Il Vizzarro.it - quotidiano online
Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
Giovanni Battista Tassone, 57 anni, pregiudicato, residente a Soriano Calabro (VV);
Giovanni Corrado, pregiudicato, 38 anni, domiciliato a Chiaravalle C.le (CZ);
Adriano Fiorenza, pregiudicato, 38 anni, di S. Caterina dello Ionio (CZ);
Giacomo Nisticò, pregiudicato, 45 anni, residente a Badolato (CZ);
Lorenzo Monteleone, 41 anni, pregiudicato, residente a Catanzaro Lido (CZ);
Ottavio Mantello, 57 anni, pregiudicato, di Cardinale (CZ);
Saverio Sacchinelli, pregiudicato, residente a Pizzoni (VV);
Simone Sacchinelli, residente a Pizzoni (VV);
Francesco Rafele, 44 anni, residente a Pizzo Calabro (VV);
Giuseppe Sessa, 40 anni, domiciliato a Francica (VV).
I 10 avrebbero contribuito a procacciare clienti interessati all’acquisto delle autovetture, svolto il ruolo di intermediari nelle trattative di cessione e ricezione dei veicoli, nonché, nella produzione di certificazioni contraffatti afferenti alle stesse auto. Secondo la Dott.ssa Gabriella Lupoli, G.I.P. del Tribunale di Vibo Valentia, ed il Dott. Santi Cutroneo, Sostituto Procuratore della Repubblica di Vibo Valentia, gli indagati avrebbero clonato il numero di targa, telaio, certificato di proprietà, carta di circolazione ed altri dati identificativi di auto di proprietà di soggetti terzi, totalmente ignari dei fatti, che venivano utilizzati per ripulire le auto rubate, che risultando quindi realmente esistenti e circolanti, potevano di conseguenza aggirare eventuali controlli delle forze di sicurezza, rendendo così le auto immacolate tanto da non farle risultare rubate.
La "clonazione" delle auto di lusso è un fenomeno in preoccupante diffusione sul territorio calabrese, in particolar modo nelle zone a cavallo fra la provincia vibonese e Catanzaro, in cui spesso sono stati proprio gli stessi ignari acquirenti di vetture di provenienza illecita, a scoprire la truffa e a denunciare i fatti alle autorità competenti. L’inganno in diversi casi si sarebbe palesato per tale solo al momento del pagamento del bollo auto che risultava, stranamente già pagato.
Fra i fermati spicca quindi il nome di Giovanni Battista Tassone di Soriano Calabro, già noto agli ambienti giudiziari per essere stato arrestato nell’ambito dell’operazione “Business Cars” nel novembre 2011, quando, dopo le denunce di un imprenditore serrese finito sotto strozzo, venne accusato di appartenere ad un associazione criminale dedita a truffa, usura, estorsione e riciclaggio. Allo stesso Tassone, in seguito all’arresto, la Guardia di Finanza di Vibo Valentia, sequestrò beni ed immobili per un valore di oltre 4milioni di euro, fra cui autovetture e denaro contante per oltre 400mila euro di cui non si era riuscito a provare la legittima provenienza.
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