mini sipario_11Riceviamo e pubblichiamo:

Dopo Chiaravalle (Cz), la sedicesima stagione teatrale dell’Associazione culturale “Tempo nuovo” sarà presentata anche a Serra San Bruno (Vv).

Appuntamento domenica 16 dicembre alle ore 17.30 presso  Palazzo Chimirri,  nell’ambito di una manifestazione promossa dall’Associazione “Eventi d’Arte”.

L’iniziativa di “Tempo nuovo” tiene conto di una lunga tradizione di scambi culturali tra le due realtà cittadine, Chiaravalle e Serra,  di collegamenti viari ora più agevoli grazie alla costruenda trasversale delle Serre, della presenza costante negli anni di residenti della cittadina bruniana e del suo hinterland tra gli spettatori delle varie stagioni teatrali. Un legame che si consolida dunque.

Ancora, nell’ottica di contribuire, attraverso il teatro, alla crescita socioculturale e umana delle nuove generazioni, lo scorso anno  una rappresentazione è stata rivolta ai ragazzi delle  scuole superiori, oltre che di Chiaravalle, di Serra San Bruno, e anche  quest’anno c’è la volontà di  proporre la medesima esperienza.

In programma nel cartellone dell’Associazione “Tempo nuovo”: spettacoli di prosa, commedie brillanti, ma anche rappresentazioni che invitano alla riflessione,  tenendo conto dei gusti eterogenei degli spettatori e mantenendo l’alto profilo che ne  ha sempre contraddistinto le stagioni.

Punto di riferimento culturale  per un ampio comprensorio, nel corso degli anni  l’Associazione: ha promosso e realizzato  laboratori teatrali  che hanno coinvolto oltre quattrocento bambini e ragazzi,  ha creato una sua compagnia, ha prodotto spettacoli, ha portato in scena rappresentazioni e iniziative dirette alle scuole, ha promosso presentazioni di libri e manifestazioni,  ha sostenuto delle pubblicazioni e allestito rassegne musicali.

Intanto chi volesse mettersi in comunicazione con l’Associazione “Tempo nuovo” lo potrà fare chiamando al numero 0967/92186, visitando il sito www.teatrotemponuovo.it, consultando il profilo facebook, o scrivendo all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Pubblicato in CULTURA

mini rosi-mammeSERRA SAN BRUNO – Con la neve ancora adagiata sulle montagne, negli ultimi giorni il tipico freddo sferzante dell'inverno serrese si sta facendo sentire non poco sulla cittadina bruniana. Chiaramente, ad avvertirlo più intensamente sono i più piccoli. E' il motivo che ha spinto le mamme degli alunni della scuola elementare “Nazzareno Carchidi”, del quartiere Spinetto, a recarsi in Municipio e rivolgersi al primo cittadino Bruno Rosi per esporre, con una protesta civile e pacata, l’ormai annoso problema del riscaldamento scolastico. Da alcuni giorni infatti, come lo scorso anno durante l’eccezionale nevicata, nel plesso scolastico di Spinetto si registra ad un cattivo funzionamento dell’impianto di riscaldamento. I bambini delle elementari soffrono il freddo

Pubblicato in ATTUALITÀ

 

mini TropeaFestivalLeggerScrivereSERRA SAN BRUNO – S’inseriscono nell’ambito del Tropea Festival “Leggere&scrivere” le manifestazioni previste per domani mattina nella cittadina della Certosa. La prima parte della tappa serrese è costituita da una mostra dal titolo “Dagli amanuensi ai digitanti” presso il Museo della Certosa, partner del TropeaFestival. «Dalla biblioteca del monastero vengono, in questa occasione, per la prima volta, portati alla fruizione del pubblico, opere di particolare interesse bibliografico. Si tratta di un percorso nella produzione editoriale relativa al testo più diffuso e stampato a lmondo: la Bibbia. All’interno delle biblioteche certosine questo libro conserva un posto di grande rilievo poichè la lettura e la meditazione del testo sacro hanno avuto da sempre, all’interno di questo particolare ambiente monastico, una grande importanza. Ne è testimonianza il fatto che all’interno delle mura certosine è nata la pratica della Lectio divina, che è la lettura orante della Sacra Scrittura, diffusa oggi in tutta la Chiesa. La mostra ripercorre le tappe essenziali di questo uso ininterrotto nei secoli, esponendo materiale bibliografico antico e di pregio, ma non trascurando di evidenziare lungo il percorso l’evoluzione e le costanti che hanno caratterizzato in modo particolare l’editoria biblica. Pertanto sono esposti in ordine tematico e cronologico edizioni che partono dal sedicesimo secolo , fino a raggiungere le edizioni elettroniche e le recentissime versioni per ebook. Le opere sono esposte in base alle loro caratteristiche bibliologiche o filologiche: accanto alle edizioni con caratteri greci ed ebraici si troveranno le edizioni arricchite da illustrazioni o da tavole geografiche, insieme alle edizioni in folio si vedranno le varie versioni nelle lingue moderne. Una mostra che apre uno squarcio su un fenomeno bibliografico che non manca di riflessi sulla storia della spiritualità e sulla cultura di tutto il mondo». La mostra è a cura di Fabio Tassone e Maria Grazia Franzé in collaborazione con Antonio Zaffino, Giuseppina Polito e Massimo Dominelli. La seconda parte della tappa serrese è rappresentata  dal convegno “Dopo il millennio. Natura, ambiente e sviluppo sostenibile” che si terrà presso l’Istituto Alberghiero dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Luigi Einaudi” e che verrà moderato dallo storico Tonino Ceravolo, ospiti Mario Tozzi (Geologo e divulgatore scientifico)e Mauro F. Minervino (Antropologo e scrittore). «Natura, ambiente e sviluppo sostenibile sono il focus di uno degli eventi più attesi del festival, che offrirà una riflessione propositiva riguardo alla conservazione e protezione delle splendide, ma anche tormentate terre che si affacciano sul Mediterraneo, sulle quali gli ospiti chiamati a dibattere convergono unanimemente nel riconoscerne l’alto valore. Mauro Francesco Minervino, professore ordinario di Antropologia Culturale ed Etnologia nell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro, giornalista, scrittore e autore di saggi e volumi sulla letteratura di viaggio, farà un excursus generale sulle questioni inerenti il quadrante euro mediterraneo come mare e culla della civiltà, come sui prolifici incontri (e scontri) tra culture. Si parlerà anche di turismo ecosostenibile, ambiente, sviluppo e territorio nell’area Mediterranea». 

Pubblicato in CULTURA

mini l43-berlusconi-121116141608_mediumGiovedì 25 ottobre. Un Berlusconi in versione festa di pensionamento, con l’aplomb tipico dell’uomo vissuto che attende di riscuotere il meritato trattamento di fine rapporto lavorativo, da casa sua, in diretta nazionale sulle reti Mediaset, dichiara: “Faccio un passo indietro per il bene dell’Italia”. Passano soli sette giovedì ed il 6 dicembre ci ripensa: “Riscendo in campo per il bene dell’Italia”. Il centro-sinistra, fino a quel momento assorto ad auto contemplare le “riuscite” primarie, di colpo si terrorizza. Lo Spread ritorna sanguinario come fosse Lo Squalo 2. I mercati vanno in tilt. L’Europa si inquieta. Manca solo che si squarci il velo del Tempio.

Pubblicato in LO STORTO

mini noprovinceAlla fine Vibo e Crotone sono salve. L'eccesso di emendamenti e i tempi stretti imposti dalla crisi di Governo determinata dall’atto di “infedeltà” a Monti, da parte del sempre più ringiovanito e rampante Berlusconi, hanno mandato in fumo il tanto chiacchierato riordino delle Province. Ne hanno preso atto in una riunione notturna, iniziata ieri sera alle 20.30, il ministro per la Pubblica Amministrazione,  Filippo Patroni Griffi, e quello per i Rapporti col Parlamento, Piero Giarda. Si tratta quindi di un’emblematica marcia indietro volta alla conservazione dello status quo obsoleto e dolente dell'organizzazione statale, che mantiene così in vita le Province

Pubblicato in POLITICA

mini gdfSono stati resi noti i nomi dei 10 indagati, tutti residenti fra le province di Vibo Valentia e Catanzaro, appartenenti ad una consorteria criminale con sede operativa proprio nel Vibonese, accusati a vario titolo di aver “ripulito” autovetture di gamma elevata e di consistente valore commerciale. Le 9 auto sequestrate dalla Squadra di Polizia Giudiziaria del Compartimento della Polizia Stradale di Catanzaro, unitamente a quella di Vibo Valentia, risultate tutte rubate, venivano corredate di targhe e documenti di circolazione clonati ed in seguito ricollocate sul mercato a prezzi “d’occasione”. Una fitta rete di contatti, quindi, ben diffusa sul territorio e a stretto contatto con i potenziali acquirenti che in breve tempo avrebbe promosso un giro d’affari di ben 800mila euro.

Pubblicato in ATTUALITÀ

mini trasversaleL'Anas comunica che e' stata aperta al transito la nuova carreggiata dal km 5,800 al km 6,500 della strada statale 182 "Trasversale delle Serre", in localita' Monte Costantino, a cavallo tra le province di Vibo Valentia e Catanzaro. "La nuova strada statale 182 "Trasversale delle Serre" - ha affermato l'Amministratore unico dell'Anas Pietro Ciucci - potenziando in modo significativo il sistema stradale regionale calabrese, riveste particolare importanza non solo per i cittadini della Calabria ma anche per l'intero mezzogiorno". L'apertura odierna si e' resa possibile a seguito dell'ultimazione dei lavori di costruzione della galleria naturale "Monte Costantino" della lunghezza complessiva di 250 metri e consente di dare continuita' agli interventi in corso di costruzione della nuova sede della Trasversale delle Serre che, infatti, risultera' completamente percorribile dal km 0 (in prossimita' della localita' Montecucco del comune di Simbario - provincia di Vibo Valentia) al km 9,580 (svincolo di Torre di Ruggiero - provincia di Catanzaro).

Pubblicato in ATTUALITÀ

mini polizia-di-statoRiciclavano autovetture di alta gamma rubate clonando targhe e documenti per poi rivenderle a prezzi concorrenziali. Dieci persone, residenti nel Vibonese e nel Catanzarese, sono state denunciate dalla Polstrada di Vibo con varie accuse, tra cui ricettazione. Nell'ambito dell'operazione sono state sequestrate nel Vibonese nove auto rubate e 800 mila euro. In pratica l'organizzazione clonava numero di targa, telaio, certificato di proprietà e carta di circolazione delle vetture rubate per consentirne la nuova commercializzazione. I provvedimenti sono stati firmati dal gip del Tribunale di Vibo Valentia, Gabriella Lupoli, su richiesta del sostituto procuratore, Santi Cutroneo.

Pubblicato in ATTUALITÀ

mini atlantedellemafieRicotta calda con pane raffermo, aragoste e capocollo. Combinazioni forse insolite ma che raccontano molto di quel mondo fatto di valori arcaici tipici del mondo contadino e di feticci del lusso su cui la ndrangheta costruisce la propria immagine. Non esiste certo un codice alimentare mafioso che preveda determinati cibi o ne proibisca altri ma all’interno di quelle che sono le abitudini alimentari dei capibastone emergono chiaramente i due aspetti che caratterizzano le mafie oggi: il rispetto della tradizione (che si evince anche dalla sopravvivenza dei riti di affiliazione) e l’aspetto internazionale che le mafie sono riuscite a conquistare.

Quello che però conta di più non è tanto quello che si mangia ma l’aspetto conviviale. Cene e banchetti sono momenti fondamentali per stringere alleanze, studiare strategie. I matrimoni, così come accadeva nelle famiglie nobiliari di un tempo, possono diventare occasioni consolidare rapporti tra clan, così come i battesimi e le cresime forniscono l’occasione per creare parentele “spirituali” che si trasformano a loro volta in nuovi patti, in nuove alleanze. Tutto a tavola. E’ la tavola il vero foglio bianco su cui si scrivono i contratti delle mafie.

A parlarci di questi aspetti e a raccontarcene i risvolti non solo antropologici ma anche storici e culinari è Gianfranco Manfredi, giornalista esperto in eno-gastronomia, nel primo volume del documentatissimo “Atlante delle mafie” edito da Rubbettino e lanciato in questi giorni in libreria.

L’atlante curato da Enzo Ciconte, Francesco Forgione e Isaia Sales è suddiviso in tre volumi la cui pubblicazione verrà completata nell’arco di tre anni. Il primo volume tocca già argomenti di grande interesse e attualità: dalla storia della Camorra, al rapporto tra mafie e Chiesa, dai giudici antimafia allo scandalo calciopoli.

Il volume

A cosa è dovuto il successo plurisecolare delle mafie italiane? E come mai viene definita “mafia” ogni violenza privata che ha successo nel mondo? L’Atlante delle mafie prova a rispondere a queste due domande. Partendo dalla messa in discussione dal paradigma interpretativo dell’esclusività della Sicilia nella produzione di ciò che comunemente si intende per mafia. Se un fenomeno, nato in Sicilia nell’Ottocento, ha avuto una così lunga durata, affrancandosi dalle condizioni storiche e territoriali che ne resero possibile la sua originaria espansione e proiettandosi così agevolmente nella contemporaneità (divenendo addirittura un modello vincente per tutte le violenze private del globo) non è utile continuare a descriverlo solo come un originale prodotto siciliano. Il modello mafioso, infatti, si è dimostrato riproducibile nel tempo e in altri luoghi, non più specifico solo della Sicilia e del Mezzogiorno d’Italia. Con il termine mafia si deve intendere oggi un marchio di successo della violenza privata nell’economia globalizzata. Con questa ottica, l’Atlante delle mafie passa in rassegna le “qualità” criminali che differenziano nettamente i fenomeni mafiosi dalla criminalità comune e da quella organizzata. Esse vengono sintetizzate in cinque caratteristiche: culturali, politiche, economiche, ideologiche e ordinamentali. Secondo i curatori, si può ritenere mafia la “violenza di relazioni”, cioè una violenza in grado di stabilire contatti, rapporti, e cointeressenze con coloro che detengono il potere ufficiale, sia politico, economico e religioso, che formalmente dovrebbero reprimerla e tenerla a distanza. Perciò viene contestato ampiamente il luogo comune delle mafie come antistato, come antisistema. È stato proprio questo luogo comune a tenere per anni in ombra il vero motivo del successo delle mafie. Mentre alcune forme di violenza e di contestazione armata del potere costituito si sono manifestate contro le leggi e contro la visione unitaria dello Stato (il brigantaggio nell’Ottocento, le rivendicazioni etniche-territoriali e il terrorismo politico nel Novecento) e perciò alla fine sono state sconfitte, le mafie hanno usato una violenza non di contrapposizione, non di scontro frontale, ma di integrazione, interna cioè alla politica e al potere ufficiale. Dunque, per mafia si deve intendere una violenza di relazione e di integrazione. In questa loro caratteristica consiste la ragione del loro perdurante successo.

Antonio Cavallaro

Ufficio Stampa RUBBETTINO EDITORE

Pubblicato in CULTURA

arenaARENA - E' un segnale molto concreto e niente affatto simbolico quello mandato dalla giunta comunale arenese guidata da Antonino Schinella. Il giovane sindaco ha voluto farsi promotore di un atto che finora non ha molti precedenti nei piccoli comuni delle Serre. L'amministrazione comunale si costituirà parte civile nel processo "Luce nei boschi", scaturito dall'operazione, condotta dalla Dda di Catanzaro, che ha fatto luce su anni di traffici illeciti, di faide e di delitti riconducibili alla cosca di 'ndrangheta che aveva la sua roccaforte ad Ariola, frazione di Gerocarne, ed era attiva nel territorio dell'Alto Mesima e delle Preserre.

Pubblicato in POLITICA

Il Vizzarro.it - quotidiano online
Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova

Reg. n. 4/2012 Tribunale VV

redazione@ilvizzarro.it

Seguici sui social

Associazione "Il Vizzarro”

via chiesa addolorata, n° 8

89822 - Serra San Bruno

© 2017 Il Vizzarro. All Rights Reserved.Design & Development Bruno Greco (Harry)