Il Vizzarro.it - quotidiano online
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Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
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On the news di sabato 11 ottobre, a partire dalle ore 10, sulle frequenze di Radio Serra 98 è speciale: “Funghi e micologia, che passione”. Ospite in studio, ai microfoni di Antonio e Francesca, il prof. Maurizio Siviglia, presidente del gruppo micologico “Abete bianco” di Serra San Bruno.
In questa “escursione”, si cercherà di scoprire quali sono la flora, il territorio e le condizioni climatiche adatte a favorire la ricerca dei funghi, i metodi di conservazione, i piatti tradizionali di questo fiore all’occhiello della cucina serrese. Ancora, si parlerà del prossimo impegno del gruppo micologico “Abete bianco”: la sesta edizione della mostra micologica.
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Si è tenuto ieri, nella sala consiliare del comune di Soriano Calabro, un incontro per discutere sullo stato attuale e, soprattutto, sul ruolo che dovrà rivestire nel prossimo futuro l’ex nosocomio cittadino, convertito – a seguito della riorganizzazione della rete sanitaria dettata dal Piano di Rientro – in semplice Centro assistenziale primario territoriale. All’iniziativa hanno preso parte il direttore sanitario dell’Asp di Vibo Valentia, Carlo Truscello; il direttore del distretto sanitario di Serra San Bruno, Giuseppe Grillo e la responsabile dello stesso Capt di Soriano, Antonella Ascoli. Oltre ai rappresentanti del management dell’Azienda sanitaria, presenti anche numerosi sindaci ed amministratori di Comuni ricadenti nel territorio dell’Alto Mesima ed i rappresentanti del comitato pro-ospedale, costituitosi di recente a Soriano proprio a tutela dell’ex presidio corposamente ridimensionato negli ultimi anni.
L’incontro, voluto dal presidente del consiglio comunale cittadino, Enzo Bellissimo, si è quindi rivelato utile a mantenere alta l’attenzione sulle condizioni della struttura, ormai da tempo finita ai margini dell’offerta sanitaria provinciale, nonostante fosse ancora punto di riferimento per un bacino di circa 30mila utenze, per lo più anziani. Per questo motivo e per molti altri, i presenti hanno chiesto ai vertici dell’azienda sanitaria risposte immediate rispetto alla questione, sollevando forti preoccupazioni in merito ai corposi nodi attuali, connessi in particolare all’inadeguatezza degli ambulatori caratterizzati da una cronica carenza di personale – per via del famigerato blocco del turnover – e la contestuale impossibilità di offrire agli utenti le prestazioni necessarie. Una condizione che nel tempo ha semplicemente fatto il gioco del settore sanitario privato, a cui, irrimediabilmente, molti utenti sono costretti a rivolgersi a causa delle lunghissime liste d’attesa che ormai caratterizzano, anche a Soriano, il comparto dell’offerta sanitaria pubblica. Altra grana, non di poco conto, la funzione della nuova Residenza sanitaria assistenziale, inaugurata in pompa magna pochi mesi fa e già a rischio chiusura, tanto che nelle ultime settimane si era parlato di un trasferimento dei pazienti verso lo Jazzolino. Sembra che la soluzione intermedia possa essere quella di un accorpamento con Vibo pur mantenendo la struttura fisicamente a Soriano.
A fronte delle numerose preoccupazioni sollevate nello svolgimento dell’incontro, sono arrivate le rassicurazioni di Truscello, che si è detto pronto a porre in essere tutti gli interventi utili a tutelare il futuro della struttura. In tale ottica, vista la richiesta di un immediato cambio di passo, la soluzione maggiormente percorribile – proposta dallo stesso direttore sanitario – è parsa quella di avviare un processo di riconversione della struttura, da Capt a Casa della Salute. Anche se al momento, visto soprattutto la condizione, ad esempio, della struttura di Chiaravalle Centrale – indicata anche questa dalla nuova riorganizzazione sanitaria come Casa della Salute – pare che possano riscontrarsi non pochi problemi, quanto meno in relazione ai tempi, per una reale riconversione dell’ex ospedale di Soriano. I disagi, infatti, saranno destinati a perdurare, almeno, finché la sanità regionale non si scrollerà di dosso le severe indicazioni imposte dallo status di commissariamento. È poi alto il rischio che con l’apertura di una nuova struttura sanitaria nella città capoluogo Vibo, gli altri “piccoli” ospedali, o quello che ne resta, potranno incassare nuovi corposi ridimensionamenti che li condurrebbero verso l’ormai irrimediabile tracollo definitivo.
Assente alla riunione il direttore generale dell’Azienda sanitaria provinciale, Florindo Antoniozzi – ha fatto sapere – per motivi di carattere puramente personale.
SORIANO CALABRO – Filippo Ceravolo, il giovane ucciso per errore la sera del 25 ottobre di due anni fa, è stato riconosciuto vittima di Mafia. L'annuncio è stato dato dal padre Martino, ospite ieri sera alla trasmissione “Il rinoceronte”, condotta da Michel Dessì e in onda sul canale SUD 656. Nel corso della puntata, il papà di Filippo ha ripercorso un po' le fasi dell'omicidio del figlio, 19enne di Soriano, “colpevole” di trovarsi quella sera nel posto sbagliato e, soprattutto, con la persona sbagliata.
“Cari amici, tifosi, calciatori e dirigenti: vi comunico che dopo una lunga riflessione, ho deciso che il mio lavoro nell'Asd Serrese termina qui”. Usa queste poche parole Luciano Mordocco, per comunicare la propria decisione di lasciare la guida tecnica della compagine biancoblu. “Tale scelta – si legge in una nota della società, pubblicata su Facebook - l'avevo già resa nota alla dirigenza nella giornata di domenica, dopo la partita, e l'ho confermata anche ieri nell'incontro con la società. Desidero ringraziareil club, che mi è sempre stato vicino. Per me si è trattata di una bellissima avventura in una squadra gloriosa come la Serrese”.
La società, dal canto suo, “preso atto della comunicazione non ha potuto fare altro che accettare le dimissioni vista e considerata anche l'insistenza di mister Mordocco a voler lasciare”. Per quel che riguarda i motivi di questa decisione, il sodalizio riconduce tutto, oltre che a questioni logistiche, riguardanti la distanza (Mordocco, infatti, viene da Cittanova, in provincia di Reggio Calabria), anche a qualche divergenza calcistica. “Quindi – prosegue il club del patron Albano - non abbiamo potuto fare altro che ringraziare il mister per l’apporto umano e professionale dimostrato. A lui vanno i ringraziamenti da parte di tutta la società con l’auspicio, almeno da parte nostra, che le strade sportive delle due parti possano un giorno incontrarsi ancora”.
Mordocco, nel corso della sua carriera da allenatore, ha guidato anche Nuova Crotone, Palmese, Calcio Riunite Cittanova, Capovaticano e Cittanova.
(foto di Alessandro Timpano)
Serra San Bruno, che in passato fu uno dei paesi più importanti del vibonese per il grande fiorire delle maestranze locali, è ancora un luogo di persone estremamente sensibili agli antichi mestieri e dedite all’arte e all’artigianato. Ieri – sempre all’interno della manifestazione “La festa del fungo” promossa dalla Pro Loco – il centro storico di Serra è tornato a rivivere come un tempo. Molte abitazioni hanno ospitato una miriade di artigiani, e sono state aperte – alla stregua delle vecchie botteghe – per ospitare le maestranze (provenienti anche da altri comuni) che hanno preso parte al “Sentiero dell'artigiano”. Oggi, nonostante l’acquisto di prodotti a misura di centro commerciale abbia cambiato notevolmente l’approccio della gente con il mercato, tante sono ancora le persone che, rintanate nella propria casa, si dilettano ad esercitare i mestieri tramandati e appresi dai genitori. Tanti anche i giovani che hanno frequentato corsi professionali per entrare nel mondo del lavoro. Proponiamo qui una galleria fotografica degli stand presenti al “Sentiero dell’artigiano”.
(clicca sulle immagini per ingrandirle)
Non serve sfogliare le pagine di storia calabrese per comprendere che l’ex Statale 110 (ora di competenza della Provincia) sia una via di comunicazione voluta da Ferdinando II nel 1837. Salvo il manto stradale in catrame – completamente rovinato lungo il tratto Angitola-Serra San Bruno, pieno di dislivelli, grosse buche e deviazioni – la strada in questione non è per nulla cambiata rispetto a quella borbonica, anzi, è peggiorata.
Nonostante le esigenze degli abitanti dell’entroterra serrese, che per spostarsi sulla zona tirrenica sono costretti a percorrere l’ex Ss 110, nessuno da anni pare abbia preso a cuore l’idea di porre in essere anche una leggera parvenza di manutenzione stradale. E, in tal senso, non risulterebbe neanche utile rifugiarsi dietro la recente gestione della Provincia da parte del commissario Ciclosi, perché l’ex Statale 110 è sempre stata in condizioni più che pessime.
Durante tutto il periodo estivo di quest’anno, la già stretta carreggiata è notevolmente diminuita a causa delle erbacce, che in alcuni tratti coprono quasi interamente le corsie. Ogni giorno, oltre alle persone che la percorrono con le auto per raggiungere l’autostrada (svincolo di Pizzo), sul manto stradale disastrato sono costretti a passare i mezzi pesanti della grande distribuzione e quelli delle imprese addette ai lavori della celebre e chimerica “Trasversale delle Serre”.
Con la circolazione dei mezzi pesanti – che con la loro mole hanno anche creato quelle che sembrano delle gallerie nella fitta vegetazione – il traffico diventa estremamente lento, e per le auto la possibilità di superare è nulla. Non è nemmeno raro trovare grossi tir, provenienti da direzione opposta, bloccati all’altezza di San Nicola da Crissa o lungo i tornanti a pochi chilometri dal bivio Angitola.
La pericolosità della strada è estremamente evidente. Ma, a suscitare ancor di più lo scandalo è anche il fatto che, con il depotenziamento del sistema sanitario voluto dalla gestione Scopelliti, sia le autoambulanze che i malati, per far fronte alla mancanza dei servizi dell’ospedale “San Bruno” di Serra, sono costretti a raggiungere l’ospedale Jazzolino di Vibo, percorrendo la suddetta strada provinciale, o, in alternativa, il malridotto tratto che dal comune di Serra porta al comune di Sorianello, quasi impercorribile durante la stagione invernale e situato in una zona altamente franosa.
La sistemazione dell’ex Statale 110, che può definirsi di fatto un provvedimento di estrema urgenza, dovrebbe essere uno dei tanti nodi da risolvere da parte del nuovo consiglio provinciale, con a capo il presidente Niglia, eletto il 28 settembre scorso con le elezioni di secondo livello, all’interno della lista “inciucio”, che ha visto il connubio tra i renziani del Pd con esponenti di FI e FdI.
Sul caso della centrale idroelettrica che dovrebbe sorgere a Serra San Bruno, nel cuore del bosco di Santa Maria, a poche centinaia di metri dall’omonimo santuario e dalla Certosa di San Bruno da Colonia, a pronunciarsi sul fatto è stato Pino Paolillo, responsabile del Wwf Calabria.
Brusco principio d’autunno per il nostro territorio: si è registrato, solo in Sicilia e Calabria, oltre il 23% delle precipitazioni in più rispetto alla media del Sud Italia. A fornire le cifre dell’analisi inerente all’ondata di maltempo che si è abbattuta sulle due regioni nel weekend appena trascorso è stata questa mattina la Coldiretti, sulla base dei dati Ucea, che ha realizzato il monitoraggio dei danni provocati dai nubifragi.
Se in Sicilia a pagare dazio sono state, in particolare, le zone care al commissario Montalbano, personaggio ideato dallo scrittore Andrea Camilleri, di certo non può sorridere in Calabria il territorio afferente alla provincia di Vibo Valentia, dove si sono registrati diversi casi di allagamenti e smottamenti di terreno.
Proprio la Coldiretti si è attivata, fin dalle prime ore di oggi, contestualmente al consorzio di bonifica, per il ripristino dei territori colpiti e, soprattutto, per prevenire danni peggiori nel caso in cui le condizioni di maltempo dovessero persistere. Il grosso dell’ondata determinata dalle copiose precipatazioni, caratterizzata da lampi e qualche tromba d’aria, si è registrato nel pomeriggio di ieri, attorno alle ore 17. Alla fine il bilancio parla di danni ingenti per numerosi allagamenti, crolli di alberi spazzati via dal vento a dalla pioggia, tombini scoperchiati dai grossi flussi di acqua piovana, in particolare nella zona del capoluogo, ma anche nella frazione Piscopio, mentre a Vibo Marina un albero ha ostruito la circolazione del traffico della Statale 18.
Altri danni si sono verificati nei comuni di Mileto, Ionadi e San Costantino. In particolare sulla fascia costiera numerosi sono stati gli interventi dei vigili del fuoco a fronte di decine di richieste di soccorso. Per fortuna, in definitiva, non pare si possano contare danni a persone, ma di certo i disagi idrogeologici presenti su tutto il territorio provinciale non fanno presagire nulla di buono per la stagione invernale alle porte.
Mastica amaro la Serrese che, dopo la buona prestazione di ieri, non è andata oltre l'1 a 1 in casa contro il Polistena nella sfida valida per la quarta giornata del campionato di Promozione, girone "B". Complice anche l'assenza di Giuggioloni in avanti e di un Michele Zaffino non in perfette condizioni, i biancoblu rimediano il secondo pareggio stagionale, dopo quello all'esordio in trasferta contro il San Giuseppe. La squadra di mister Mordocco avrebbe potuto anche conquistare l'intera posta in palio se solo ci fosse stata maggiore concretezza nelle occasioni create. La rete del vantaggio la sigla Criniti alla mezz'ora della ripresa, che poco prima aveva preso il posto di Zaffino. Passano circa dieci minuti ed il Polistena pareggia, ma non sono mancate le proteste da parte dei padroni di casa: la rete del definitivo 1-1 di Rovere, infatti, è arrivata sugli sviluppi di un calcio d'angolo concesso dall'arbitro (il signor Idone della sezione di Reggio Calabria), mentre il guardalinee aveva assegnato la rimessa dal fondo.
Nelle parti alte della classifica, vince la Cittanovese che - in attesa di conoscere la decisione del giudice sportivo sulla sfida tra Gioiosa Jonica e Soriano, sospesa a tempo scaduto quando i vibonesi erano in avanti per 1-0 - si porta momentaneamente da sola in testa alla classifica. Dietro, mantiene il passo il Marina di Gioiosa, che batte il San Giuseppe grazie ad una doppietta di Pugliese. Sale anche il Rizziconi che costringe la ReggioMediterranea all'ennesimo passo falso.
Riportiamo di seguito i risultati completi della 4^giornata e la classifica
Gioiosa Jonica-Soriano | sospesa |
Bianco-Bagnarese | sospesa |
Aurora Reggio-Caulonia | 2-0 |
Villese-Locri | 1-1 |
Cittanovese-Deliese | 2-1 |
Marina di Gioiosa-San Giuseppe | 2-0 |
Serrese-Polistena | 1-1 |
Rizziconi-ReggioMediterranea | 2-0 |
Classifica
Cittanovese | 9 |
Marina di Gioiosa | 8 |
Villese | 8 |
Soriano | 7* |
Delise | 7 |
Aurora Reggio | 7 |
Locri | 7 |
Rizziconi | 6 |
San Giuseppe | 5 |
Serrese | 5 |
Bagnarese | 4* |
Gioiosa Jonica | 3* |
Caulonia | 3 |
Polistena | 2 |
ReggioMediterranea | 1 |
Bianco | 0* |
*UNA PARTITA IN MENO
All’interno della manifestazione “La festa del fungo”, organizzata dalla Pro Loco di Serra San Bruno, la prima giornata è stata dedicata alla raccolta di funghi in quattro diverse località montane: monte Pecoraro, Santa Maria, “Bellu-Angilaru” e Rosarella. I micologi lametini Gennaro Di Cello e Vincenzo Curcio, con l’aiuto di Tommaso Daffinà e del naturalista serrese Giuseppe Pisani, hanno coordinato i quattro diversi gruppi predisposti per la raccolta dei funghi. I partecipanti alla raccolta hanno selezionato circa 120 specie, utili ad organizzare la mostra – ancora in corso – allestita all’interno di Palazzo Chimirri. I funghi raccolti sono stati catalogati in base al loro grado di tossicità.
Nel pomeriggio di ieri, i micologi Di Cello e Curcio, hanno tenuto un seminario durante la mostra, descrivendo ai presenti la composizione delle spore del fungo anche grazie ad una analisi fatta al microscopio. L’inziativa, per l’entusiasmo degli organizzatori, ha fatto registrare un alto numero di visitatori giunti nella cittadina della Certosa da più parti della Calabria.
Di Cello, ha invitato i partecipanti ad essere cauti nella scelta dei funghi e a non utilizzare metodi non scientifici per determinarne la commestibilità. «Molte volte – ha spiegato il micologo – si usa impropriamente bollire i funghi con l’aglio per capire se lo stesso è commestibile o meno. Da questo esperimento poco affidabile, ne viene fuori che se il fungo diventa nero non è commestibile, se invece il colore non muta lo è. Affidarsi a questo esperimento potrebbe essere rischioso, dato che, come tutti sanno, esistono in natura funghi, che per il loro alto grado di tossicità, possono essere mortali».
Oltre al fattore commestibilità, Di Cello ha anche spiegato quanto il fungo sia importante per il bosco. Le varie specie, a seconda di come traggono il nutrimento, si dividono in simbionti, parassiti e saprofiti: i primi (il porcino ad esempio) vivono in simbiosi con la pianta, per questo non sono coltivabili. I parassiti (chiodini) colpiscono la pianta ma solo nelle parti ammalate della stessa. I saprofiti (lingua di bue), comunemente conosciuti come gli spazzini del bosco, vivono al di sopra della pianta morta, trasformando la sostanza organica in elementi più semplici, utilissimi alla sopravvivenza del bosco. «I funghi – ha detto in conclusione Di Cello – sono il simbolo di un bosco rigoglioso. La mancanza degli stessi, sono sintomo di un terreno povero e debilitato».
La tre giorni proseguirà oggi con la vera e propria Festa del Fungo, caratterizzata dalla presenza di stand lungo Corso Umberto e del “Sentiero dell’artigiano” realizzato nel cuore del centro storico, dove sono stati allestiti diversi locali per ricalcare gli ambienti delle vecchie botteghe artigianali. Sempre nella giornata di oggi, sia a pranzo che a cena, sarà possibile gustare, in tutti i ristoranti che hanno aderito all’iniziativa, menù completi a base di funghi al prezzo eccezionale di soli 15euro. In questo momento è anche in corso la mostra “Tra lumi e scuru” promossa, nell’ambito della stessa tre giorni, dall’Associazione Culturale Il Brigante.
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