mini consiglio_comunale_serraSERRA SAN BRUNO - Dalla padella alla brace: a sole 2 settimane di distanza dalla mancata approvazione del bilancio, che aveva portato allo scioglimento del Consiglio provinciale, l’ennesimo fulmine scuote il cielo già uggioso di Vibo Valentia. Stamattina, su disposizione del sostituto procuratore Michele Sirgiovanni, sono stati notificati 33 avvisi di garanzia indirizzati ad amministratori e funzionari della stessa Provincia di Vibo. Le accuse sono falso peculato, per avere distribuito 100mila euro, non dovuti, ai gruppi consiliari sottraendoli da altre voci di spesa, fra cui quella destinata all’antiracket.

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mini bastone_del_cittadino_a_FabriziaRiceviamo e pubblichiamo: 

FABRIZIA - In questi giorni si sono accavallati un paio di eventi politici di notevole rilievo sostanziale i quali, tuttavia, considerandoli all'esito dello svolgimento e sotto il profilo della magra risonanza ottenuta, si sono rivelati di scarsissimo interesse partecipativo per la cittadinanza di Fabrizia: il Consiglio Comunale di sabato scorso e le primarie del Centro-sinistra del 25 novembre.

Quasi ignorati entrambi.

Il Consiglio comunale non ha più nulla da far conoscere: il sistema è consolidato ed il potere non ha altro compito se non quello di perpetrare se stesso – sia pur nel totale immobilismo amministrativo e decisionale.

Una mesta presidenza, quasi artificiale, utile solo per la modesta remunerazione e, forse, per ravvivare un morente sentimento di potere in estinzione.

Nonostante gli argomenti abbastanza rilevanti per l'intera collettività, siamo costretti ancora una volta a sottolineare la negativa dimostrazione d'interesse della gente e, cosa ancora più grave, della minoranza consiliare – latitante sia sotto il profilo della forma sia sotto quello dei contenuti. Questo è, non ci stanchiamo di rilevarlo, un grave nocumento alla democrazia, poiché in assenza della necessaria partecipazione dell'Opposizione consiliare, si perde il contrappeso democratico della gestione della cosa pubblica.

Sotto il profilo contenutistico, poi, non si è capito bene quali siano i provvedimenti che il Consiglio ha approvato per l'assestamento di bilancio. Infatti, chi aveva il potere e dovere di richiedere i chiarimenti, cioè l'Opposizione, non ha rivolto il suo interesse al problema, pur mantenendo formalmente l'attribuzione elettorale. L'Amministrazione in carica ringrazia sicuramente per l'autonomia ed il monopolio di fatto che, a scapito delle istanze democratiche e partecipative, gli è stato regalato.

Eppure, l'assestamento di bilancio è un argomento così importante che, da solo, avrebbe meritato maggior credito. Mancano circa 59 mila euro per quadrare il bilancio, è stato detto. La soluzione ha fatto riferimento semplicisticamente alla necessità di affrontare con oculatezza la situazione, non rilevando altri problemi sostanziali. Pare tuttavia che i problemi ci siano. Perché, altrimenti, prevedere la necessità di vendere appositamente le case popolari, non in risposta a legittime istanze abitative degli aventi diritto, ma solo strumentalmente, per quadrare il bilancio? Pur assumendo per buono l'intervento di salvaguardia degli equilibri di bilancio mediante l'alienazione di case popolari, si deve in ogni caso tener presente che l'entrata che si prevede a copertura del disavanzo deve avere il requisito della certezza. Nel caso di alienazione di immobili (secondo la Corte dei Conti) la certezza di entrata si ha solo in presenza del titolo che ne attesti la compravendita, non essendo sufficiente il compromesso o il preliminare di vendita, dai quali si acquisisce solo il diritto di portare a termine l'operazione. Pertanto, nel caso di specie, con la semplice emissione del bando per la dismissione non si può dire che si sia di fronte ai requisiti richiesti per avere la “certezza” dell'entrata. Tutto ciò è questione sostanziale: riguarda il rispetto del principio di legalità nell'agire amministrativo – a prescindere dalla giustezza e dalla opportunità inerente la scelta della vendita delle case, probabilmente abitate da famiglie che non possiedono le capacità economiche per acquistare la proprietà di un alloggio. Per inciso, non si può tralasciare un altro dato oggettivo: Fabrizia è strapiena di case in vendita, forse a più buon mercato e migliori di quelle offerte dal Comune.

Infine, sull'argomento dei rilievi della Corte dei Conti, riferiti in sintesi dal Sindaco, liquidato con noncurante ovvietà mediante un semplicistico rinvio al “prendere per buona” la relazione della Responsabile di Ragioneria, non vi è stato alcun esaustivo chiarimento. Si potrebbe, in teoria, comprendere il disagio per l'assoluta mancanza di pubblico, se non fosse che nella stessa sala vuota, il Sindaco ha, invece, ritenuto essenziali altre comunicazioni, di natura politico-propagandistiche, quale il preannuncio del prossimo resoconto semestrale dell'amministrazione.

A tutto ciò si aggiunga una breve meditazione sullo svolgimento delle primarie del Centro-sinistra: ancora una volta si rileva il fenomeno di un grande disinteresse per alcuni eventi di rilievo della vita sociale. E' stato così per questa occasione di democratica partecipazione alla scelta della leadership di metà del popolo italiano, del rappresentante che probabilmente dovrà governare le sorti del Paese Italia per cinque anni dal prossimo marzo 2013. Si consideri che ha votato uno scarso 6% degli aventi diritto. Cosa dire? Sarà colpa del disamore per la politica, come dappertutto? Oppure ci sarà un motivo più radicato nell'ambito locale, che discenda da umori contrastanti e da notevoli incertezze per un futuro sociale in forte inibizione, promanante dalla strana mescolanza politica e dall'intreccio di interessi tutt'altro che democratici e trasparenti su cui è stato costruito l'ultimo esperimento elettorale?

Maria Cirillo

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Martedì, 27 Novembre 2012 12:45

'Calibro 12': i nomi degli arrestati

mini Soriano_Calabro_generaleSono Giovanni Emanuele, 24 anni, e Giacinto de Marco, 23, entrambi di Soriano, gli arrestati nell'ambito dell'operazione "Calibro 12" condotta stamattina all'alba dalla Squadra Mobile di Vibo Valentia. Emanuele, scampato a un tentato omicidio l'1 aprile scorso, è accusato di aver condotto una trattativa con De Marco per la vendita di cinque fucili di vario tipo. Le indagini coordinate dalla Procura vibonese, dopo mesi di attività sul territorio, e in particolare dopo l'escalation di violenza culminata con l'omicidio del 19enne Filippo Ceravolo, innocente, hanno portato anche ad una serie di perquisizioni mirate a scovare le armi della cruenta faida di 'ndrangheta in atto tra Soriano, Gerocarne e Sorianello.

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mini 426352_337951436242831_2012392274_nE’ un calvario senza fine il secondo autunno dell’amministrazione Rosi. Dopo la grana “Saggezza” che condusse in arresto assieme ad altri 38 indagati il consigliere Bruno Zaffino e determinò l’arrivo della Commissione dell’Accesso nel palazzo municipale serrese, ora, per colpe ben più lievi, è la volta del Presidente del Consiglio Comunale di Serra San Bruno, Giuseppe De Raffele.

Già nello scorso aprile vennero resi pubblici i dettagli dell’operazione ‘Resort’, che ha portato all'iscrizione nel registro degli indagati ben 63 persone, per una maxi-truffa all’Unione Europea, i cui reati vanno a vario titolo dalla truffa aggravata per il conseguimento di fondi pubblici, al falso ideologico, fino alla dichiarazione fraudolenta.

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mini Mani-in-cateneNon siamo avanguardia, noi calabresi. Non siamo mai stati un laboratorio politico, come la Sicilia. Non abbiamo mai anticipato le dinamiche nazionali. A noi non piace essere avanti. Si arriva primi ma si è anche più esposti. No. Noi preferiamo seguire qualcuno o qualcosa, prendere esempio, farci guidare. Come un bambino sulle strisce pedonali. E non è il solito sermone sulla sudditanza dei calabresi e sulle dominazioni subite nella storia. Si parla della democrazia dell’oggi, o meglio del suo simulacro, ridotto a brandelli in un paese in cui ci sono voluti i “tecnici” per liberarci (?) dal berlusconismo e, soprattutto, per farci capire che il potere è una cosa seria, e che non siamo affatto liberi. L’Italia infatti è stata commissariata. Il potere ha scelto un garante più affidabile e spietato.

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mini tretreSERRA SAN BRUNO - Se l’amministrazione Rosi fosse un film, sarebbe stato sicuramente un film alla Tarantino. Popolato da bizzarri personaggi, di passaggi senza tempo, con una trama densa, fatta di avvenimenti apparentemente slegati fra di loro. Senza un filo conduttore temporale. Dove solo a qualche minuto dai titoli di coda, gli anelli ricompongono la catena richiudendola senza la minima sbavatura. È stato così per la maggioranza serrese, ma non solo.

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mini agazio_loiero_mpaAll’indomani della cocente sconfitta delle regionali 2010, surclassato dal “giovane emergente” Giuseppe Scopelliti, l’onorevole Agazio Loiero sbatté bruscamente la porta in faccia al Partito Democratico che - dopo averlo ricandidato - lo aveva esplicitamente accusato di essere il vero responsabile della disfatta regionale. Loiero rispose abbandonando il Pd in aperta polemica con il segretario nazionale Bersani per la “pessima gestione commissariale del partito in Calabria”. Il buon Agazio si trasferì allora nell’Mpa accolto con entusiasmo da Raffaele Lombardo. Oggi qualcosa inizia ad andare storto.

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mini sospensione_zaffinoSERRA SAN BRUNO - Il Prefetto di Vibo ha sospeso Bruno Zaffino dalla carica di consigliere comunale. Il provvedimento, previsto dall'art. 59 del Testo unico sugli enti locali, è arrivato puntuale, ieri pomeriggio, al comune di Serra. La causa è ovviamente il clamoroso arresto del consigliere comunale, eletto con il Pdl, nell'ambito dell'operazione "Saggezza", che ha portato all'esecuzione di 39 ordinanze di custodia cautelare per altrettanti presunti affiliati alla 'ndrangheta accusati, a vario titolo, di reati che vanno dall'associazione a delinquere di stampo mafioso all'estorsione, dall'usura al condizionamento di appalti pubblici. Nel prossimo consiglio comunale, dunque, ai sensi dell'art. 45 del D.lgs. 267/2000, si dovrà procedere alla sostituzione temporanea di Zaffino, affidando la supplenza per l'esercizio delle funzioni di consigliere al candidato della stessa lista che ha riportato, dopo gli eletti, il maggior numero di voti, ovvero Raffaele Callà.

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mini bruno_zaffinoSERRA SAN BRUNO – Sta facendo non poco rumore la notizia dell’arresto di Bruno Zaffino, consigliere comunale eletto con il Pdl, nell’ambito dell’operazione “Saggezza” portata a termine stamattina dalla Dda e dai carabinieri di Reggio Calabria. Per lui, ex assessore della giunta guidata dal sindaco Bruno Rosi, i magistrati Sferlazza, Gratteri e De Bernardo, hanno formulato l’accusa di violenza privata aggravata dalla cosiddetta “mafiosità”, contestata nell’ambito dell’operazione che stamattina ha portato in carcere, oltre a lui, altre 38 persone, tra la Locride e le province di Vibo, Cosenza e Como. Zaffino, secondo l’accusa, avrebbe minacciato un rappresentante di un'azienda di Bari operante nella commercializzazione del legname, costringendolo con metodo mafioso a rinunciare alla vendita di 12mila pali di castagno per favorire invece l’azienda di Marcello Cirillo, 54enne di Fabrizia ritenuto dagli inquirenti vicino al boss ucciso Damiano Vallelunga.

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mini francesco-de-nisiÈ più che determinato a non tornare indietro. Neanche di un centimetro. Francesco De Nisi, ormai ex presidente della provincia di Vibo Valentia, in carica dalla primavera del 2008, sembra essersi definitivamente convinto del fatto che il suo viaggio, come quello di una provincia in realtà mai nata, finisca qui. Lo si capisce dalla sua espressione, non più pacata e mite, ma abbattuta, quasi arresa. E lo si capì soprattutto al crepuscolo del 29 ottobre scorso, quando il Consiglio provinciale bocciò il Bilancio e gli strani fantasmi che da tempo alleggiano attorno alla sede di via Cesare Pavese iniziarono a prendere corpo all’interno di una maggioranza che oggi, purtroppo o per fortuna, non esiste più. 11 voti contro 12. Questione di numeri, ma non solo, per un presidente che già negli ultimi mesi aveva assistito silenzioso al suo harakiri politico

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