Il Vizzarro.it - quotidiano online
Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
On the news di sabato 20 settembre, sulle frequenze di Radio Serra 98, a partire dalle ore 10.00, è speciale: "Elezioni provinciali 2014". Imminenti, ormai, le consultazioni per la scelta del presidente della Provincia che, per la prima volta, non vedranno i cittadini alle urne. Tra le candidature alla carica di consigliere anche nomi di amministratori finiti nel mirino delle autoritá giudiziarie. Tre liste in competizione che si contendono l'amministrazione di un ente in evidente dissesto. Quali le idee, i progetti dei prossimi amministratori di una provincia che ormai da tempo vive ai margini? In studio il sindaco di Fabrizia, Antonio Minniti, il sindaco di Vazzano, Domenico Villì e il sindaco di Nardodipace, Romano Loielo.
Riceviamo e pubblichiamo
«La presenza di un numero elevatissimo dei cinghiali nel territorio comunale di Torre Ruggiero è problematica non più rinviabile che si riflette sul piano della sicurezza, dell’incolumità pubblica, dell’economia e del lavoro. È una “ferita quasi mortale” che viene inferta ad un territorio che già registra redditi tra i più bassi d’Europa» questo il grido d’allarme lanciato da Giuseppe Pitaro, sindaco del Comune delle Preserre catanzaresi. Una vera e propria emergenza che lo ha indotto ad adottare «un provvedimento forte e nuovo» come egli stesso lo ha definito, vale a dire emettere un’ordinanza con la quale anticipare l’apertura della caccia, a decorrere dalla data di pubblicazione dalla stessa, come enunciato nel documento e «fino all’apertura ufficiale della caccia al cinghiale, esclusivamente e limitata al territorio del Comune di Torre Ruggiero e secondo le norme in vigore e il calendario venatorio», autorizzando «alla caccia dei cinghiali le forze di Polizia provinciale, i proprietari dei terreni siti nel Comune di Torre Ruggiero in possesso della autorizzazioni necessarie ex lege e del porto d’armi, e iscritti nelle squadre che praticano la caccia al cinghiale secondo l’area già assegnata dal piano faunistico provinciale e i selecontrollori già formati e autorizzati», e disponendo che ogni caposquadra responsabile della battuta dovrà informare per il iscritto il sindaco del numero di esemplare abbattuti. Un’ordinanza giunta dopo aver interpellato autorità e organi sovracomunali, senza ricevere «nessun concreto aiuto» come lamentato ancora nel documento, trasmesso via Pec al Prefetto di Catanzaro, al Commissario della Provincia di Catanzaro, al Corpo forestale dello Stato (Sezione di Catanzaro), al Servizio Veterinario dell’Asp di Catanzaro, e tra gli altri ai sindaci dei comuni limitrofi. Un’ordinanza giunta dopo che l’emergenza si è fatta sempre più stringente, anche per la collettività, data, come riferito in corso di conferenza stampa, la «riproduzione straordinaria» negli ultimi mesi degli esemplari di fauna selvatica, che già da sette anni cagionano danni all’economia agricola, determinando una situazione gravemente critica. I cinghiali si addentrano per le vie del borgo già dopo le prime ore del tramonto. «Qui c’è gente che ci vuole vivere, lavorare, ci sono bambini», quindi la determinazione, maturata dopo lunga riflessione ha edotto, del provvedimento emanato. Un pericolo serio, concreto e attuale rischia di subire e sta subendo, tra le varie colture, la raccolta della nocciola, una tipicità del territorio, in fase di approvazione di riconoscimento Igp, per la quale tanto si è fatto con la costituzione del Consorzio per la valorizzazione della Nocciola di Calabria, rappresentato dal suo presidente Giuseppe Rotiroti e dal suo vicepresidente Piero Martelli all’incontro con la stampa e i diversi produttori agricoli locali esasperati poiché giorno dopo giorno vedono vanificare le loro fatiche. La presenza massiccia dei cinghiali paventerebbe ancora un rischio di tipo igienico sanitario anche per gli allevamenti zootecnici, altra fonte primaria di reddito. L’auspicio ha dichiarato il primo cittadino, Giuseppe Pitaro, è certamente che si avvii un tavolo tecnico di concertazione che veda seduti attorno tutti gli organismi competenti ai vari livelli, tra questi Regione e Provincia ed anche il Parco regionale delle Serre, chiamato ad un ruolo più forte e incisivo nella gestione del territorio, e prossimo al Comune di Torre.
L’amministrazione provinciale, già da tempo, ha messo in subbuglio i conti economici delle scuole sparse sul territorio. Adesso ad aggiungersi è un nuovo provvedimento “taglia costi”, che andrà, questa volta, ad interessare direttamente le spese per l’utenza telefonica e per la connessione internet degli istituti d’istruzione superiore del Vibonese. Le spese, fino ad ora sopportate dall’ente provinciale – che annovera fra gli ambiti di competenza quello, appunto, dell’istruzione – andranno a gravare ora direttamente sulle case degli istituti scolastici.
Un provvedimento del tutto in contro tendenza, visti gli sforzi compiuti in queste ultime settimane dal Ministero dell’Istruzione per l’erogazione di ingenti fondi in tutta Italia a favore del riammodernamento e della messa in sicurezza degli edifici e che non mancherà chiaramente di generare ripercussioni notevoli sulle attività scolastiche. A rendere nota la decisione, con una comunicazione indirizzata a tutti i dirigenti delle superiori e al Commissario straordinario della Provincia di Vibo Valentia, Lucia Iannuzzi, è stato il dirigente provinciale Giacomo Consoli: «Viste le condizioni finanziarie dell’ente – scrive il funzionario – non è possibile sostenere le spese relative alle utenze telefoniche e di connessione dati in dotazione a codesti istituti e fino ad oggi intestate all’amministrazione provinciale. Considerato che la Telecom, a causa dell’insolvenza dell’ente Provincia, ha già sospeso alcuni servizi».
La Provincia, dunque, da tempo in grave deficit economico, impossibilitata a ripristinare in tempi brevi la riattivazione dei servizi, tagliati ad alcune scuole, ha pertanto ovviato verso la sforbiciata netta per tutti gli istituti, anche perché, presumibilmente, da qui a poco, si sarebbe giunti alla sospensione delle utenze delle altre scuole. In considerazione di ciò, Consoli, ha invitato i dirigenti scolastici a «voler procedere alla voltura dei contratti delle utenze in questione o comunque ad attivarsi con propri fondi al fine di assicurare i servizi che rivestono carattere essenziale per gli istituti». Diversi dirigenti scolastici, appreso il provvedimento, hanno già annunciato una pronta e dovuta reazione a tutela della posizione delle scuole e degli studenti che andranno a sopportare le conseguenze maggiori di questo ennesimo taglio.
Attraverso una nota, l'Anas comunica che, a causa di una manifestazione, è stato chiuso provvisoriamente al traffico un tratto della strada statale 182 "delle Serre Calabre" tra i km 35,900 e 36,150, nel comune di Soriano Calabro, in provincia di Vibo. Sul posto sono presenti personale dell'Anas e della Polizia Stradale, che stanno provvedendo a gestire la viabilità.
Un danno erariale per 8milioni e 200mila euro ravvisato in materia di indebita percezione di due distinti finanziamenti, comunitari e nazionali, tra loro incompatibili, erogati dalla Regione Calabria in favore della “Eurocoop”, società addetta alla raccolta dei rifiuti. Questo quanto emerso a seguito dell’operazione denominata “Bis in idem” e segnalato, questa mattina, all’attenzione della Procura regionale della Corte dei conti da parte della Guardia di finanza di Vibo Valentia.
Ventidue sarebbero i soggetti finiti nel mirino degli inquirenti, che avrebbero posto in essere un articolato sistema fraudolento. Tra questi Bruno Calvetta, all’epoca dei fatti direttore generale del Dipartimento Lavoro della Regione Calabria; oltreché dirigenti e dipendenti del medesimo Dipartimento; Ottavio Gaetano Bruni e Francesco De Nisi, entrambi ex presidenti della Provincia di Vibo Valentia; tre funzionari in organico sempre alla Provincia di Vibo; l'ex sindaco di Vibo Valentia Francesco Mario Sammarco e i responsabili della società beneficiaria del finanziamento tra cui il presidente del Cda Silvio Claudio Martino.
Già nel maggio scorso l’inchiesta aveva condotto all'arresto di sei persone, mentre altre tre erano state poste ai domiciliari. In seguito, su ricorso delle difese degli indagati, questi ultimi provvedimenti coercitivi di custodia cautelare erano stati attenuati ed in parte annullati dal Tribunale del Riesame.
In occasione dell'arrivo dell'urna reliquiario di San Rocco ad Acquaro, previsto per il prossimo 18 agosto, l'associazione “Amici di San Rocco” si prepara ad accogliere i resti mortali del Santo che saranno accompagnati dal procuratore e guardiano di San Rocco, Fratel Costantino De Bellis. Dell'evento se ne parlerà sabato prossimo dalle ore 10.00, sulle frequenze di rs98.
In studio il presidente dell'associazione, nonché responsabile per la provincia di Vibo Valentia e Catanzaro dei gruppi associati, Giuseppe Parrucci; il parroco, Don Rosario Lamari ed il segretario dei gruppi associati della provincia di Vibo Valentia e Catanzaro, Claudio Inzitari.
Segui la diretta anche in streaming all'indirizzo:
http://tunein.com/radio/Radio-Serra-RS-980-s3103/
VIBO - Continua ha mantenere una linea da “prefetto di ferro” il Capo dell’Utg Vibonese Giovanni Bruno. Dopo aver commissariato nella scorsa Pasqua le processioni di Stefanaconi e Sant’Onofrio - da precursore dei tempi - già diversi mesi prima dell’ormai celebre inchino di Oppido, e dopo il taglio netto ai vertici della Polizia locale Vibonese, rea di non aver ottemperato alla richiesta di sorveglianza della locale Stazione ferroviaria, Giovanni Bruno, nei giorni scorsi, ha deciso di porre in essere un nuovo provvedimento a dir poco rigoroso, riguardante questa volta la gestione del servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani nella città capoluogo di provincia. Lo stesso Prefetto si era infatti detto pronto a richiedere l’intervento dell’esercito, al fine di evitare che Vibo Valentia diventasse una pattumiera fino all’avvio delle attività da parte della nuova azienda aggiudicatrice del servizio, la Progettambiente.
Adesso il nuovo pugno di ferro di Giovanni Bruno pare possa determinare un brusco, quanto opportuno, stop alle commistioni della ‘ndrangheta negli eventi pubblici. Il prefetto ha infatti inoltrato, all’attenzione di tutti i sindaci della provincia, una circolare attraverso la quale sono stati diramati i criteri da adottare in occasione del rilascio delle licenze per gli eventi pubblici. «Evitare - si legge nella lettera indirizzata ai primo cittadini Vibonesi - che le manifestazioni pubbliche siano appannaggio di organizzazioni criminali», in maniera da impedire che durante spettacoli, feste e celebrazioni possano essere «veicolati messaggi di clan mafiosi, di soggetti pregiudicati o di delinquenti abituali».
I sindaci, nella missiva, sono stati, inoltre, invitati a comunicare prontamente «ogni anomalia di rilievo» alla prefettura «che, per l’occasione, provvederà a convocare apposite riunioni tecniche di coordinamento delle forze di polizia o di comitati provinciali per l’ordine e la sicurezza pubblica, nell’ambito delle quali saranno esaminate le diverse problematiche emerse». Largo interesse viene dedicato anche agli spettacoli pirotecnici, in modo da garantire «in conformità alle direttive impartite dal Ministero dell’Interno, ogni condizione a tutela della sicurezza e della incolumità pubblica», tanto che sarà necessario, in merito all’accensione dei fuochi d’artificio di qualsiasi spettacolo, «richiedere il preventivo parere della Commissione Tecnica per le sostanze esplodenti», come già indicato nel recente passato. «Ciò nonostante - spiega il prefetto - continua a constatarsi uno scarso coinvolgimento del predetto organo tecnico consultivo, a fronte di un larghissimo impiego dei fuochi d’artificio che accompagna quasi tutte le celebrazioni e le manifestazioni pubbliche, nonché eventi di carattere privato, specialmente nel corso della stagione estiva».
“È una situazione inaccettabile che non siamo più disposti ad tollerare”. È un fiume in piena il vicesindaco di Dasà, Raffaele Scaturchio, nel condannare senza mezzi termini la situazione di degrado ed abbandono in cui versano le arterie della nostra provincia ed, in particolar modo, la Marepotamo-Dasà e quella che conduce dal piccolo centro del Vibonese a Serra San Bruno. “Il neo commissario della Provincia di Vibo, Lucia Iannuzzi – prosegue Scaturchio – ha il dovere di dare le risposte che i cittadini attendono da anni perchè, ormai, il nostro territorio è abbandonato da tutti”. La denuncia del delegato all'Ambiente del Comune di Dasà arriva dopo che, nel mese di maggio, i sindaci del comprensorio avevano incontrato l'ex commissario della Provincia, Mario Ciclosi, il quale aveva garantito che, quanto prima, l'Ente sarebbe intervenuto per risolvere la situazione, stilando altresì una graduatoria d'intervento dei comuni del comprensorio. Impegno, questo, che sembra essere venuto meno non appena Ciclosi ha rassegnato le dimissioni: la Provincia, infatti, sembra essere intenzionata a dare priorità ai comuni costieri. “Non siamo un territorio di serie B – tuona Scaturchio – e inviterei il commissario Iannuzzi a recarsi di persona per rendersi conto della situazione delle strade ed in quali condizioni i nostri cittadini sono costretti a vivere”. Quello della scarsa manutenzione del manto stradale, però, non è il solo problema sollevato dall'amministratore del Comune di Dasà: “I segnali sono scarsi ed, in alcuni punti, sono addirittura assenti, per via delle erbacce. Non c'è illuminazione ed in alcune zone non sono segnati neppure i pericoli. Capisco – chiosa Scaturchio – che non si hanno fondi, ma quantomeno garantire gli interventi promessi dal commissario Ciclosi”.
È stato di recente ufficializzato il Piano per l'edilizia scolastica annunciato dal presidente del governo, Matteo Renzi, al momento del suo insediamento durante il discorso di fiducia alle Camere dello scorso 24 febbraio 2014. Un piano, composto da tre principali filoni, che coinvolgerà complessivamente 20.845 edifici scolastici in tutta Italia, per investimenti pari a oltre un miliardo di euro a favore di quasi il 50% delle scuole nazionale, nell’arco del biennio 2014-2015.
Si tratta della costruzione di nuovi edifici scolastici o di rilevanti manutenzioni da apportare a quelli già esistenti, grazie alla liberazione di risorse dei comuni dai vincoli del patto di stabilità per un valore di 244milioni di euro (#scuolenuove) e del finanziamento per 510 milioni dal Fondo di sviluppo e coesione, dopo la delibera Cipe del 30 giugno, per interventi di messa in sicurezza (#scuolesicure), di decoro e piccola manutenzione (#scuolebelle). Al lavoro su questo obiettivo c’è una specifica Unità di missione istituita dalla Presidenza del Consiglio in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, l’Università e la Ricerca per mettere in sicurezza le strutture scolastiche.
Già nel corso di questa settimana, a beneficio di alcune strutture, potranno essere effettuati i primi interventi di piccola manutenzione per il ripristino del decoro e della funzionalità degli edifici scolastici. Gli istituti interessati quest’anno sono un totale di 7.751 plessi in tutto Italia (dato aggiornato al 18 luglio). Per i lavori di messa in sicurezza ed abbellimento degli edifici, il Miur – sottolinea una nota diffusa dallo stesso ministero – verserà gli importi direttamente alle scuole, saranno poi i dirigenti scolastici a ordinare i lavori attraverso gli appalti Consip o ricorrendo ai vecchi appalti dove quelli nuovi non sono ancora stati attivati.
Il maggior numero di istituzioni scolastiche coinvolte nell'anno in corso riguarderà la provincia di Napoli (860 su 1.776) con un finanziamento di quasi 37milioni di euro. Seguono la provincia di Cosenza con 451 plessi scolastici (su un totale di 967) coinvolti nel progetto già da quest’anno per un investimento di 7,6milioni di euro. Sul terzo gradino del podio la provincia di Roma, con 322 plessi (su 1.887) con una somma a disposizione di 4,7milioni.
Saranno invece 2.525 i plessi calabresi interessati dai lavori, 982 dei quali finanziati già nel 2014: 480 per la provincia di Catanzaro (di cui 211 finanziati), 967 a Cosenza (451), 209 a Crotone (39), 604 a Reggio (273) e 265 a Vibo (8). Proprio per quel che riguarda il comprensorio delle Serre, nel progetto “#scuolesicure” vengono indicati fondi a favore dei plessi di Brognaturo (150mila euro), Fabrizia (125mila euro), Gerocarne (200mila euro), Pizzoni (150mila euro), San Nicola da Crissa (150mila euro), Sorianello (165mila euro), Soriano (250mila euro) e Spadola (150mila euro). Mentre per i fondi elargiti nell’ambito del progetto denominato “#scuolebelle” è previsto un ulteriore finanziamento a favore di Soriano (10mila euro) e Fabrizia (10mila euro) e due a favore di due diversi istituti di Serra San Bruno (rispettivamente per 13mila e 14mila euro).
I giovani imboccano sempre meno la strada dell’imprenditoria. Secondo uno studio condotto dall’Istituto Demoskopika, tra il quinquennio 2009-2014 sono 2600 i giovani imprenditori in meno sotto i 30 anni. Gli over 50 crescono anche in termini di cariche, infatti, sul territorio regionale, il dato di presenza per questa fascia di età è incrementato del 10,1%, ossia di 9 punti percentuali rispetto al dato nazionale.
Come ha sostenuto l’economista Raffaele Rio «trovare un imprenditore con meno di 30 anni è diventato sempre più difficile. Nel periodo analizzato – ha continuato Rio – emerge un progressivo invecchiamento del sistema imprenditoriale regionale che rischia di assumere un carattere strutturale almeno per due elementi prioritari, la difficoltà per i più anziani di uscire dall’azienda e quella per i più giovani ad entrarvi persi nei meandri degli adempimenti burocratici, della pressione fiscale, dell’accesso al credito e del reperimento di finanziamenti per sostenere il mercato aziendale».
I principali ostacoli deriverebbero dalla difficoltà di accesso al credito, dalla scarsa formazione manageriale e dalle condizioni politico-istituzionali poco favorevoli per l’avvio di nuove start-up. Nonostante la maggior parte dei giovani abbia una formazione scolastica (diploma o laurea), la burocrazia, i costi del lavoro e la fiscalità troncano i nuovi progetti imprenditoriali quasi sul nascere.
Come riportato nello studio dell’Istituto Demoskopika «l’analisi del livello territoriale pone la provincia di Cosenza in vetta alla crescita degli imprenditori over 50 con un 16,8% quantificabile in valore assoluto nella presenza di 5.876 imprenditori in più rispetto al 2009. A seguire la provincia di Reggio Calabria con 3.605 vecchie leve in più (+13,8%) e la provincia di Catanzaro con un incremento di 1.200 imprenditori pari ad un aumento del 6,2% rispetto al 2009. In direzione opposta i due territori provinciali di Vibo Valentia e di Crotone che hanno fatto segnare una contrazione degli imprenditori over 50 nel 2014 rispettivamente del 5,3% e del 2,8%».
In mancanza del cambio generazionale, l’impresa calabrese dunque subisce la mancanza di giovani che possano dare nuova linfa al sistema imprenditoriale. Numeri a parte, il risultato più triste si riscontra nella sempre più frequente fuga dei cervelli all’estero.
Il Vizzarro.it - quotidiano online
Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
Associazione "Il Vizzarro”
via chiesa addolorata, n° 8
89822 - Serra San Bruno