mini soriano_calabroNon viene rifornita la quantità di gasolio necessaria per assicurare il riscaldamento dei locali ed i docenti, gli studenti ed il personale dipendete sono costretti a lavorare in ambienti dove la temperatura oscilla tra i dieci ed i dodici gradi, compromettendo dunque la propria salute. Teatro della vicenda è il Liceo Scientifico di Soriano Calabro. In base a quanto raccontato da alcuni studenti che frequentano l'istituto, in sostanza, la Provincia non avrebbe saldato un debito di 5mila euro contratto un anno fa con una ditta che rifornisce il gasolio alla scuola e altri 9mila ad un' altra azienda. Gli studenti non ci stanno. Non hanno cioè alcuna intenzione di seguire le lezioni in luoghi dove manca addirittura il minimo necessario per il regolare svolgimento delle stesse e si sono, quindi, rivolti al preside per cercare di comprendere lo stato attuale della situazione. Il dirigente scolastico, però, avrebbe replicato dicendo che sono già state inoltrate tre richieste alla Provincia. Sono andati anche all' Ufficio scolastico provinciale il quale, in sostanza, ha confermato il fatto le che aziende si rifiutano di portare le forniture perché la Provincia deve ancora pagare quelle dell'anno scorso. «Siamo disponibili anche a pagare di tasca nostra la fornitura - spiega uno dei ragazzi - ma non pensiamo sia corretto, anche perchè i nostri genitori pagano le tasse e quindi riteniamo sia eccessivo sborsare altri soldi per garantire i riscaldamenti. Oppure, se è sufficiente ci portiamo una stufa da casa. In queste condizioni, però, non si può più andare avanti»

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Mercoledì, 11 Settembre 2013 16:40

Riprendono i lavori per la Trasversale delle Serre

 

mini trasversaleSembra essere stato fruttuoso l’incontro tenutosi nei giorni scorsi a Roma tra l’Azienda Nazionale Autonoma delle Strade e L’Incabit Srl, impresa edile di Bisignano. Nell’ambito dello stesso colloquio, le due parti hanno maturato importanti accordi, utili alla ripresa dei lavori di due cantieri aperti sul territorio calabrese: quelli in corrispondenza del bivio del santuario di San Francesco di Paola (al km 316,7 della strada statale 18 Tirrena inferiore in Provincia di Cosenza) e, soprattutto, quelli inerenti al cantiere stradale dello svincolo di Gagliato (in Provincia di Catanzaro) sulla Trasversale delle Serre. L’Anas – dopo serrati e numerosi colloqui con i vertici dell’Incabit - ha così evitato che i due contratti d’appalto venissero stralciati, cosa che avrebbe ulteriormente rimandato la data di consegna dei lavori già in forte ritardo rispetto a quanto previsto nel cronoprogramma originario. In particolare nel caso della Trasversale delle Serre, nell’ambito dello stesso incontro, si è stabilito che, verosimilmente, i lavori in questione possano essere completati per il prossimo 30 novembre 2013.

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mini sharo_per_vizzarro_1«La famiglia Gambino ed il direttore della Casa della Cultura, Massimo Pollichieni, avendo tristemente constatato, l’indifferenza e il mancato interessamento da parte del comune di Serra San Bruno, ad assegnare una sede alla Fondazione, (che metterà a disposizione pubblica la biblioteca e l’archivio di Sharo Gambino) e avendo vagliato le varie proposte ricevute, (hanno dato disponiblità il Comune di Lamezia Terme, Comune di Vibo Valentia, Comune di Riace, Comune di Vazzano, Comune di Torre di Ruggiero, Comune di Sorianello, Comune di Arena, Comune di San Lorenzo del Vallo, Comune di San Demetrio Corone, Comune di Panettieri, Provincia di Cosenza, Provincia di Catanzaro), ha deciso, per ovvii motivi di scegliere come sede della Biblioteca il Comune di Vazzano, luogo di nascita dello scrittore calabrese».

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mini fotoSERRA SAN BRUNO - Tutte le strade portano a Roma. Così recita un antico proverbio, ma altrettanto non possiamo dire per le vie di comunicazione che portano all'entroterra vibonese ed in particolare alla cittadina della Certosa. La rete viaria è ridotta ad un colabrodo e numerosi sono i punti che mettono in serio pericolo l'incolumità degli automobilisti che, pur cambiando tragitto, non mancano di esporsi al disagio di percorrere strade governate dall'incuria. Frane, buche e qualsivoglia pericolo la fanno da padrone e di fatto isolano l'entroterra vibonese, già dimenticato dalle fallimentari politiche amministrative di venti anni di provincia. S'inserisce in questa ottica la petizione - una vera e propria denuncia - che imprenditori, commercianti e proprietari di attività varie, hanno scritto al neo Prefetto di Vibo Valentia Giovanni Bruno e per conoscenza alla Procura della Repubblica vibonese, per denunciare quanto gli automobilisti che hanno come destinazione Serra San Bruno e i paesi del circondario, e chi da essi di sposta, sono costretti a subire.
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mini commissione-straordinaria-ventimiglia-giovanni-bruno_516138VIBO VALENTIA - E’ il giorno dell’insediamento del nuovo prefetto Giovanni Bruno, così come ufficializzato dall’ufficio stampa dell’Utg di Vibo Valentia. Ieri pomeriggio – il successore di Di Bari – al momento del suo arrivo in città, è stato ricevuto dal sindaco Nicola D’Agostino e da parte della sua amministrazione nella sala giunta di Palazzo Luigi Razza. Giovanni Bruno arriva quindi da Ventimiglia, dove si era insediato dal febbraio 2012, alla guida della triade commissariale del Comune sciolto per infiltrazione mafiosa. Un’esperienza, quindi, che ha permesso al neo prefetto vibonese di conoscere ed affrontare il problema delle ingerenze della criminalità organizzata negli enti pubblici. Anche se – come ribadito dallo stesso Bruno – “quanto accade nel Ponente ligure, riguardo alle ingerenze mafiose, è ben diverso, e forse più lieve, rispetto a quanto avviene invece in Calabria. Certamente andranno poi man mano verificate le singole situazioni”.

Il nuovo capo dell’ufficio territoriale del governo ha voluto poi effettuare un “giro di ricognizione” istituzionale, per incontrare le autorità provinciali. Prima destinazione il palazzo della Provincia, dove Bruno si è intrattenuto per qualche decina di minuti con il Commissario straordinario Mario Ciclosi, per proseguire in seguito la sua prima giornata di visita dirigendosi verso Mileto per rendere omaggio al Vescovo Mons. Luigi Renzo e per innestare, fin da subito, una fruttuosa sinergia anche con la rappresentanza ecclesiastica. In programma nelle prossime ore la visita ai vertici delle forze di polizia con cui si intavolerà una prima discussione sull’ordine e sulla sicurezza pubblica.

Giovanni Bruno giunge quindi in sostituzione al prefetto Michele Di Bari, trasferito a Modena. In passato era stato a Messina per rivestire l’incarico di Componente dell'Agenzia nazionale di regolamentazione del settore postale, fino al 6 febbraio 2012 quando era stato chiamato a gestire il Comune di Ventimiglia in provincia di Imperia, assieme al vice prefetto di Genova Antonio Lucio Garufi e a Luciana Lucianò, dirigente del servizio contabile della prefettura di Asti, nonché ex commissaria a Sanremo.

A pochi mesi dal suo insediamento nel comune ligure, Giovanni Bruno era stato oggetto di un’intimidazione in puro stile mafioso. Nel giugno 2012, infatti, la polizia aeroportuale di Roma aveva intercettato una busta contenente due proiettili indirizzata allo stesso Bruno.   

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WP 20130502_001_2La paura è tanta nella Piana. Ma è anche direttamente proporzionale alla mancata informazione. Dell'impianto a pirolisi in via di realizzazione nella seconda zona industriale di San Ferdinando, infatti, la gente sa poco o nulla, e quel poco che sa basta ad alimentare il sospetto che stia per essere attivato un terzo impianto che potrebbe pregiudicare l'ambiente e la salute degli stessi cittadini. Per alcuni esponenti politici, appartenenti a schieramenti diversi e in qualche caso opposti, si tratterebbe in sostanza di un «terzo inceneritore».

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mini prefettura_viboVIBO VALENTIA - Nella giornata di venerdì il Consiglio dei Ministri ha varato il riordino dei vertici di ben tre prefetture calabresi, determinando avvicendamenti - oltre che a Vibo - anche negli UTG provinciali di Cosenza e Catanzaro. Michele Di Bari, ormai ex prefetto di Vibo Valentia, sarà ora sostituito da Giovanni Bruno, per trasferirsi a sua volta alla guida della provincia modenese. Di Bari, 57enne di Mattinata (Foggia), era stato nominato alla guida dell’UTG di Vibo Valentia il 27 gennaio 2012, con decorrenza dal 6 febbraio successivo. Aveva debuttato nelle sua carriera prefettizia nel 1990 e nel 2001 era stato promosso alla qualifica di viceprefetto. In passato ha ricoperto vari incarichi, tra i quali quelli di vicecommissario governativo della provincia di Barletta-Andria-Trani, commissario straordinario di numerosi comuni, nonché commissario ad acta per l'esecuzione di provvedimenti giurisdizionali del Tar. Ora, in previsione dell’imminente trasferimento alla prefettura di Modena, ha voluto salutare il territorio vibonese con un breve ma intenso comunicato stampa: "Lascio questa splendida terra nella consapevolezza di essermi posto al suo servizio con passione ed entusiasmo per il bene delle comunità che ho voluto conoscere, apprezzandone le enormi potenzialità di crescita e di sviluppo. Un percorso che ho intrapreso, sin da subito, operando a fianco della popolazione, degli enti locali, della magistratura, delle forze di polizia, delle istituzioni territoriali, della scuola e della chiesa locale, dal sindacato e dagli organi di stampa, traendo quotidiano stimolo dal vasto patrimonio culturale del volontariato e dell'associazionismo. Una esperienza che mi ha messo al cospetto delle numerose povertà antiche ed emergenti, ma anche della forza di tanti che desiderano vivamente affrontare le attuali sfide allo scopo di assicurare una migliore qualità della vita e riappropriarsi, in talune situazioni, dei diritti fondamentali. Insieme, davvero, si possono percorrere anche strade impervie. E la proficua sinergia istituzionale che ho cercato di realizzare anche laddove poteva esserci scoraggiamento. Un grazie di cuore a tutti coloro che ho incontrato nella certezza che ogni sguardo non sarà dimenticato. Auguri per questi meravigliosi territori”.

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mini Arrivo_Ciclosi_in_ProvinciaIl capitolo finale, forse, lo scriverà il Parlamento, che sarà chiamato a discutere il disegno di legge costituzionale approvato dal governo Letta pochi giorni fa. Il grosso della trama, però, è ancora tutto da sviluppare, e un contributo corposo in questo senso potrebbe venire fuori anche dalle aule giudiziarie. A ogni modo la storia ventennale della Provincia di Vibo Valentia – che è tra quelle che l'esecutivo delle larghe intese vorrebbe tagliare – è densa di avvenimenti, non tutti proprio esaltanti, che hanno determinato, in buona parte, una sorte per cui l'eventuale soppressione potrebbe risultare come una sorta di eutanasia istituzionale, una morte indotta che però ha ben poco di dolce.
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mini prefettura_viboIl record, non certo positivo, l'hanno raggiunto sia Nicotera che Briatico, Comuni sciolti per mafia per ben due volte nell'arco di circa 10 anni. Come loro, in Calabria, solo Rosarno e Roccaforte del Greco, Comune sciolto addirittura 3 volte tra il 1996 e il 2011. In Italia, nessuno. Ma quello delle amministrazioni pubbliche in cui sono state riscontrate ingerenze della criminalità organizzata non è solo l'ennesimo triste primato della nostra regione, e al dato statistico, impressionante, va aggiunto anche quello politico, che racconta di uno stato di temporanea sospensione della democrazia che, in alcune zone in particolare, sta diventando la normalità.

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mini alaco schiumaRiceviamo e pubblichiamo: La nostra terra calabrese è da sempre terra di prodigi, di meraviglie e di veri e propri miracoli, ma nel caso dell’acqua di rubinetto della provincia di Vibo si verifica quotidianamente, da molti anni un evento che l’intera cittadinanza contempla sempre più attonita. La totalità della popolazione che vive nei paesi serviti dall’Alaco, evita infatti accuratamente e da lungo tempo, di bere l’acqua del rubinetto, includendo nel termine “popolazione” anche i certificatori della potabilità, che dovrebbero farlo almeno allo scopo di essere considerati minimamente credibili. Nessuno, quindi, beve l’acqua “potabile”

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