mini dagostinoE' ormai imminente il dissesto finanziario per il Comune di Vibo Valentia. Il Tar ha infatti rigettato il ricorso che l'amministrazione D'Agostino aveva presentato contro il provvedimento con cui la Prefettura di Vibo, il 22 aprile scorso - su segnalazione della Corte dei conti - aveva diffidato l'ente a dichiarare il dissesto entro e non oltre 20 giorni. La giunta di centrodestra, fresca di un nuovo rimpasto, il 18 maggio scorso, era inizialmente riuscita ad ottenere la sospensiva della diffida. Risultato che aveva diffuso un leggero entusiasmo tra le fila dell'esecutivo, tanto che si era proprio in quei giorni ricucito lo strappo tra il corposo gruppo di consiglieri di maggioranza fedeli all'ex senatore Franco Bevilacqua (tra cui anche lo stesso Sindaco D'Agostino) passati a febbraio in Fratelli d'Italia e quelli rimasti invece in forza al Pdl. 

Pubblicato in POLITICA

 

mini beppe-grillo-imagerealityParla di tradimento Beppe Grillo. Lo fa con i soliti modi, alzando i toni. Sbraitando presunte verità in faccia a chiunque si permetta di obiettare il suo cyber-vangelo quotidiano. Lo fa trascinando nel buio della voragine mediatica un Movimento varato certo da lui, ma che non avrebbe dovuto essere esclusivamente suo. Un Movimento formato da milioni di cittadini che forse avevano realmente in idea la concretizzazione di un processo di profondo cambiamento. Di discontinuità rispetto alla “politica del passato”. Solo qualche mese fa – a fine febbraio – le urne delle politiche 2013 avevano sentenziato un cospicuo ed inatteso 25,5% a favore dei 5stelle.

Pubblicato in LO STORTO

mini fotoRiceviamo e pubblichiamo:

“L’acqua è un bene prezioso, una vita senz’acqua è come un deserto”. Il concetto è travolgente nella sua semplicità. E’ una frase che accompagna uno fra molti bellissimi disegni di bambini di 6-8 anni che ritroviamo esposto in una galleria d’arte molto particolare. E’ quella a cui hanno dato vita 16 artisti chiamati ad esprimere con la loro creatività e la loro arte il concetto di acqua come fonte di vita irrinunciabile, come diritto inalienabile di ciascuno, come bene comune da tutelare e da difendere e per cui è necessario lottare. 

L’evento è inserito nel programma dei festeggiamenti che, a Lamezia come in tutte le principali città di Italia, ricordano il secondo anniversario della straordinaria vittoria referendaria con la quale 26 milioni di italiani scelsero per l'acqua pubblica e la difesa dei servizi pubblici locali e che ha rappresentato il momento conclusivo del percorso verso la ripubblicizzazione del servizio idrico avviato dal Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua.

L’evento è organizzato dal Comitato Lamentino Acqua Pubblica in prima fila come sempre nella battaglia locale per i beni comuni, come testimoniato dal banchetto, posizionato all’ingresso del parco, per la raccolta firme della proposta di legge regionale presentata dal Comitato Bruno Arcuri, che ad un mese esatto dalla fine della campagna ha già superato le 8000 firme e si avvia a chiudere la raccolta tentando di raddoppiare il numero di firme necessarie previste per legge.

Anche il contesto scelto dagli organizzatori è molto particolare e pieno di significati, se vogliamo, simbolici. Siamo in un quartiere popolare nel cuore della Nicastro vecchia. Un cocciuto prato verde circondato da case, alcune molto belle e antiche, sta nuovamente riempiendo gli spazi fino a qualche mese fa invasi dalla spazzatura e dalle erbacce. E’ uno spazio occupato e autogestito che il un Collettivo LSOA Ex Palestra (dal nome con cui gli abitanti ormai decenni fa hanno battezzato il parco) ha restituito alla comunità. Proprio come l’acqua il parco, che l’incuria e spesso il disinteresse e la miopia di chi amministra, avevano fatto diventare un non-luogo, adesso è tornato ad essere un bene di tutti.

Comitato Lametino Acqua Pubblica

 

 

 

Pubblicato in POLITICA
mini brognaturo_municipioRiceviamo e pubblichiamo
 
Ci rivolgiamo a Lei partendo dal presupposto che come recita l’articolo 97 del decreto legislativo n.267/2000 (Testo Unico sugli enti locali) la figura del segretario comunale è quella di Garante della legalità e correttezza amministrativa. La giurisprudenza ha, inoltre, sostenuto che anche dopo la riforma dello status del segretario comunale e dopo l’eliminazione del parere preventivo di legittimità, il Segretario Comunale “mantiene la specifica funzione ausiliaria di garante della legalità e correttezza amministrativa dell'azione dell'ente locale” (Corte dei  Conti reg. Lombardia, sez. giurisd. 09/07/2009 n. 473). 
Alla luce di ciò ci domandiamo come Lei sta permettendo tutte queste illegalità diffuse:
 
1. Alloggio edilizia pubblica popolare: concessa in modo urgente, quindi eludendo tutte le regole per l’assegnazione delle case popolari,  per puro caso proprio nei giorni vicini alle elezioni comunali ad una giovane coppia che ha la caratteristica di  avere una buona parentela alle spalle, tramite un’ordinanza di assegnazione provvisoria (6 mesi)  scaduta da ben 7 mesi e a tutt’oggi non vi è traccia di una proroga nè tantomeno di una restituzione dell’alloggio;
 
2. Occupazione di suolo pubblico: dopo aver dapprima segnalato al Sindaco attraverso i modi che il vivere civile impone e quindi con un colloquio dove venivano comunicate le nostre perplessità, che come previsto è rimasto infruttuoso, abbiamo utilizzato tutte le strade a nostra disposizione per denunciare, a parere nostro, un illecito ed una netta discriminazione che era sotto gli occhi di tutta la cittadinanza. il Sindaco, messo alle “strette” con svariati atti relativi a questo oggetto, nella sua qualità di responsabile di area tecnica-manutentiva ha emesso due ordinanze nel marzo 2013. Una di concessione in sanatoria di abuso edilizio nella quale viene irrogata una sanzione all’esercente dell’ attività commerciale, che ha costruito abusivamente nell’Agosto del 2006 una tettoia in legno a servizio della propria attività. E l’altra che prevede la concessione per l’occupazione dell’area pubblica su citata, a titolo temporaneo e per la durata di un anno, con decorrenza 01/01/2013 con un canone di € 100 come previsto dal Regolamento Comunale riguardante l’occupazione di spazi ed aree pubbliche adottato con deliberazione consigliare n. 13 del 15/10/2012 dalla quale l’attuale opposizione si è dissociata esprimendo voto contrario all’approvazione con motivazioni esposte in Consiglio. Ora ci viene da chiedere: come mai non c’è stata un’ordinanza con la quale veniva irrogato il canone dovuto dall’Agosto 2006 (come dichiarato dall’esercente) al 31/12/2012? Come mai non è stato applicato per gli anni pregressi il Regolamento Comunale sull’occupazione di spazi ed aree pubbliche vigente pro-tempore? Sei anni sono andati a finire nel “dimenticatoio”? Sono passati quasi 3 mesi dalle ordinanze, ma nulla è stato detto in merito agli anni sopraindicati, chissà se Lei ci darà una risposta. Come mai non è stata riscontrata un’ appropriazione indebita dei birilli che sono stati utilizzati dall’esercente per delimitare il perimetro dell’occupazione del suolo pubblico? A che titolo sono detenuti da quest’ultimo? Come è stata trasferita la proprietà al privato? Nemmeno a questo quesito abbiamo mai avuto una risposta concreta;
 
3. Ampliamento cimiteriale: che fine hanno fatto i lavori di ampliamento del cimitero che sono stati resi immediatamente eseguibili nel Consiglio Comunale  del 25.02.2013 come mai tutto questo ritardo nell’inizio lavori? Sarebbe il caso di non far passare altro tempo visto ciò che accade ogni qualvolta che si verifica un decesso. Per non parlare delle condizioni vergognose (per essere buoni) in cui si trova l’Ossario. Una gestione poco adeguata al valore che il luogo Cimiteriale riveste nella Pubblica Comunità.
 
 
4. Lavoratori ex LSU- LPU.
Facendoci portavoce di numerose lamentele di vari cittadini chiediamo: a quale titolo e con quale criterio si è stabilito che due dipendenti di categoria A (rispettivamente moglie e cugina del consigliere) stazionano in modo permanente negli uffici comunali? E’ risaputo che una trova collocazione nell’ufficio protocollo (nipote del responsabile del procedimento) e l’altra si alterna con la complicità dei dipendenti comunali negli uffici demografico e di ragioneria.
In che termini viene tutelata la privacy?
 
5. Uso prettamente privato e parentelare da parte del sindaco e della maggioranza della sede comunale a favore di professionisti, parenti del sindaco e dei consiglieri di maggioranza.
Dov’è l’agire delle sue competenze quale garante della legalità e correttezza amministrativa? Forse è troppo occupata nel balletto che la porta a girare per i 5 comuni dove presta servizio come segretario comunale?
 
Gruppo Rinnovamento & Crescita
Pubblicato in POLITICA
mini scalacoeli
Riceviamo e pubblichiamo
 
 
Il caso della discarica di Scala Coeli inizia finalmente ad avere una risonanza parlamentare; dopo l'interrogazione presentata nei giorni scorsi dal deputato del Movimento Cinque Stelle on. Massimo De Rosa, Vice-Presidente della Commissione Ambiente della Camera dei Deputati, in cui si faceva riferimento al gravissimo rischio ambientale che si stava perpetrando a Scala Coeli, anche oggi, 15 Giugno 2013, hanno fatto visita al sito gli onorevoli Franco Laratta (dirigenza nazionale PD) e Nicodemo Oliverio (Capogruppo in Commissione Agricoltura). Il loro senso di appartenenza al territorio li ha spinti di persona a verificare lo stato dei fatti; l'On Oliverio è stato chiaro fin da subito, puntando il dito sul ...fatto che località Pipino sia un'area a marchio DOP e BIO. Proprio in merito presenterà nei prossimi giorni un'ulteriore interrogazione parlamentare; è inconcepibile tenere conferenze sull'agricoltura e parlare di etichette, marchi, con la presenza di una discarica di rifiuti speciali non pericolosi in un'area che vive e si regge di agricoltura di qualità certificata e garantita. La presenza del dop rappresenta infatti una delle prescrizioni fondamentali per quanto concerne l'autorizzazione integrata ambientale (AIA). Dal canto suo l'On Laratta, in visita per la seconda volta all'impianto, ha confermato che questo scempio è il sintomo di una gestione fallimentare dei rifiuti in Calabria. Chiunque veda questa discarica come un possibile spiraglio nella risoluzione dell'emergenza rifiuti si trova in totale difetto.
 
Movimento Le Lampare BJC
Pubblicato in POLITICA

 

mini camposportivoSERRA SAN BRUNO- Ad essere colpito stavolta da atti di vandalismo è stato il campo di calcio “la Quercia”. Infatti non appena finita la stagione calcistica, con la risalita in seconda categoria di una delle due squadre locali e la permanenza nella prima categoria dell'altra, alcuni vandali si sono da subito messi in azione rompendo la catena che chiudeva un ingresso secondario, facendo così irruzione nel campo e negli spogliatoi, dove si sono dedicati allo sfondamento di porte, rompimento di vetri, sradicamento di piastrelle,  ribaltamento di panchine e  scaffali, insomma un vero e proprio raid vandalico che ha colpito tutto quanto si sono trovati difronte.  Fatto aggravato ancora di più se si pensa  che per tutta la stagione calcistica non solo non si sono verificati mai tali atti, ma l'impianto era gestito in maniera impeccabile dalle società. Non è la prima volta comunque che si registrano questi riprovevoli accadimenti nella cittadina della certosa, infatti ad essere oggetto di forme di vandalismo sono stati dapprima la piscina comunale, poi la palestra interscolastica(più volte), l'anfiteatro e l'ex ristorante kursaal (di proprietà della Regione Calabria). Un grave atto questo che va a colpire ancora una volta chi vuole mediante attività sportiva svolgere anche attività sociale e pone seri dubbi sulla cultura della legalità e del rispetto della cosa pubblica, che devono essere presenti in una comunità come quella serrese, ma che purtroppo per varie cause sono in alcuni casi assenti.

 

(articolo pubblicato su Calabria Ora)

Pubblicato in ATTUALITÀ

mini 0La metropoli di vecchia concezione, simbolo della rivoluzione industriale, il luogo della produzione e del commercio, densamente abitata, diventa sempre più il simbolo del fallimento della concezione di modernità. Oggi questo concetto ha cambiato significato: prima era la cementificazione del territorio con i suoi grandi insediamenti, adesso ha significato e funzioni diverse, che si trovano nella qualità della vita che la città può offrire attraverso i suoi servizi e il connubio tra città e campagna sempre più ricercato, attraverso i parchi urbani, gli spazi verdi di quartiere, parchi fluviali, orti urbani etc.

I parchi urbani sono delle aree verdi presenti all'interno del tessuto urbano. Svolgono diverse funzioni, sono progettati utilizzando specie autoctone, facendo un notevole impiego del prato e di alcune specie arbustive ed arboree. Il verde dei parchi, se razionalmente pianificato, può assumere anche un ruolo di sostituzione del sistema agricolo e forestale, diventando un elemento di mitigazione del clima urbano: può consentire l'insediamento e la migrazione della fauna. Assume un ruolo di fondamentale importanza per il giusto equilibrio tra costruito e natura, garantendo la presenza di veri e propri "polmoni" verdi all'interno del tessuto urbano. Nella pianificazione del territorio bisogna dare grande importanza anche alle aree verdi, si tratta di piccoli spazi inseriti nel tessuto urbano che servono i singoli quartieri come luoghi d'incontro, e rappresentano una risorsa fondamentale per la sostenibilità e la qualità della vita in città. Oltre alle note funzioni estetiche e ricreative, possono avere anche funzioni didattiche, contribuiscono a mitigare l’inquinamento delle varie matrici ambientali, migliorano il microclima delle città, mantengono la biodiversità, contribuiscono al benessere dei cittadini e alla qualità estetica dei paesaggi urbani.

Il verde urbano, non può essere considerato come semplice elemento decorativo, in quanto può contribuire a garantire all'interno delle città un'elevata qualità abitativa con diverse funzioni: ecologico-ambientale, protettiva, sociale e ricreativa, culturale e didattica, estetico-architettonica.

E’ però necessaria una valutazione attenta di alcune delle sue caratteristiche al fine di migliorare la sua funzione e di favorire le modalità della sua gestione, oltre che per consentire una razionale pianificazione degli interventi di estensione delle aree verdi. Per questo sarebbe auspicabile che nel maggior numero possibile di Comuni (e non solo in quelli di maggiori dimensioni) al piano urbanistico comunale fosse affiancato funzionalmente anche il piano del verde urbano, un documento progettuale oggi poco utilizzato, la cui assenza produce un rilevante spreco di denaro pubblico e rende di fatto meno fruibile il verde per i cittadini. Oggi di fronte agli attuali squilibri ambientali della città contemporanea sta prendendo corpo l' idea di una "green city", ovvero di una rinaturalizzazione della città attraverso l'integrazione del verde con l'ambiente costruito: orti urbani, aree boschive, habitat per la fauna, specchi d' acqua o zone umide.

Il verde urbano deve essere progettato. Non solo, deve essere progettato in maniera responsabile, perché deve rimanere tale per anni, deve richiedere la minor manutenzione possibile, portare molti benefici al cittadino, deve poter essere vissuto dal cittadino, deve contribuire a migliorare il microclima, l’aria, la vivibilità della città. Particolare attenzione va data ai materiali e le tecniche che si utilizzano per la realizzazione della pavimentazione, ai colori utilizzati nell'area giochi destinata ai bambini, alle sedute, ai contenitori per la raccolta differenziata. Il benessere dei cittadini può essere perseguito non solo attraverso l’erogazione attiva di servizi sempre più efficaci, ma anche attraverso la realizzazione di aree verdi, di nature e tipologie differenti che consentano alle persone di rigenerarsi e di vivere il proprio tempo in maniera indipendente e serena. Non è solo parchi e aiuole, ma anche orti sociali, itinerari naturalistici, percorsi lungo il fiume, alberi isolati, boschi urbani.

Il verde è parte integrante della progettazione sia del singolo manufatto che di quella del territorio a grande scala, ci permette di trovare il giusto equilibrio tra passato e futuro, tra costruito e spazio vuoto, tra i cattivi odori dello smog e quelli piacevoli delle essenze vegetali, garantendoci il giusto equilibrio tra città e natura.

Arch. Raimondo De Raffele

11  21 

31

 mini 4 mini 57 mini 6

Pubblicato in LO STORTO
mini scalacoeli
Riceviamo e pubblichiamo
 
 
Crediamo sia giunto il momento di dare a chi ricopre incarichi dirigenziali all'interno della Regione Calabria, più volte chiamato in causa nella vicenda di Scala Coeli, la possibilità di fornire delle risposte e di rendicontare ai cittadini per il proprio operato, dal momento che la classe politica regionale sembra scaricare sugli uffici ogni responsabilità e che le scelte effettuate hanno conseguenze tanto importanti sull'economia e sulla salute dei territori.  Abbiamo più volte sottolineato pubblicamente quelle che sembrano stranezze nell'iter autorizzativo della discarica di Scala Coeli. 
Le ribadiamo brevemente chiedendo delle risposte ai responsabili di questo procedimento, a partire dall'Ing. Bruno Gualtieri,  dirigente del Dipartimento Politiche per l'Ambiente della Regione Calabria, ovvero il dipartimento che rilascia tutte le autorizzazioni per discariche ed impianti, e chiamando in causa anche l'arch. Orsola Reillo, che ha firmato varie note autorizzative relative alla discarica, nonchè l'ing. Antonio Augruso, attuale responsabile del Piano Regionale dei Rifiuti. 
Ci piacerebbe sapere perché il dipartimento continua ad ignorare le coltivazioni biologiche nell’area intorno la discarica e sembra voler cancellare con un tratto di penna le coltivazioni DOP che sono indiscutibilmente presenti nella zona.
Ci piacerebbe sapere perché, di concerto con l'Arpacal, si permette che una discarica venga progettata in maniera diversa dal progetto, cambiando particelle, bacino idrografico, pendenza, fino al punto di non potere verificare che il volume reale della discarica sia effettivamente quello autorizzato, come confermato dai documenti dello stesso dipartimento, senza alcun intervento se non di parziale sanatoria.
Ci piacerebbe sapere perché, di concerto con altri dipartimenti regionali, una volta appreso (anche grazie alla denuncia dei comitati) che la discarica insiste su un'area priva delle corrette autorizzazioni idrogeologiche, in una zona ad alto rischio, si procede in sanatoria, per quanto a nostra conoscenza, senza alcuna verifica ulteriore e necessaria, il che significa cancellare con un tratto di penna il rischio idrogeologico.
Ci piacerebbe sapere perché si è ritenuto regolare l'utilizzo dei torrenti che passano intorno e attraverso la discarica, seppure il necessario iter di sdemanializzazione è stato avviato colpevolmente in ritardo ed era, al momento del parere positivo, ancora in itinere.
Ci piacerebbe sapere perchè, insieme ad altri enti, si continua a glissare sul problema della strada di accesso, che secondo prescrizioni AIA deve essere percorribile in sicurezza in tutti i periodi dell'anno senza se e senza ma, e che non è affatto  percorribile, come accertato dalle stesse istituzioni locali e da qualsiasi essere dotato di intelletto transitato da quelle parti, e su cui non sono stati autorizzati lavori da parte degli enti competenti. 
Ci piacerebbe sapere perché autorevoli organi regionali continuano ad ignorare che quello è un luogo di interesse rilevante da un punto di vista economico, ma anche naturalistico e archeologico, esattamente come fu ignorato per le discariche di Bucita, a Rossano, laddove insistevano siti archeologici dell'età del ferro e laddove la Regione ha permesso l'insediamento di due discariche ed un impianto regionale; laddove una delle discariche è sotto sequestro per disastro ambientale; laddove l'impianto è una truffa nei confronti dei calabresi perché, come abbiamo più volte denunciato,  non produce materiale a norma; laddove i cittadini attendono bonifiche urgenti ed improrogabili. Visto che tutto questo è di competenza del vostro autorevole dipartimento, ci aspettiamo delle risposte esaurienti.
 
Rete per la difesa del territorio 'Franco Nisticò'
 
 
***************************************************************
 
 
Su iniziativa del portavoce del M5S, Massimo De Rosa, vicepresidente della Commissione Ambiente della Camera dei Deputati, con il supporto di numerosi parlamentari M5S, è stata depositata una interrogazione in Commissione Ambiente per accertare se le attività dell’impianto di discarica per rifiuti speciali non pericolosi, di proprietà della Ditta Bieco Srl, realizzata nel comune di Scala Coeli (CS), siano conformi alle leggi e tali da mettere al riparo la popolazione ed il territorio, altrimenti esposti ad un gravissimo rischio ambientale.
“Tale discarica - afferma De Rosa – è stata costruita con gravi difformità rispetto a quanto previsto dall’Autorizzazione Integrata Ambientale, difformità documentate da una nota della Provincia di Cosenza – Settore Difesa del suolo e Protezione Civile, dal parere sfavorevole del Dipartimento 6 - Agricoltura Foreste e Forestazione della Regione Calabria e dalla relazione di ispezione A.R.P.A.C.A.L. Il 20 maggio u.s. – prosegue il vicepresidente della Commissione Ambiente – la Ditta Bieco Srl, contravvenendo all’ordinanza n. 05 del 19/05/2013 del sindaco di Scala Coeli, ha avviato le proprie attività, facendo transitare i propri mezzi carichi sull’unica via di accesso alla discarica, costituita dal tratto di strada comunale Capoferro/Cordarella, un sentiero di campagna trasformato in una pista mediante l’esecuzione di lavori abusivi e di conseguenza non collaudati. “Siamo seriamente preoccupati – conclude il deputato – tale condotta rappresenta un serio pericolo per l’incolumità pubblica e privata e per il probabile disastro ambientale che si potrebbe arrecare, considerando che il tutto avviene a soli 4 Km dal mare Jonio. Inoltre la discarica si inserisce con violenza in un contesto agricolo di pregio (DOP Bruzio per l’olio e DOC Cirò per il vino, coltivazioni biologiche) in dispregio alle leggi nazionali e comunitarie (D.Lgs n.36/2003 Capo 2.1 “Ubicazione”), pertanto auspichiamo che vengano realizzati dei controlli approfonditi e presi i provvedimenti necessari alla tutela ambientale, sociale, sanitaria, economica e paesaggistica del territorio”.
 
 
 
Pubblicato in POLITICA
Sabato, 15 Giugno 2013 10:04

A Lamezia 'Arti per l'acqua pubblica'

mini arti_per_lacqua_16.06.2013
Riceviamo e pubblichiamo
 
 
Il Comitato Lametino Acqua Pubblica, a conclusione della raccolta firme per la proposta di legge di iniziativa popolare per la tutela, il governo e la gestione pubblica del ciclo integrato dell’acqua lanciata dal Coord. Calabrese Acqua Pubblica “Bruno Arcuri” lo scorso 14 gennaio, promuove Arti per L’acqua, una giornata di festa, di arte e di musica, il 16 giugno alle ore 18:00 c/o gli spazi del L.S.O.A. Ex Palestra di vico Belvedere II. Sedici artisti italiani e stranieri; Laura Vicario, Niko Citriniti, Maurizio Carnevali, Simona Ponzù Donato, Antonio Cardamone, Concetta Villella, Laura Fazzari, Gennaro Montuoro, Francesca Pulici, Antonello Migliaccio, Giovanni Orlando Muraca, Diego Rutar, Rosella Cerra e Ciccio Svelo, Federica Zizzari in arte Kika-kikosmika, Madeleine O’ Neill, Fabio Butera. Gli artisti sono stati chiamati ad esporre le proprie opere sul tema dell’acqua intesa come elemento e come bene comune, fuori dal mercato. Nell’arco della manifestazione si terrà un laboratorio d’ arte per bambini e tanta live music a cura di NEWCASTROSOUND, VELENO CREW (CZ), MAD FREQUENCY. La giornata si inserisce negli eventi che a livello nazionale e regionale sono organizzati per festeggiare il secondo anniversario della vittoria referendaria con la quale 26 milioni di italiani scelsero per l'acqua pubblica e la difesa dei servizi pubblici locali e che ha rappresentato il momento conclusivo del percorso verso la ripubblicizzazione del servizio idrico avviato dal Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua. Anche in Calabria circa 800 mila cittadini scelsero l'Acqua Bene Comune facendo raggiungere il quorum in una regione dove per circa un ventennio la Sorical ha attuato politiche di colonizzazione territoriale gestendo per il proprio tornaconto le nostre risorse idriche e lasciando ai cittadini circa 400 milioni di euro di debiti. Da allora, nonostante tribunali e Corte Costituzionale continuino a dare ragione ai comitati, nonostante la campagna di “Obbedienza Civile” abbia portato migliaia di cittadini ad autoridursi la bolletta rispettando il voto di due anni fa, la politica nazionale è stata sorda alle richieste dei cittadini. Si sono succeduti tre governi e nessuno di questi ha messo all'ordine del giorno un programma di ripubblicizzazione del servizio idrico come gli italiani hanno chiesto con forza il 12 e il 13 giugno del 2011.
L’evento sarà allora un importante momento di confronto per fare una sintesi ed un resoconto da un lato sulla raccolta firme della proposta di legge regionale che, ad un mese esatto dalla fine della campagna ha già superato le 8000 firme e si avvia a chiudere la raccolta tentando di raddoppiare il numero di firme necessarie previste per legge (5 mila firme), dall’altro a focalizzare l’attenzione sullo stato delle principali vertenze aperte in città tra le quali in primis il mancato processo di ripubblicizzazione della Lamezia Multiservizi S.p.A. e sull’assenza nell’agenda politica della Giunta Speranza del tema della ripubblicizzazione del Sistema Idrico cittadino. Il messaggio che si intende lanciare è che la mobilitazione del Comitato Lametino Acqua Pubblica non si è mai fermata, ma anzi si rilancia con forza la lotta per chiedere la ripubblicizzazione del servizio idrico e la piena attuazione dei referendum, per l'acqua bene comune e per una Lamezia Multiservizi che esca dalle logiche del mercato e diventi un bene collettivo della comunità lametina.
 
SI SCRIVE ACQUA, SI LEGGE DEMOCRAZIA!
Comitato Lametino Acqua pubblica
Pubblicato in CULTURA
mini logo_USB_67df92_03Dopo le promesse, il silenzio. L’imponente manifestazione dell’8 maggio scorso a Catanzaro aveva costretto l’assessore al Lavoro Nazzareno Salerno ed il presidente Giuseppe Scopelliti a rendersi autori di dichiarazioni rassicuranti per il futuro occupazionale degli Lsu ed Lpu calabresi. Annunci esclusivamente verbali che, di fatto, ad oltre un mese di distanza, non sono stati seguiti da alcun provvedimento concreto. In quell’occasione si era garantita la copertura finanziaria per il pagamento degli stipendi solo fino al prossimo 15 luglio, data sempre più vicina oltre la quale si intravede per i 5200 Lsu ed Lpu calabresi un futuro ancora più avverso.
 
L’Unione Sindacale di Base, in una nota diffusa nella mattinata di ieri, ha rinnovato la piena intenzione di lottare senza sosta al fianco dei precari calabresi in servizio presso molti enti locali: “Riteniamo grave il silenzio della Regione Calabria sia rispetto alle nostre richieste di incontro, sia rispetto alla reperibilità dei fondi necessari per la prosecuzione dei progetti fino al 31 dicembre 2013 promessi dal presidente Scopelliti e dall’assessore Salerno”.
 
Le promesse dei due politici regionali erano arrivate propria a culmine della manifestazione promossa dallo stesso Usb l’8 maggio scorso ed a seguito della quale si era tenuto un incontro fra Regione e Governo nazionale sul tema occupazione. Un incontro che in realtà non ha partorito alcuna notizia rassicurante per i precari calabresi, anzi la questione sembra sia stata volutamente affrontata in maniera generica ed astratta in un grosso calderone concernette tutte le problematiche legate al lavoro in Calabria. 
 
L'Usb ha quindi rivolto l’ennesimo sollecito all’assessorato regionale competente in materia “a prendere atto della realtà del precariato calabrese e del suo ruolo essenziale e produttivo in tutti i settori degli enti locali della regione, nonché per far ristabilire la legalità contrattuale e previdenziale vergognosamente violata, da organi di Stato, in quasi due decenni di umiliante utilizzazione in nero”. 
 
Altra grana per i lavoratori è quella della questione normativa scaturita in seguito alla bocciatura della Corte Costituzionale sulla legge regionale che rinvia i termini per la stabilizzazione: “Questa organizzazione sindacale – scrive ancora l'Usb – pretende l’attuazione di un nuovo e serio provvedimento legislativo che permetta di procedere alla definitiva e complessiva stabilizzazione dei soggetti attivi al 31/12/2012, al loro riconoscimento previdenziale pregresso ed inserimento contrattuale e salariale nelle deficitarie piante organiche degli enti utilizzatori”.
 
In conclusione della nota stampa, l’Usb - rivolgendosi a tutti i lavoratori - ha invitato a mantenere alta la guardia e a non farsi abbindolare da promesse che fino ad ora non hanno avuto alcun riscontro concreto, invitando alla mobilitazione nel caso si protraesse ulteriormente il silenzio sulla questione da parte della regione Calabria e del Governo nazionale.
Pubblicato in POLITICA

Il Vizzarro.it - quotidiano online
Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova

Reg. n. 4/2012 Tribunale VV

redazione@ilvizzarro.it

Seguici sui social

Associazione "Il Vizzarro”

via chiesa addolorata, n° 8

89822 - Serra San Bruno

© 2017 Il Vizzarro. All Rights Reserved.Design & Development Bruno Greco (Harry)