mini autostrada_a3Riceviamo e pubblichiamo

Dalle risultanze istruttorie e dalle prospettazioni difensive avanzate all’esito dell’udienza di convalida dell’arresto tenutasi in data odierna (ieri, ndr) dinanzi alla Dott.ssa Lucia Monaco presso il Tribunale di Vibo Valentia, è stato ritenuto insussistente il reato di furto aggravato contestato ai due prevenuti in oggetto, con derubricazione dello stesso nell’ipotesi meno grave di appropriazione indebita. Veniva inoltre revocata la misura cautelare degli arresti domiciliari e gli stessi venivano immediatamente posti in stato di libertà, con il solo obbligo di dimora nel comune di residenza.

Si evidenzia, inoltre, che è inveritiera la circostanza riportata nell’articolo secondo la quale, a seguito di perquisizione, nelle abitazioni e nei poderi nella disponibilità dei due fratelli Riniti Antonio e Pasquale siano stati rinvenuti, con sequestro a loro carico, di circa 50 piantoni di guard rail di cui 15 utilizzati per sorreggere una stalla e di materiale di carpenteria di proprietà della stessa ditta ai danni della quale i due fratelli avevano attuato il furto di carburante. Infatti, le perquisizioni hanno avuto esito assolutamente negativo.

 

Avv. Enrico Chindamo

Avv. Francesco Siclari

 

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autostrada a3La polizia stradale della sezione di Vibo Valentia questa mattina ha tratto in arresto Antonio e Pasquale Raniti, entrambi residenti a Laureana di Borrello e, rispettivamente, di 41 e 37 anni. I due, fratelli, sono stati sorpresi da una volante, nel corso di una perlustrazione operata da alcuni agenti del reparto Prevenzione crimine in prossimità dello svincolo delle Serre sull’A3 Salerno - Reggio Calabria, mentre, in maniera sospetta, armeggiavano nelle strette vicinanze di un mezzo pesante parcheggiato all’interno di un cantiere allestito per i lavori di ammodernamento del tratto autostradale.

Gli agenti, insospettiti dai movimenti delle due persone, hanno effettuato un rapido controllo, accertando, in flagranza, il prelievo illecito del carburante dal serbatoio del mezzo. Come se non bastasse, da un controllo effettuato in seguito nelle abitazioni ed in terreni di proprietà dei due fratelli, gli stessi agenti hanno rinvenuto ben 50 piantoni di guardrail della lunghezza di 3 metri e altro materiale di carpenteria, anche questi sottratti, probabilmente, nei cantieri allestiti lungo la carreggiata autostradale. Alcuni dei piantoni rubati erano stati utilizzati dai due per sorreggere la copertura di uno stabile rurale adibito a stalla.

 

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processo toga2Il sostituto procuratore Salvatore Curcio, a conclusione della fase requisitoria nel processo per l’omicidio del parrucchiere Placido Scaramozzino, assassinato nel settembre del 1993, ha chiesto ieri due condanne all’ergastolo e una a 24 anni di reclusione, rispettivamente, nei confronti di Antonio Altamura (66 anni, ritenuto il capo della cosca 'ndranghetista della frazione Ariola di Gerocarne), Vincenzo Taverniti (53 anni, di Stilo) e Antonio Gallace (47 anni).

Le richieste di condanna sono state avanzate dai giudici della Corte d'assise d'appello di Catanzaro, dinanzi ai quali è in corso il processo di secondo grado, mentre, in primo grado, nell'aprile dello scorso anno, era stata sentenziata la condanna di Altamura e Taverniti e l'assoluzione di Gallace. Chiave del dibattito si è rivelata essere la dichiarazione fornita da un minore coinvolto nel delitto, che ha deciso di collaborare testimoniando al processo. Le dichiarazioni fornite dal giovane alla Dda di Catanzaro hanno permesso di fare luce sull’omicidio, ritenuto un fatto riconducibile alla “strategia” di sterminio posta in essere dal gruppo Maiolo in modo tale da favorire l’ascesa del clan Loielo.

Placido Scaramozzino fu legato e trascinato nella boscaglia alla periferia di Gerocarne, tramortito a colpi di zappa in testa ed, in seguito, sepolto ancora vivo. Il punto esatto della sepoltura non è stato mai individuato, né segnalato agli inquirenti, di conseguenza il corpo di Scaramozzino, a distanza di anni, non è ancora stato ritrovato.

 

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mini realserra_imm_nuovaDoveva essere una partita da dentro o fuori per il Real Serra quella di ieri contro il Nicotera. Una partita che avrebbe, se non deciso definitivamente, quantomeno aumentato o ridotto le speranze della squadra del patron Bruno Masciari di disputare i playoff. Ebbene, i ragazzi del tecnico Fortebuono non sono riusciti nell'intento di uscire indenni dalla sfida che li vedeva di fronte alla vice capolista Nicotera, che dal conto suo, è riuscita a portare a casa i tre punti, mantenendo quindi il passo della Rombiolese, da sola in vetta alla classifica. Sotto di due gol dopo appena un quarto d'ora dal fischio d'inizio per le reti di Perfidio e Desiderato, alla mezzora Maiolo riporta a galla il Real Serra che accorcia momentaneamente le distanze. Ad inizio ripresa, però, sempre Perfidio spegne le speranze dei padroni di casa e sigla il gol del momentaneo 1-3. A nulla è valsa, dunque, la marcatura di Maiolo (doppietta per lui), che è servita soltanto a rendere meno amara la sconfitta. Domenica prossima sarà la giornata decisiva per stabilire i primi verdetti di questo campionato, per quel che riguarda le parti alte della classifica. La Rombiolese, infatti, vincendo a Galatro, festeggerebbe il salto di categoria. Cosa che potrebbe fare anche il Nicotera, perchè i punti di distacco dal Mammola (terzo) sono diventati dieci. Il che eviterebbe la disputa degli spareggi promozione. 

Sugli altri incontri, dicevamo, vince la capolista Rombiolese che archivia senza grossi problemi la pratica Spilinga. Rotondo 6 a 0 del Grotteria sul Galatro, mentre il Mammola viene sconfitto di misura contro lo Hierax. 

Riportiamo di seguito i risultati completi della 25^ giornata e la classifica

Real Serra  Nicotera 2 - 3
Grotteria  Galatro 6 - 0
Hierax Mammola 2 - 1
Rombiolese Real Spilinga 3 - 1
Joppolese Nuova Mileto 0 - 1

 Hanno riposato: Allarese e Vigor Sant'Onofrio

La classifica

Rombiolese 50
Nicotera 49
Mammola 39
Real Serra 38
Grotteria 36
Vigor Sant'Onofrio 34
Real Spilinga 27
Allarese 24
Hierax 23
Nuova Mileto 19
Galatro 17
Joppolese 5

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mini mongianaMONGIANA - Provengono dall' Africa e, precisamente, da Senegal, Mali, Gambia, Nigeria, Costa d'Avorio e Guinea i cinquanta profughi arrivati pochi giorni fa nel paese delle Reali Ferriere. Sono tutti uomini e, tra questi, c'è anche un minore. Una volta partiti da Catania con un volo charter, i rifugiati sono atterrati all'aeroporto di Lamezia Terme, dopodichè sono stati accompagnati a Mongiana, dove appunto verranno ospitati in due strutture del piccolo centro del Vibonese, nell'attesa di trovare loro una sistemazione definitiva. Si tratta, in sostanza, di un'operazione portata avanti sia dalla Prefettura che dall'ufficio stranieri della Questura di Vibo, che rientra nell'ambito di un progetto avviato dal Ministero dell'Intero, grazie anche al contributo fattivo dell'associazione  "Cooperazione sud per l'emergenza Europa", che ha provveduto a trovare ospitalità e alloggio ai rifugiati. In tale direzione, da sottolineare anche la macchina della solidarietà avviata dalla Pro-loco del paese delle Reali Ferriere, anche attraverso la disponibilità della popolazione, che ha deciso dunque di aiutare i migranti, mettendo a disposizione vestiario e cibo. A dare il proprio contributo all'importante operazione anche i carabinieri della stazione di Fabrizia. Non è il primo flusso di migranti africani nella nostra provincia. Già nelle scorse settimane, infatti, altri rifugiati sono giunti nei comuni di Dasà e Arena. 
 
 
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mini discarica_perQuello dei rifiuti rappresenta un nodo che, specie nell’ultimo periodo, ha creato non pochi problemi agli abitanti della cittadina della Certosa, ma che – di contro – ormai da anni, crea corposi disagi soprattutto a quei cittadini proprietari di terreni ubicati in stretta vicinanza all’impianto di raccolta comunale sito in località “Leonà”, sulla strada statale 110 per Mongiana, pensato originariamente come Isola ecologica e trasformatosi col tempo in una vera e propria discarica a cielo aperto. 

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fontanaA soli quattro giorni di distanza dalla pubblicazione del provvedimento che di fatto ha sancito la non potabilità dell’acqua erogata dalla fontana “Scorciatina”, questa mattina il sindaco di Serra San Bruno, Bruno Rosi, ha ordinato anche la non potabilità dell’acqua fornita dal serbatoio comunale “Ninfo”. L’ordinanza – la numero 6/2014 – scaturisce da una comunicazione a mezzo fax pervenuta all'attenzione degli uffici comunali direttamente dall’Asp di Vibo Valentia. La stessa Azienda sanitaria provinciale, come si legge nell’atto, «ha proposto l’urgente adozione del provvedimento per limitare l’uso dell’acqua proveniente dal serbatoio “Ninfo” in quanto è stata riscontrata la non conformità al D. Lgs. 31/2001» di alcuni parametri microbiologici che non vengono però dettagliatamente specificati.

Le analisi in questione sono state emesse sulla base di alcuni campionamenti effettuati in data 8 aprile. Anche in questo caso si è quindi deciso di portare la cittadinanza a conoscenza del provvedimento di non potabilità mediante l’affissione dello stesso nei pubblici locali ubicati nel centro urbano e tramite la pubblicazione dell’atto sull'Albo pretorio online dell’ente.

Inoltre, secondo le indicazioni impartite dall’Asp, viene sottolineato come l’acqua erogata non possa essere utilizzata per uso alimentare, per il lavaggio e la preparazione degli alimenti, per l’igiene orale, per il lavaggio delle stoviglie o di utensili da cucina, delle apparecchiature sanitarie, degli oggetti per l’infanzia (biberon, contenitori pappe, ecc.) e, soprattutto, per l’igiene della persona.

 

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mini guardia_di_finanza_viboAlle prime luci dell'alba di oggi, su segnalazione dei Carabinieri di Locri, è stata segnalata la presenza di un'imbarcazione a vela con migranti irregolari a bordo, davanti le cose di Riace, nel Reggino. Sul posto, sono intervenute le unità navali della Capitaneria di porto e della Guardia di Finanza di Roccella Jonica. Si tratta, in sostanza, di un veliero di tredici metri, con 46 persone di nazionalità palestinese ed afgana - di cui 34 uomini, 6 donne e altrettanti bambini - traposrtati fino al porto di Roccella Jonica in discrete condizioni di salute, partite presumibilmente dalla Turchia. Sono in corso indagini da parte della sezione operativa della Guardia di Finanza di Roccella Jonica e del Commissariato della Polizia di Stato di Siderno, per approfondire le modalità del viaggio ed individuare gli scafisti, probabilmente fuggiti a terra una volta giunti a destinazione. Le buone condizioni delle acque stanno favorendo i viaggi di migranti verso le coste calabresi. 

 

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mini san_nicola_da_crissaInsorge il malumore a San Nicola da Crissa, dove alcuni giorni fa sull’albo pretorio comunale è apparsa una delibera attraverso la quale l’amministrazione, di fatto, ha assegnato due lotti ubicati nella zona Pip – in prossimità di località “Camunni” – alla ditta Enel Green Power, per la realizzazione di due centrali a biomassa destinate alla produzione di energia elettrica ed alimentate da legno vergine. 
 
Allarmati dalle potenziali conseguenze - ritenute negative sia per la salute pubblica che  per l’ambiente  - i cittadini hanno legittimamente deciso di promuovere una petizione popolare a cui, pare, abbiano già aderito quasi un centinaio fra promotori e sottoscrittori. 
 
Nella stessa istanza viene contestata, oltreché l’utilità del progetto, anche e soprattutto l’ubicazione dei due impianti, posti in stretta vicinanza fra di loro in una zona densamente popolata. I cittadini si dicono determinati, dunque, ad agire « in nome della collettività a tutela del nostro futuro, di quello dei nostri figli e della nostra salute»  così come si legge nello stesso documento. «La protesta – continuano i cittadini - non vuole essere un attacco rivolto all’amministrazione comunale, bensì un invito alla riflessione più attenta e coscienziosa». 
 
Un provvedimento deliberato quindi dalla Giunta guidata dal primo cittadino Giuseppe Condello, pare, senza che sia stata preventivamente informata la collettività, tanto che – ancora nel testo della petizione – i cittadini promotori dell’iniziativa hanno specificato: «Scelte di tale  importanza avrebbero dovuto coinvolgere tutta la comunità con informazioni dettagliate sul funzionamento degli impianti e sulle possibili  conseguenze.  Non si  comprende il motivo per cui argomenti così delicati che riguardano l’ambiente e la salute di tutti i cittadini non siano stati preventivamente discussi in Consiglio comunale».
 
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mini 1538713_10202904595727619_7789417547659384432_nCi abbiamo creduto. Entrambi i soggetti avevamo fortemente voluto questo incontro, dopo mesi di lavoro comune nella distribuzione dei prodotti agricoli della Piana di Gioia Tauro attraverso oltre venti Gas del nostro territorio e con il concorso del Distretto di economia rurale solidale (che ci ha portato in dote da ormai un anno le relazioni con i produttori del Parco agricolo Sud Milano). 

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