Il Vizzarro.it - quotidiano online
Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
C’è qualcosa di anomalo in Andrea Pirlo. Uno a cui, a vederlo passeggiare pigro in mezzo al campo, non daresti neanche un euro. Sembra assente, quasi spento. Con le braccia flaccide lungo i fianchi e gli occhi semichiusi come se si fosse appena svegliato. Ma quando il pallone gli rotola addosso Andrea lo raccoglie e si trasforma, sale di livello come Goku Super Sayan. Accarezza la sfera elegante e raffinato, ubriaca gli avversari, illumina il gioco. Squadra magicamente il campo, traccia assist, cross e punizioni al bacio. Un genietto. L’Einstein del calcio col cervello grosso, i piedi di cristallo e le spalle robuste di chi sa di essere il leader anche se non lo dice. L’uomo delle responsabilità.
L’Italia avrebbe meritato già nei tempi regolamentari, se non fosse stato per la sterilità di quel ragazzaccio centravanti che gioca bene ma non segna e del Cassano ballerino, troppo lontano dalla porta inglese. Ma alla fine bravi tutti. Damianti, Bonucci, Nocerino, Abate, Buffon passato in pochi giorni da scommettitore milionario ad eroe annunciato e Danielino De Rossi, un guerriero che in campo ci lascia il cuore ed il nervo sciatico. I ragazzi di Prandelli hanno giocato una signora partita contro un'Inghilterra troppo timorosa per essere vera. Ma se non sei in grado di segnare, una gara già vinta può trasformarsi in un’amarissima delusione: ai rigori, si sa, può succedere di tutto. Sennonché con l'Italia sotto di un rigore, un signore col 21 sulle spalle decide di fare il cucchiaio, atto di estro e follia utile a far girare la partita. Soprattutto a livello mentale. Per gli inglesi si mette male: traversa di Young, errore di Cole anzi parata di Buffon e i Leoni, domenica in versione agnelli, sono domati. Ridotti a maggiordomi da tè delle 5. La ‘patria del calcio’ prende l’aereo e torna all’ombra del Big Ben.
Allora tutti pazzi per Pirlo e per quel cucchiaio, che nel traffico della lotteria dei rigori ha il sapore della follia che non ti aspetti ma ti piace. La freddezza nel momento che conta, che soddisfa ogni sportivo tanto da farti credere che tutto è possibile, perfino vincere. Un rigore al rallentatore. Una parabola lenta e sofferta. Da cardiopalma. Il giusto suggello a 120 minuti colmi di emozioni ma avari di gol.
L’Italia avanza. Che la leadership spettasse di diritto al nostro metronomo lo sapevamo già da tempo. Ora lo sa anche il resto del mondo. Soprattutto l’Inghilterra. La sua qualità fa paura, lo eleva su chiunque altro, compreso Gerrard, tanto per fare un nome, che l’altro ieri sera al confronto sembrava un mediano da oratorio. Lo hanno capito anche i pluridecorati Xavi e Iniesta nella partita d’esordio contro la Spagna o, meglio ancora, l’estremo difensore polacco Pletikosa, bucato sul primo palo da una punizione avvelenata del nostro regista. Speriamo giovedì lo capiscano anche i temibili tedeschi.
Riceviamo e pubblichiamo
“Eran cento, eran vecchi e forti e sono morti”. Casini si strappava le vesti gridando “… lo spread ha superato 500 punti… occorre un governo tecnico…” il PD, invece, continuava la sua battaglia fatta di “randellate giudiziarie” contro il presidente Berlusconi. L’illibata Lega tra una lite ed un’altra grattava il formaggio. E il PDL annaspava. Quindi venne il governo tecnico. Il Governo BARONALE dei tecnici , guidato dal bocconiano Super Mario, doveva salvarci dal baratro. Un baratro fatto di spauracchi: la Grecia, la Spagna, lo Spread, i mercati, la credibilità…. Una manovra finanziaria da 96 mld di euro per salvarci, naturalmente, a carico di quegli italiani che (secondo Casini e “compagni”) sino al giorno prima delle dimissioni del Governo Berlusconi non arrivano più alla terza settimana, in più, avremmo avuto le tanto osannate riforme. A sei mesi dall’insediamento del super Governo ci troviamo senza una vera riforma, con una spesa pubblica incontrollata, con una disoccupazione di tipo vulcanico, tutto farcito in una recessione economica come non si vedeva dal dopoguerra; dulcis in fundo, in una dittatura fiscale e politica come non si poteva neanche immaginare. Alla faccia della democrazia! Il risultato dell’inasprimento fiscale esercitato da questo Governo, a livello sociale, è stato un’escalation di furti, rapine, scippi, truffe, estorsioni e corruzione, così tanto elevato, da non fare più notizia. È chiaro che ci stiamo avviando verso l’auto distruzione. Insistere a voler stare nella zona euro a tutti i costi ci sta obbligando a creare architetture sociali ed economiche surreali che presto crolleranno rovinosamente su se stesse. Abbiamo ceduto la nostra sovranità nazionale ai mercati finanziari col risultato di essere contrabbandati come merce speculativamente appetibile su tutti i mercati internazionali. Avere sposato la globalizzazione senza tenere conto che ci sarebbe stata una lotta impari( impossibile da pareggiare, figuriamoci vincere) è stata una follia. Se oggi in Italia manca la classe dirigente è anche perché manca la destra della sovranità nazionale. La sovranità è un valore che difetta ad una sinistra a vocazione internazionalista; che è lontana dai principi di un centrodestra che si è mostrato più attento a soddisfare bisogni di potere sfumando i grandi sogni degli italiani per cui s’era formato: la sovranità, dunque,è patrimonio esclusivo di una destra che ora spetta a noi far individuare. Si è sovrani perché si decide da sé e non si rinnega nulla di quel che si è scelto di essere. Anche perché siamo orgogliosi di essere quel che siamo. L’Italia è un Paese sempre in piena contraddizione. Come si fa’? Arriva un Governo che decide di fare il Piano Casa e, una Regione, come quella della Calabria, che dopo tre anni non è riuscita a partorire una legge sul Piano Casa. Arriva il Governo successivo ed impone l’IMU una tassa incostituzionale perché viola apertamente l’art. 53 della Costituzione e che ha come conseguenza una flessione del mercato immobiliare nazionale del 30%. Quindi “anche” chiusura della Italcementi di Vibo Marina. Poi arrivano le lacrime dello stesso Governo col decreto sviluppo (una barzelletta da 80 MLD) che riduce le tasse a carico delle ristrutturazioni. Mentre in Consiglio regionale il PD piange insieme al PDL la chiusura dello stabilimento della Italcementi, dopo che loro sono gli artefici della chiusura. È una follia o no!? Nel frattempo, sta arrivando la tempesta: i grillini sono sotto le mura! Il PDL si sta sciogliendo come neve al sole, mentre il PD è immerso in una serie di faide correntizie senza precedenti. Mentre i sagrestani della politica non esistono più, la Lega è in catalessi. Anche se nessuno le vuole, le elezioni, sono dietro l’angolo, la legge contro la corruzione farà cadere questo Governo fantoccio in mano da troppo tempo al presidentissimo Napolitano. La domanda è: siamo sicuri che una volta toccato il fondo cominceremo a risalire? Il Problema è: grillini oltre a una buona volontà, hanno qualcosa da offrire? Noi siamo sicuri di no! La politica non si può e non si deve improvvisare. Noi di fiamma tricolore siamo quelli che non tradiamo. Con noi c’è il popolo che teniamo unito nel nome della sovranità, del diritto alla autodeterminazione, a decidere con la nostra testa e non eterodiretti da un computer di Wall Street. Nella politica italiana c’è stata troppa presunzione, arroganza, delirio di onnipotenza e contraddizione. Noi non ci rassegniamo al bipolarismo tra Bersani e Beppe Grillo, al dominio della BCE e di Equitalia, alla fine delle nostre speranze. E se a noi ci tengono in tutti i modi possibili e immaginabili al di sotto del 5% attraverso la negazione spazi sui giornali, nelle cronache, in TV è perché i brontosauri della politica che, dominano il mondo dell’informazione, hanno paura di sparire, ma spariranno lo stesso, Grillo compreso.
Francesco Pastore
Fiamma Tricolore
Maria Cirillo
L’analogico va in pensione. La cara è vecchia TV che da anni ci fa compagnia sta per spegnersi per sempre. Al suo posto, ad intrattenerci sarà quella digitale. Le modalità per ricevere i programmi cambiano considerevolmente e, di conseguenza, anche le nostre abitudini. Ecco, quindi, le 10 cose da sapere a proposito del digitale.
Di seguito pubblichiamo il regolamento del concorso letterario bandito dall'associazione "L'Officina: idee per la cultura" di Chiaravalle Centrale (Cz).
Quarta edizione
Concorso letterario “L‘Officina: Idee per la Cultura”
Regolamento
Concorso e sezioni
È indetto il concorso letterario di poesia, quarta edizione, “L‘Officina: Idee per la Cultura”.
Il concorso si articola in due sezioni, tutte a tema libero:
I componimenti devono contenersi, orientativamente, entro i cinquanta versi.
Possono essere presentate al concorso solo composizioni inedite.
Ogni concorrente può presentare un solo componimento, pena l’esclusione del concorso.
La partecipazione al concorso è gratuita.
Modalità d’invio delle opere
Gli elaborati devono essere presentati in sei copie, cinque anonime, la sesta recante anche:
• dati anagrafici (nome, cognome, data di nascita, indirizzo) recapito telefonico ed eventuale indirizzo email;
• titolo componimento e indicazione della sezione di concorso
Il plico, così completato, deve essere inviato tramite posta, al seguente indirizzo: Associazione “L’Officina: Idee per la Cultura”, c/o “Bar del Corso – Via Gregorio Staglianò – 88064 Chiaravalle Centrale (Cz), o consegnato a mano allo stesso indirizzo.
Gli elaborati possono, inoltre, essere inviati per posta elettronica all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.">Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Al messaggio dovranno essere allegati due files, uno con il solo testo della poesia, l'altro con testo e i dati anagrafici su indicati.
Gli elaborati dovranno pervenire all’Associazione entro il 15 luglio 2012.
Commissione giudicatrice e Premi
L'Associazione nominerà un’apposita Commissione giudicatrice alla quale consegnerà, in forma anonima, gli elaborati, per la redazione della classifica.
Il giudizio della Giuria è insindacabile. I lavori presentati non saranno restituiti.
Per ciascuna sezione, agli autori delle migliori composizioni saranno consegnati:
La Commissione e l’Associazione potranno stabilire eventuali menzioni speciali.
I premi consisteranno in targhe o coppe.
L’Associazione “L’Officina: Idee per la Cultura” provvederà a informare i vincitori.
La proclamazione ufficiale dei vincitori e la consegna dei premi avverranno nel corso di una serata speciale che avrà luogo a Chiaravalle Centrale in data da definire.
Il bando integrale del Concorso potrà altresì essere consultato sul sito www.radioiris.it.
Eventuali ulteriori informazioni potranno essere richieste sempre all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Informativa
La partecipazione al concorso comporta: l’autorizzazione al trattamento dei dati personali ai fini dell’espletamento del concorso, (per la restante disciplina si fa rinvio al decreto legislativo n. 196/2003); il consenso, a titolo gratuito, alla lettura dei componimenti durante la manifestazione di premiazione e ad eventuali riprese video e registrazioni radiofoniche della stessa, alla pubblicazione, con il solo vincolo della citazione del nome, in un eventuale antologia curata dalla stessa Associazione, o su portali telematici dei quali l’Associazione riterrà di avvalersi per la diffusione degli esiti del concorso. I diritti rimangono comunque di proprietà dei singoli autori.
I partecipanti si assumono ogni responsabilità relativa alla paternità dell’opera.
Chiaravalle Centrale lì, 21 maggio 2012
Il presidente
Maria Augusta Giorgio
Riceviamo e pubblichiamo:
Signor Sindaco,
le note vicende di questi giorni che hanno portato al sequestro dell’impianto dell’Alaco ci impongono, quale forza politica responsabile, di rivolgerci a Lei, quale massima autorità territoriale in materia, per avere garanzie e chiarezza sulla qualità dell’acqua che ancora oggi sgorga dai rubinetti delle nostre case e dalle nostre fonti.
E’ passato più di un anno dal Suo insediamento e da quella campagna elettorale che vedeva la lista supportata dal nostro partito mettere al primo punto del proprio programma il necessario distacco da So.ri.cal. e quella da Ella capeggiata seguire a ruota tale idea impegnandosi a ripristinare le vecchie fonti e ricercarne di nuove.
Oggi, alla luce dell’emergenza che il nostro paese sta affrontando, ci chiediamo e Le chiediamo, cosa Lei e la Sua maggioranza stiate facendo per ottemperare all’impegno assunto oltre che confondere i cittadini con proclami quali “io bevo l’acqua del rubinetto” e lacunose e contraddittorie ordinanze di non potabilità.
Considerato che la qualità dell’acqua erogata da So.ri.cal è, quantomeno, dubbia e che il problema non sarà certo di pronta soluzione, esiste, anche in previsione di una possibile interruzione dei rifornimenti, un programma di interventi volto a renderci autosufficienti o quantomeno a ridurre il ricorso all’acqua dell’Alaco?
O la comunità serrese, pur vivendo in un territorio storicamente noto per la qualità e quantità delle sue acque, accanto alla spesa per l’aumento dei tributi (tassa sui rifiuti aumentata del 43% e nuova IMU sugli immobili) dovrà caricarsi la spesa per l’acquisto di acqua minerale anche per l’igiene quotidiana?
I cittadini serresi non possono accettare questo! E’ una vergogna per la nostra comunità oltre che un grave danno in termini economici anche in prospettiva dell’incipiente stagione turistica che, con l’acqua di dubbia potabilità, non può promettere certo nulla di buono.
Nel difendere, quindi, le istanze dei nostri cittadini e del nostro territorio chiediamo e riteniamo indispensabile che il Comune di Serra San Bruno assuma una posizione autorevole, netta e chiara sulla questione acqua potabile e nei confronti della SORICAL, anche nel rispetto della volontà degli oltre 2.600 cittadini serresi che nella scorsa tornata referendaria hanno deciso di votare per l’acqua quale bene pubblico e comune.
E’ evidente, infatti, come la gestione del privato delle risorse idriche e, nello specifico, la gestione portata avanti dalla SORICAL, abbia dimostrato una paurosa inefficienza. Gli anni di privatizzazione del sistema idrico hanno prodotto solo aumenti delle bollette senza un corrispondente miglioramento del servizio.
La salute dei cittadini serresi non può essere messa nelle mani di chi agisce per interessi privatistici e deve essere tutelata da ogni potenziale pericolo. Noi chiediamo e pretendiamo che questo venga fatto da chi, in questo momento, ha l’onore e l’onere di amministrare.
L’acqua è bene primario e comune. L’acqua non può essere fonte di guadagno. L’acqua non può essere gestita dai privati ma deve essere totalmente ricondotta nell’alveo del controllo pubblico. Deve essere gestita come servizio ai cittadini lontana da ogni speculazione di natura economica.
Crediamo e riteniamo indispensabile che il nostro Comune porti avanti una battaglia di equità e giustizia sociale per tornare al sistema di gestione e fornitura dell’acqua potabile attraverso la rete degli acquedotti comunali anche a costo di subire una riduzione dell’erogazione. Meglio poca acqua ma buona!
Sappiamo che una manutenzione attenta della rete esistente e quindi degli acquedotti comunali potrebbe portare ad un aumento della portata dell’acqua. Sappiamo che il territorio serrese è ricco di sorgenti. E’ necessario potenziare i pozzi già esistenti, realizzare nuovi pozzi di adduzione, realizzare nuovi acquedotti per raggiungere la completa autosufficienza e autonomia e staccarsi definitivamente da SORICAL.
Non vogliamo continuare ad avere rapporti con chi, per anni, ha lucrato su un bene primario mettendo interessi economici al primo posto rispetto alla salute dei nostri cittadini.
Tornare alle nostre risorse idriche si può. Si deve fare per il bene della nostra comunità.
Chiediamo allora:
- chiarezza e garanzie sulla qualità dell’acqua;
- un’immediata programmazione di interventi volti al distacco da SORICAL con il ritorno ai pozzi ed agli acquedotti comunali per una graduale e completa autonomia idrica;
- la sospensione dell’invio delle bollette per il pagamento del servizio idrico;
- la convocazione di un consiglio comunale aperto sul tema;
- che il Comune di Serra San Bruno intraprenda contro la SORICAL ogni azione necessaria ad ottenere il risarcimento degli ingenti danni subiti con la cattiva gestione del servizio e l’eventuale restituzione delle somme ingiustamente pagate.
Paolo Reitano (coordinatore Pd Serra San Bruno)
Convalidato il sequestro dell'invaso dell'Alaco. Il giudice per le indagini preliminari, Gabriella Lupoli, ha confermato il provvedimento della Procura vibonese che ha riguardato l'impianto che si trova sul monte Lacina e altri 57 siti ad esso collegati. Il sequestro preventivo, scattato il 17 maggio scorso, era arrivato con l'inchiesta condotta dal pm Michele Sirgiovanni e sulla scorta delle indagini dei carabinieri del Nas di Catanzaro e del Comando provinciale del Corpo forestale dello Stato. 26 le persone indagate, alcune per avvelenamento colposo di acque, tra dirigenti, funzionari e tecnici Sorical, Asp e Arpacal, e alcuni sindaci. L'impianto investigativo ha dunque retto
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