Sabato, 17 Dicembre 2011 17:55

Omicidio Andreacchi, l'avv. Fronte decisa a chiedere la riapertura del caso

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mini Pasquale_3SERRA SAN BRUNO - Ha preso in mano il caso da pochissimo, ma appena ha iniziato a spulciare le carte si è subito resa conto della gravità della situazione. Determinazione e caparbietà di certo non difettano all'avvocato Giovanna Fronte, legale di fiducia dei familiari di Pasquale Andreacchi, e infatti - si può starne certi - non verrà lasciato nulla d'intentato per cercare di arrivare a rendere giustizia alla vittima di un così efferato delitto. Il primo obiettivo, dunque, è chiedere la riapertura delle indagini.

Come rivelato da Il Vizzarro.it pochi giorni fa, infatti, la Procura vibonese ha archiviato il procedimento che aveva aperto contro ignoti per il sequestro e l'omicidio di Pasquale. L'archiviazione è avvenuta il 30 dicembre 2010, esattamente ad un anno di distanza dal ritrovamento dei resti del giovane. Caso archiviato nel giro di un anno: nessun indagato, nessun colpevole. Una conclusione inaccettabile non solo per i familiari, ma per chiunque abbia a cuore la permanenza di qualche scampolo di civiltà in questi lembi estremi del Meridione d'Italia. Per queste ragioni, essendoci evidentemente diversi elementi da chiarire e dubbi da dissipare su come sono state gestite le indagini, l'avvocato Fronte chiederà con decisione al Pubblico Ministero di riaprire il caso, e quindi, se sarà consentito, anche di riesumare i resti del giovane per effettuare qualsiasi tipo di accertamento scientifico che non sia stato fatto in precedenza.

Pasquale, un ragazzone appena maggiorenne con l'unica passione dei cavalli, scomparve da casa la sera del 11 ottobre 2009. Un mistero, la sua scomparsa, durato due mesi. Mentre si inseguivano incontrollate le voci sulla sorte del ragazzo, la mattina del 9 dicembre viene fatta una macabra scoperta: un teschio umano con un foro di pallottola in fronte e un femore, fatti trovare in un cassonetto. Il 27 dicembre succede di peggio: un cacciatore del luogo trova dei resti umani e dei vestiti in un bosco di castagno poco distante da quel cassonetto. E' Pasquale: ci sono i suoi documenti e lo confermerà anche il DNA effettuato sui resti un mese dopo. I funerali, a causa delle lungaggini degli esami medici sulle ossa ritrovate, si svolgono diversi mesi dopo, nel maggio 2010. Si era parlato, sui quotidiani locali, di una potenziale pista riferita all'acquisto non pagato di alcuni cavalli, e ad alcune minacce che il padre avrebbe subito e che pare abbia denunciato. Ma nel registro degli indagati, per l'omicidio e per il sequestro di persona, non è mai stato iscritto nessuno.

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