Il Vizzarro.it - quotidiano online
Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
Di seguito la nota stampa del Coordinamento Calabrese Acqua Pubblica “Bruno Arcuri”:
SERRA SAN BRUNO – Il comitato cittadino per l’acqua pubblica, un movimento nato dal basso e confluito nel comitato civico Pro-Serre, non indietreggia di un centimetro sulla lotta per la pubblicizzazione dei servizi idrici. Per fare il punto della situazione e rilanciare la battaglia dei comitati civici in difesa del territorio gli attivisti locali hanno convocato un incontro con i giornalisti tenutosi ieri nella nuova sala dell'associazione culturale Il Brigante. I componenti del comitato hanno sottolineato come la situazione dell’acqua pubblica, dopo i referendum del 12 e 13 giugno 2011, non soltanto non è mutata ma addirittura peggiorata e la scelta del popolo italiano sembra essere stata disattesa. Gli attivisti locali hanno sottolineato, in particolare, come le scelte dell'amministrazione comunale sull'acqua siano "inaccettabili dal punto di vista politico e morale, perchè contrarie agli interessi dei cittadini, che non vengono tutelati sia per i danni alla salute pubblica e sia per l'acqua pagata come potabile quando non lo è, e favorevoli invece a Sorical che fa profitti sulla nostra acqua". Ha introdotto l'incontro Sergio Pelaia, che ha ricordato la situazione di dipendenza dal "sistema Alaco" creato da Sorical e Veolia, e ha stigmatizzato il mancato distacco, promesso in campagna elettorale dal sindaco Bruno Rosi che "ha svenduto gli interessi del territorio a Sorical". Il riferimento è alla convenzione con la quale a fronte di un debito di circa 300 mila euro, il Comune di Serra, per ottenere uno sconto di 30 mila euro, ha rinunciato alle cause legali con le quali aveva chiesto i danni all’immagine alla Sorical, rea di non aver fornito acqua potabile per lunghi periodi. Per Sergio Gambino "l’acqua che arriva nei rubinetti è avvelenata e una parte delle istituzioni probabilmente sta facendo delle indagini serie, nella speranza che molte cose vengano alla luce. Nella memoria di tanta gente del posto quel luogo è sempre stato una discarica abusiva dove si riversava di tutto". Secondo il presidente del comitato civico Pro-Serre, Salvatore Albanese, "quello che arriva nelle nostre case non è acqua ma un liquido giallo e maleodorante, si tratta di fanghi malamente smaltiti. La questione Alaco è poco chiara, fin dalla fase in cui il bacino è stato riempito senza essere adeguatamente bonificato, già per questo è una minaccia per la salute di quasi 400.000 utenti". Secondo Gianni Di Leo, del coordinamento regionale acqua pubblica 'Bruno Arcuri' "siamo vicini agli amici di Serra che hanno formato uno dei comitati più attivi sul territorio. Sulla questione acqua in Calabria manca totalmente il controllo da parte dei cittadini, che non hanno la possibilità di sentire una controparte rispetto a Sorical. Non c’è gestione democratica di un bene che è della comunità. Le tariffe sono illegittime, perché determinate con atti regionali: 3 sentenze della Corte costituzionale hanno sancito che competenza per le tariffe è solo del Cipe nazionale. Lo denunciamo da anni. Ieri resa pubblica la relazione della Corte dei Conti regionale, sull’acqua stesse nostre conclusioni. Ci vuole una gestione partecipata: i cittadini devono poter avere contezza delle verifiche sull’acqua. I sindaci devono chiedere chiarezza sulle bollette pagate e non dovute". Dello stesso avviso anche Alfonso Senatore: "E' necessario - ha detto - rafforzare il senso di comunità attraverso la salvaguardia dei beni comuni. Siamo riusciti a creare e rafforzare delle reti, è cresciuta la partecipazione dei cittadini, che se le cose non vanno bene hanno il diritto-dovere di controllare, anche perché il controllo della politica è sempre deficitario in Calabria. Serra è un’esasperazione della situazione calabrese. Su Alaco sono state denunciate cose gravi. Qui non è più solo questione di affari economici, ma è in gioco la salute dei cittadini".
Il congresso che il Popolo della Libertà si prepara a celebrare il 26 febbraio prossimo sarà un congresso unitario. Questa dunque una delle poche certezze del partito berlusconiano. Una seconda certezza è rappresentata dall’apparente unità ritrovata tra i due consiglieri regionali vibonesi, Nazzareno Salerno che dovrebbe essere eletto coordinatore provinciale e Alfonsino Grillo che ricoprirà la carica di vice coordinatore provinciale. Il primo, della componente che fa capo a Gianni Alemanno, vicino al senatore Franco Bevilacqua; il secondo, invece, è stato eletto nella lista “Scopelliti presidente” ed è vicino alla corrente Gasparri.
SERRA SAN BRUNO – Ennesima fumata nera per la confraternita di Maria Assunta in cielo di Terravecchia, che non è riuscita, neppure nella seduta di domenica scorsa, ad eleggere il nuovo seggio priorale che avrebbe dovuto guidarla nel biennio 2012-2013. La nuova fumata nera fa seguito al nulla di fatto dello scorso 26 dicembre, quando, i confratelli, non vollero accordare la loro fiducia a nessuno dei nove nominativi proposti dal seggio priorale uscente. A distanza di un mese e mezzo, quindi, anche con i nuovi “candidati”, si è riproposta un’insolita situazione di stallo dettata da divisioni che non accennano a ricomporsi. Una cesura profonda, che vede contrapposte le diverse fazioni in campo, contro la quale si è ripetutamente espresso don Biagio Cutullè, mandato dal vescovo a presiedere i lavori di domenica. Più volte, infatti, il sacerdote ha invitato i confratelli “a lasciare da parte le divisioni ed a pensare solamente al bene della confraternita”. Un appello che, con tutta evidenza, non è riuscito a scalfire le resistenza dei gruppi, intenzionati a fronteggiarsi con un spirito che nulla ha a che vedere con la vocazione conciliante del cristianesimo. Piuttosto, in alcuni frangenti, il clima di tensione e l’agitazione presenti tra i banchi sono stati tali da configurare una vera e propria battaglia politica. Bocciate, quindi, le nuove terne di nomi, il pallino dovrebbe passare nuovamente al vescovo ed al padre spirituale che dovrebbero esautorare il seggio uscente dall’indicazione dei successori. A rigore di statuto, infatti, i nuovi “candidati” dovrebbero essere indicati dal confratello anziano, dopodiché l’assemblea dovrebbe essere nuovamente riconvocata per eleggere il nuovo seggio. Secondo taluni, però, potrebbe anche prendere piede l’ipotesi di un commissariamento da parte della Curia che in tal caso potrebbe, su indicazione del padre spirituale, designare il nuovo seggio senza alcuna votazione. Il rinnovo delle cariche tradizionalmente avviene, con cadenza biennale, nel giorno di Santo Stefano, quando, i componenti del seggio uscente indicano i nominativi dei fedeli candidati alla successione. Ricevuto il benestare dal padre spirituale e dall’ordinario diocesano, vengono stilate tre “terne” da sottoporre all’assemblea, per il voto. I lavori presieduti da un sacerdote nominato dal vescovo si svolgono, spesso, in un clima caotico in cui, non di rado, si scontrano vere e propri fazioni che cercano di “piazzare” il loro candidato. Un momento di partecipazione, quindi, non molto dissimile da una competizione elettorale vera e propria. Una competizione che, nel caso della confraternita dell’Assunta, si è trasformata in una vera e propria tenzone di tutti contro tutti.
SERRA SAN BRUNO - Dopo le abbondanti nevicate di questi giorni, e questa piccola pausa che ha permesso quanto meno la pulizia delle strade, sul comprensorio delle Serre sta per tornare il brutto tempo. E' in formazione sullo stretto di Sicilia un intenso gruppo temporalesco che a partire da oggi pomeriggio porterà delle precipitazioni, che inizialmente potranno presentarsi sotto forma di pioggia, ma che nella nottata probabilmente si trasformerà in neve. Inizialmente la quota neve sarà intorno a 900-1000m, poi, come detto, dovrebbe abbassarsi nella notte. Questa perturbazione proveniente dal nord Africa sarà in grado di far precipitare la temperatura nella giornata di domani e poi soprattutto tra lunedì e martedi, dove la neve potrebbe cadere anche a quote di 2-300 m, e con la colonnina di mercurio che scenderà di diversi gradi sotto lo zero. Le correnti in questo caso arrivano da sud, e in una tale configurazione, generalmente, sul nostro territorio si sarebbero registrate temperature superiori aglio 8-9° (in pieno inverno). Questa volta invece il nord Africa è un serbatoio di gelo, che molto probabilmente verrà dispensato sul nostro territorio nei prossimi giorni. Tornando alle previsioni, potremmo godere di una parziale protezione del colle d'Arena, ma questo piccolo baluardo potrà essere facilmente superato dalla perturbazione. Le zone maggiormente colpite potranno essere ancora Mongiana e Fabrizia, Nardodipace risulta essere più coperto ma anche qui le precipitazioni non mancheranno, andando ad aggravare una situazione che risulta essere ancora ad oggi molto complicata. Questa è una configurazione nuova per il sud, con gelo proveniente dal nord Africa, e quindi di difficile previsione, anche per i modelli matematici, quindi l'unico mezzo è l'immagine satellitare. Dalle immagini delle ore 15, si può notare come quell'ammasso nuvoloso si stia spostando verso le regioni del mezzogiorno, andando a generare un peggioramento del tempo, che molto probabilmente non risparmierà nemmeno la cittadina della Certosa.
SERRA SAN BRUNO - L’emergenza neve che ha interessato le Serre in questa settimana non ha mancato, come spesso succede ad ogni latitudine, di dare adito ad una serie di polemiche politiche tra amministratori e opposizione. Il sindaco Bruno Rosi, in risposta alle critiche, ha parlato, in una nota già pubblicata dal Vizzarro.it, di “strumentalizzazioni irresponsabili”, elencando gli interventi posti in essere dal comune. Per oggi pomeriggio, inoltre, è stata convocata una conferenza stampa nel palazzo municipale. Dall’opposizione, invece, sono stati espressi nell'immediatezza dell'evento giudizi fortemente negativi sull’operato dell’amministrazione comunale nell’affrontare le difficoltà dovute agli 80 cm di neve che hanno coperto Serra San Bruno.
Secondo Mirko Tassone, consigliere comunale di ‘Al lavoro per il Cambiamento’, “un territorio con un’emergenza ampiamente prevista è stato abbandonato: quello che è certo è che le emergenze si possono pianificare”. Lo stesso Tassone ha rilevato che un mezzo spazzaneve e spargisale di proprietà della Comunità Montana delle Serre, giace completamente inutilizzato nel locali di pertinenza dell’ente. Lo stesso mezzo era stato oggetto di una proposta dello stesso Tassone, ex vicepresidente dell’ente montano, per la creazione di un consorzio dei 13 comuni della Comunità Montana che, accollandosi le spese in parti uguali, avrebbero potuto mantenerlo in servizio. A fronte di alcuni comuni che avevano accolto tale proposta, da altri comuni hanno risposto picche. Allora Tassone ha anche proposto l’utilizzo del mezzo, previo mantenimento, all’amministrazione comunale serrese guidata dall’ex sindaco Raffaele Lo Iacono, che però, spiega sempre Tassone, non ha mai dato alcuna risposta.
Critiche anche dal locale circolo del Pd. Secondo Luigi Tassone, “già dalle prime ore di lunedì la situazione appariva problematica, ma ciò lasciava quasi indifferenti i nostri amministratori che si sono limitati esclusivamente a perlustrare le vie cittadine anziché predisporre adeguati mezzi di soccorso. Nella giornata di martedì – prosegue Tassone – i disagi non sono certo diminuiti; oltre ad essere completamente paralizzate tutte le vie cittadine, si registrava una situazione altrettanto grave anche all’ingresso dell’ ospedale “San Bruno”. Situazione che, ha anche impedito il transito dell’ambulanza. Ancora una volta, come Pd, ci troviamo costretti a denunciare l’inadeguatezza dell’amministrazione comunale targata Pdl e guidata dal sindaco Bruno Rosi, che appare incapace a gestire sia le emergenze che l’ordinario. Diversi sono, infatti, i problemi ai quali l’attuale maggioranza non riesce a trovare soluzioni; difatti, dopo l’emergenza e l’immobilismo sullo smantellamento del presidio ospedaliero e la totale incapacità sulla gestione del ciclo dei rifiuti – con il ritorno dei cassonetti e la trasformazione dell’isola ecologica in discarica – la giunta comunale ha palesato tutta la sua incompetenza nel non saper programmare interventi per limitare i disagi, eccezionali si, ma già ampiamente programmati dalle previsioni meteo”.
Sulla stessa linea Andrea Pisani, sempre del Pd. “L’allerta meteo era stata lanciata da tempo e i vari telegiornali hanno fatto vedere come il maltempo avesse già messo in ginocchio il nord Italia ma evidentemente, visto la vocazione del nostro primo cittadino, l'amministrazione ha preferito rimettersi nelle mani di San Bruno sperando in una sterzata delle nuvole nelle ultime ore. Perché l'amministrazione Salerno-Rosi non ha posto in essere un idoneo piano d'emergenza? Più i mesi passano – afferma ancora Pisani – e più le emergenze si sommano”.
SERRA SAN BRUNO - Dopo la grande nevicata di ieri notte, ora su Serra, dal punto di vista delle precipitazioni, sembra essere tornata la calma. In questo momento il cielo è parzialmente nuvoloso e la temperatura è salita sensibilmente. Dalle mappe del modello COSMO-ME, notiamo che sulla nostra cittadina potranno arrivare ulteriori precipitazioni a prevalente carattere nevoso, che sembrano confermate anche dal modello americano ECMWF. In queste ore però, come detto, il tempo pare in relativa quiete, come mostrano anche le immagini satellitari, con una copertura nuvolosa sottile, ma guardando bene l'immagine sullo ionio si intravede un corpo nuvoloso molto più compatto, che nel pomeriggio di oggi potrebbe portare delle ulteriori precipitazioni qualora riuscisse a valicare la nostra barriera naturale (monte Pecoraro). Nei giorni a seguire ci potrebbero essere ulteriori precipitazioni ma con temperature in leggero aumento, per via di un centro di bassa pressione che si potrebbe formare sul mediterraneo centrale, ma è anche possibile che questo possa essere più basso del previsto e quindi possa portare nuove precipitazioni sul nostro territorio, andando a peggiorare la situazione, già drammatica, dei paesi montani vicini come Mongiana, Fabrizia, Cassari e Nardodipace, dove la neve supera il metro e mezzo d'altezza.
Un attentato incendiario che ha provocato ingenti danni all'automobile di una vigilessa, S.M., di 40 anni. L'episodio e' avvenuto a Pizzo. La vettura (una Fiat Stilo), parcheggiata nei pressi dell'abitazione della vigilessa, e' stata cosparsa di liquido infiammabile e incendiata. Indagano i carabinieri, secondo i quali l'intimidazione potrebbe anche essere collegata ad una vendetta per l'attivita' lavorativa svolta da S.M..
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