alberi tagliatiIntervenendo alla trasmissione "Start" su RadioUno, Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente della Camera, si è soffermato sulla questione dell’albero monumentale del bosco "Archiforo": «Il sindaco di Serra San Bruno, Bruno Rosi, ha assicurato che l’Abete bianco più grande d’Europa non è da considerarsi a rischio taglio. Resta l'invito – ha proseguito Realacci - alle autorità nazionali e locali, a vigilare sulla vicenda degli oltre 2.600 alberi da tagliare del bosco "Archifòro" che il Comune di Serra San Bruno avrebbe messo in vendita.

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wwf-1Riceviamo e pubblichiamo

Serra San Bruno, centro montano famoso per la presenza nel suo territorio dell’antica Abbazia certosina dei SS. Stefano e Bruno, fondata da San Bruno da Colonia, non vorrà passare alla storia per aver distrutto una parte di quel patrimonio forestale che aveva suscitato l’ammirazione dei monaci certosini e che, nonostante il trascorrere dei secoli, rappresenta tutt’ora la caratteristica più importante del paesaggio serrese e il principale richiamo per turisti e visitatori.

Succede infatti che l’amministrazione comunale di Serra, che negli ultimi anni aveva consentito il taglio di migliaia di alberi nel suo territorio, abbia organizzato per il prossimo 25 marzo un’asta pubblica per la vendita di materiale legnoso proveniente dal taglio di tre lotti boschivi, di proprietà del demanio comunale, nel cuore del Parco Naturale Regionale delle Serre, il “Bosco Archiforo”, area SIC- Sito di Importanza Comunitaria - zona di riserva generale orientata.

Tra le 2.603 piante delle quali è previsto il taglio, ben 1.090 sono esemplari del raro Abete bianco, tra cui maestosi alberi secolari, tra i più antichi d’Europa, meritevoli di custodia e di tutela assoluta, come testimoniato dalle immagini del naturalista Pino Pisani. Tra gli altri, lo studioso ha individuato un esemplare di abete bianco che presenta delle misure eccezionali: una base di 5,5 metri di circonferenza e un’altezza superiore ai 50 metri. Dimensioni che identificano lo stesso albero come un vero patriarca vegetale, forse il più grande in Europa di questa specie.

Secondo diversi autori l’Abete bianco di Serra costituisce un’entità a sé, tanto da essere descritta come una sottospecie (“apennina”) , con una capacità di resistere all’inquinamento che è di gran lunga superiore a quella degli abeti bianchi di latitudini più settentrionali. Inoltre le abetine di Serra sono considerate come centri di grande variabilità genetica.

Ci si chiede come sia possibile che questi boschi vengano ancora trattati come una qualsiasi merce, volutamente ignorando che il rilevante patrimonio forestale dei parchi e delle aree protette dell’Appennino meridionale costituisce un “unicum” straordinario nel nostro Paese per la ricchezza della biodiversità e la bellezza del paesaggio.

Il caso del comune di Serra San Bruno non è l’unico, purtroppo; fatti analoghi sono avvenuti in questi ultimi anni anche in alcuni parchi nazionali . Per salvare migliaia di alberi dall’abbattimento si sono mobilitati comitati civici ed alcune associazioni.

Le associazioni chiedono alla Regione Calabria di impedire il taglio degli alberi del Bosco Archiforo e di fare rispettare i vincoli previsti dal decreto di attuazione della Direttiva Habitat.

 (Wwf Calabria; Italia Nostra; CNP; LIPU – Rende; Altura; MAN – Associazione Mediterranea per la Natura)

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scrittoreFermati tempo / chiudi i tuoi occhi / tempo perchè esisti?/ Tempo / dov'è la mia infanzia?/ dov'è mia madre ?/ dov'è mio padre?/ Tempo / hai rapito la mia giovinezza/ hai rubato i miei sorrisi:/ Tempo/ tu che uccidi/ tu che tradisci/ tu che sconvolgi/ nessuno mai prova a ferirti/ nessuno ti colpisce al cuore/ nessuno ti condanna/ Tempo/ io voglio fermarti/ io voglio ferirti / io voglio annientarti./ Tempo / perchè le mie mani ti cercano? / perchè il mio cuore ti ama?/ Tempo del mio tempo/ tempo del mio vivere/ tempo del mio...morire.”: così, come da lontananza che rende imprendibile la conchiglia di mare pur quando nella mano la stringi, come suono di antiche maree, così arriva l’invito di Bruno De Raffaele e arriva contenuto, come in un prezioso scrigno, nella silloge ancor più arricchita, non solo in quantità, che rimane ancora inedita e che meriterebbe comunque fortuna editoriale, “Desideri innocenti”. È un invito che ti coinvolge “silenziosamente, piano” come quando “arriva la sera./ Ti avvolge con tenerezza”. È il racconto che si svela, ti prende e ti cattura come un filo dolce e suadente. È “la voglia d’amare/…sottile, delicata,profonda malinconia/…il cuore infinitamente giovane/ attinge/ dai ricordi più belli/ attimi di vita/ avvolti nel tempo”. Sono “Desideri innocentiche si animano sotto una mal celata malinconia. Il ricordo e la speranza metabolizzati dai sentimenti, con liricità, riescono a suscitare emozioni come “quando l’anima /si veste di poesia / il mondo ti sorride. / Una dolce musica invade il cuore / di chi beve alla fonte / di questo meraviglioso nettare./ Preziosi sapori penetrano l’essere / nella profondità più assoluta / scavano la parte più vera di noi”.

È il verseggiare garbato e raffinato ma tanto tanto umano del poeta crotonese che da sempre va scolpendo, nel suo giornale di bordo, le sue riflessioni, le sue ansie, i suoi fremiti di nostalgia e di lontananza e ritorna “la gioia/ di quando bambini felici/ correvamo i sentieri/ di fantasie e di giochi/ m’invade/ ancora oggi/ che, adulti, per strade diverse/ affrontiamo la Vita”. Sono versi che ti raccontano il suo pacato senso di solitudine, i suoi abbandoni tra le sere stellate e gli orizzonti al largo degli oceani. Proprio così, perché De Raffaele, pur di origini montane (essendosi educato, negli anni infantili, all’ombra della millenaria Certosa di Serra San Bruno) ha amato il mare e con esso ha condiviso ben 10 anni d’imbarco su un Incrociatore della Marina Militare in quanto Maresciallo dello stesso Corpo ed insignito della Croce commemorativa per la Forza militare di pace in Libano. E il suo mare, l’amico Bruno lo dipinge con una bella lirica che è tutto andamento dolce e suadente, un’immagine realisticamente malinconica che si snoda fra versi di raffinata arte ed intensità emotiva. Leggiamola “Mare in tempesta”: “Intensi riflessi di luce / accecano lo sguardo / giochi di onde blu / s’infrangono impetuosi / sulla scura barriera di scogli. /Spettacolo di immane bellezza / per chi ha il mare nel cuore. / La natura si scatena / ed esprime la sua potenza / L’uomo è immobile ed assiste / con emozione / a questa irripetibile / immagine azzurra / che affascina la sua anima!

Insomma un “vecchio lupo di mare” che è tutto generosità e desiderio di sentirsi qualche volta “passerotto smarrito” o “fiore candido” davanti “allo sguardo umano”. Leggendo, ancora, altre poesie che compongono la silloge ci si trova davanti ad un poetare che si snoda in un dire elegante e coinvolgente nel quale si evidenziano le molteplicità degli stati emozionali e la voce va oltre il silenzio. Sono pagine belle e per certi aspetti drammatici, dalle intense sollecitazioni alla ricerca di se stessi in mezzo ai dolori e alle amarezze del mondo. Tutta la poetica di De Raffaele comunica sentimento e bellezza, religiosità e contemplazione, vita e passionalità. Poesia che punta all’anima delle cose e degli uomini trasmettendo conforto e speranza. Così nella lirica “Offri il tuo immenso dolore” laddove ti invita, ci invita ad offrirci, ad accostarci con animo sereno e speranzoso “a colei che con cuore di mamma / ci ha generato e che accoglie / fra le sue dolci braccia / i nostri figli con un amore / che supera ogni limite umano. / Accetta il disegno di Dio / che su ognuno di noi / è perfetto nell’amore. / Abbraccia la fede / che ti permette di raggiungere / tutto ciò che hai perso sulla terra”.

Ora il nostro poeta vive il meritato riposo nella sua casa di Crotone tra buoni libri, tanto scolpire sul foglio bianco le emozioni del passato per regalarle a noi, molti amici che amano conversare con lui e tanta voglia di fare e trasmettere il suo essere marinaio come “Nostalgia d’immenso” parlando al mare e chiedendogli “…dove sono / le tue onde di cristallo ?/ Non sento l’odore degli scogli / quando tu li accarezzi!/ Inconsapevole sofferenza del mio Essere / dov’è il profumo dei tuoi colori! / Non avverto il tuo abbraccio di vita / i miei occhi / cercano il tuo azzurro / cercano / la luce del sole / che tu rifletti! / Mi manchi / dolce presenza! / Oh mare / giammai mi priverò / di te in eterno.”

 Mimmo Stirparo


 

 

 

 

 

 

 

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uiciLo scorso venerdì 21 febbraio è stato celebrato il settimo anniversario della “Giornata nazionale del Braille”. A Serra San Bruno, per l’occasione, l’Unione provinciale ciechi e ipovedenti ha incontrato gli studenti dell’Istituto d’istruzione superiore “Luigi Einaudi”. Il Dirigente scolastico Antonio Ceravolo ha raccolto quindi con prontezza ed entusiasmo l’invito dell’Uici, per l’organizzazione di un incontro atto a favorire la promozione sociale e culturale, oltreché la diffusione informativa, su questo fondamentale sistema di lettura per non vedenti. Un’iniziativa quindi per richiamare l'attenzione sull'importanza che il Braille riveste nella vita delle persone non vedenti e di tutti gli altri soggetti coinvolti direttamente o indirettamente nella loro quotidianità, al fine di sviluppare politiche pubbliche e comportamenti privati che allarghino le possibilità di reale inclusione sociale e di accesso alla cultura e all'informazione per tutti coloro che soffrono di minorazioni visive.

Il presidente della Upci, Giovanni Barberio, ha aperto l’evento portando all’attenzione degli studenti nozioni, appunto, sul sistema di lettura e scrittura Braille e più in particolare sull’importanza della comunicazione e dei mezzi che ne consentono l’accesso ai ciechi ed agli ipovedenti. Inizialmente, lo stesso Barberio, si è quindi soffermato su alcuni cenni storici e sul percorso di integrazione sociale che negli ultimi anni ha interessato l’Unione italiana ciechi e ipovedenti. A tal proposito sono stati proiettati due diversi filmati: il primo, un documentario sintetico ed incisivo su Luis Braille, ha quindi illustrato nozioni riguardanti proprio l’ideatore del sistema di lettura; il secondo filmato ha invece riguardato un’illustrazione analitica.

Nel corso dell’incontro è stata rievocata anche la figura di Augusto Romagnoli, iniziatore della tiflopedagogia italiana, personalità fulcro per l’avvio dell’ostico processo di emancipazione che ha visto protagonisti i disabili in Italia e più in particolarmente i ciechi e gli ipovedenti. Un percorso, che nel tempo ha centrato grossi passi in avanti, posto in essere – nella prima metà del Novecento - soprattutto per l’introduzione degli studenti non vedenti nel contesto scolastico, anche se ancora la figura del tiflopedagogista non è stata riconosciuta come obbligatoria negli istituti italiani.

Particolare è stata la seconda parte dell’iniziativa, durante la quale si è permesso agli studenti dell’Einaudi di maturare un’esperienza diretta con il sistema di lettura Braille, grazie all’ausilio di una tavoletta, di un foglio di carta ed un punteruolo. In seguito si è passati all’altrettanto interessante sperimentazione di alcuni sistemi e pratiche utilizzate in genere dai soggetti affetti da disabilità visiva.

 

 

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mini serrese2013-2014Nella diciannovesima giornata del campionato di Prima categoria, girone "C", da segnalare l'ennesimo successo della Serrese di mister Amoroso che, dopo aver osservato il turno di riposo per la decisione della Zungrese di ritirarsi dal campionato, ha ospitato ieri pomeriggio il Fronti in una sfida che, alla fine, si è rivelata ricca di emozioni. A fare da cornice all'incontro, oltre duecento spettatori presenti allo stadio "La Quercia". Nonostante le varie occasioni capitate sui piedi degli attaccanti biancoblu, il primo tempo termina con il risultato fermo sullo 0 a 0. Il gol del vantaggio dei padroni di casa arriva al 30' della ripresa con Fiorenza, che batte l'incolpevole Cullice e porta i biancoblu sul momentaneo 1 a 0. La reazione degli ospiti è pressoché immediata e Torcasio nel giro di un minuto riporta il Fronti in carreggiata, ma a cinque minuti dal termine Di Siena ribatte in rete una respinta corta dell'estremo difensore ospite. 

Per quel che riguarda le dirette concorrenti, perde terreno il Badolato, fermato sull' 1 a 1 a San Calogero; così come il Campora che non va oltre il pari a Nicotera. È bagarre, dunque, in zona playoff. Vince, inoltre, il Piscopio in casa contro il Chiaravalle.

Riportiamo i risultati completi della diciannovesima giornata di campionato e la classifica aggiornata

Risultati

Serrese  Fronti  2 - 1
San Calogero Badolato 1 - 1
Piscopio  Chiaravalle 3 - 1
Nicotera  Campora 1 - 1
Gasperina Bivongi 1 - 4
Nicastro Terina 2 - 0
Real Pianopoli Maida 2 - 1
Stilese  Zungrese N.D.

 

Classifica

Serrese 43
Badolato 34
Campora 32
Nicastro  26
Piscopio 25
Nicotera 25
Fronti 24
R. Pianopoli 22
S. Calogero 22
Gasperina 19
Maida 18
Chiaravalle 17
Stilese 17
Bivongi 16
Terina 10


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mini prefettura_viboIl Consiglio dei ministri ha deliberato, su proposta del ministro dell'Interno Angelino Alfano, lo scioglimento dei Comuni di Altavilla Milicia (Palermo), Ricadi e Joppolo (entrambi del Vibonese). La decicione si è resa necessaria «al fine di consentire il risanamento delle istituzioni locali nelle quali sono state riscontrate forme di ingerenza nella vita amministrativa da parte della criminalità organizzata». 

Il Comune di Ricadi era governato dall'ormai ex sindaco, Giuseppe Giuliano, eletto nel 2011 a capo della lista civica "Ricadi rinasce".

Più complessa, invece, la situazione a Joppolo, dove il primo cittadino Giuseppe Dato è rimasto coinvolto di recente in una operazione del Corpo Forestale dello Stato (portata avanti in collaborazione con la Guardia di Finanza), con la quale è stata sgominata una presunta associazione a delinquere, finalizzata alla truffa ai danni del Servizio sanitario nazionale, con rimborsi "gonfiati" dei farmaci. 

Il Comune di Joppolo, però, era già finito sotto la lente di ingrandimento degli organi competenti. L'ex prefetto di Vibo, Michele Di Bari, nel marzo del 2013, dispose l'invio della commissione d'accesso, all'indomani dell'operazione antimafia "Black money" contro il clan Mancuso di Limbadi, una delle più potenti consorterie mafiose d'Europa. Il clan, in particolare, avrebbe influenzato l'esito delle elezioni amministrative del 2011 che hanno portato, appunto, all'elezione dello stesso Dato. 

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pendolariÈ risaputo da tempo quanto già fosse complicato per molti studenti delle Serre alzarsi alle prime luci dell’alba, per correre in fretta e furia verso la fermata dell’autobus più vicina ed attendere - alla mercé delle intemperie meteorologiche - l’arrivo di un pullman utile a condurli verso le scuole site a Vibo Valentia. Ogni mattina costretti ad affrontare decine e decine di minuti di viaggio, in abitacoli “disumani”, quasi mai di ultima generazione e quasi sempre strapieni di passeggeri. Per poi precipitarsi, trascorse le sei canoniche ore di lezione, ancora di corsa verso l’autostazione più vicina per risalire a bordo dello stesso autobus disponibile, questa volta per il viaggio di ritorno, a trasportare gli studenti in direzione opposta, verso - finalmente - un lauto e meritato pranzo caldo.

È la storia che accomuna la maggior parte degli studenti pendolari residenti nei più disparati angoli del Vibonese – molti dei quali stanziati nella zona montana delle Serre - che, con cadenza quotidiana, si dirigono appunto dai paesi interni verso il capoluogo di provincia per prendere parte alle lezioni scolastiche in svariati istituti d’istruzione secondaria. Una missione resa oggi ancora più dura dal corposo rincaro apportato di recente dalla Regione Calabria sui prezzi dei biglietti per il viaggio. «Se in tempi celeri la Regione non ci verrà incontro - hanno dichiarato gli studenti – molti, che appartengono a famiglie che si trovano in particolari difficoltà economiche, potrebbero addirittura essere costretti presto a lasciare gli studi».

La vita degli alunni fuorisede si scandisce in modo molto diverso da quella dei coetanei che invece vivono nella stessa città in cui sono presenti gli edifici scolastici, ma tutti assieme hanno protestato ieri mattina in una manifestazione pubblica organizzata proprio a Vibo per reclamare contro il caro-ticket posto in essere da qualche settimana dalla Regione. La manifestazione sembrava avesse sortito le prime conseguenze sperate, tanto che questa mattina il Commissario straordinario della Provincia di Vibo Valentia, Mario Ciclosi, aveva ufficialmente accolto una delegazione degli studenti vibonesi pendolari, provenienti dai 49 comuni della provincia. L’incontro, alla fine, si è effettuato però solo a titolo informativo, proprio perché in realtà l’ente provinciale non ha alcuna competenza in merito. Piuttosto, per far fronte alle legittime istanze sollevate dagli studenti, il pallino – si spera – possa già nei prossimi giorni passare in mano direttamente ai dipartimenti competenti della Regione Calabria.

 

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mini de paolaMimmo De Paola, titolare dell’agriturismo “Fondo dei Baroni”, assieme a due dipendenti della stessa struttura, si è incatenato questa mattina all’interno del palazzo comunale di Serra San Bruno, di fronte alla sala Giunta, entrando - per protesta - in sciopero della fame. Alle loro spalle i tre hanno affisso degli eloquenti cartelli con espliciti messaggi: «Sindaco vergogna, basta parole, vogliamo i nostri soldi!».

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mini santonofrioVIBO VALENTIA - Un gesto che, per la sua carica simbolica oltre che per le conseguenze, aveva suscitato l'indignazione della comunità di Sant'Onofrio. In una notte di novembre del 2011, mille piante di ulivo di proprietà della cooperativa Talita kum - che su un terreno confiscato al clan Bonavota aveva avviato da anni un progetto di produzione di olio biologico - furono barbaramente recise. L'episodio ebbe forte impatto sociale, tanto che il vescovo Luigi Renzo intervenne pubblicamente definendolo “un'offesa a Dio e agli uomini”. Ma ancor prima di un oltraggio,  quel gesto costituiva reato. I carabinieri delle compagnie di Vibo Valentia e Tropea, dopo due anni di indagini, sono riusciti a risalire all'identità degli autori del grave atto intimidatorio e hanno preceduto, su provvedimento emesso dalla Dda di Catanzaro, al fermo di quattro persone. Tutte già note sia alle cronache che alle forze dell'ordine. Si tratta di Domenico Bonavota (35anni), Domenico Cugliari (55), Gregorio Giofrè (41) e Giuseppe Barbieri (41). Dovranno rispondere di estorsione e tentatata estorsione con l'aggravante delle modalità mafiose. 

Secondo la ricostruzione dei carabinieri, gli autori del taglio degli ulivi avrebbero agito in seguito al rifiuto dei membri della cooperativa Talita Kum di consegnare l'olio prodotto sul terreno confiscato ai componenti del gruppo criminale egemone sul territorio di Sant'Onofrio.

Altri due fermi sono stati eseguiti oggi nei confronti di due soggetti ritenuti vicini alla cosca Mancuso di Limbadi, il 23enne Antonio Campisi e il 25enne Nicola Vittorio Drommi. Per loro l'accusa è di tentata estorsione ai danni di un imprenditore attivo nella lavorazione del ferro. 

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mini vigili_del_fuocoSi è dimostrato fondamentale - nella giornata di ieri - il pronto intervento degli uomini della Polizia di Stato del reparto Prevenzione Crimine della Questura di Vibo Valentia e dei Vigili del Fuoco del comando provinciale, chiamati ad intervenire in un’abitazione di Soriano dove si era sviluppato un incendio che aveva interessato – in particolar modo – il sottotetto di una struttura, completamente edificato in legno. I primi ad intervenire sul posto sono stati proprio gli uomini della Polizia di Stato, che hanno operato lo sgombero degli abitanti dell'immobile, mentre ancora l'incendio era in corso, tentando inoltre di domare le fiamme con un primo intervento effettuato attraverso degli estintori.
I Vigili del Fuoco, con l'ausilio di un'autopompa e di un'autobotte, hanno in seguito arrestato completamente le fiamme, evitando che queste potessero diffondersi nel resto della struttura o in altri edifici di via Giardinetti. I danni sono risultati circoscritti alla sola copertura dell’abitazione. Sono state avviate le indagini di rito per accertare le cause dell’incendio.  
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