mini leoneQuesta volta, per trovare un altro dei Maestri della tradizione artigiana serrese, ci siamo dovuti recare in quel di Gerocarne dove Mastro Ciro Amato è approdato oltre quarant’anni fa quando si è sposato. A distanza di quasi mezzo secolo, però, ancora parla il serrese senza nessuna variazione di accento, e spesso arriva fino a Croceferrata anche solo per poter guardare la montagne dalla forma a “segone”, dai cui il nome della nostra amata cittadina. Ciro nasce a Serra il 18 marzo del 1933, e domani compirà ottant’anni. Ne ha viste Mastro Ciro, di tutti i colori: ha visto la Serra del dopoguerra, la rinascita e la speranza di un paese appena uscito dal conflitto mondiale e da una fame ancora pungente nei ventri serresi, vede negli anni dello sviluppo edilizio, e della nascita di servizi come scuole e ospedale

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mini aL'estetica è un bisogno reale e sociale che tutti desiderano ricercare in qualsiasi cosa: l'automobile, i vestiti che si indossano, i diversi oggetti che si possiedono, l'arredo che si sceglie per la propria casa o per il giardino. Ha bisogno di estetica anche la città, attraverso spazi collettivi, strutture, vie di comunicazione e altri elementi che la completino. Elementi che la rendano migliore, la facciano vivere, bella e funzionale, ordinata: l’arredo urbano. Si tratta di un importante elemento di design che ha il compito di attrezzare gli spazi pubblici urbani con diversi manufatti che consentano un utilizzo adeguato degli stessi, che diano un aspetto di omogeneità, coerenza e fruibilità tra le parti della città, dando loro le attrezzature per poter essere vissuti. In diverse situazioni l'arredo urbano diventa parte determinate dell'identità di un luogo, basti pensare alle cabine telefoniche di Londra, ai cartelloni pubblicitari e alle cassette della posta che si trovano negli Stati Uniti o alle entrate della metro a Parigi. Tutti elementi che segnano, identificano un luogo.

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Giovedì, 28 Febbraio 2013 14:03

Serra, la Coldiretti mette radici in città

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Riceviamo e pubblichiamo
 
 
La Coldiretti mette radici nel paese della certosa. Alle 16 e 30 di oggi, infatti, la principale organizzazione italiana degli imprenditori agricoli aprirà un proprio sportello in via Aldo Moro. Ad inaugurare il nuovo ufficio, destinato a diventare un punto di riferimento per quanti espletano la loro attività lavorativa nel mondo dell'agricoltura, ci sarà il presidente della sezione vibonese, Domenico De Paola ed i direttori interprovinciali di Catanzaro, Crotone, Vibo Valentia, Pietro Bozzo e Piero Sirianni. A fare gli onori di casa ci penserà, invece, la neo referente di zona Francesca Squillace. L'organizzazione, il cui acronimo significa Confederazione nazionale coltivatori diretti, è stata fondata nel 1944 da Paolo Bonomi con l'intento di offrire sostegno sindacale a piccoli imprenditori agricoli. Oggi, con un milione e seicentomila associati, l'organizzazione ha esteso il proprio raggio di azione che spazia dal settore agricolo a quello della pesca. In particolare, nel corso degli ultimi anni, al fine di supportare ulteriormente la rete dei piccoli produttori, Coldiretti ha lanciato "Campagna amica". L'iniziativa, nell'offrire agli agricoltori l'opportunità di sviluppare la prima catena di vendita diretta di prodotti ,ha avuto il merito di favorire il progetto di una filiera agricola tutta italiana. La presenza di Coldiretti nel territorio serrese rappresenta, quindi, una buona opportunità per quanti operano in un settore produttivo tanto difficile, quanto ricco di potenzialità in espresse.
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Mercoledì, 27 Febbraio 2013 13:32

Serra, ecatombe Udc. Il partito ai minimi storici

mini pino_raffeleÈ stata una disfatta senza redenzione. Il risultato della formazione politica capitanata da Mario Monti - che si era presentato con una lista propria al Senato e in coalizione con l’Udc e Fli alla Camera - è andato ben al di sotto delle previsioni. Un progetto politico che ha registrato percentuali misere in tutto il territorio nazionale. Ma paradossalmente, per la coalizione di centro, la vera palla al piede non si è dimostrata essere l’impopolare ex premier Mario Monti (attestatosi all’8,3%), ma piuttosto proprio i partiti che fanno capo ai due politici di lungo corso: Casini (1,8%) e Fini (0,5%).

E se il fallimento per gli ex An è anche digeribile, sembra abbastanza strano invece il calo netto che ha interessato i democristiani anche in una terra storicamente centrista come la Calabria, dove l’Udc si è fermato a poco più del 4%. Striminzito anche il dato provinciale: nel Vibonese la compagine guidata da Casini è riuscita a raccogliere soli 5.300 consensi, risentendo per tanto della perdita di un esponente del calibro di Francescantonio Stillitani. Un fallimento frutto, probabilmente, del lavoro poco oculato che i centristi hanno maldestramente operato nei vari territori. In particolar modo a Serra San Bruno - centro di fermento politico che riesce addirittura a spedire a Roma un Deputato - dove proprio alcuni degli ex alleati di Bruno Censore, a poco più di ventiquattro ore dal voto, si ritrovano sul groppone il peso di un fallimento senza precedenti.

E pensare che proprio nel cuore della recente campagna elettorale, per lanciare il partito sul territorio locale, i maggiori esponenti serresi dell’Udc avevano tenuto un convegno a Palazzo Chimirri utile a rivendicare quelle che sono le idee, i progetti e le priorità del partito. Alla convention, organizzata in pompa magna, avevano partecipato il candidato alla Camera Roberto Occhiuto ed il Consigliere regionale Ottavio Gaetano Bruni, accolto da una schiera consistente di esponenti locali del partito: gli ex Consiglieri provinciali Giuseppe Raffele e Raffaello Barillari, gli ex Consiglieri comunali Francesco Bonazza e Biagio Vavalà, il Commissario cittadino Davide Pisani ed il primo non eletto della lista ‘La Serra’ alle ultime amministrative Walter La Grotteria. Ma ad urne chiuse il dato è sconcertante: l’Udc serrese è stato in grado di raccogliere solo 168 voti alla Camera, che secondo un calcolo - a dire il vero eccessivamente semplicistico – fanno in media 28 voti raggranellati da ciascuno degli esponenti locali.

In definitiva la coalizione Montiana è riuscita a conseguire 19 seggi al senato e 47 alla camera. Il dato ha stravolto anche i piani dell’ex Presidente della Provincia di Vibo Valentia Ottavio Gaetano Bruni, che vede sfumare l’obiettivo della promozione ad Assessore Regionale, vista la mancata elezione di Michele Trematerra e Francesco Talarico.

A questo punto resta la considerazione che molti ex democristiani fuoriusciti proprio nei giorni della campagna elettorale, uno su tutti a Serra Antonio Andreacchi, l’avevano vista lunga sul fallimento di un partito schiacciato tra il voto di protesta grillino e il voto “utile” al PD. Una debacle annunciata per un partito molto attento alla distribuzione dei posti di potere e, oggi, poco presente sul territorio. 

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mini scuola_elementare_spinettoIl grave stato di abbandono in cui versa la scuola elementare ‘Nazzareno Carchidi’ del quartiere ‘Spinetto’ – paradossalmente la struttura scolastica più giovane del paese – era già balzato agli onori della cronaca nel dicembre scorso, quando una delegazione di genitori, dopo vane e reiterate proteste, aveva deciso di presentarsi in massa nell’ufficio del Sindaco Bruno Rosi, per spronarlo a prendere finalmente dei provvedimenti sull’ormai annoso problema del cattivo funzionamento del riscaldamento scolastico. Un problema che si ripresenta con cadenza annuale e che aveva esortato molti genitori a lasciare i propri figli a casa, sottraendoli alle lezioni svolte in aule-frigorifero in cui la temperatura interna non superava i 10 gradi. L’iniziale intervento di manutenzione da parte degli operai comunali, non aveva sortito alcun effetto positivo e si era finito per acquistare, seppur tardivamente, una nuova caldaia. Ma i problemi che riguardano la ‘Nazzareno Carchidi’ sembra non siano affatto finiti. 

L’aspetto più critico è che le vie a ridosso della scuola non sono dotate di una cartellonistica stradale adeguata a segnalare l’attraversamento pedonale di scolari e né, tanto meno, si registra la presenza di un’Agente Municipale preposto a vigilare l’entrata e l’uscita dei bambini dalla scuola, come invece avviene con cadenza quotidiana all’esterno dell’‘Azaria Tedeschi’ di ‘Terravecchia’. Proprio in riferimento a ciò qualche giorno fa si è rasentata la tragedia, quando un corriere a bordo di un grosso furgone ha rischiato di investire un gruppo di bambini a pochi metri dall’ingresso della scuola. Il ragazzo, mortificato per quello che stava accadendo, richiamato veementemente dai genitori degli stessi bambini, si è scusato ma, allo stesso tempo, ha altrettanto legittimamente ribadito di non essersi accorto di trovarsi nelle vicinanze di una scuola “dove è scritto che qui c’è una scuola?”. Un pericolo fortunatamente scampato che avrebbe potuto sfociare nel dramma,  proprio perché le strade attigue all’istituto non presentano alcuna segnalazione stradale. 
 
Inoltre, secondo gli stessi genitori ci sarebbero più interventi urgenti da effettuare sulla struttura scolastica. In primis sarebbe necessario operare un’adeguata manutenzione delle grondaie e del tetto. In particolar modo la copertura dell’edificio era stata pesantemente danneggiata dall’abbondante nevicata del febbraio 2012, così come la pensilina sull’atrio della scuola, praticamente inesistente, che rendeva assai complicato l’ingresso e l’uscita dei bambini nei giorni di forte pioggia. 
Altra preoccupazione, sempre connessa allo stato di abbandono della copertura, è la totale assenza dei sistemi di sicurezza ‘fermaneve’, utili a prevenire il pericolo della caduta di cumuli di neve dal tetto (foto). Per fortuna l’inverno sta volgendo al termine, non dovrebbe più nevicare e i bambini della ‘Nazzareno Carchidi’, almeno per quest’anno, non rischiano di vedersi franare sulla testa qualche ‘valanga’ generata dalla neve ammassata sul tetto dell’istituto. Le grondaie invece risultano mozzate a qualche metro da terra, cosa che accelera sensibilmente la formazione di muffa e umidità sulla pareti interne delle aule scolastiche. L’uscio dell’edificio non è protetto da una cancellata, ne consegue che il citofono intercomunicante sia stato completamente devastato dalla mano dei soliti vandali balordi e ad oggi non è ancora stato sostituito. I bagni, a causa della rottura dello scaldino, sono sprovvisti di acqua calda.
 
 

foto di Antonio Potrino
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SERRA SAN BRUNO - Si sapeva che non sarebbe stata una trasferta facile per la Serrese. E così è stato. I ragazzi di mister Rolando Megna, vengono superati con un netto 3 a 1 dal Filogaso che, dal canto suo, aveva un solo risultato a disposizione per mantenere il passo della capolista Soriano. Le marcature locali sono state firmate da Valotta, Imineo e Muraca, mentre la rete della bandiera ospite è stata di Zaffino. Fatica più del previsto il Soriano che, comunque, supera di misura una Stilese sicuramente non intimorita del fatto di avere di fronte la capolista del torneo. A decidere l'incontro è il solito Nesci che grazie ad una doppietta, si mantiene ben salda in prima posizione. Di Tassone, invece, il gol degli ospiti. Tra sette giorni, insidiosa trasferta per i vibonesi a Fronti, mentre la Stilese riceverà il Pianopoli. Successo tennistico per il BinvogiPazzano contro il Petrizzi (6 a 2 il risultato finale) mentre il Pianopoli supera di misura la Laureanese. Pari e patta tra Marina di Nicotera e Prasar (1 a 1). Stesso risultato tra Campora e Badolato. Non disputate, invece, Raffaele Nicastro - Fronti e Galatro - Real Pianopoli. 
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mini egizianiSERRA SAN BRUNO – Stavolta non si tratta della solita figuraccia a cui ci hanno ormai abituato gli amministratori serresi. No, è molto peggio. I 50 studenti egiziani venuti a Serra con il progetto Pitagora Mundus potrebbero essere costretti, a fine febbraio, a tornarsene a casa, perché il Comune non ha rispettato gli impegni che aveva assunto, soprattutto di carattere finanziario, per garantire a questi ragazzi un soggiorno di studio adeguato e dignitoso. Una situazione paradossale

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SERRA SAN BRUNO - Tutto come previsto. Almeno per qualcuno. Non per altri, che in questi anni tutto hanno fatto, tranne che avviare un procedimento che prevedesse il distacco dalla Sorical e, dunque, dall' invaso dell' Alaco. I componenti del Comitato civico Pro - Serre, dunque, avevano visto giusto. Hanno condotto una battaglia in solitudine, contro chi - dall' esterno - si limitava ad un eloquente ''Sono soltanto degli allarmisti!''. Alla faccia degli allarmisti.. 

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Riceviamo e pubblichiamo
 
 
E mentre ci accingiamo a scegliere chi a livello nazionale dovrà governarci, i risultati locali ci dimostrano chiaramente un clamoroso fallimento dell’amministrazione targata PDL.
Così come accaduto per il tanto decantato “contratto con gli italiani” propinato a suo tempo  dal padre del PDL nazionale ed oggi nuovamente in auge, anche i nostri amministratori locali, da buoni adepti, non  hanno adempiuto quasi a nulla degli impegni assunti.
 
Che molte delle promesse fatte fossero solo fantapolitica l’avevamo detto a gran voce durante la campagna elettorale e pur sapendo che, in momenti difficili si è più portati a credere a ciò che si vorrebbe che non a ciò che è, abbiamo scelto di investire sulla correttezza, sulla verità, sulla trasparenza sacrificando il risultato elettorale al cospetto della lealtà e del rispetto nei confronti dei cittadini serresi.
 
Oggi però è doveroso, per chi quelle promesse le ha fatte, ricordarle ed ammettere, vista la mancata attuazione di molti degli impegni assunti, la malafede delle parole a suo tempo pronunciate o, in alternativa, l’incapacità di dare seguito a quanto, magari, si riteneva di poter realizzare.
 
La maggioranza comunale deve quindi interrogarsi su quanto sin ora fatto e dare conto ai propri elettori  ed alla cittadinanza tutta di dove sono finiti i cento posti al Parco delle Serre con cui si sono illusi tanti  giovani; dove sono i finanziamenti per aiutare le giovani coppie a costruire una propria famiglia; dov’è quell’ospedale del futuro che avrebbe dovuto dare il meglio ai nostri ammalati; dove  il turismo religioso che avrebbe dovuto far rinascere l’economia serrese,  ma, soprattutto,  di dov’è l’amministrazione.
 
Ai cittadini, già provati dalla crisi economica,  stanno venendo gradualmente meno i beni essenziali della vita ma i nostri amministratori sembrano non esserne toccati.
 
L’ospedale è stato pressoché chiuso senza che dalla maggioranza si levasse la benché minima voce di protesta di fronte al dictat di partito; l’acqua continua a sgorgare lurida dai rubinetti ma, nonostante gli impegni assunti, ad oggi, non è stata resa autonoma neanche la più piccola fonte  del paese dove consentire almeno ai più anziani di fare rifornimento; l’isola ecologica è in condizioni tali da non poter più essere definita tale con potenziali pregiudizi per la salubrità dell’ambiente e la salute stessa delle persone.
 
A ciò aggiungasi una disastrata viabilità cittadina che gravi danni causa, oltre che alle vetture degli automobilisti, anche alle casse comunali; il fenomeno del randagismo ormai fuori controllo; lo stato di abbandono in cui versano tante importanti aree del paese anche in forza di una differenziata che funziona a singhiozzo; i disagi di alcuni lavoratori precari che lamentano, oltre che la mancata regolarità nel pagamento degli stipendi, anche l’assoluta mancanza di dialogo con gli amministratori.
 
Quell’inerzia da parte della maggioranza che già da tempo come Partito Democratico  avevamo rilevato sembra, soprattutto dopo l’arrivo della commissione d’accesso, essersi trasformata in un assoluto assenteismo amministrativo e sociale tanto da dare l’impressione che, dietro quella ostentata sicurezza, ci sia effettivamente l’ansia di attendere quel che sarà.
 
Ed allora, in attesa di conoscere il verdetto finale, ai serresi non rimane che cercare di andare avanti alla meno peggio e rassegnarsi ad avere un’amministrazione in stand by.
 
 
 
Rosanna Federico
 
Consigliere Comunale del PD
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Mercoledì, 30 Gennaio 2013 13:32

Serra, continua la mattanza dei cani

 

mini cani_avvelenati

È l’ennesimo e drammatico caso nel giro di pochi mesi di diffusa mentalità zoofoba nel territorio di Serra San Bruno. Dopo le vicende della scorsa estate, in cui il fenomeno si era diffuso a macchia d’olio in quasi tutti i quartieri della città, torna l’incubo dell’avvelenamento degli amici a quattro zampe.
Questa mattina, infatti, in via Gramsci è stato rinvenuto un cane, non randagio, agonizzante per aver ingerito dei bocconi di carne, probabilmente,  alla stricnina. In seguito lo stesso cucciolo è deceduto.
Si tratta di una vicenda atroce avvalorata dal fatto che ai decessi già noti potrebbero aggiungersi quelli di altri tre animali, al momento dispersi, che per esalare l’ultimo respiro e lasciarsi morire, avranno probabilmente cercato rifugio in zone più defilate, tra i cespugli o sulle rive del fiume Ancinale. Si tratta di cani in libertà ma comunque con un padrone.
Da ciò emergono le incapacità gestionali dell’amministrazione comunale per un fenomeno non nuovo a Serra San Bruno e soprattutto rimangono i dubbi su come si stia gestendo un’emergenza che riaffiora ormai con cadenza quasi trimestrale. Il caso è reso ancora più ambiguo dal fatto che, proprio la giunta guidata dal Sindaco Bruno Rosi, si era affrettata nel 2012 ad approvare uno schema di convenzione per affidare il recupero ed il ricovero dei cani randagi - i più esposti al rischio avvelenamento - ad un canile privato e di cui ad oggi non se ne conoscono i successivi risvolti. Ciò avvalora l’insensibilità dell’amministrazione rispetto ad un’emergenza che potrebbe mettere a repentaglio oltre che la salute dei cani o degli animali in genere, anche dei bambini soliti giocare nelle vie della cittadina. 
Il grado di civiltà di un paese si misura, non soltanto da come i cittadini trattano gli animali, ma anche da come chi amministra riesce ad incidere in tal senso.
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