Il Vizzarro.it - quotidiano online
Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
Tegola Canadese – Futsal Serra 4 – 2
Quintetto iniziale Futsal Serra: Carrera, Albano, Ciconte, Carchidi, Domenico Zaffino.
A disposizione: Costa, De Raffele, Vincenzo Zaffino, De Caria, Nardo, Tassone. All.: Gerardo Pisani
Quella di ieri contro la Tegola Canadese doveva essere l’occasione per riscattare la sconfitta rimediata mercoledì in casa contro l’Aurora Gallico in coppa Calabria. E, invece, è arrivato il primo passo falso della capolista in campionato. La squadra di mister Pisani gioca leggermente meglio rispetto agli ultimi incontri, ma come al solito la mancata concretezza di alcuni elementi in avanti ha costretto il Futsal Serra ad assaporare anche il gusto amaro della sconfitta. Le occasioni nell’arco dei sessanta minuti di gioco Albano e compagni le hanno create, senza però finalizzare al meglio. Peccato anche per un rigore negato a Domenico Zaffino, sul quale c’è stato un fallo apparso netto da parte dell’estremo difensore della Tegola. L’arbitro, però, ha lasciato correre.
Per il resto, problemi di formazione per Gerardo Pisani che per l’occasione ha dovuto fare a meno di Franzè, De Padova e Lucio Zaffino. Il tecnico ospite, dunque, decide di affidarsi a Carrera tra i pali, Albano centrale di difesa, Ciconte e Domenico Zaffino laterali e Carchidi pivot.
Pronti via e dopo pochissimi minuti la Tegola Canadese passa in vantaggio con un tiro da fuori di Paonessa. Carrera tocca ma il pallone sfortunatamente finisce in rete. Partita, dunque, subito in salita per la capolista, che però agguanta il pareggio al 10?: ripartenza di Carchidi dalle retrovie, palla a Ciconte defilato sulla destra che a sua volta mette la palla sul secondo palo con un tiro rasoterra sul quale si fa trovare pronto Domenico Zaffino che deposita la palla in rete per il momentaneo pareggio. Il raddoppio dei biancoverdi lo firma sempre Zaffino, intorno al 13?, a seguito di un’azione tutta in velocità con Carchidi. Viene, quindi, fuori la Tegola Canadese che dopo essersi resa pericolosa in tre occasioni con Grande (sull’ultima delle quali è stato provvidenziale l’intervento di Carrera) e con Ricelli (anche qui da sottolineare la pronta reazione del numero uno del Futsal Serra), si porta sul 2 a 2 con Paonessa che sfrutta al meglio una disattenzione sulla fascia di Domenico Zaffino. Il primo tempo termina in parità.
Nella ripresa, Pisani si affida allo stesso quintetto schierato dall’inizio. Nei primi cinque minuti c’è solo il Futsal Serra in campo: la prima occasione è a firma di Ciconte. Il tiro ravvicinato del numero 7 biancoverde viene respinto da Frustaci. Poi ci pensa Carchidi ad impensierire l’estremo difensore locale dopo uno schema su calcio d’angolo. Intorno al 10? gli ospiti sprecano incredibilmente un’azione clamorosa per portarsi in vantaggio: 3 contro 1 con Carchidi, Ciconte e Domenico Zaffino ai quali basta superare un difensore avversario per andare in gol. L’azione però si spegne a lato. In mezzo, un palo colpito dalla Tegola Canadese che rischia anche di andare sotto: Domenico Zaffino, però prima spreca un’azione in velocità con Carchidi e subito dopo, un’altra conclusione dell’esterno biancoverde, viene deviata in angolo dal portiere. Sale in cattedra, dunque, Carrera che nega la gioia del gol ai catanzaresi. Dopo due legni colpiti dagli ospiti, la Tegola Canadese ne approfitta: il terzo gol dei ragazzi di mister Angotti arriva sugli sviluppi di un calcio di punizione. Carchidi commette l’errore di non intercettare il tiro di Frustaci, che si infila all’incrocio. Nel finale, arriva il definitivo 4 a 2 ad opera di Grande.
Costretti agli straordinari Albano e Carrera, che non deludono le aspettative. Prestazione non convincente, dunque, per la capolista, che dovrà riprendersi già sabato prossimo contro il Real Monterosso.
Quella del gasolio, a Simbario, non è certo l’ultima frontiera del furto. Non è infatti la prima volta , che ignoti - armati di “pompa elettrica” artigianale - tentano di vampirizzare il “prezioso liquido” aspirandolo direttamente dai serbatoi degli automezzi comunali o dai depositi delle infrastrutture pubbliche.
Già l’anno scorso analogo furto era stato infatti operato a danno delle cisterne di approvvigionamento dell’impianto di riscaldamento della scuola elementare e dell’automezzo della nettezza urbana di proprietà comunale. E proprio sullo stesso, durante la scorsa notte, si sono ancora una volta concentrate le attenzioni della “banda del gasolio” di Simbario. Il mezzo - parcheggiato come sempre durante le ore notturne, nei pressi del Calvario, in via Ceraso - poco prima delle 22.00 è stato nuovamente preso di mira da ignoti che, armati di tubo in gomma e pompa elettrica, hanno tentato di asportarne più carburante possibile. Operazione questa volta rimasta incompleta, visto che i ladri sono stati sorpresi e costretti alla fuga a bordo di un’autovettura, allarmati dalla presenza di un passante, lo stesso che tempestivamente non ha mancato di segnalare il fatto agli uomini della stazione dei Carabinieri di Serra San Bruno. Le forze dell’ordine, una volta giunti sul posto, proprio all’altezza del bocchettone del serbatoio del mezzo, hanno rinvenuto gli utensili - di fattura artigianale - utilizzati dai ladri per portare a compimento il furto.
Come detto non è la prima volta che a Simbario si verificano furti di carburante a danno di mezzi o edifici di proprietà comunale, ma a questi vanno sommati - oltreché gli atti intimidatori più volte inscenati all’indirizzo del sindaco Francesco Andreacchi (ultimo la testa di capra mozzata di domenica scorsa) e del vicesindaco Caterina Bertucci – anche altri atti vandalici come il furto di due batterie a danno dello stesso automezzo per la raccolta dei rifiuti solidi urbani o come, peggio ancora, l’incendio colposo che tempo fa aveva devastato un autocarro con cestello, custodito all’interno dell’autorimessa comunale.
È passato ormai oltre un mese dall’evento franoso che nel febbraio scorso aveva obbligato la chiusura al traffico della strada provinciale 73 ubicata alla periferia di Soriano Calabro. Lo stop alla viabilità era infatti arrivato in seguito alle abbondanti piogge registratisi proprio all’inizio dello scorso mese. Un provvedimento necessario, ma che aveva, altrettanto legittimamente, sollevato il malcontento dei numerosi artigiani ed imprenditori le cui attività sono ubicate sulla stessa strada. In particolar modo Francescantonio Primerano, titolare della “Primobile”, aveva espresso tutta la sua insoddisfazione tramite una lettera aperta - indirizzata contestualmente all’amministrazione provinciale, al prefetto e al commissario straordinario del Comune di Soriano – utile a richiedere il pronto ripristino della carreggiata. Alla lettera era seguita anche una petizione sottoscritta da gran parte dei titolari delle aziende operanti nella zona, oltreché da numerosi cittadini. Iniziative che pare abbiano finalmente sortito una giusta risoluzione del caso.
La chiusura della strada provinciale 73, operata quindi nel febbraio scorso, era comunque stata anticipata nei mesi precedenti da provvedimenti analoghi, con chiusure protratte anche per diverse settimane, che avevano quindi più volte causato il blocco al traffico in quella che rimane, a tutti gli effetti, una delle arterie più importanti per la viabilità dai centri delle Serre verso il capoluogo. Domani, quindi, la nuova riapertura, con la speranza che le istituzioni competenti si impegnino al meglio affinché il tratto non venga interessato, già nel prossimo futuro, da ulteriori frane e conseguenti chiusure.
Sabato, sulle frequenze di RS 98, a partire dalle ore 10.00, nella prima parte di On the news ospiti in studi i componenti del “Gruppo volontari del soccorso” della C.R.I. di Serra San Bruno. Una realtà ormai consolidata nata esattamente 16 anni fa, l’8 marzo del 1998. I volontari di questa importante istituzione si sono sempre distinti in operazioni di emergenza ma anche in attività di educazione sanitaria nonché di protezione civile. In studio il presidente del comitato provinciale di Vibo Valentia, la D.ssa Maria Silvestri, il referente di zona, Giuseppe Inzillo e i volontari Pasquale Inzillo e Aldo Campase.
Nella seconda ora, nel salotto di On the news, il Dott. Giuseppe Calvetta, già ambasciatore del Senegal e di sette stati africani. Un serrese che ha dato lustro alla nostra cittadina, distinguendosi come importante personalità e intellettuale.
Ascolta la puntata anche in streaming all’indirizzo: http://tunein.com/radio/Radio-Serra-RS-980-s3103/
È partito ieri mattina dinanzi al Tribunale di Vibo Valentia il processo sui drammatici fatti dell’alluvione del 3 luglio 2006 che mise letteralmente in ginocchio tutto il territorio provinciale e, in particolare, le zone tirreniche del Vibonese. All’epoca dei fatti a pagarne maggiormente le spese furono le frazioni marine del comune capoluogo, dove si registrarono tre vittime e novanta feriti, oltreché danni per 200milioni di euro. A 17 mesi dalla prima udienza subito rinviata, a 21 mesi dal rinvio a giudizio, a 3 anni e otto mesi dalla conclusione delle indagini ed a 4 anni e 5 mesi dagli avvisi di garanzia, il processo atto a far luce sulle responsabilità di quanto accaduto in quei tragici giorni è quindi finalmente ripreso. La fase di stallo - determinata da una serie di problematiche, fra cui, errori di notifica, cambi di collegio e la mancanza cronica di giudici nel Tribunale Vibonese – aveva inevitabilmente fatto dilatare i tempi del processo.
Sono quindici gli imputati che erano stati rinviati a giudizio il 18 giugno 2012, chiamati a rispondere, a vario titolo, per le accuse di disastro colposo, inondazione colposa, omicidio colposo ed omissione di atti d’ufficio. Fra questi vi sono Gaetano Ottavio Bruni, all’epoca dei fatti presidente della Provincia di Vibo ed attuale consigliere regionale in quota Udc; Paolo Barbieri, ex assessore provinciale oggi elemento di spicco del Pd vibonese; Domenico Corigliano, ex comandante della Polizia Municipale di Vibo; Ugo Bellantoni, Silvana De Carolis e Giacomo Consoli, tutti ex dirigenti del Comune di Vibo oltreché diversi dirigenti della Regione e del Nucleo Industriale. Fra le parti civili in causa vi sono le famigli delle vittime, 17 privati cittadini, il Wwf e Legambiente.
Il Tribunale collegiale presieduto dal giudice Filippo Ricci è riuscito, quindi, ieri mattina ad avviare il dibattimento ed a programmare per le prossime udienze le escussioni in aula del colonnello Michele di Nunno e del maresciallo Marcello Amico, appartenenti entrambi della Guardia di Finanza e testi dell’accusa. Il processo proseguirà il 10 aprile prossimo.
Per la serie “a volte ritornano”, il “Forcone delle Serre” non si da per vinto e riscende in piazza, o meglio in strada. Domenico Gallè, 42enne residente a Serra San Bruno, già noto per la singolare protesta “anticasta” inscenata nel dicembre scorso - quando rimase per due giorni consecutivi ai piedi del palazzo municipale di Serra San Bruno con un voluminoso cartello legato al collo - torna adesso, ancora una volta, a rendersi autore di un gesto eloquente, utile a palesare tutto il suo sdegno verso l’operato dell’amministrazione guidata dal primo cittadino Bruno Rosi. La stessa amministrazione che, direttamente dai palchi della scorsa campagna elettorale, fra le altre cose, aveva anche lanciato la promessa di provvedere alla bitumazione di tutte le strade serresi entro e non oltre i primi 100 giorni dalla data delle elezioni. Promessa, per un motivo o per l’altro, chiaramente non mantenuta.
E così, verso le 12.00 di oggi, ci ha pensato “l’abituè della protesta” Domenico Gallè a riscaldare gli animi della altrimenti dormiente cittadina della Certosa e a mantenere vivo un malcontento reclamato ormai da più parti contro i rappresentanti politici serresi. Gallè, ancora una volta, cimentandosi in una manifestazione solitaria, è passato dalle parole ai fatti, presentandosi in una delle più importanti arterie della viabilità cittadina armato di carriola, cazzuola e di un sacco di catrame. Inginocchiatosi, quindi, sul manto stradale ha provveduto a riparare una buca creatasi su via Alcide De Gasperi, strada che costeggia il cuore del centro storico. Alla sua destra un grosso cartello bianco con l’eloquente messaggio “viva la politica del fare” attraverso cui Gallè oltre a esortare la cittadinanza a non farsi più prendere per i fondelli si è anche guadagnato la visibilità dei media locali.
“Fermati tempo / chiudi i tuoi occhi / tempo perchè esisti?/ Tempo / dov'è la mia infanzia?/ dov'è mia madre ?/ dov'è mio padre?/ Tempo / hai rapito la mia giovinezza/ hai rubato i miei sorrisi:/ Tempo/ tu che uccidi/ tu che tradisci/ tu che sconvolgi/ nessuno mai prova a ferirti/ nessuno ti colpisce al cuore/ nessuno ti condanna/ Tempo/ io voglio fermarti/ io voglio ferirti / io voglio annientarti./ Tempo / perchè le mie mani ti cercano? / perchè il mio cuore ti ama?/ Tempo del mio tempo/ tempo del mio vivere/ tempo del mio...morire.”: così, come da lontananza che rende imprendibile la conchiglia di mare pur quando nella mano la stringi, come suono di antiche maree, così arriva l’invito di Bruno De Raffaele e arriva contenuto, come in un prezioso scrigno, nella silloge ancor più arricchita, non solo in quantità, che rimane ancora inedita e che meriterebbe comunque fortuna editoriale, “Desideri innocenti”. È un invito che ti coinvolge “silenziosamente, piano” come quando “arriva la sera./ Ti avvolge con tenerezza”. È il racconto che si svela, ti prende e ti cattura come un filo dolce e suadente. È “la voglia d’amare/…sottile, delicata,profonda malinconia/…il cuore infinitamente giovane/ attinge/ dai ricordi più belli/ attimi di vita/ avvolti nel tempo”. Sono “Desideri innocenti” che si animano sotto una mal celata malinconia. Il ricordo e la speranza metabolizzati dai sentimenti, con liricità, riescono a suscitare emozioni come “quando l’anima /si veste di poesia / il mondo ti sorride. / Una dolce musica invade il cuore / di chi beve alla fonte / di questo meraviglioso nettare./ Preziosi sapori penetrano l’essere / nella profondità più assoluta / scavano la parte più vera di noi”.
È il verseggiare garbato e raffinato ma tanto tanto umano del poeta crotonese che da sempre va scolpendo, nel suo giornale di bordo, le sue riflessioni, le sue ansie, i suoi fremiti di nostalgia e di lontananza e ritorna “la gioia/ di quando bambini felici/ correvamo i sentieri/ di fantasie e di giochi/ m’invade/ ancora oggi/ che, adulti, per strade diverse/ affrontiamo la Vita”. Sono versi che ti raccontano il suo pacato senso di solitudine, i suoi abbandoni tra le sere stellate e gli orizzonti al largo degli oceani. Proprio così, perché De Raffaele, pur di origini montane (essendosi educato, negli anni infantili, all’ombra della millenaria Certosa di Serra San Bruno) ha amato il mare e con esso ha condiviso ben 10 anni d’imbarco su un Incrociatore della Marina Militare in quanto Maresciallo dello stesso Corpo ed insignito della Croce commemorativa per la Forza militare di pace in Libano. E il suo mare, l’amico Bruno lo dipinge con una bella lirica che è tutto andamento dolce e suadente, un’immagine realisticamente malinconica che si snoda fra versi di raffinata arte ed intensità emotiva. Leggiamola “Mare in tempesta”: “Intensi riflessi di luce / accecano lo sguardo / giochi di onde blu / s’infrangono impetuosi / sulla scura barriera di scogli. /Spettacolo di immane bellezza / per chi ha il mare nel cuore. / La natura si scatena / ed esprime la sua potenza / L’uomo è immobile ed assiste / con emozione / a questa irripetibile / immagine azzurra / che affascina la sua anima!”
Insomma un “vecchio lupo di mare” che è tutto generosità e desiderio di sentirsi qualche volta “passerotto smarrito” o “fiore candido” davanti “allo sguardo umano”. Leggendo, ancora, altre poesie che compongono la silloge ci si trova davanti ad un poetare che si snoda in un dire elegante e coinvolgente nel quale si evidenziano le molteplicità degli stati emozionali e la voce va oltre il silenzio. Sono pagine belle e per certi aspetti drammatici, dalle intense sollecitazioni alla ricerca di se stessi in mezzo ai dolori e alle amarezze del mondo. Tutta la poetica di De Raffaele comunica sentimento e bellezza, religiosità e contemplazione, vita e passionalità. Poesia che punta all’anima delle cose e degli uomini trasmettendo conforto e speranza. Così nella lirica “Offri il tuo immenso dolore” laddove ti invita, ci invita ad offrirci, ad accostarci con animo sereno e speranzoso “a colei che con cuore di mamma / ci ha generato e che accoglie / fra le sue dolci braccia / i nostri figli con un amore / che supera ogni limite umano. / Accetta il disegno di Dio / che su ognuno di noi / è perfetto nell’amore. / Abbraccia la fede / che ti permette di raggiungere / tutto ciò che hai perso sulla terra”.
Ora il nostro poeta vive il meritato riposo nella sua casa di Crotone tra buoni libri, tanto scolpire sul foglio bianco le emozioni del passato per regalarle a noi, molti amici che amano conversare con lui e tanta voglia di fare e trasmettere il suo essere marinaio come “Nostalgia d’immenso” parlando al mare e chiedendogli “…dove sono / le tue onde di cristallo ?/ Non sento l’odore degli scogli / quando tu li accarezzi!/ Inconsapevole sofferenza del mio Essere / dov’è il profumo dei tuoi colori! / Non avverto il tuo abbraccio di vita / i miei occhi / cercano il tuo azzurro / cercano / la luce del sole / che tu rifletti! / Mi manchi / dolce presenza! / Oh mare / giammai mi priverò / di te in eterno.”
Mimmo Stirparo
Soriano | Polistena | 1 - 0 |
Bovalinese | Brancaleone | 1 - 2 |
Bagnarese | Filogaso | 2 - 0 |
Villese | Gioiosa Jonica | 2 - 0 |
Rizziconi | Taureana | 1 - 0 |
Siderno | Benestarnatilese | 0 - 2 |
Marina di Gioiosa | ReggioMed | 0 - 1 |
Bianco | Deliese | 0 - 2 |
Brancaleone | 58 |
Rizziconi | 49 |
Bagnarese | 47 |
Bianco | 40 |
ReggioMed | 35 |
Soriano | 34 |
Villese | 31 |
Filogaso | 30 |
Benestarnatilese | 29* |
Marina di Gioisa | 28 |
Gioiosa Jonica | 25 |
Taureana | 24 |
Deliese | 23* |
Polistena | 22 |
Siderno | 20 |
Bovalinese | 19 |
*una partita in meno
Primo ko stagionale per la Serrese nel campionato di Prima categoria, che dopo quindici vittorie e quattro pareggi, ha assaporato anche il gusto amaro della sconfitta. I biancoblu hanno, infatti, perso di misura contro il Campora nell'anticipo di sabato, ma si tratta sostanzialmente di una sconfitta indolore per la squadra di mister Amoroso. Il Badolato, infatti, non è sceso in campo perchè avrebbe dovuto affrontare la Zungrese che, a sua volta, si è ritirata dal campionato, e adesso la seconda posizione è occupata proprio dal Campora. I punti che separano, però, la Serrese dalla diretta inseguitrice sono ben tredici e quando ormai mancano soltanto otto partite alla fine delle ostilità, è improbabile pensare ad un capovolgimento della situazione nelle parti alte della classifica in questi ultimi impegni rimasti. Serrese, dunque, sempre saldamente al comando.
È bagarre in zona playoff, dove vincono soltanto Fronti (in trasferta a Chiaravalle) e, appunto, il Campora. Per il resto, non disputata Badolato - Zungrese, mentre il Nicastro - che attualmente occupa l'ultimo posto utile per l'accesso agli spareggi promozione - è stato sconfitto di misura a Gasperina. Risultato tennistico a Bivongi, dove la squadra di casa si è imposta sul Pianopoli con un netto 6 a 0.
Riportiamo di seguito i risultati della ventiduesima giornata e la classifica
Campora | Serrese | 1 - 0 (giocata sabato) |
Badolato | Zungrese | Non disputata |
Chiaravalle | Fronti | 2 - 3 |
Gasperina | Nicastro | 2 - 1 |
Piscopio | Nicotera | 2 - 1 |
Terina | San Calogero | 2 - 1 |
Bivongi | Pianopoli | 6 - 0 |
Maida | Stilese | 0 - 0 |
Classifica
Serrese | 49 |
Campora | 36 |
Badolato | 34 |
Fronti | 33 |
Nicastro | 29 |
Nicotera | 29 |
Gasperina | 28 |
Piscopio | 28 |
San Calogero | 26 |
Pianopoli | 26 |
BivongiPazzano | 25 |
Stilese | 24 |
Maida | 23 |
Chiaravalle | 17 |
Terina | 14 |
A Soriano Calabro la terra tremò paurosamente alle ore 20.00 di quel tragico 7 febbraio 1783, quando una forte scossa di terremoto - con un’intensità pari all’undicesimo grado della scala Mercalli - mise letteralmente in ginocchio tutto il comprensorio. Una tragedia comunque annunciata visto che nell’arco delle 48 ore precedenti si era registrato uno sciame sismico di, addirittura, 949 scosse che aveva irrimediabilmente distrutto gran parte dei territori della nostra regione e della Sicilia, mietendo oltre 50mila vittime.
Per ricordare quei tragici giorni, a partire dalle 17.00 di ieri fino al prossimo 2 aprile, proprio a Soriano, nei locali della “Galleria Corrado Alvaro”, la Biblioteca Calabrese ha organizzato una mostra artistico-documentaria denominata “La fine del mondo. Terremoto, ferro e fuoco a Soriano nella Calabria Ultra seconda del 1783”, nell’ambito della quale, si racconteranno proprio le tristi vicende del terremoto del 1783 attraverso l’esposizione di rari documenti storici, stampe, incisioni e “puntesecche” risalenti ai secoli XXVIII e XIX.
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