Domenica, 25 Novembre 2012 10:37

Piove sul bagnato. “Resort”: conclusione indagini anche per il presidente del Consiglio Comunale di Serra

Scritto da Salvatore Albanese
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mini 426352_337951436242831_2012392274_nE’ un calvario senza fine il secondo autunno dell’amministrazione Rosi. Dopo la grana “Saggezza” che condusse in arresto assieme ad altri 38 indagati il consigliere Bruno Zaffino e determinò l’arrivo della Commissione dell’Accesso nel palazzo municipale serrese, ora, per colpe ben più lievi, è la volta del Presidente del Consiglio Comunale di Serra San Bruno, Giuseppe De Raffele.

Già nello scorso aprile vennero resi pubblici i dettagli dell’operazione ‘Resort’, che ha portato all'iscrizione nel registro degli indagati ben 63 persone, per una maxi-truffa all’Unione Europea, i cui reati vanno a vario titolo dalla truffa aggravata per il conseguimento di fondi pubblici, al falso ideologico, fino alla dichiarazione fraudolenta.

Nel dettaglio il Presidente del Consiglio Comunale nonché amministratore di una società operante nel campo dell’informatica con sede a Catanzaro Lido, Giuseppe De Raffele, è accusato di aver emesso fatture per operazioni inesistenti conseguenti all’acquisto di computer da parte di un titolare di una struttura di ricezione turistica. L’emissione della fattura, secondo l’accusa avrebbe permesso a Stefano Catania, residente a Spadola e beneficiario dei fondi per l’approntamento di un Bed & Breakfast, di documentare spese mai realmente sostenute. Secondo le risultanze investigative, le persone destinatarie dei finanziamenti europei non solo non avrebbero realizzato le strutture ricettive, ma avrebbero speso i finanziamenti percepiti per ristrutturare le proprie abitazioni o per l’acquisto di regali di nozze a congiunti, amici e conoscenti. Regali di una certa entità come, ad esempio, camere da letto o vasche idromassaggio.

Giovedì scorso, al momento della chiusura delle indagini, durate per ben 8 mesi, il pm Santi Cutroneo ha vergato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari che consentirà agli indagati entro 20 giorni di presentare memoria difensiva. Quindi l’attività investigativa condotta dalla Guardia di Finanza avrebbe fatto luce su un giro d’affari di oltre un milione e 300mila euro, illecitamente percepiti per la costruzione di 23 Bed & Breakfast che in molti casi non sarebbe stati mai realizzati.

I 56 INDAGATI

Con l’accusa di malversazione, falso e truffa, i “titolari” di B&B:

Domenico MAIDA, 42 anni, di Vazzano (67mila euro di finanziamento percepito);

Antonio IMENEO, 54 anni, di San Nicola (62mila euro);

Angella GRILLO, 40 anni, di Ionadi (35mila euro);

Maria IMENEO, 50 anni, di San Nicola (19mila euro);

Vito GALATI, 43 anni, di Vallelonga, (10mila euro);

Iole SILVAGGIO, 62 anni, di Maierato (19mila euro);

Massimiliano SIBIO, 30 anni, di Mongiana (50mila euro);

Caterina STAROPOLI, 44 anni, di Vallelonga (61mila euro);

Antonio FELICE, 25 anni, di Piscopio (67mila euro);

Giuseppe VETRO’, 27 anni, di Vallelonga (97mila euro);

Elisa VETRO’, 26 anni, di Vallelonga (80mila euro);

Lidia IERULLO, 35 anni, di Vallelonga (88mila euro);

Rosaria BAGNATO, 36 anni, di San Cono di Cessaniti (a cui non viene contestato il reato di truffa).

Con l’accusa di truffa aggravata, i “titolari” di B&B:

Giuseppe ANDREACCHI, 53 anni, di Vallelonga (100mila euro di finanziamento percepito);

Pasquale ROMANO, 36 anni, di Mileto (29mila euro);

Stefano CATANIA, 25 anni, di Spadola;

Giovanni Battista FRANZONE, 47 anni, di Vibo Valentia (60mila euro);

Patrizia CAMPISI, 38 anni, di Vallelonga, (82mila euro);

Con l’accusa di malversazione e falso:

Maria CALZONE, 74 anni, di Ionadi (62mila euro);

Angelo MANGIALAVORI, 57 anni, di Pernocari.

Con l’accusa di malversazione:

Francesco SIBIO, 37 anni, di Mongiana (46mila euro).

Con l’accusa di falso o emissione di fatture per operazioni inesistenti:

Giuseppe DE RAFFELE, 46 anni, di Serra San Bruno;

Giuseppe CONDELLO, 53 anni, di Filogaso;

Rocco VALENTE, 27 anni, di Vibo Valentia;

Francesco MOSCATO, 28 anni, di Vazzano;

Saverio ROTUNDO, 54 anni di Marcellinara;

Salvatore MORELLO, 47 anni, di Lamezia Terme;

Alessandro FRANZE’, 34 anni, di Chiaravalle C.le;

Gianfranco RAUTI, 50 anni, di Chiaravalle;

Gaetano GNISCI, 41 anni, di San Lucido;

Cosmo ARENA, 38 anni, di Spadola;

Nicola ARENA, 45 anni, di Spadola;

Michele PIPERNO, 37 anni, di Piscopio;

Alfredo LO BIANCO, 46 anni, di Ionadi;

Orlando TAVELLA, 48 anni, di Vibo Valentia;

Massimiliano FRANCHINA, 40 anni, di Serra San Bruno;

Giuseppe BARBIERI, 48 anni, di Sant’Onofrio.

Con l’accusa di falso ideologico i collaudatori delle strutture di ricezione turistica nominati dalla Regione:

Francesco GELSOMINO, 59 anni, di Rende;

Eugenio MARINO, 64 anni, di Pentone;

Vittorio CUPELLI, 61 anni, di Lago;

Cristian RIZZO, 29 anni, di Falconara;

Caterina FROIO, 28 anni, di Montauro;

Andrea MAZZEI, 34 anni, di Miglierina;

Giovanni VENEZIANO, 60 anni, di Monterosso;

Francesco BIANCHI, 62 anni, di Catanzaro;

Elisa FILARDO, 39 anni, di Vena di Ionadi;

Roberto CAPALBO, 38 anni, di Corigliano;

Angela CELESTINO, 31 anni, di Rossano;

Andrea GUIDO, 40 anni, di Cosenza;

Giuseppina SETTE, 42 anni, di Vibo Valentia;

Francesco ARAGONA, 37 anni, di San Sosti;

Davide FRANCESCHIELLO, 40 anni, di Cosenza;

Francesco VIZZA, 58 anni, di Rogliano;

Emilio GIORDANO, 38 anni, di Cosenza;

Piero FARFALLA, 36 anni di Rossano;

Con l’accusa di concorso in truffa:

Bruno VETRO’, 52 anni, di Vallelonga, padre dell’indagato Giuseppe.

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