Il Vizzarro.it - quotidiano online
Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
Era giovedì. Giovedì 15 dicembre, quando il Consiglio Comunale serrese con un’unanimità intrisa di legittimo equilibrio, chiese a S.E. il Prefetto di spedire a Serra la targa con la dicitura “Qui la ‘ndrangheta non entra.”. Un emblema di fiera legalità da affiggere all’esterno del palazzo municipale. Lo propose il consigliere di minoranza Lo Iacono. Un’idea inopinabile. L’assemblea all’unisono approvò compiaciuta: “Questa targa s’ha da fare!” Tutti d’accordo, come ad un matrimonio.
Un gesto importante. Un eloquente segno di ribellione nei confronti del pericoloso sistema che alimenta la criminalità cittadina. Perché proprio l’amministrazione deve essere d’esempio per la comunità, anche attraverso delle semplici azioni simboliche volte a diffondere la cultura della giustizia. Una targa, quattro piccoli chiodi, un grande passo per la legalità.
Certo, sarebbe da stolti, pensare che una semplice affissione possa bastare a rendere immuni da un virus così atroce com’è quello della ‘ndrangheta.Manca soltanto la matematica che potrebbe arrivare già domenica prossima. Dopodichè, il Polistena potrà giustamente festeggiare la vittoria del campionato di Prima categoria. Successo indiscusso per l’undici di mister Multari (foto) che, di fronte ad una folte cornice di pubblico, rifila tre reti alla diretta avversaria, la Serrese, e si porta momentaneamente in testa al girone con un solo incontro da disputare. In classifica, attualmente, il Polistena è primo a quota 69; mentre i vibonesi occupano il secondo posto (66 punti). In caso di pareggio nel prossimo impegno, domenica a Caulonia, i reggini avranno la certezza matematica di approdare in Promozione. Per la Serrese, invece, i playoff sono ormai dietro l’angolo. Per quel che riguarda le altre gare disputate, stop inaspettato per il Santa Caterina, fermato sul 2 a 2 da una buona Laureanese. Poker della Zungrese nel derby contro il Nicotera. Goleada del Filadelfia sul Caulonia (5 a 2). Successo anche per Badolato (3 a 2 contro il Pontegrande) e Limbadi (3 a 1 sul Cessaniti)
La settimana tanto attesa è arrivata. Mercoledì 25, Polistena e Serrese si affronteranno per la seconda volta in questa stagione. A differenza della partita di andata, però, quando i reggini riuscirono a strappare un pareggio al “La Quercia” di Serra San Bruno, quella che si disputerà tra sette giorni, sarà l’incontro che deciderà chi, tra i vibonesi ed i reggini, farà il salto di categoria senza passare dalla lotteria dei play-off. Al momento, il Polistena sembra la squadra favorita, in virtù del fattore campo. La Serrese, però, non ha nulla da perdere. Oggi, intanto, si è disputato il ventottesimo turno. Vincono sia Serrese (3 a 1 contro il Filadelfia) che Polistena (secco 3 a 0 a Filogaso che, nonostante tutto, rimane in corsa per un posto negli spareggi promozione). Vittoria inaspettata per il Limbadi (3 a 2 a Petrizzi); mentre il Marina di Nicotera rifila due reti al Badolato. Questi i risultati completi della terz’ultima giornata di campionato
Serrese - Filadelfia |
3 - 1 |
Cessaniti - Amaroni |
4 - 1 |
Caulonia - Zungrese |
3 - 0 |
Filogaso - Polistena |
0 - 3 |
Nicotera – Badolato |
2 - 0 |
Pontegrande - Laureanese |
1 - 1 |
Petrizzi - Limbadi |
2 - 3 |
S. Caterina - Soverato |
3 - 0 |
CLASSIFICA
Polistena |
68 |
Serrese |
68 |
S. Caterina |
58 |
Badolato |
51 |
Filogaso |
46 |
Nicotera |
45 |
Zungrese |
44 |
Petrizzi |
43 |
Cessaniti |
41 |
Filadelfia |
40 |
Caulonia |
37 |
Limbadi |
28 |
Laureanese |
28 |
Amaroni |
18 |
Pontegrande |
13 |
Soverato |
6 |
Rimane in panne, infangata fra verità supposte e bed & breakfast fantasma, la macchina amministrativa serrese targata PdL. In barba a quel tanto ostentato slogan pre-elettorale, “Un dovere morale: voltare pagina!”, che nel maggio scorso campeggiò deciso in ogni dove. Sui manifesti, sui muri, perfino su un paio di gigantografie mobili che per un mese tranciarono in lungo ed in largo le vie del paese. Per Terravecchia, a Spinetto, nelle piazze, sul lungo fiume, sui palchi alle spalle di oratori e cabarettisti.
Qualcuno pensò “il circo è arrivato in città”. Altri, circa 1.800 persone invece ci credettero, ed armati di buone illusioni regalarono il consenso proprio a quei paladini che raccontavano di avere in tasca la ricetta utile alla diffusione di quell’etereo “dovere morale”.
Neanche il tempo di soffiare sulla prima candelina e tutto è cambiato. Anzi quella moralità non è mai esistita. Spazzata via a colpi di esposti ed inchieste.
Le guance della maggioranza serrese si colorarono di rosso già nei mesi scorsi, quando un ambiguo rimpasto di giunta fece fuori Zaffino, l’ex assessore spodestato per motivi ancora del tutto ignoti alla cittadinanza, ma non alla questura. Poi il caso della targa smarrita, quella con su impresso “Qui la 'ndrangheta non entra”, da inchiodare all’uscio del palazzo municipale e che ancora oggi tarda a raggiungere Serra. Ultimo il caso del presidente del Consiglio De Raffele finito, per una strana fattura, nella lista dei 63 indagati dell’Operazione Resort, della Guardia di Finanza, su un giro di 1,3 mln finanziati per la costruzione di strutture di ricezione turistica e spesi in ville private e regali matrimoniali.
Troppe incognite. I programmi politici saltano e l’attività amministrativa ristagna. A pagarne le spese sembra sia il sindaco, ormai additato da tutti come unico responsabile di quest’annata amministrativa che di amministrativo ha avuto davvero poco. Forse nulla, al di là di un paio di aiuole date in adozione a qualche commerciante.
Si va verso un epilogo già scritto. A tempo dovuto il PdL scaricherà Rosi, valvola di sfogo su cui ripiegare colpe, danni e fallimenti, e continuerà a cavalcare indisturbato verso nuovi orizzonti di gloria. Sempre che non ci siano ulteriori intralci, visto che oggi quel bramato “dovere morale” è finito dritto dritto sulle scrivanie di giudici e magistrati.
Continuo il mio percorso nella bella Serra San Bruno, e non posso non passare dalla casa di Bruno Tassone. Personaggio serrese, anzi, pardon, serrese di adozione, ma originario di Spadola, (a cui abbiamo già usurpato la paternità di un altro Bruno Tassone, lu “Nigaru”). Bruno vive da ragazzino un incidente che gli cambia la vita. Un incidente gli fa perdere la mano destra. Un dramma, che Bruno però affronta con una determinazione ed una forza di volontà fuori dal comune. Lavora, impara persino con un’abilità eccezionale a farsi il fiocco ai lacci delle scarpe. Suona. Buon sangue non mente, e come quella di suo zio Lu Stadhuni (lo stallone) padre del terzo Bruno Tassone (lu Miedicu) ha una voce possente. Suona, purtroppo non più la zampogna (della quale ancora riproduce a bocca l’accordatura dello strumento perfettamente) ma le chitarre, “francisi” e battente.
Il campionato di Prima categoria è ormai alle battute finali e le squadre che si contenderanno la vittoria del torneo con il conseguente passaggio in Promozione saranno Polistena e Serrese. I reggini, reduci dal tennistico 6 a 2 nella gara interna contro il Cessaniti, hanno l’unico vantaggio di giocare tra le mura amiche il big match in programma tra due settimane proprio contro l’undici di mister Megna. Intanto, però, bisogna fare punti nella difficile trasferta di Filogaso. Le vibonesi, si sa, sono delle vere e proprie “bestie nere” per i ragazzi di mister Multari: basti pensare alla sconfitta per 2 a 1 nel girone di andata proprio contro il Filogaso; oppure, allo 0 a 0 dello scorso 11 marzo contro il Limbadi. La Serrese, invece, ospiterà il Filadelfia senza gli squalificati Carchedi e Callà. Per quel che riguarda le altre compagini, sfida da dentro o fuori per la Zungrese a Caulonia. Il Santa Caterina potrebbe conquistare l’intera posta in palio senza scendere in campo contro l’ Us Soverato mentre il Badolato sarà impegnato a Nicotera. Questo l’elenco completo delle partite che si disputeranno il prossimo fine settimana.
INCONTRI
Cessaniti |
Amaroni |
Caulonia |
Zungrese |
Filogaso |
Polistena |
Nicotera |
Badolato |
Pontegrande |
Laureanese |
Petrizzi |
Limbadi |
S. Caterina |
U.S. Soverato |
Serrese |
Filadelfia |
CLASSIFICA
Polistena |
63 |
Serrese |
63 |
S. Caterina |
55 |
Badolato |
51 |
Filogaso |
46 |
Zungrese |
44 |
Nicotera |
42 |
Filadelfia |
40 |
Petrizzi |
40 |
Cessaniti |
35 |
Caulonia |
34 |
Laureanese |
27 |
Limbadi |
25 |
Amaroni |
18 |
Pontegrande |
12 |
Soverato |
6 |
Chi abbia avuto modo di conoscerlo, non può non ricordarsene. Mastru Cuosmu è quello che si può definire il Mastro serrese per antonomasia, il suo famoso e sempre presente mezzo sigaro stretto tra le labbra sempre sorridenti. Lo scandire del tempo, la musicalità di chi racconta dando il giusto tempo e la giusta ritmica al discorso, sapendo bene quali siano i tempi della vita. Perché, e questo ve lo dico per esperienza personale diretta, lo scalpellare va fatto a ritmo, come in una passata di zampogna. Il battere della mazzetta, o la raspa come se fosse uno “zuco”. Il nostro Mastru Cuosmu poi, è un direttore d’orchestra, e da quel poco che le foto possano rendere omaggio, potete ammirare il pregio e il gusto dell’ultimo scalpellino. L’ultimo dei “ mohicani” di questa oramai mia ossessionante “Mastranza di la Serra”
Dalla Chiesa dell’Addolorata a San Giluormu. Salendo dapprima dallo “stradone” di Via Sette Dolori, dove sulla destra trovo la casa dell’infanzia di mio Padre, la famosa casa dal pavimento di tavole tra le quali fessure Mastru Biasi accendeva la sua pipa, segno del via libera al dopocena, e Sharo giovanotto, scendeva con i suoi fratelli ad ascoltare li “stuori” che il loro ospite dispensava intorno al braciere ardente. Guardo la stanza e mi sembra, tale l’enfasi con la quale questi fatti mi sono stati raccontati, di rivivere quei momenti nell’immaginazione di un bimbo preso per mano a cui queste cose venivano raccontate con la poesia delle parole che solo il Sharo papà sapeva esprimere.
Il Comitato Civico Pro-Serre ha vinto una battaglia, ma la guerra in difesa dell’ospedale di Serra San Bruno continua, nella convinzione sempre più forte che solo i cittadini, ormai, possono difendere i propri diritti e possono difendere se stessi dalla malapolitica che ha emarginato e mortificato il nostro territorio. Il Comitato stasera metterà fine all’occupazione del Municipio perché S.E. il Prefetto ha accettato di incontrare, domani mattina alle 10, una nostra delegazione.
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