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Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
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SERRA SAN BRUNO – Il movimento politico “Al lavoro per il cambiamento” , che alle scorse amministrative scese in campo autonomamente con candidato a sindaco Mirko Tassone, consigliere comunale di opposizione, non ha esaurito la sua attività con la conclusione della campagna elettorale, ma si è strutturato al suo interno e continua a seguire con attenzione le dinamiche politiche e sociali della cittadina bruniana. Per fare il punto della situazione il movimento ha convocato una conferenza stampa in cui sono stati resi i noti i ruoli organizzativi: Michele Grenci coordinatore, Anacleto Federico vice coordinatore, Giuseppe Manno segretario, Angelo Carrera cassiere. All’incontro con i cronisti hanno partecipato diversi simpatizzanti e militanti del gruppo che, alle elezioni del maggio 2011, con una lista civica autonoma ha eletto un proprio rappresentante in seno all’assise cittadina. Ad aprire gli interventi, dopo aver letto un messaggio di Bruno Salerno, è stato proprio il neo coordinatore, Grenci, che riferendosi all’operato dell’esecutivo targato Pdl, ha parlato di “promesse non mantenute”, chiedendo nel contempo al primo cittadino di “rendere note le reali motivazioni che lo avrebbero portato ad estromettere dalla giunta l’ormai ex assessore Zaffino”. Antonio Andreacchi, invece, ha ribadito che “il movimento politico ‘Al lavoro per il cambiamento’ c’è, è ben radicato sul territorio e continuerà a battersi per la tutela e la salvaguardia dei nostri diritti”. Secondo Raffaele Masciari “le difficoltà alle quali siamo costretti a far fronte sono sotto gli occhi di tutti. Nel corso degli ultimi anni, stiamo assistendo ad un depauperamento nel campo della sanità, con il declassamento del nostro presidio ospedaliero; in quello della giustizia, con la probabile soppressione dell’ufficio del giudice di Pace e non è detto che, da qui a breve, non venga soppresso anche il Commissariato di Polizia”. Angelo Vavalà ha elencato gli “impegni disattesi” dal sindaco Bruno Rosi, soffermandosi in particolare sulla promessa dei “cento posti di lavoro al Parco delle Serre”, sulla “rimodulazione del progetto relativo alle case albergo” e sul “problema inerente le attività della piscina”. In conclusione, l’intervento del consigliere comunale Tassone: “Il nostro – ha affermato – non è un intento polemico nei confronti dell’amministrazione comunale. Il desiderio che ci anima da un anno a questa parte è un’ altro: siamo partiti dall’analisi di quelle che sono le reali problematiche del nostro territorio (emigrazione, attività commerciali che sono costretti a chiudere, sanità e giustizia), cercando di dare una soluzione pratica alla risoluzione delle negatività che ci circondano”. Un accenno anche ai recenti provvedimenti adottati dall’esecutivo comunale: “Con la delibera datata mercoledì 11 gennaio - ha spiegato - il Comune ha rinunciato ai giudizi pendenti con la Sorical in cambio di trenta denari. Intanto dell’acqua non si sa nulla. Nella seduta del 29 settembre scorso – ha aggiunto Tassone – l’amministrazione comunale aveva promesso che entro il 1 gennaio sarebbe partita la raccolta differenziata. Sono trascorsi due mesi ed il problema persiste”. Tassone ha poi posto il problema del rispetto del ruolo della minoranza all’interno del Consiglio, con interrogazioni che rimangono senza risposta da tempo. “Fino a poco tempo fa – ha detto ancora Tassone – la maggioranza in Consiglio diceva che la giunta era di alto profilo e che era il prodotto delle migliori forze della compagine che ha vinto le elezioni, subito dopo hanno escluso Bruno Zaffino dicendo che bisognava rilanciare l’azione amministrativa. O non era vera la prima affermazione o non è vera la motivazione data alla sostituzione di Zaffino. Secondo noi un po’ tutt’e due”. Riguardo alla gestione dell’emergenza neve, quindi, Tassone ha rilevato che “chi denuncia le criticità esercita un diritto democratico, mentre irresponsabile piuttosto è chi convoca una conferenza stampa per auto incensarsi in piena emergenza”. Anche sulle politiche culturali, l’amministrazione comunale, secondo il consigliere di ‘Al lavoro per il cambiamento’, “ha fatto cadere nel vuoto la venuta del Papa, che si è esaurita in momento sicuramente grande ma per il quale non è stato predisposto alcun progetto di valorizzazione. Stesso discorso per il Centenario di mastro Bruno Pelaggi”. Ultime considerazioni sulla Fondazione Pisani – “giusto revocare i beni, ma doveva essere nominato il nuovo presidente e non si è saputo più nulla, e poi che fine ha fatto il ‘caso Lo Iacono’?” – e sulla raccolta differenziata: “Nella seduta del 29 settembrela maggioranza aveva annunciato in Consiglio che dal 1 gennaio sarebbe partita la differenziata. Ad oggi non se ne sa nulla, la differenziata a Serra è ad un misero 8% ed entro la fine dell’anno secondo la legge dovrebbe arrivare al 60%. Su queste cose vogliamo confrontarci – ha concluso Tassone – perché queste non sono polemiche sterili ma fatti concreti”.
DINAMI – I carabinieri della compagnia di Serra San Bruno, coordinati dal capitano Stefano Esposito Vangone, hanno denunciato due nuclei familiari di Dinami per abusivismo edilizio, una delle piaghe che affliggono il vibonese, sempre più difficile da debellare. Più in particolare ad essere deferiti all’Autorità Giudiziaria sono stati C.A. classe 1982, C.G. del 1986 e C.C. classe 1967 che avrebbero costruito una struttura abitativa di 35 mq avente base in cemento armato su di un terreno avente una destinazione d’uso diversa da quella edificatoria prevista per le costruzioni di civili abitazioni. Nel corso dei controlli a cura dei carabinieri della Compagnia di Serra inoltre, sono stati sempre denunciati all’Autorità Giudiziaria due coniugi, G.D. classe 1946 e P.M.C. del 1948, che avrebbero costruito una struttura di 100 mq in legno con base in cemento armato su di un terreno risultato di proprietà comunale. In entrambi i carabinieri hanno provveduto a denunciate le attività illecite alla Procura della Repubblica di Vibo Valentia per il reato di abusivismo edilizio e contestualmente è stata fatta richiesta di demolizione alle autorità municipali. L’operazione dei militari dell’Arma della Compagnia di Serra San Bruno, rientra nell'ambito di predisposti servizi di controllo del territorio, finalizzati proprio al contrasto del fenomeno delle costruzioni illegali, uno di quei fenomeni che si stanno espandendo a macchia d’olio colpendo tutta la provincia, indistintamente dalle marinate alla montagna.
(articolo pubblicato su Il Quotidiano della Calabria)
SERRA SAN BRUNO – Il prefetto di Vibo Valentia, Michele Di Bari, nella giornata di ieri, si è recato in visita privata presso la Certosa di Serra San Bruno, per accertarsi personalmente dei danni subiti a causa del maltempo che ha imperversato nei giorni scorsi proprio nel comprensorio delle serre. La visita del prefetto è da considerarsi come l’attestazione della vicinanza che il rappresentante territoriale del Governo nutre nei confronti della comunità certosina. Ad accogliere l’autorità governativa, oltre al sindaco della cittadina bruniana, Bruno Rosi, il procuratore della Certosa fra Giovanni e l’amministratore Antonio Zaffino che hanno spiegato l’entità del danno riguardante il crollo di una parte del tetto della Cappella dei Frati, un’antica chiesetta che insieme a quella Conventuale, vede i monaci di clausura raccogliersi in preghiera e contemplare l’Assoluto nella maestosità del silenzio. La ditta che, con l’aiuto dei volontari della protezione civile coordinati da Antonio Carnovale e Cosimo Malvaso, ha messo in sicurezza il tetto della cappella per mezzo di lamierati in metallo, ha quantificato il danno che ammonterebbe a circa 160 mila euro. I danni subiti dalla comunità certosina, sono, in ordine di tempo, gli ultimi di quelli che il maltempo ha provocato all’intera comunità del comprensorio montano vibonese che nel giro di poche ore ha visto tramutare la propria vita tranquilla in uno scenario da odissea. Intanto, a causa dei danni provocati delle copiose nevicate che hanno interessato la cittadina bruniana nel mese di febbraio, l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Bruno Rosi, ha deciso (con la delibera n.18) di richiedere lo stato di calamità naturale. Il maltempo si era già fatto sentire la scorsa settimana quando una coltre di neve alta 80 cm ha sommerso la cittadina della Certosa, stessa neve che nei centri montani di Fabrizia, Mongiana e soprattutto Nardodipace ha superato abbondantemente il metro di altezza, seminando timori e danni lungo tutto il comprensorio delle serre. I militari della Compagnia di Serra, nella tarda serata del 6 febbraio hanno salvato la vita ad un’anziana signora di 66 anni, V.M.D., residente ad Arena in contrada Berrina che non riusciva ad essere raggiunta dal personale della guardia medica di Arena che ha quindi ha richiesto l’intervento di personale del locale Comando dei carabinieri per raggiungere l’abitazione della donna, rimasta isolata, verosimilmente affetta da un principio di “ictus” e da insufficienza cardio-respiratoria. Un 65enne residente nel centro storico serrese, F.B., tutt’ora rischia di perdere una gamba a causa di un trombo dovuto all'ipotermia causata dal freddo polare di questi giorni che lo ha duramente provato. Sempre nel comprensorio montano un capannone appartenente da un’azienda agricola è crollato a causa delle abbondanti nevicate, uccidendo alcuni maiali che si trovavano al suo interno, stessa sorte anche per alcune pecore appartenenti ad un’altra azienda della zona. Oggi sta ancora nevicando sul territorio delle Serre, ma stando alle previsioni il clima dovrebbe migliorare tra domani e venerdì.
SERRA SAN BRUNO – Una tettoia verosimilmente in alluminio, che si trova sulla parte dell’edificio ospedaliero che ospita la Radiologia, stava per crollare a causa del peso della neve che le abbondanti precipitazioni di queste ultime ore hanno ammassato sulla sua superficie, ormai irrimediabilmente inclinata. Sul posto il sindaco Bruno Rosi, in prima linea durante l’emergenza neve, che ha coordinato le operazioni di messa in sicurezza della tettoia e dell’area sottostante effettuate dagli operai comunali. "Non c’è nessun dirigente che possa coordinare i lavori per evitare il crollo della tettoia, lavori che – ha ribadito il primo cittadino – stiamo eseguendo noi volontariamente con operai e mezzi comunali". Il sindaco ha espresso rammarico nel constatare come nessun dirigente dell’Asp sarebbe stato presente durante l’emergenza neve e come il nosocomio cittadino sia stato abbandonato ad un destino ancora da scrivere ma del quale ormai stanno scorrendo i titoli di coda. Sul luogo anche i Vigili del Fuoco di Serra San Bruno intervenuti per evitare il crollo della tettoia.
SERRA SAN BRUNO - A causa dei danni provocati delle copiose nevicate che hanno interessato la cittadina bruniana nel mese di febbraio, l'amministrazione comunale, guidata dal sindaco Bruno Rosi, ha deciso (con la delibera n.18 qui allegata) di richiedere lo stato di calamità naturale.
SERRA SAN BRUNO - Con un'ordinanza il sindaco Bruno Rosi ha previsto la "chiusura delle scuole di ogni ordine e grado di questo Comune per il giorno 13 febbraio 2012" a causa "del persistere delle nevicate che per la rilevante massa nevosa ostruiscono le strade e costituiscono un pericolo per tutti i cittadini". Qui si può leggere la suddetta ordinanza.
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