mini sharo_per_vizzarro_1Quando aprì il portone del suo appartamento, Sharo Gambino rimase impietrito. Era l’inizio del 1973. A Serra San Bruno faceva freddo e “Don ‘Ntoni” Macrì era avvolto in un cappotto scuro. Lo guardava dritto negli occhi. Il mammasantissima della ‘ndrangheta jonica disse che era andato in quel palazzo perché doveva recarsi da un notaio che stava al piano di sotto. Almeno così disse. E per caso si era accorto del nome sul citofono. Sharo lo conosceva bene: sulla scrivania, di là, c’erano le ultime bozze della seconda edizione de La mafia in Calabria. Aveva già scritto di quel boss della vecchia mala reggina, e lui adesso era lì davanti che provava a spiegargli, con un elegante giro di parole, il senso della sua inaspettata visita. Aveva letto, oltre che qualche suo articolo sulla ‘ndrangheta, anche la prima edizione del libro-inchiesta sulla ‘ndrangheta, e si dimostrava quasi sorpreso del clamore suscitato da sequestri e omicidi.

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mini auto_bruciata
Una perla. Amena e gradevole. Una ‘bomboniera’ mal sfruttata e digerita. Dalle potenzialità enormi. Santa, graziosa, femmina, madre, ospitale, accogliente. Tutto questo è Serra San Bruno, anzi, poteva esserlo. Doveva esserlo. Mentre oggi si riscopre terra amara. Una città che brucia, indossa gli abiti della violenza. Si sfigura. Si arrende a se stessa, a quelle becere mani che ormai da troppo tempo addosso a quella ‘bomboniera’ stanno versando la vernice del degrado sociale. Della prepotenza. Una tinta difficile da ripulire. C’è una città inquieta oggi, che galleggia fra l’omertà e la violenza. I furti, gli incidenti, le risse. E non sono gli anni di piombo, gli anni ’80 spietati e crudeli, infarciti di gambizzazioni, attentati, faide e omicidi consumati nel cuore del paese a mezzogiorno. 
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Fra la popolazione del comprensorio delle Serre si stanno registrando numerosi casi di malattie neoplastiche. Da diversi anni, infatti, pare sia visibilmente incrementato il numero di soggetti affetti da tumore, ed il fenomeno sembra assumere una particolare incidenza in rapporto al numero limitato di residenti. Il dato, seppur ancora indefinito, desta particolare preoccupazione tra gli abitanti, già pesantemente vessati dai ben noti problemi connessi all’inquinamento dell’acqua “potabile”, oltre che da svariate vicende, vecchie e nuove, che stanno interessando anche la qualità dell’aria. Pertanto si è arrivati, nei nostri paesi, a vivere in una situazione di timore per la salute. Ed è proprio nei più giovani, infatti, che negli ultimi anni si sono verificati delle preoccupanti forme di neoplasie come tumori cerebrali, linfomi e leucemie. 
Ma l’incidenza di tumori nel comprensorio delle Serre è davvero così preoccupante come sembra?
La cosa che più disorienta è che allo stato attuale non è possibile avere una risposta certa, perché nelle Serre, così come in tutta la regione, la diffusione delle patologie neoplastiche non è quantificabile. La Calabria, infatti, è una delle poche regioni in tutta Italia (assieme ad Abruzzo, Molise, Puglia e Basilicata) a non avere un registro Tumori, che rappresenta l’unico strumento valido ed attendibile per la raccolta di informazioni sui casi di insorgenza, variazioni territoriali e temporali delle varie malattie neoplastiche in un determinato territorio.
Il Comitato Civico Pro - Serre, da sempre sensibile ai problemi sociali ha deciso, pertanto, di  farsi parte attiva presentando al Cera (Centro Epidemiologico Regionale Ambientale dell’ARPACAL) un’istanza di indagine epidemiologica nel comprensorio delle Serre, con lo scopo di fare luce su questa delicata questione.
E così ieri pomeriggio a Serra San Bruno, si è tenuto il primo incontro, nel corso del quale il Comitato ha richiesto proprio ai referenti del Cera di avviare una raccolta di informazioni, al fine di poter dare una risposta certa, supportata da dati reali ed il più completi possibile ed avere così indicazioni sullo stato di salute della nostra comunità, convinti che solo un’adeguata analisi su base statistica, sia in grado di fugare ogni dubbio nella popolazione residente.
Nel corso dell’incontro, è stato illustrato dai componenti del Centro Epidemiologico Regionale, il modus operandi dello studio epidemiologico che riguarderà, così come richiesto dal Comitato, diversi territori. La prima indagine sarà avviata proprio nel Comune di Serra San Bruno, via via saranno acquisiti i dati dei comuni limitrofi.
Il Dott. Michelangelo Iannone, dirigente del suddetto Centro, ha spiegato ai convenuti alla riunione come fondamentale, ai fini della buona riuscita dello studio, sia la collaborazione dei sindaci oltre che dei medici di base, detentori dei dati in questione, chiarendo che tutta l’indagine sarà condotta in forma anonima, nel massimo rispetto della privacy. Il Comitato ha infine ribadito la propria disponibilità, garantendo la massima collaborazione per le attività che si renderanno necessarie. 
Attraverso tale analisi si vuole, quindi, lanciare un monito importante per uscire finalmente da questa condizione di omertà, per iniziare a rendere edotta la popolazione di quello che è lo stato reale delle cose. Semplicemente perché i cittadini di questo territorio, al pari dei cittadini di tutto il resto d’Italia, hanno il diritto di avere riferimenti ed informazioni precise, che scaturiscono da indagini adeguate a scoprire se esista un effettivo aumento delle malattie neoplastiche e delle mortalità ad esse connesse, individuando eventualmente le cause ed intervenendo, ove possibile,  per ridurre i fattori di rischio.
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mini taglio_alberiUn uomo, C.D., 28 anni, di Sorianello, dopo essere stato fermato in località ‘Passo Cavallo’ (Gerocarne) alla guida di un trattore carico di legna, dal personale Forestale di Serra San Bruno e Soriano Calabro, è stato denunciato a piede libero con l’accusa di danneggiamento, taglio e furto di alcune piante di faggio (circa 20 quintali) all’interno del Parco Naturale Regionale delle Serre.

C.D. durante l’interrogatorio ha prima dichiarato che il legname era stato regolarmente acquistato da una terza persona residente in una località limitrofa, poi ha confessato rivelando di averlo ricavato da piante che si trovavano in una zona protetta, ubicata nel territorio del Parco.
In seguito gli agenti hanno invitato l’uomo a condurli direttamente sul punto esatto in cui aveva abbattuto e trafugato le piante di faggio. Il legname rinvenuto, la motosega impiegata per il taglio ed il trattore utilizzato per il trasporto, sono stati sottoposti a sequestro penale.
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mini detommaso

SERRA SAN BRUNO - È stato prima agente. Poi, con il passare degli anni, ha oltrepassato i gradi previsti e, dopo essersi laureto in Giurisprudenza presso l' Università ''Magna Graecia" di Catanzaro, ha superato il concorso di commissario effettuando successivamente il corso a Roma. Catanzarese doc, nel proprio curriculum vanta anche qualche esperienza nella polizia stradale. Stiamo parlando del dirigente Antonio De Tommaso - insediatosi l' 11 gennaio scorso presso il locale Commisariato di Polizia - che, dunque, succede a Domenico Avallone. Nei giorni scorsi, il neo commissario ha organizzato un incontro con la stampa, durante il quale ha sottolineato sia gli obiettivi che intende perseguire, cercando di «assicurare ad ogni modo la sicurezza pubblica», evidenziando però che «ancora c'è tanto lavoro da fare», soprattutto per contrastare i reati di «microcriminalità», che negli ultimi mesi sembrano aver preso il sopravvento. De Tommaso, inoltre, ha precisato di «voler instaurare uno stretto rapporto» sia con il capitano della locale Compagnia dei Carabinieri Stefano Esposito Vangone, al fine di «raggiungere gli obiettivi prefissati», ma anche con i propri elementi, cosa che ha già fatto il giorno del suo insediamento. Una sfida sicuramente non facile, considerato che il Vibonese - ma la zona delle Serre in particolare - è caratterizzata, specie negli ultimi tempi, da un elevato tasso di criminalità. Basti pensare ai reati che vanno dal furto, agli atti incendiari passando per lo spaccio di sostanze stupefacenti. Una strada tortuosa dunque, che richiede l'impegno e la collaborazione di tutti, sia delle forze dell'ordine ma, soprattutto, dei cittadini molto spesso indifferenti di fronte a fatti che colpiscono la comunità. De Tommaso, inoltre, nel concludere, ha precisato che il proprio impegno si concentrerà «sull'intera zona» che rientra nella propria giurisdizione, attraverso l'impiego delle volanti. 
 
 

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mini egizianiSERRA SAN BRUNO – Stavolta non si tratta della solita figuraccia a cui ci hanno ormai abituato gli amministratori serresi. No, è molto peggio. I 50 studenti egiziani venuti a Serra con il progetto Pitagora Mundus potrebbero essere costretti, a fine febbraio, a tornarsene a casa, perché il Comune non ha rispettato gli impegni che aveva assunto, soprattutto di carattere finanziario, per garantire a questi ragazzi un soggiorno di studio adeguato e dignitoso. Una situazione paradossale

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mini Elezioni-2013-Nel cuore della campagna elettorale, come previsto, iniziano le amene gite fuori porta per i leader dei partiti in corsa per le poltrone parlamentari. Ed anche la terra di Calabria avrà quindi, seppur per poche ore, l’onore di vedersi calcata dalle suole dei big nazionali. Una terra di periferia che come per magia, nei giorni caldi del pre elezioni, si trasforma da sempre in un porto franco buono per le visite di rito degli esponenti di spicco delle maggiori compagini politiche.

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mini trasversaleA più di 50 anni dal varo ufficiale della prima progettazione, ora, finalmente, sembra che si stiano ricongiungendo tutti i tasselli utili al completamento di una strada a scorrimento veloce divenuta, nell’immaginario di gran parte dei vibonesi e non solo, più che un’infrastruttura, un miraggio inconsistente. L’Anas ha ufficialmente pubblicato l’esito della gara d’appalto per due interventi sulla 182 - Trasversale delle Serre. “L'aggiudicazione di questa gara – ha commentato Pietro Ciucci, Amministratore Unico di Anas – imprimerà un’importante accelerazione nella conclusione dell’opera. La gara prevede la progettazione e l'esecuzione di due tratti non contigui. Il primo (5,3 km) si sviluppa dal nuovo svincolo autostradale - posto a 2 km dall’uscita autostradale di Serre - al viadotto Scornari, mentre il secondo si estende fra la località Cimbello ed il bivio Montecucco (1,1 km) e prevede la realizzazione dei viadotti Cimbello e Migliati, lunghi rispettivamente 230 e 175 metri. I lavori interesseranno le competenze territoriali dei comuni di Soriano, Pizzoni, Sant'Onofrio, Vazzano, Vallelonga e Simbario, tutti in provincia di Vibo Valentia. La gara, aggiudicata dall’impresa Cavalleri Ottavio SpA di Dalmine (Bergamo), è stata effettuata in base all’offerta economicamente più vantaggiosa ponderando, oltre al prezzo, anche la riduzione della durata dei lavori nonché il pregio tecnico, le caratteristiche ambientali e il contenimento dei costi di manutenzione e dei consumi energetici dell’opera ultimata. L’appalto comporta un investimento complessivo di circa 31 milioni di euro, di cui 300 mila relativi alla progettazione esecutiva. 

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mini andreacchi-stillitani
Riceviamo e pubblichiamo
 
 
La politica negli ultimi tempi è cambiata molto. Abbiamo assistito all'uscita di scena di Berlusconi nei panni di presidente del consiglio per dare spazio al cosiddetto governo tecnico che aveva il compito di risanare i conti e di “migliorare” l'immagine dell'Italia, cosa che a quanto pare è avvenuta... Il problema sta nel come! Il presidente del consiglio Mario Monti soprannominato “Super Mario” dai mass media (appellativo che tenta di dare leggerezza e forza allo stesso tempo a un personaggio che in fin dei conti è figlio delle banche e dei poteri forti) ha imposto agli Italiani tasse e tagli in nome dei mercati e dell'Europa. Lo ha fatto ed è stato forte con i deboli e debole con i forti, non c'è stata equità, i commercianti (categoria alla quale appartengo) sono diventati a suo dire gli evasori per eccellenza, si sono toccate in maniera diretta e indiretta le pensioni e gli stipendi, per chi ha la fortuna di prenderlo, poiché anche il mercato del lavoro è crollato, abbiamo assisto a dichiarazioni che additavano i giovani disoccupati come “schizzinosi” o meglio “choosy” per citare il ministro Elsa Fornero, che però non ha problemi a trovare lavoro ai propri figli. Oggi il mio partito ha deciso di legittimare col voto il professore, cosa che non mi trova assolutamente d'accordo, poiché mi sono candidato alle scorse elezioni ho avuto l'opportunità di entrare nelle case e di parlare con la gente, i problemi del popolo non sono i mercati finanziari, i pensieri della maggior parte delle famiglie sono le bollette del gas, dell'energia elettrica, della benzina, del bollo, dell'IMU, delle tasse e infine, ma primo per importanza, di fare la spesa per mangiare.
Fra i valori che dovrebbero identificare l'UDC in primis è spesso menzionata la famiglia, quella di Monti non mi sembra una scelta dettata dai valori che professa questo partito, poiché le famiglie sono state vessate da costui. Se i valori dell'UDC sono mutati i miei non lo sono, e visto che di questi tempi si fa largo uso della parola coerenza, io per coerenza con i miei valori mi dissocio dal partito. Non intendo certo fare una campagna elettorale per Monti. Negli anni ho affrontato insieme a tanta gente delle battaglie che toccano più da vicino il territorio, Serra San Bruno è afflitta oltre che dalle tasse, che la nostra amministrazione non ci risparmia, da problemi sociali che toccano più da vicino la popolazione, come il depauperamento del nostro presidio ospedaliero e l'ormai acclarato problema dell'acqua, problematiche che normalmente affliggono paesi africani meno sviluppati. Battaglie che io ho portato avanti insieme ad altri, per il bene della nostra cittadina e per le quali non ho mai avuto il supporto del partito, l'appoggio indiscusso a Scopelliti nelle scelte in materia di sanità devo confessare che mi ha sempre irritato, penso che un partito debba fare il bene del territorio e non viceversa. Finora ho accettato certe scelte che lo scudo crociato dettava nella speranza di un miglioramento, il quale non è arrivato neanche con l'ingresso di un consigliere provinciale con qualche elemento a seguito, pensavo che un partito “più forte” potesse essere portavoce più efficace per le istanze di questo territorio. Una delusione.
Negli ultimi tempi l'UDC di Serra San Bruno si è trasformato, eravamo in pochi ma buoni e soprattutto leali, le scelte si facevano insieme in maniera collegiale, c'era un progetto politico, si condividevano delle battaglie, si ascoltava la base, eravamo persone venute dal popolo che si battevano per il popolo, oggi invece vedo nei nuovi arrivi solo opportunismo e interesse personale, non si cerca più il modo per portare giovamento al territorio, sfruttando ad esempio il fatto di essere maggioranza alla regione, piuttosto vedo un paio di personaggi che vedono l'approssimarsi della campagna elettorale come una buona occasione per “la cura del proprio orticello”. Persone che se ne infischiano del fatto che la gente fatica ad arrivare a fine mese, ma si sa che, citando un vecchio proverbio serrese, “Lu gurdu non critta mai lu dijunu” (Chi è sazio non ha mai creduto chi è a digiuno). Nel partito ci siamo dovuti prendere coloro i quali sono stati “scaricati” da altri perché scomodi e deleteri, mi sono battuto invano fin dall'inizio perché ciò non avvenisse, ma si sa, il pesce puzza dalla testa.
Ormai sembra di stare su un autobus di linea dove a ogni fermata c'è gente che sale e che scende all'occorrenza.
Un altro problema sconcertante è IL SILENZIO: è strano che un partito che ha preso in carico cinque consiglieri provinciali che fino a poco tempo fa erano in maggioranza, eviti accuratamente di prendere posizione sui recenti avvisi di garanzia emanati nei loro confronti, mi riferisco alle recenti indagini sui fondi antiracket. Naturalmente l'ultima parola spetta sempre alla magistratura, nella quale ho piena fiducia, ma il partito avrebbe dovuto quanto meno sospendere i suddetti ex consiglieri provinciali fino a conclusione delle indagini.
Io faccio politica perché voglio migliorare la società in cui vivo, perché i miei futuri figli possano un giorno ringraziarmi per il contributo che ho dato affinché la loro generazione possa godere di un mondo non perfetto ma migliore.
Nell'UDC lascio amici, con i quali ho condiviso momenti belli e brutti, vittorie e sconfitte, sono certo che un giorno capiranno la mia scelta e la condivideranno, il sentimento di amicizia va al di la della politica, sempre.
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mini rosi_lieduDopo le recenti polemiche che hanno ridestato, nell’operato di un’Amministrazione sempre più dormiente, la questione “acqua sporca”, il Sindaco di Serra San Bruno, Bruno Rosi, sembra essersi finalmente convinto a intraprendere delle azioni legali a tutela della salute dei cittadini. Peccato che proprio ieri lo stesso Rosi, assieme all’ex Sindaco Raffaele Lo Iacono, sia finito tra i 20 indagati dei NAS di Catanzaro nel secondo filone di inchiesta della vicenda Alaco. Le accuse riguardano la mancata disposizione dei controlli previsti dalla legge nel periodo 2009-2012.

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