito del carburante dal serbatoio del mezzo. Come se non bastasse, da un controllo effettuato in seguito nelle abitazioni ed in terreni di proprietà dei due fratelli, gli stessi agenti hanno rinvenuto ben 50 piantoni di guardrail della lunghezza di 3 metri e altro materiale di carpenteria, anche questi sottratti, probabilmente, nei cantieri allestiti lungo la carreggiata autostradale. Alcuni dei piantoni rubati erano stati utilizzati dai due per sorreggere la copertura di uno stabile rurale adibito a stalla.
Il sostituto procuratore Salvatore Curcio, a conclusione della fase requisitoria nel processo per l’omicidio del parrucchiere Placido Scaramozzino, assassinato nel settembre del 1993, ha chiesto ieri due condanne all’ergastolo e una a 24 anni di reclusione, rispettivamente, nei confronti di Antonio Altamura (66 anni, ritenuto il capo della cosca 'ndranghetista della frazione Ariola di Gerocarne), Vincenzo Taverniti (53 anni, di Stilo) e Antonio Gallace (47 anni).
Le richieste di condanna sono state avanzate dai giudici della Corte d'assise d'appello di Catanzaro, dinanzi ai quali è in corso il processo di secondo grado, mentre, in primo grado, nell'aprile dello scorso anno, era stata sentenziata la condanna di Altamura e Taverniti e l'assoluzione di Gallace. Chiave del dibattito si è rivelata essere la dichiarazione fornita da un minore coinvolto nel delitto, che ha deciso di collaborare testimoniando al processo. Le dichiarazioni fornite dal giovane alla Dda di Catanzaro hanno permesso di fare luce sull’omicidio, ritenuto un fatto riconducibile alla “strategia” di sterminio posta in essere dal gruppo Maiolo in modo tale da favorire l’ascesa del clan Loielo.
Placido Scaramozzino fu legato e trascinato nella boscaglia alla periferia di Gerocarne, tramortito a colpi di zappa in testa ed, in seguito, sepolto ancora vivo. Il punto esatto della sepoltura non è stato mai individuato, né segnalato agli inquirenti, di conseguenza il corpo di Scaramozzino, a distanza di anni, non è ancora stato ritrovato.
Doveva essere una partita da dentro o fuori per il Real Serra quella di ieri contro il Nicotera. Una partita che avrebbe, se non deciso definitivamente, quantomeno aumentato o ridotto le speranze della squadra del patron Bruno Masciari di disputare i playoff. Ebbene, i ragazzi del tecnico Fortebuono non sono riusciti nell'intento di uscire indenni dalla sfida che li vedeva di fronte alla vice capolista Nicotera, che dal conto suo, è riuscita a portare a casa i tre punti, mantenendo quindi il passo della Rombiolese, da sola in vetta alla classifica. Sotto di due gol dopo appena un quarto d'ora dal fischio d'inizio per le reti di Perfidio e Desiderato, alla mezzora Maiolo riporta a galla il Real Serra che accorcia momentaneamente le distanze. Ad inizio ripresa, però, sempre Perfidio spegne le speranze dei padroni di casa e sigla il gol del momentaneo 1-3. A nulla è valsa, dunque, la marcatura di Maiolo (doppietta per lui), che è servita soltanto a rendere meno amara la sconfitta. Domenica prossima sarà la giornata decisiva per stabilire i primi verdetti di questo campionato, per quel che riguarda le parti alte della classifica. La Rombiolese, infatti, vincendo a Galatro, festeggerebbe il salto di categoria. Cosa che potrebbe fare anche il Nicotera, perchè i punti di distacco dal Mammola (terzo) sono diventati dieci. Il che eviterebbe la disputa degli spareggi promozione.
Sugli altri incontri, dicevamo, vince la capolista Rombiolese che archivia senza grossi problemi la pratica Spilinga. Rotondo 6 a 0 del Grotteria sul Galatro, mentre il Mammola viene sconfitto di misura contro lo Hierax.
Riportiamo di seguito i risultati completi della 25^ giornata e la classifica
Real Serra | Nicotera | 2 - 3 |
Grotteria | Galatro | 6 - 0 |
Hierax | Mammola | 2 - 1 |
Rombiolese | Real Spilinga | 3 - 1 |
Joppolese | Nuova Mileto | 0 - 1 |
Hanno riposato: Allarese e Vigor Sant'Onofrio
La classifica
Rombiolese | 50 |
Nicotera | 49 |
Mammola | 39 |
Real Serra | 38 |
Grotteria | 36 |
Vigor Sant'Onofrio | 34 |
Real Spilinga | 27 |
Allarese | 24 |
Hierax | 23 |
Nuova Mileto | 19 |
Galatro | 17 |
Joppolese | 5 |
Quello dei rifiuti rappresenta un nodo che, specie nell’ultimo periodo, ha creato non pochi problemi agli abitanti della cittadina della Certosa, ma che – di contro – ormai da anni, crea corposi disagi soprattutto a quei cittadini proprietari di terreni ubicati in stretta vicinanza all’impianto di raccolta comunale sito in località “Leonà”, sulla strada statale 110 per Mongiana, pensato originariamente come Isola ecologica e trasformatosi col tempo in una vera e propria discarica a cielo aperto.
A soli quattro giorni di distanza dalla pubblicazione del provvedimento che di fatto ha sancito la non potabilità dell’acqua erogata dalla fontana “Scorciatina”, questa mattina il sindaco di Serra San Bruno, Bruno Rosi, ha ordinato anche la non potabilità dell’acqua fornita dal serbatoio comunale “Ninfo”. L’ordinanza – la numero 6/2014 – scaturisce da una comunicazione a mezzo fax pervenuta all'attenzione degli uffici comunali direttamente dall’Asp di Vibo Valentia. La stessa Azienda sanitaria provinciale, come si legge nell’atto, «ha proposto l’urgente adozione del provvedimento per limitare l’uso dell’acqua proveniente dal serbatoio “Ninfo” in quanto è stata riscontrata la non conformità al D. Lgs. 31/2001» di alcuni parametri microbiologici che non vengono però dettagliatamente specificati.
Le analisi in questione sono state emesse sulla base di alcuni campionamenti effettuati in data 8 aprile. Anche in questo caso si è quindi deciso di portare la cittadinanza a conoscenza del provvedimento di non potabilità mediante l’affissione dello stesso nei pubblici locali ubicati nel centro urbano e tramite la pubblicazione dell’atto sull'Albo pretorio online dell’ente.
Inoltre, secondo le indicazioni impartite dall’Asp, viene sottolineato come l’acqua erogata non possa essere utilizzata per uso alimentare, per il lavaggio e la preparazione degli alimenti, per l’igiene orale, per il lavaggio delle stoviglie o di utensili da cucina, delle apparecchiature sanitarie, degli oggetti per l’infanzia (biberon, contenitori pappe, ecc.) e, soprattutto, per l’igiene della persona.
Alle prime luci dell'alba di oggi, su segnalazione dei Carabinieri di Locri, è stata segnalata la presenza di un'imbarcazione a vela con migranti irregolari a bordo, davanti le cose di Riace, nel Reggino. Sul posto, sono intervenute le unità navali della Capitaneria di porto e della Guardia di Finanza di Roccella Jonica. Si tratta, in sostanza, di un veliero di tredici metri, con 46 persone di nazionalità palestinese ed afgana - di cui 34 uomini, 6 donne e altrettanti bambini - traposrtati fino al porto di Roccella Jonica in discrete condizioni di salute, partite presumibilmente dalla Turchia. Sono in corso indagini da parte della sezione operativa della Guardia di Finanza di Roccella Jonica e del Commissariato della Polizia di Stato di Siderno, per approfondire le modalità del viaggio ed individuare gli scafisti, probabilmente fuggiti a terra una volta giunti a destinazione. Le buone condizioni delle acque stanno favorendo i viaggi di migranti verso le coste calabresi.
Ci abbiamo creduto. Entrambi i soggetti avevamo fortemente voluto questo incontro, dopo mesi di lavoro comune nella distribuzione dei prodotti agricoli della Piana di Gioia Tauro attraverso oltre venti Gas del nostro territorio e con il concorso del Distretto di economia rurale solidale (che ci ha portato in dote da ormai un anno le relazioni con i produttori del Parco agricolo Sud Milano).
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