Il Vizzarro.it - quotidiano online
Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
Il 7 ottobre del 1993, mons. Cantisani attribuiva alla parrocchia di Brognaturo lo status di Santuario. Praticamente da sempre, i fedeli delle Serre vibonesi, in occasione della novena che introduce i festeggiamenti in onore della Madonna della Consolazione (prima domenica di settembre), si univano giornalmente in pellegrinaggio, dirigendosi a Brognaturo per prendere parte alla messa. Anche se adesso i pellegrini sono diminuiti, ogni anno non mancano i fedeli che seguono l’antica tradizione.
Oggi è il giorno in cui si festeggia la "miracolosa" Madonna della Consolazione, nata da mano acheropita e scoperta nel lontano 1721. Secondo quanto narra la leggenda, durante alcuni lavori di ristrutturazione che si stavano facendo in chiesa, un muratore, per puro caso, scopre sotto l’intonaco di una parete un affresco rappresentante la Madonna col Bambino. In un primo momento cerca di riportare alla luce l’immagine per intero, ma, subito dopo, come scosso dalla scoperta, la ricopre con la malta che stava utilizzando per i lavori all’interno della chiesa. Ma, ogni tentativo da parte sua di ricoprire il miracoloso affresco risulta vano. Allorché il muratore, uscito dalla chiesa, diffonde tra i fedeli della notizia del ritrovamento dell’effige mariana.
Tra le persone accorse per vedere l’affresco, vi era anche uno storpio, il quale, giunto di fronte alla Madonna col Bambino, ebbe come l’istinto di profferire l’invocazione «sii per sempre la nostra consolazione». Dette queste parole, lo storpio guarì miracolosamente, e i fedeli, presenti al prodigio divino, da allora chiamarono l’immagine mariana col nome di Madonna della Consolazione. La comunità brognaturese attribuì altri miracoli alla propria patrona. Tra questi, si racconta che, grazie all’intervento protettore della Madonna della Consolazione, sia in occasione del violento terremoto del 5 febbraio 1783 (che rase al suolo l’intera Calabria), sia in occasione dell’alluvione del 21 novembre del 1935 (causato dallo straripamento del fiume Ancinale), nessun abitante di Brognaturo perse la vita.
Riceviamo e pubblichiamo
«La presenza di un numero elevatissimo dei cinghiali nel territorio comunale di Torre Ruggiero è problematica non più rinviabile che si riflette sul piano della sicurezza, dell’incolumità pubblica, dell’economia e del lavoro. È una “ferita quasi mortale” che viene inferta ad un territorio che già registra redditi tra i più bassi d’Europa» questo il grido d’allarme lanciato da Giuseppe Pitaro, sindaco del Comune delle Preserre catanzaresi. Una vera e propria emergenza che lo ha indotto ad adottare «un provvedimento forte e nuovo» come egli stesso lo ha definito, vale a dire emettere un’ordinanza con la quale anticipare l’apertura della caccia, a decorrere dalla data di pubblicazione dalla stessa, come enunciato nel documento e «fino all’apertura ufficiale della caccia al cinghiale, esclusivamente e limitata al territorio del Comune di Torre Ruggiero e secondo le norme in vigore e il calendario venatorio», autorizzando «alla caccia dei cinghiali le forze di Polizia provinciale, i proprietari dei terreni siti nel Comune di Torre Ruggiero in possesso della autorizzazioni necessarie ex lege e del porto d’armi, e iscritti nelle squadre che praticano la caccia al cinghiale secondo l’area già assegnata dal piano faunistico provinciale e i selecontrollori già formati e autorizzati», e disponendo che ogni caposquadra responsabile della battuta dovrà informare per il iscritto il sindaco del numero di esemplare abbattuti. Un’ordinanza giunta dopo aver interpellato autorità e organi sovracomunali, senza ricevere «nessun concreto aiuto» come lamentato ancora nel documento, trasmesso via Pec al Prefetto di Catanzaro, al Commissario della Provincia di Catanzaro, al Corpo forestale dello Stato (Sezione di Catanzaro), al Servizio Veterinario dell’Asp di Catanzaro, e tra gli altri ai sindaci dei comuni limitrofi. Un’ordinanza giunta dopo che l’emergenza si è fatta sempre più stringente, anche per la collettività, data, come riferito in corso di conferenza stampa, la «riproduzione straordinaria» negli ultimi mesi degli esemplari di fauna selvatica, che già da sette anni cagionano danni all’economia agricola, determinando una situazione gravemente critica. I cinghiali si addentrano per le vie del borgo già dopo le prime ore del tramonto. «Qui c’è gente che ci vuole vivere, lavorare, ci sono bambini», quindi la determinazione, maturata dopo lunga riflessione ha edotto, del provvedimento emanato. Un pericolo serio, concreto e attuale rischia di subire e sta subendo, tra le varie colture, la raccolta della nocciola, una tipicità del territorio, in fase di approvazione di riconoscimento Igp, per la quale tanto si è fatto con la costituzione del Consorzio per la valorizzazione della Nocciola di Calabria, rappresentato dal suo presidente Giuseppe Rotiroti e dal suo vicepresidente Piero Martelli all’incontro con la stampa e i diversi produttori agricoli locali esasperati poiché giorno dopo giorno vedono vanificare le loro fatiche. La presenza massiccia dei cinghiali paventerebbe ancora un rischio di tipo igienico sanitario anche per gli allevamenti zootecnici, altra fonte primaria di reddito. L’auspicio ha dichiarato il primo cittadino, Giuseppe Pitaro, è certamente che si avvii un tavolo tecnico di concertazione che veda seduti attorno tutti gli organismi competenti ai vari livelli, tra questi Regione e Provincia ed anche il Parco regionale delle Serre, chiamato ad un ruolo più forte e incisivo nella gestione del territorio, e prossimo al Comune di Torre.
Ormai ci siamo. Gli appassionati dell’arte venatoria dovranno attendere ancora poche ore prima di tornare ad imbracciare il fucile. La nuova stagione avrà infatti il via domani, domenica 7 settembre e la successiva domenica 14 settembre, con la pre-apertura per la tortora ed il colombaccio, esclusivamente con modalità di “appostamento” fisso, da un’ora prima del sorgere del sole fino al tramonto.
Seguendo quando sancito dal calendario valido per la stagione 2014/2015, domenica 21 si proseguirà con la quaglia, la cornacchia grigia, la ghiandaia, la gazza, la folaga, l’alzavola, il mestolone, la canapiglia, il fischione, il germano reale, il codone, la marzaiola, il beccaccino, il moriglione, il frullino, la pavoncella, la gallinella d’acqua, il porciglione, la combattente, la lepre comune e la volpe. Mentre, gli amanti della battuta al cinghiale, dovranno pazientare fino a domenica 28 settembre, poi, mercoledì 1 ottobre avrà il via la caccia all’allodola, al colombaccio, al fagiano, al merlo. Domenica 5 sarà il turno della caccia alla cesena e al tordo, da mercoledì 15 ottobre, infine, la beccaccia.
Pare, inoltre, che il numero delle licenze richieste per l’imminente stagione venatoria sia in forte calo rispetto all’anno precedente. A tal proposito, la Federcaccia Calabria, attraverso un apposito calendario, ha informato i soci che il pagamento della tassa di concessione regionale dovrà avvenire a mezzo MAV da scaricare direttamente dal sito www.agroservizi.regione.calabria.it tenendo però presente che «per gli associati tale servizio è stato già assolto e risulta, pertanto, possibile ritirare il modello precompilato presso la Sezione Comunale o fiduciario di tesseramento di riferimento».
In merito alle eventuali trasgressioni, punibili con le sanzioni previste dalla normativa vigente in materia, la stessa Federcaccia Calabria, ha ricordato a tutti i cacciatori della nostra regione, che è vietata la caccia alle specie protette e particolarmente protette; a quelle, seppur cacciabili, non indicate nel calendario venatorio; nelle zone boscate percorse dal fuoco per i successivi 10 anni dalla data dell’incendio; in zone di bosco con terreno, almeno per due terzi, ricoperto da neve; è vietato ricorrere all’utilizzo di munizione spezzata di qualsiasi diametro e calibro per la caccia al cinghiale o cacciare con “appostamento” la beccaccia ed il beccacino.
Archiviata la sconfitta interna in coppa Italia contro la Promosport, adesso l'attenzione in casa Serrese è tutta verso il campionato di Promozione, il cui inizio è fissato per sabato 13 settembre. Esordio tutt'altro che semplice per i biancoblu che, alla prima giornata, andranno a Gallico per affrontare il San Giuseppe. L'altra vibonese presente nel girone "B", il Soriano, affronterà la prima sfida in casa contro il Rizziconi. Il derby tra Serrese e Soriano, invece, è in programma per la penultima giornata. Clicca qui per visualizzare sia il calendario dei gironi "A" e "B". Queste, inoltre, tutte le altre informazioni riguardanti il campionato:
SORIANO CALABRO - Già in precedenza, nel 2010 e nel 2012, l’attuale sindaco di Soriano Calabro, Francesco Bartone, aveva subito due diversi atti incendiari a danno della propria autovettura. Domenica scorsa, il primo cittadino è finito ancora nel mirino dei vandali che hanno pensato di intimidirlo danneggiando nuovamente la sua auto, questa volta però con l’ausilio di un punteruolo o di un altro oggetto atto a vandalizzare il cofano e la fiancata destra della sua Mercedes classe A.
La carrozzeria dell’autovettura, parcheggiata di fronte all’abitazione di Bartone, è stata dunque considerevolmente danneggiata da uno o più soggetti rimasti al momento ignoti, ma su cui stanno indagando da lunedì mattina scorso - allertati dallo stesso sindaco sorianese - gli uomini della locale Stazione dei carabinieri, diretti dal maresciallo Barbaro Sciacca. Il sindaco, infatti, ha sporto tempestivamente denuncia già nella mattinata successiva al misfatto, ma ha ritenuto di rendere noti i dettagli dell’increscioso atto compiuto a danno della sua automobile, soltanto nella giornata di ieri.
L’amministrazione provinciale, già da tempo, ha messo in subbuglio i conti economici delle scuole sparse sul territorio. Adesso ad aggiungersi è un nuovo provvedimento “taglia costi”, che andrà, questa volta, ad interessare direttamente le spese per l’utenza telefonica e per la connessione internet degli istituti d’istruzione superiore del Vibonese. Le spese, fino ad ora sopportate dall’ente provinciale – che annovera fra gli ambiti di competenza quello, appunto, dell’istruzione – andranno a gravare ora direttamente sulle case degli istituti scolastici.
Un provvedimento del tutto in contro tendenza, visti gli sforzi compiuti in queste ultime settimane dal Ministero dell’Istruzione per l’erogazione di ingenti fondi in tutta Italia a favore del riammodernamento e della messa in sicurezza degli edifici e che non mancherà chiaramente di generare ripercussioni notevoli sulle attività scolastiche. A rendere nota la decisione, con una comunicazione indirizzata a tutti i dirigenti delle superiori e al Commissario straordinario della Provincia di Vibo Valentia, Lucia Iannuzzi, è stato il dirigente provinciale Giacomo Consoli: «Viste le condizioni finanziarie dell’ente – scrive il funzionario – non è possibile sostenere le spese relative alle utenze telefoniche e di connessione dati in dotazione a codesti istituti e fino ad oggi intestate all’amministrazione provinciale. Considerato che la Telecom, a causa dell’insolvenza dell’ente Provincia, ha già sospeso alcuni servizi».
La Provincia, dunque, da tempo in grave deficit economico, impossibilitata a ripristinare in tempi brevi la riattivazione dei servizi, tagliati ad alcune scuole, ha pertanto ovviato verso la sforbiciata netta per tutti gli istituti, anche perché, presumibilmente, da qui a poco, si sarebbe giunti alla sospensione delle utenze delle altre scuole. In considerazione di ciò, Consoli, ha invitato i dirigenti scolastici a «voler procedere alla voltura dei contratti delle utenze in questione o comunque ad attivarsi con propri fondi al fine di assicurare i servizi che rivestono carattere essenziale per gli istituti». Diversi dirigenti scolastici, appreso il provvedimento, hanno già annunciato una pronta e dovuta reazione a tutela della posizione delle scuole e degli studenti che andranno a sopportare le conseguenze maggiori di questo ennesimo taglio.
Riceviamo e pubblichiamo
Prosegue con un buon ritmo la preparazione atletica dei giallorossi. Sotto la sapiente regia di coach Fefè De Giorgi il gruppo sta iniziando a carburare ed allenarsi con intensità e determinazione. Tra i veterani della compagine giallorossa c’è il centrale Marcello Forni, alla sua terza stagione con la maglia della Tonno Callipo: "Io credo in questo progetto. Mi piace definire il gruppo con due aggettivi: positivo e solido"
Giallorossi al lavoro sul campo e in palestra senza soste. La Tonno Callipo Calabria Vibo Valentia si sta allenando con intensità e con la giusta carica in quella che è la seconda settimana di lavoro per la truppa giallorossa. Sotto la sapiente regia di coach Fefè De Giorgi prosegue la preparazione atletica dei giallorossi. Oggi pomeriggio seconda seduta tecnica della settimana con l’allenamento che si è svolto in due tranche con il gruppo diviso in due tronconi e con un lavoro specifico sui fondamentali di ricezione, attacco, difesa e muro. All’interno del quartier generale giallorosso c’è la giusta dose di entusiasmo e a confermarlo sono le parole di uno dei veterani del gruppo, quel Marcello Forni che si appresta a disputare la sua terza stagione con la maglia della Tonno Callipo Calabria Vibo Valentia.
"Io credo in questo progetto – ha affermato il centrale classe 1980 – nelle parole del presidente Pippo Callipo, del tecnico Fefè De Giorgi e del direttore Chico Prestinenzi che mi ha contattato chiedendomi se ero disponibile a rimanere ancora qui. Credo fortemente nella qualità tecnica della squadra, gli stimoli sono quelli di sempre, se non di più. Non si tratta di un tuffo nel passato quello di andare a giocare il campionato di A2, ma un tuffo nel futuro perché qui ci sono tutte le condizioni tecniche ed ambientali per far bene. Abbiamo iniziato a lavorare – ha proseguito Marcello Forni – con la giusta mentalità e lo spogliatoio è già compatto. Mi piace definire questo nuovo gruppo con due aggettivi, semplici, ma indicativi: siamo un gruppo positivo, solido".
Quello di oggi è stato il secondo giorno di preparazione atletica della seconda settimana. Al mattino gruppo in piscina, mentre, come evidenziato in precedenza, la seduta pomeridiana è stata improntata al lavoro con la palla con esercizi specifici a livello individuale. Domani il gruppo svolgerà una seduta pesi mattutina, mentre giovedì 4 altra doppia seduta: al mattino in piscina e nel pomeriggio seduta tecnica. Venerdì 5 settembre altra doppia seduta con i pesi al mattino, mentre il pomeriggio sarà dedicato nuovamente alla tecnica.
UFFICIO STAMPA TONNO CALLIPO CALABRIA VIBO VALENTIA
L’incessante nubifragio che dalla tarda serata di ieri si è abbattuto su Serra San Bruno, e sulla quasi totalità dei comuni del comprensorio delle Serre, ha messo a dura prova le reti urbane di raccolta delle acque bianche. Nella cittadina della Certosa le criticità maggiori sembra si siano registrate in Via Aldo Moro, in Via Giacomo Matteotti e in Via Antonino Scopelliti dove - soprattutto in quest’ultimo caso - i tombini si sarebbero arresi alla cospicua quantità d’acqua caduta nelle ultime ore.
Una condizione critica che ha provocato non pochi disagi alle abitazioni, ai garage ed agli scantinati adiacenti alla zona. Il tratto stradale, infatti, è rimasto allagato per gran parte della mattinata, in quanto i tombini, ostruiti per via della mancata manutenzione, a causa della forte pressione esercitata dall’acqua piovana, sono saltati affiorando sul livello del manto stradale. Solo la clemenza meteorologica della mattinata di oggi ha permesso, di fatto, di ovviare ad ulteriori disagi limitando i danni, che sembrano al momento comunque non ingenti.
Chiaramente la responsabilità dei fatti non può essere esclusivamente attribuita alla grande quantità di pioggia che si è accanita in queste ultime ore sulla cittadina. A tal proposito, da più parti, nei mesi scorsi, si era esortato l’amministrazione comunale a programmare opportuni interventi di pulizia dei tombini e delle caditoie dell’acqua piovana. Un efficiente sistema di drenaggio rappresenterebbe, infatti, la soluzione migliore per prevenire allegamenti ed alluvioni, consentendo alle acque di defluire correttamente. Peccato però che l’amministrazione - fatto che ha sollevato nelle ultime ore il dissenso di molti cittadini - non ha affatto provveduto alla manutenzione ordinaria della rete. Una negligenza resa ancor più grave dal fatto che il recente passato pare appaia insegnato niente o poco all’attuale amministrazione comunale.
Per avere una reale cognizione della gravità delle cose basterebbe, infatti, tornare con la memoria allo scampato pericolo dello scorso novembre, quando gran parte degli scantinati della cittadina furono letteralmente invasi dalle acque, tanto che, in quel caso si decise, addirittura, di sospendere le attività didattiche nei locali istituti d’istruzione. Risulterebbe utile, dunque, in tempi brevi, porre in essere le dovute attività di prevenzione piuttosto che aspettare che si verifichi l’immane ed irreversibile disastro.
Il crowdfunding è oggi uno degli strumenti maggiormente adottati per la raccolta fondi al fine della realizzazione di eventi o progetti di natura culturale, che purtroppo non trovano nelle istituzioni linfa economica per l'attuazione.
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