mini angitola_2E' stata accolta nel corso della seduta odierna del Consiglio regionale la proposta di integrazione alla norma in materia di ambiente presentata dal consigliere del Pdl Nazzareno Salerno. Il provvedimento assegna al Parco naturale regionale delle Serre un contingente di 50 operai idraulico forestali da utilizzare per la gestione dell’area protetta. Gli operai in questione dovrebbero provenire dall'Afor in virtù di un consorzio tra i due enti subregionali. All'ente di tutela ambientale, inoltre, saranno concesse in uso gratuito le aree demaniali della foresta "Prasto" e dell'area umida dell'Angitola (foto). Di seguito la nota diffusa poco fa dal presidente della Commissione “Attività sociali, sanitarie, culturali, formative”

“Con l’approvazione dell’emendamento da me presentato all’articolo 21 del Collegato alla manovra di finanza regionale, si aprono nuovi ed interessanti scenari per il Parco naturale regionale delle Serre che potrà finalmente produrre importanti benefici per il territorio senza più essere visto, come accaduto in passato, solo come fonte di vincoli. Finalmente si potrà dare concreta attuazione alle legge istitutiva dell’Ente (legge regionale 10/03) tramite l’assegnazione di 50 operai idraulico-forestali a partire dall’inizio del prossimo anno che saranno utilizzati dallo stesso Parco per la gestione dell’area protetta con l’esecuzione degli interventi in economia col metodo dell’amministrazione diretta secondo quanto previsto per gli altri Enti utilizzatori di manodopera idraulico-forestale. In più, saranno concessi in uso gratuito al Parco le aree demaniali della foresta ‘Prasto’ e dell’area umida dell’Angitola e in esse saranno attivate azioni sperimentali di educazione ambientale. Ne consegue che sarà possibile un utilizzo razionale e sostenibile delle risorse e che sarà valorizzato l’immenso patrimonio naturale presente fra le province di Vibo, Catanzaro e Reggio Calabria. Questi provvedimenti, che si aggiungono all’incremento della dotazione finanziaria, consentiranno l’effettivo rilancio del Parco che, dopo anni di stenti trascorsi nell’oblio, può proporsi come Ente operativo nel campo della tutela ambientale e dello sviluppo sostenibile. Abbiamo dunque la riprova di come la Regione intenda puntare sul Parco delle Serre che, d’ora in avanti, potrà assumere un ruolo di primo piano e offrire un valido contributo anche per la crescita economica e sociale. Sono sicuro che questo risultato sarà presto accompagnato da altri atti miranti a rendere questo Ente protagonista di una nuova stagione di sviluppo in cui le Istituzioni, prendendosi le proprie responsabilità, riescono a lavorare proficuamente nell’interesse della collettività volgendo lo sguardo alle prospettive future e sapendo cogliere con prontezza le occasioni che si presenteranno”.

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mini osservatore_romanoSERRA SAN BRUNO – Leonardo da Vinci potrebbe essere stato l’ispiratore della facciata dell’antica chiesa certosina distrutta dal terremoto del 1783. La sorprendente ipotesi formulata con rigore scientifico dal compianto Silvano Onda, per anni rimasta sotto silenzio, ha trovato conferme importanti che potrebbero accreditarla come scoperta di livello mondiale. Il merito di aver reso pubblica la clamorosa tesi di Onda, storico dell’arte e dell’architettura, serrese d’origine, va alla rivista “Santa Maria del Bosco” diretta da Domenico Calvetta, che con un articolo dell’aprile 2007 mise a segno uno scoop che è stato ripreso dall’Osservatore romano. Il quotidiano del Vaticano ha dato ampio risalto alla scoperta di Onda con un articolo a tutta pagina di Carlo Perdetti, uno dei massimi studiosi leonardiani viventi, direttore degli Studi Vinciani all’Università della California.

Nelle pagine culturali del giornale della Santa sede la ricerca del compianto studioso serrese viene definita di «eccezionale importanza», soprattutto per gli specialisti. Dalla pubblicazione della sorprendente ipotesi sulla rivista di Santa Maria, spiega Pedretti, sono emersi ulteriori indizi «come argomenti probanti di analisi critiche e stilistiche» riguardo all’eventualità che la facciata dell’antica chiesa conventuale sia stata “copiata” da un disegno di Leonardo. La morte di Onda, avvenuta lo scorso anno, ha interrotto un lavoro ambizioso che lo storico dell’arte stava conducendo insieme all’Università di Los Angeles, ma Pedretti è comunque arrivato a sostenere, con una ricostruzione ovviamente meticolosa, la possibile fondatezza della scoperta dell’ispirazione “leonardesca” della monumentale facciata che ancora si può ammirare all’interno dell’attuale monastero bruniano. Approfondendo e rivedendo la teoria secondo cui fu il Palladio, uno dei maggiori architetti del Rinascimento, a progettare la facciata, Pedretti spiega una per una le ragioni scientifiche portate a sua volta da Onda a sostegno della sua ricerca. Ad indurre lo storico dell’arte a ragionare su lesene scanalate e pilastri cinquecenteschi dell’antica chiesa certosina, trovando conferme delle similitudini in uno schizzo di Leonardo (“Studio di chiesa”, 1515, Venezia), è stato però un singolare documento rinvenuto all’interno di un manuale di architettura del Vignola del 1596, che le maestranze serresi utilizzavano come prontuario per le costruzioni di edifici sacri e di cui si servivano anche come diario per annotazioni di vario genere. Dietro un foglio scollato dell’antico manuale (“Regola delli cinque ordini d’architettura”, proprietà Carchidi-Pelaggi di Spinetto Calabro), posto a rinforzo di alcune pagine, Onda trovò scritta la seguente memoria in dialetto serrese: «Mi dissa nu munacu chi prima stava a Roma ca la facciata di lu cummientu fu copiata di nu disegnu di Leonardo da Vinci». Secondo Onda, il disegno di cui si parla in questo frammento potrebbe essere proprio lo schizzo “veneziano” di Leonardo del 1515. «L’impianto costruttivo è identico – sono le parole di Onda riportate dall’Osservatore romano – come pure l’impostazione al di sopra del cornicione dove l’altezza della navata centrale è segnata con una zona saliente, ritmata da quattro lesene sporgenti, mentre lo spazio tra le due lesene centrale è determinato da un alti finestrone al posto del classico rosone, coronato da un frontone. Due grandi volute raccordano, nella facciata l’altezza della navata centrale e quella delle navate laterali». Si tratta, dunque, di una delle tante intuizioni del compianto studioso serrese destinate a lasciare il segno nella storia dell’arte e dell’architettura.

(articolo pubblicato su Il Quotidiano della Calabria) 

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mini Serra_Certosa_2SERRA SAN BRUNO – Dopo la recente visita di Sua Santità Benedetto XVI, la cittadina della Certosa aspira a diventare, a pieno titolo (lo conferma la visita di due pontefici in 27 anni), una meta importante nell’ambito del turismo religioso. E’ in questa ottica che si inseriscono i progetti del sindaco Bruno Rosi che, oltre al museo delle tre Confraternite religiose per il quale le idee sono in cantiere, non facendo mistero di voler fare entrare la cittadina bruniana nel circuito internazionale delle mete religiose, si è fatto promotore insieme all’amministrazione comunale di un progetto per la creazione di una casa per l’accoglienza dei pellegrini che faranno tappa nella cittadina montana. Il progetto, che rientra nei PISL (Progetti Integrati di Sviluppo Locale), ha visto la luce alla conclusione di alcuni incontri tra i Comuni facenti parte dell’Ambito Alte Serre Vibonesi, che hanno inteso costituire tra loro un partenariato per l’Elaborazione e l’Attuazione del Progetto Integrato di Sviluppo Locale denominato “Alte Serre Vibonesi” con Capofila il Comune di Mongiana. Con la delibera n.87 del 29/11/2011, l’esecutivo cittadino ha dato avvio ai “Lavori di ristrutturazione, adeguamento e completamento di un complesso edilizio da destinare a Centro Accoglienza Pellegrini” che riguarda lo stabile che avrebbe dovuto essere adibito al centro anziani e che non ha mai visto la luce, per un totale complessivo del progetto di 2 milioni di euro, spesa a cui si potrebbe fare fronte con i fondi PISL-POR Calabria FESR 2007/2013, qualora il comune di Serra San Bruno dovesse vincere la concorrenza. «Abbiamo presentato progetti per 3 milioni di euro – ha commentato  il sindaco Rosi – e puntiamo a vincere questo progetto per incentivare il turismo religioso verso la nostra cittadina. Insieme al progetto per i borghi di eccellenza, quest’ultimo, se andrà tutto per il meglio, consentirà a Serra di cambiare volto». 

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Lunedì, 19 Dicembre 2011 21:48

Fine di una provincia, fine di un fallimento

mini De-Nisi_2Se veramente la finanziaria dovesse, cosi come pare, mettere fine alle province, la scure cadrebbe soprattutto sui politici rampanti che vedranno ridursi al lumicino i posti di potere. Tutti insieme piangeranno, tra i flauti, la nostalgia per il cadavere di una provincia mai nata. Sì, perché l’unica cosa esistita nella provincia vibonese è stato soltanto un palazzo, quello dell’ex Enel, colmo di burocrati parcheggiati dal clientelismo dei politici di turno, in cui il centrosinistra ha riscosso l’indubbio primato. Tutto il resto è stato solo disinteresse. Il fallimento della provincia di Vibo Valentia rappresenta non soltanto il crollo istituzionale di un ente, ma soprattutto il disastro di una generazione di politici disinteressati nei confronti del popolo se non quando arriva il momento di chiamare in causa gli elettori per garantire i propri privilegi. Per alcuni, l’ente vibonese è servito come trampolino di lancio verso le elezioni regionali, per altri un una carica istituzionale per darsi un tono e fare curriculum. A tutto la provincia sembra essere servita tranne che a fare gli interessi dei cittadini.

Nata nel 1995, dopo 16 anni di amministrazioni di centrosinistra ci ritroviamo con le medesime cose con le quali ci trovavamo, o forse sarebbe meglio dire senza le quali, ci trovavamo allora. Nessuna strada di collegamento col capoluogo se non quei gomitoli di curve che assassinano le cervicali, e un colabrodo di strade nel bel mezzo delle quali spuntano delle enormi buche. Un palazzetto dello sport, alle porte di Serra, la cui costruzione è iniziata sotto la provincia di Catanzaro e che, come il bicchiere d’acqua mezzo pieno o mezzo vuoto, non si comprende se sia destinato a morire o potrà mai essere portato a termine. Nessuna presa di posizione nei confronti della chiusura dell’ospedale di Serra San Bruno, ma solo mezze dichiarazioni del presidente De Nisi che, come la sibilla cumana, dice tutto e non dice niente, e false promesse dell’ex presidente Bruni, osannato per la sua abilità nei sermoni democristiani. Continui balletti per gli assessorati, con crisi ad hoc e repentini cambi di casacca – perché, bisogna dirlo, nel salto della quaglia i politici vibonesi si sono dimostrati cosi esperti da poter essere esportati. E ora che la breve vita della provincia di Vibo sta per finire, cosa faranno i politici nostrani? Semplice, si dedicheranno allo sport preferito, occupazione militare di tutto ciò che è possibile occupare per se e per i propri pretoriani.

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mini f._rombolaBruno Procopio, 24enne di Davoli coinvolto nell'operazione della Dda di Catanzaro sulla faida del Soveratese scattata giovedì scorso, avrebbe manifestato l'intenzione di collaborare con la giustizia, e avrebbe iniziato a farlo già sabato scorso durante gli interrogatori di garanzia svoltisi di fronte al Gip Antonio Rizzuti. Da quello che si è riusciti ad apprendere, pare che Procopio si sia autoaccusato dell'omicidio di Ferdinando Rombolà (foto), freddato in spiaggia a Soverato l'estate scorsa davanti agli occhi atterriti della moglie e del figlio. Alcune delle dichiarazioni fornite da Procopio, inoltre, pare che vadano ad incrociarsi con alcune delle testimonianze rilasciate dal pentito Antonino Belnome, che già dalla fine del 2010 sta collaborando con la Dda di Milano facendo tremare molte 'ndrine calabresi.

Il Gip Rizzuti ha convalidato il fermo di Antonio Gullà e dello stesso Bruno Procopio - che giovedì era sfuggito al fermo ma che si è costuito il giorno dopo - mentre, pur non convalidando il fermo, ha disposto la custodia cautelare in carcere per Michele Lentini, Fiorito Procopio, Angelo Procopio e Vincenzo Bertucci. Gli arresti domiciliari, invece, sono stati concessi a Manuel Procopio, Francesco Vitale e Giovanni Nativo, mentre tutti gli altri fermati sono stati rimessi in libertà.  

 

 

https://www.ilvizzarro.it/Cronaca/faida-del-soveratese-18-fermi.html

 

 

 

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mini palazzo_campanellaNella mattinata di domani il bilancio di previsione 2012 approderà in Consiglio regionale. Insieme al documento previsionale, a palazzo Campanella (foto) si discuteranno anche il bilancio pluriennale 2012-2014 e il collegato alla manovra di finanza regionale per l’anno 2012. La manovra, già approvata, a maggioranza, in Commissione bilancio, riguarda risorse per 9 miliardi di euro, dei quali, però, sono disponibili solo 800 milioni - l'anno scorso erano 870 milioni, e il taglio è dovuto alla riduzione dei trasferimenti statali. Tra le norme più importanti, da registrare lo slittamento al 30 giugno 2012 della fine del commissariamento di Arssa e Afor. L'ennesima proroga della fase commissariale dei due enti, già in liquidazione, è stata approvata con il solo voto contrario dei rappresentanti di Pd e Idv. La questione dell'ente subregionale che si occupa della forestazione calabrese è una delle più spinose tra quelle da discutere domani in aula. Il problema sono le somme destinate all'Afor in bilancio che, calcoli alla mano, potrebbero essere sufficienti a garantire non più di qualche mese di stipendio. Ciò rappresenterebbe un rischio per i dipendenti, almeno così la pensa il Pd calabrese che sul punto ha già annunciato di voler presentare un emendamento.

Sul bilancio 2012 la posizione dei democrats calabresi è comunque critica. La manovra, infatti, è stata definita "inadeguata" da Bruno Censore: “Dall’esame fatto nella seconda commissione - sostiene il consigliere regionale del Pd - non è intervenuta nessuna novità in merito alle proposte di bilancio 2012 avanzate dalla Giunta regionale. Il Partito democratico si è fatto carico, e lo farà anche in aula il prossimo martedì (domani, ndr), di rappresentare sulle questioni emergenziali emendamenti tendenti a salvaguardare la garanzia dei servizi essenziali e di occupazione. I servizi socio assistenziali, i trasporti, la forestazione, la salvaguardia idraulica, la protezione civile, le politiche per il lavoro, sono i temi in cui il Pd ha concertato la sua iniziativa. Giunta e maggioranza, invece - sostiene l'esponente Pd a palazzo Campanella - non hanno dimostrato nessuna disponibilità, ed oggi il bilancio regionale si presenta incapace di dare alcuna risposta di governo. Il Pd è consapevole delle difficoltà che oggi vive la finanza pubblica, e quindi anche il bilancio regionale; constatiamo, però, che non vi è nessuna capacità di ridisegnare la finanza regionale sia in termini di spesa che di entrata. Un bilancio, dunque, sempre più ingessato che vede sempre più ridotta la così detta quota libera che viene, a sua volta, falcidiata dalle rate dei mutui e dall’indebitamento. Le stesse politiche del governo Berlusconi, fino a poche settimane fa osannate dal Governatore Scopelliti e dal centro-destra, hanno rappresentato un vero e proprio scippo alla finanza regionale che, a partire dai fondi Fas, oggi vede la stessa programmazione dei fondi europei compromessi in quanto mancanti della quota sponda nazionale. Le stesse politiche a sostegno delle attività produttive resuscitano vecchi carrozzoni come Fincalabra a cui viene ridata la possibilità di attivare partecipazioni societarie in palese contraddizione con gli annunci propagandistici di dismettere i vecchi carrozzoni regionali. Il bilancio - è la conclusione di Censore - appare ordinario senza il coraggio e senza la capacità di incidere sui bisogni dei calabresi”.

Da segnalare, nel collegato alla manovra finanziaria, i seguenti provvedimenti: un finanziamento per il Museo nazionale di Reggio Calabria per il biennio 2012-2013 pari a undici milioni di euro a valere sul Por Calabria Fesr 2007/2013; interventi a sostegno del sistema produttivo dell’area di Gioia Tauro; modifiche alla legge sulla fondazione dei "Calabresi nel mondo"; l’istituzione del fondo regionale per le prestazioni socio-sanitarie erogate sul territorio regionale dalle strutture accreditate di competenza del settore politiche sociali, con una dotazione per l’esercizio finanziario 2012 di 15 milioni di euro; l’introduzione della contabilità economico-patrimoniale, estesa ad enti strumentali e aziende della Regione; la rideterminazione di alcuni tipi di imposta; la istituzione dell’Iresa, l’Imposta regionale sulle emissioni sonore degli aeromobili. Inoltre, nel collegato 2012 è prevista l’adozione da parte della giunta regionale del piano dei pagamenti entro il 28 febbraio di ogni anno, allo scopo di render ancora più idoneo lo strumento di verifica della compatibilità della spesa regionale rispetto alle vigenti regole di finanza pubblica.


 

 

 

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traversa 2La conclusione ufficiale dello psicodramma andrà in scena domani, con la formalizzazione della lettera di dimissioni che è già pronta sulla scrivania del segretario generale del comune di Catanzaro. Domattina verrà protocollata: da quel momento Michele Traversa avrà 20 giorni per ripensarci, ma è lui stesso a chiarire che non tornerà indietro, e dicono sia un uomo di parola. Pare che nel giorno più lungo della sua carriera politica, cioè ieri, abbia ceduto anche emotivamente di fronte al suo fallimento, come lo ha definito lui stesso. Dicono addirittura di averlo visto in lacrime, sofferente e depresso nel chiedere scusa alla sua città. Ma non se la sentiva, l'ex presidentissimo. Non poteva essere lui "a licenziare padri di famiglia e a chiudere le scuole", e dunque ha scelto.

Ha scelto tra se stesso e i catanzaresi, il sindaco-deputato. Ha scelto le vellutate poltrone di Montecitorio, perchè pare che lo scranno di primo inquilino di palazzo dei Nobili attualmente sia postazione molto meno comoda. L'analisi politica va fatta, senza faziosità, poichè lo spessore e l'onestà del personaggio lo richiedono. E dunque: il comune sta per sforare il Patto di Stabilità per 12 milioni di euro; c'è una voragine nelle casse dell'ente; le società partecipate sono al collasso e molti lavoratori rischiano il licenziamento; l'edilizia scolastica è in una situazione gravissima, con tanti edifici attualmente frequentati che sono ad alto rischio e che quindi dovranno essere chiusi; la gestione dei rifiuti è in tilt e la discarica di Alli è una polveriera pronta ad esplodere. Tutto vero, e tutto già noto da mesi, soprattutto. Traversa non poteva non sapere: prima delle elezioni, durante la campagna elettorale, nei suoi primi 6 mesi di mandato. Ed anche i catanzaresi sapevano, e proprio perchè sapevano avevano scelto, in massa, di affidarsi nelle mani di quell'amatissimo ex presidente della Provincia, che era diventato un simbolo del buon governo anche per gli avversari. Un politico vecchio stampo, una persona di grande esperienza, un ex fascista diventato col tempo sempre più "istituzionale", un uomo che, in democrazia, sa comandare e sa far funzionare le cose: per questo Traversa aveva stravinto contro l'ottimo ma imberbe Scalzo, a cui gli apparati regionali del Pd - sempre fautori di dinamiche politiche medievali - hanno dato spazio solo perchè c'era la certezza di perdere. Doveva essere un messia, l'uomo della provvidenza per la città capoluogo di regione, per questo l'avevano votato tutti. E invece.

Ammette il fallimento, il sindaco-deputato, e getta la spugna. Chiede scusa, e fa bene, perchè ha tradito i suoi elettori. E' onesto nel farlo, ma le difficoltà della città sono solo delle concause. Il motivo principale è uno, e riguarda molto poco l'interesse generale e molto di più quello di un singolo, lui. Basta domandarsi, con la stessa onestà che si riconosce, a ragione, a Traversa, perchè tutto ciò sia successo ora. Perchè il sindaco getta la spugna proprio adesso? La risposta è una sola, e sta nella decisione della giunta per le elezioni di Montecitorio di obbligarlo a scegliere tra il Comune e la Camera. Inutile nascondersi. Dopo la sentenza della Corte costituzionale che ha sancito l'incompatibilità tra le due cariche, Traversa aveva preso tempo, ma adesso una recentissima lettera del presidente della Camera lo ha obbligato a scegliere, e lui ha scelto. Non ha scelto quando ha scoperto il buco nelle finanze comunali, non ha scelto quando ha saputo delle difficoltà che avrebbe avuto nell'amministrare, ha scelto quando è stato obbligato. E, oltre a scaricare una città intera in nome di una sua convenienza personale, ha provocato un terremoto anche nel suo partito.

Si è subito dimesso, infatti, da coordinatore provinciale del Pdl, ma molti, troppi nel partito catanzarese hanno preso le sue dimissioni come un ceffone politico che sarà difficile smaltire. Sì, è anche probabile, come dice Traversa, che Catanzaro resterà in mano al centrodestra, ma con che animo e con che fiducia torneranno alle urne i cittadini, a distanza di un anno dall'avvento del messia, sapendo di essere stati traditi anche dal più popolare e amato punto di riferimento politico di Catanzaro? E infine Traversa, che ha fatto cose meravigliose come il parco della Biodiversità, non prova alcun imbarazzo nel chiudere la carriera politica abbandonando la sua barca in cattive acque per salpare verso lidi ben protetti da privilegi vitalizi? 

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mini municipio serraSERRA SAN BRUNO - Si tratta di uno dei rari casi in cui maggioranza e opposizione parlano con un'unica voce. Promozione dei valori di legalità e correttezza civile, emergenza sicurezza, condanna dei recenti atti intimidatori e solidarietà ai destinatari di tali vili gesti, no alla cultura mafiosa, no alla violenza e alla sopraffazione, no alla 'ndrangheta negli enti pubblici. Questi, in estrema sintesi, i punti cardine su cui si sono ritrovati d'accordo, senza se e senza ma, i rappresentanti della maggioranza e dell'opposizione in seno al Consiglio comunale di Serra San Bruno. Di seguito riportiamo integralmente il documento approvato all'unanimità dal civico consesso e trasmesso al Prefetto di Vibo Valentia, per come risulta dalla verbalizzazione del segretario generale dell'ente, dott. Giuseppe Lombardi Satriani.

La trattazione dell’argomento posto al primo punto dell’ordine del giorno, inizia con la relazione del sindaco: Esprimo solidarietà al cittadino Sergio Gambino, vittima di una vile intimidazione di cui non si comprende il senso e che va condannata senza se e senza ma. Lo afferma il sindaco di Serra San Bruno, Bruno Rosi.    Sarà ora compito delle forze dell'ordine - aggiunge - individuare la matrice di questo spregevole gesto e capire se sia riconducibile all'attività sociale, lavorativa o alla vita privata di Gambino. Sono certo che le autorità preposte riusciranno a fare piena luce sull'accaduto impartendo la giusta punizione all'autore (o agli autori) dell'intimidazione. Allo stesso modo occorre condannare l'insano gesto compiuto da balordi che hanno arrecato danni prima alla palestra interscolastica e poi alla scuola media e alla vettura di una insegnante, alla quale va tutta la mia vicinanza, e andare a fondo per comprendere se si sia trattato di un atto contro l'amministrazione comunale, contro l'amministrazione provinciale o se sia stata l'opera di chi non ha ancora compreso cosa sia il senso civico ed il vivere civile. Ad ogni modo, va specificato che, visto il verificarsi - prosegue il Sindaco - di questi accadimenti, ho fermamente voluto inserire all'ordine del giorno del già previsto consiglio comunale del 30 novembre il dibattito sull'ordine pubblico. Ribadisco inoltre che l'amministrazione che ho l'onore di guidare è stata e sarà sempre impegnata nell'affermazione della legalità e della trasparenza e condurrà una decisa battaglia contro le forze negative che si oppongono alla crescita sociale, culturale ed economica della nostra cittadina. Serra San Bruno, anche per la sua storia millenaria e per le sue tradizioni culturali, non può e non deve essere sede della sopraffazione e di vicende dai contorni poco chiari”.

Segue l’intervento dell’On Nazzareno SALERNO, Capo-Gruppo di Maggioranza Consiliare: Che la criminalità a Serra San Bruno stia vivendo una fase di dura recrudescenza e che l´allarme per la sicurezza in città sia ben altro è un dato di fatto. Le istituzioni sono all´erta e l´attività di controllo e di presenza sul territorio da parte delle Forze dell’ordine appare, senza dubbio, soddisfacente. Come soddisfacente e  meritevole di attenzione appare l’azione del Prefetto di Vibo Valentia, D.ssa Latella, che con impegno e dedizione si prodiga per l´ordine e la sicurezza pubblica, per fare il punto della situazione e per cercare di mettere a punto degli interventi efficaci sia dal punto di vista repressivo che, soprattutto, preventivo, tenuto anche conto dell’ importante azione di controllo che sta operando in molti comuni del territorio. Nella riunione odierna abbiamo tutti condiviso – continua l’On. Salerno - la necessità di promuovere una vasta e profonda azione sociale, ribellarsi a questo pericoloso sistema che alimenta la criminalità cittadina”. È intenzione dell’amministrazione comunale - conclude diffondere su tutti i media, dei quali si chiede la preziosa collaborazione non solo attraverso l’attività di denuncia, ma anche ospitando dibattiti, studi e approfondimenti informativi che possano consentire anche a coloro che ancora non se ne rendono conto, di comprendere la pericolosità sociale di quanto si sta verificando nel ns. territorio. Dobbiamo tutti adoperarci, nell´ottica di fare tutto ciò che è nelle nostre possibilità per partecipare all´incremento della cultura della legalità nella nostra Serra San Bruno.

Abbiamo tutti condiviso – fanno notare i Capi-Gruppo di opposizione (Lo Iacono- Tassone Federico) - la necessità di promuovere una vasta e profonda azione sociale, da un lato per condannare questi episodi criminali, dall’altro per promuovere una più forte e determinata mentalità anticrrimine al fine di perseguire i fenomeni di criminalità diffusa nell’ambito del territorio. Occorre che questa mentalità cambi rapidamente, per debellare questo pericoloso sistema che alimenta la criminalità cittadina”.

A tal fine, il Capo-Gruppo LO IACONO ringrazia il Presidente del Consiglio Comunale per avere inserito questo argomento all’ordine del giorno, condanna con fermezza questi vili episodi criminali e si associa alla solidarietà già espressa nei confronti di Sergio Gambino e della maestra, vittime di atti intimidatori.  Il consigliere Lo Iacono prosegue il proprio intervento, precisando che il Consiglio comunale deve essere d’esempio per la comunità amministrata anche con delle iniziative simbolo a favore dell’ordine pubblico e della sicurezza.  A tal fine ricorda che non più di due anni fa, qui a Serra San Bruno, è stata organizzata la prima festa in piazza della Polizia di Stato che aveva come prioritaria finalità quella di avvicinare i cittadini alle istituzioni ed alle forze dell’ordine. Anche oggi, credo, sia necessario un nuovo gesto simbolico per favorire la continuità di quest’attività e dimostrare senza dubbio l’attenzione del Consiglio comunale per tali temi. Il consigliere Lo Iacono, propone, quindi, che anche qui a Serra venga affissa all’esterno del Municipio, con tanto di cerimonia pubblica, la targa con la dicitura “Qui la ‘ndrangheta non entra” ed, altresì, invita il Consiglio comunale ad approvare la proposta finalizzata a far patrocinare, da parte della Giunta comunale, la manifestazione, promossa dall’Associazione anti mafia “Libera”, che si svolgerà nel gennaio del 2012 nella nostra cittadina e nel corso della quale verrà anche manifestata solidarietà al cittadino Sergio Gambino vittima di un atto intimidatorio. Infine, il consigliere Lo Iacono evidenzia come l’andamento dei lavori del Consiglio comunale, poco rispettoso delle regole democratiche, si riverberi nei rapporti tra i cittadini portatori di posizioni politiche differenti e possa alimentare conflittualità all’interno della comunità. Infatti, la difficoltà nell’ottenere la parola e l’arroganza con cui vengono condotti i lavori in questo consesso evidenziano l’assoluta mancanza di rispetto delle più elementari regole democratiche.

Anche il Capogruppo TASSONE Mirko ringrazia il Presidente per avere inserito questo argomento all’ordine del giorno, condanna simili episodi di violenza e precisa che Serra San Bruno non è un’isola felice, come dimostrano questi episodi criminali che evidenziano una situazione grave che viene dal passato, basti pensare che ancora oggi nulla si sa della morte di Pasquale Andreacchi, il ragazzo serrese barbaramente ucciso l’anno scorso. Il Cons. Tassone, inoltre, condanna con fermezza gli ultimi episodi di violenza nei confronti del cittadino Sergio Gambino e dei danneggiamenti perpetrati nell’ambito del territorio e precisa che oltre all’intervento delle Forze dell’Ordine, occorre mettere in campo un tempestivo intervento pubblico poiché nell’ambito del territorio manca tutto per i giovani, a partire di un Centro di aggregazione giovanile. Concorda pienamente nella volontà dell’Amministrazione di esprimere solidarietà, nel perseguire la strada della legalità e raccomanda maggiore attenzione da parte di chi ha un ruolo pubblico. Tuttavia non posso non rilevare la continua mortificazione delle prerogative dei Consiglieri comunali di opposizione, i quali sistematicamente non ricevono risposta alle interrogazioni e alle interpellanze, come per altro ampiamente documentato dalla mancata risposta alle interrogazioni sulla potabilità dell’acqua e sul destino del Presidio ospedaliero Serra San Bruno, presentate lo scorso agosto e per le quali non  è ancora pervenuta alcuna risposta.

Ferma condanna per questi vili episodi criminali anche da parte del Capo-Gruppo FEDERICO, che nell’ associarsi alla solidarietà manifestata da tutto il Consiglio comunale a Sergio Gambino, auspica una rinnovata e più profonda azione sociale volta a diffondere la cultura della legalità e del rispetto, al fine non solo di combattere ma anche prevenire azioni di violenza e vandalismo che mortificano ed offendono la dignità dei cittadini serresi. Sottolinea, altresì,come legalità significhi anche rispetto delle regole del vivere civile in primo luogo in seno alla politica ed alle istituzioni che hanno il dovere morale e sociale di dare l’esempio con comportamenti all’insegna della democraticità e del rispetto reciproco. Concorda pienamente con quanto espresso dagli altri componenti il Consiglio comunale e approva unitamente a tutti presenti le proposte del Cons. Lo Iacono di  affiggere una targa all’esterno del Palazzo Municipale con la seguente dicitura «Qui la 'ndrangheta non entra» e di impegnare la Giunta Comunale affinché venga patrocinata la manifestazione pubblica che si terrà a Serra San Bruno nel prossimo mese di gennaio, nel corso del quale verranno trattati temi della legalità e della cultura anti mafia con la partecipazione dell’Associazione “Libera”.

IL CONSIGLIO COMUNALE APPROVA ALL’UNANIMITA’ E DISPONE LA TRASMISSIONE DI  QUEST’ATTO A S.E. IL PREFETTO.

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mini suppostaIl Natale è alle porte e, mentre le famiglie italiane preparano il consueto alberello luminoso, c’è chi pensa ai regali da farci trovare sotto. SuperMario, il nostro nuovo Presidente del  Consiglio, ieri ha incassato il sì della camera ed ora aspetta il via libera del Senato, previsto per il  23 dicembre, giusto in tempo per consegnare i doni a Babbo Natale che provvederà ad ottemperare alla più classica delle tradizioni.

Di seguito un breve compendio in modo che ci si possa render conto dell’"equità" della manovra, di quanto realmente vada ad intaccare quella che ormai è solo l’illusione dei nostri risparmi e di quanto invece possa pesare sui tesoretti di chi di questa crisi ne è la causa.

PENSIONI: Attenuata la penalizzazione per chi decide di andare in pensione con meno di 42 anni e un mese di servizio (41 per le donne) che scende all’1% ma per il resto son dolori. L’obiettivo è quello di annullare completamente la pensione di anzianità, finora regolata dalle quote (la somma dell’età anagrafica a quella dell’anzianità contributiva) per dar spazio al solo metodo contributivo già a partire dal 1° gennaio 2012. Si tenderà ad equiparare la soglia di vecchiaia tra uomini e donne che col nuovo anno salirà a 66 anni per gli uomini e 62 anni per le donne che comunque raggiungeranno graduatamente quota 66 entro il 2018. Per chi dovesse maturare, sulla base delle regole in vigore finora, il diritto di pensione entro il 2012 ci sarebbero un paio di scappatoie per andare in pensione all’età di 64 anni e quindi una mezza consolazione per i futuri aspiranti pensionandi. Come se non bastasse è previsto un aumento delle aliquote contributive per i lavoratori autonomi che dovranno toccare quota 24% entro il 2018. Udite, udite: c’è anche un ritocco di 5 punti percentuali per le pensioni d’oro sul contributo di solidarietà, che passa dal 10 al 15% per gli assegni superiori ai 200mila euro annui. Le pensioni al di sotto dei 1000 € continueranno a ricevere la rivalutazione del 100% dell’ISTAT in base all’inflazione, come spiegò a suo tempo “l’affranta” ministro Fornero. In poche parole per i pochi “fortunati” che riescono a pensionarsi entro la fine di quest’anno le penalizzazioni sono relativamente basse, mentre tutti gli altri dovremo, come guerrieri kamikaze, immolarci per la causa e rimanere ben saldi sul posto di lavoro fino alla veneranda età di 66 anni, prostata permettendo.

CASA: E’ il capitolo che più di tutti, proporzionalmente, pagherà il peso dell’imposizione. La novità più grossa è l’introduzione dell’IMU (imposta municipale propria). Dal prossimo anno questa nuova tassa prenderà il posto dell’ICI e riguarderà anche la prima casa e le pertinenze della stessa. Qualche sgravio lo potranno avere le famiglie con figli entro i 26 anni alle quali sarà riconosciuto uno sconto di 50 euro per ogni figlio (fino ad un massimo di 400€) decurtabile dalle tasse sulla prima casa. Ieri in aula non sono passati gli odg di IDV e Lega che chiedevano che la tassazione fosse estesa anche alla Chiesa, se va bene tasseranno gli edifici ad uso commerciale, almeno quelli. Naturalmente non è tutto. Lo Stato metterà le mani anche  sulle proprietà all’estero e verranno modificati i moltiplicatori utilizzati per la rivalutazione delle rendite catastali, che saliranno al 160%.

ACCISE E IVA: Le aliquote attualmente fissate al 21% e al 10% verranno incrementate di due punti percentuali a partire dall’ottobre del 2012, mentre per quel che riguarda le accise sui carburanti i rincari si stanno già facendo sentire sin da subito.

PAGAMENTI E CONTI CORRENTI: Viene abbassata ulteriormente la soglia per i pagamenti in contanti che passa dai 2500€, stabiliti non più di 4 mesi fa, ai 1000 euro previsti dalla  misura anti-evasione presente nella manovra. Per quel che riguarda i conti correnti, viene eliminata l’imposta di bollo per i conti a giacenza media annua inferiore a 5000 euro mentre c’è un aumento di oltre il 25% per il tributo che le imprese andranno a pagare, passando così da 74€ a 100€.

FISCO: Sempre in materia di anti-evasione viene prorogato il termine per ottenere la rateizzazione dei tributi e per chi deciderà di farlo non ci sarà più l’obbligo della fideiussione. Prevista una riduzione del cuneo fiscale per le aziende che assumono lavoratrici e giovani under 35 a tempo indeterminato.

Fin qui i pro e contro principali che la manovra salva-Italia riserverà a noi comuni mortali, ora proviamo ad analizzare i provvedimenti che dovrebbero andare a scomodare chi ha qualche pensiero in meno per arrivare a fine mese.

COSTI DELLA POLITICA E SUPERSTIPENDI: Non potendo abolire le province con una legge ordinaria si è pensato di eliminare le giunte provinciali prevedendo che entro il 30 novembre 2012 si passerà dalle 45 unità che formano attualmente una giunta a soli 10 elementi. I dipendenti in esubero saranno trasferiti alle regioni e ai comuni e alle province rimarrà quindi solo il compito di coordinamento delle attività dei Comuni. Per tutte quelle cariche elettive non previste dalla Costituzione e che oggi affollano gli uffici di competenza provinciale (vedi comunità montane) è stato stabilito che percepiranno il solo gettone di presenza e non lo stipendio com’è oggi. I ministri saranno obbligati a dichiarare ogni titolo di stato, obbligazione e fondo posseduto oltre a non poter percepire doppio stipendio. Fissato un tetto massimo anche per gli esosi compendi percepiti dai manager assunti dalla pubblica amministrazione che non potranno mai essere superiore a quello del primo presidente della Corte di Cassazione.

LUSSO: Per tutti i proprietari di aerei, barche oltre i 10 metri e auto con potenza superiore a 185kw sarà introdotta una tassa ad hoc, una specie di superbollo.

LO SCUDO FISCALE: Prevede un’imposta di bollo del 10 per mille per il 2012 che salirà fino al 13,5 per mille nell’anno successivo per poi stabilizzarsi al 4 per mille dal 2014.

Questo in breve quello che ci spetterà per il prossimo futuro. Una cosa è certa: la politica ha trovato il modo di presentarci il conto dei suoi privilegi senza dover subire il linciaggio, ampiamente meritato, della gente. Così il nostro SuperMario, come il baffuto idraulico virtuale, affronterà mille pericoli e peripezie cercando di arrivare alla fine e salvare le amate lobbies, che nel frattempo si crogiolano al sicuro, barricate all’interno dei loro castelli che di virtuale hanno ben poco.

…e da parte mia… un saluto al tavolo.

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mini Pasquale_3SERRA SAN BRUNO - Ha preso in mano il caso da pochissimo, ma appena ha iniziato a spulciare le carte si è subito resa conto della gravità della situazione. Determinazione e caparbietà di certo non difettano all'avvocato Giovanna Fronte, legale di fiducia dei familiari di Pasquale Andreacchi, e infatti - si può starne certi - non verrà lasciato nulla d'intentato per cercare di arrivare a rendere giustizia alla vittima di un così efferato delitto. Il primo obiettivo, dunque, è chiedere la riapertura delle indagini.

Come rivelato da Il Vizzarro.it pochi giorni fa, infatti, la Procura vibonese ha archiviato il procedimento che aveva aperto contro ignoti per il sequestro e l'omicidio di Pasquale. L'archiviazione è avvenuta il 30 dicembre 2010, esattamente ad un anno di distanza dal ritrovamento dei resti del giovane. Caso archiviato nel giro di un anno: nessun indagato, nessun colpevole. Una conclusione inaccettabile non solo per i familiari, ma per chiunque abbia a cuore la permanenza di qualche scampolo di civiltà in questi lembi estremi del Meridione d'Italia. Per queste ragioni, essendoci evidentemente diversi elementi da chiarire e dubbi da dissipare su come sono state gestite le indagini, l'avvocato Fronte chiederà con decisione al Pubblico Ministero di riaprire il caso, e quindi, se sarà consentito, anche di riesumare i resti del giovane per effettuare qualsiasi tipo di accertamento scientifico che non sia stato fatto in precedenza.

Pasquale, un ragazzone appena maggiorenne con l'unica passione dei cavalli, scomparve da casa la sera del 11 ottobre 2009. Un mistero, la sua scomparsa, durato due mesi. Mentre si inseguivano incontrollate le voci sulla sorte del ragazzo, la mattina del 9 dicembre viene fatta una macabra scoperta: un teschio umano con un foro di pallottola in fronte e un femore, fatti trovare in un cassonetto. Il 27 dicembre succede di peggio: un cacciatore del luogo trova dei resti umani e dei vestiti in un bosco di castagno poco distante da quel cassonetto. E' Pasquale: ci sono i suoi documenti e lo confermerà anche il DNA effettuato sui resti un mese dopo. I funerali, a causa delle lungaggini degli esami medici sulle ossa ritrovate, si svolgono diversi mesi dopo, nel maggio 2010. Si era parlato, sui quotidiani locali, di una potenziale pista riferita all'acquisto non pagato di alcuni cavalli, e ad alcune minacce che il padre avrebbe subito e che pare abbia denunciato. Ma nel registro degli indagati, per l'omicidio e per il sequestro di persona, non è mai stato iscritto nessuno.

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