Il Vizzarro.it - quotidiano online
Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
SERRA SAN BRUNO - A sentire il sindaco Rosi dai palchi della campagna elettorale, a Serra, negli anni avvenire avremo mangiato pane e cultura. Un sentiero vergine da battere con l’ausilio di tanti assi nella manica: il vecchio carcere da ristrutturare e da adibire a biblioteca comunale, il mercato coperto convertito in teatro, l’ex kursaal trasformato in centro convegni. Per un paese, tutt’ intero, che sarebbe divenuto presto capitale spirituale d’Europa. Che poi a dire il vero, in che cosa sarebbe consistito questo tanto sbandierato titolo mistico continentale, nel concreto non lo ha mai saputo nessuno. Forse neanche lui.
Poi passano i mesi e le linee di demarcazione si fanno più sottili, i dubbi si sciolgono, i proclami si scoloriscono. Oggi tutti ci vedono chiaro. E le promesse si sono rivelate eloquenti bugie: a Serra della ‘cultura’ non s’è vista neanche l’ombra. Ma quel che è peggio è che proprio da parte dell’amministrazione stessa, con cadenza quasi quotidiana, arrivano pesanti contributi a sostegno di questo inarrestabile sprofondo intellettuale che sta inghiottendo tutto il paese. Sempre più in basso.
La scorsa domenica, il 26 agosto, immerso nel suggestivo scenario del santuario di Santa Maria si è tenuta un’interessante rassegna volta a valorizzare oltre che le risorse artistiche, anche quelle letterarie, culturali e spirituali del nostro territorio. L’evento, organizzato dal caffè letterario ‘Civitas Bruniana’ presieduto dal professor Bruno Tozzo, ha riunito pittori, scultori, fotografi, poeti, scrittori e molti altri artisti serresi. Un lodevole contributo volto a stimolare il risveglio della cultura cittadina, partendo proprio dai propri nomi. Da quello che già abbiamo in casa.
La mostra ha ricevuto il patrocinio del comune di Serra San Bruno, ma solo sui manifesti. Infatti il sindaco si è reso latitante per tutta la giornata, e quindi il suo intervento atteso e previsto in scaletta, non è mai arrivato. Oltre al danno la beffa. Gli artisti invitati all’iniziativa, una ventina di giovani mossi dall’estro e, soprattutto, dalla passione artistica, e per cui chiaramente non era previsto alcun rimborso spese o cachet, hanno trovato un’amara sorpresa ad attenderli alla fine dell’evento. Una multa ciascuno schiacciata sotto al tergicristallo delle rispettive auto. Divieto di sosta. Euro 40.
Inizialmente gli artisti avevano avuto il libero accesso alla zona pedonale per agevolare le manovre di carico e scarico delle stampe, delle sculture, dei quadri e dei cavalletti su cui esporre le opere, poi senza ricevere alcun preavviso o invito a spostare le auto, si sono appunto ritrovati con le contravvenzioni in bella mostra sul lunotto. Per evitare questa ennesima figuraccia, a discapito di ragazzi che dopo tutto si stavano solo impegnando a valorizzare il buon nome della città agli occhi dei molti visitatori e turisti presenti ai piedi del Santuario di Santa Maria, sarebbe servito solo un pizzico di buon senso e di raziocinio. Sarebbe bastato un avviso, un accenno da parte dell’addetto della polizia municipale e le auto sarebbero state presto sgombrate ed anche questa disavventura si sarebbe evitata. A nulla sono servite le contestazioni da parte di chi comunque stava semplicemente agendo per dare lustro al buon nome di Serra, di quella ventina di artisti serresi capaci, in un solo pomeriggio, di contribuire alla diffusione della cultura locale molto più di quanto abbia saputo fare l’intera classe dirigente in un anno e tre mesi di amministrazione.
Forse è arrivato il momento di iniziare a pensare che la ‘cultura’ non è per noi serresi. Non ci appartiene, anzi non la meritiamo. Perché le amministrazioni non le impone nessuno. Si scelgono. E questa è quella che abbiamo scelto. Basti pensare che nell’anno del primo centenario della morte di Mastro Bruno Pelaggi, nessuno degli amministratori si è ancora preoccupato anche solo di pronunciare il nome del ‘poeta scalpellino’. Di spendere una parola a riguardo. Come se non fosse mai esistito. Anzi come se fosse stato un criminale, una piaga sociale da dimenticare, una pagina nera da nascondere. Di cui meno se ne parla e meglio è. Invece, in realtà, è Mastro Bruno, una delle voci poetiche dialettali più interessanti e meritevole di attenzione della storia letteraria e sociale dell’intero Meridione.
Ieri matrimoni, ricevimenti, battesimi, feste e festini. Oggi meticci. Cani di tutte le taglie con le catene incarnate al collo e che si sbranano a vicenda. Affamati, maleodoranti e sporchi.
Siamo negli anni ’80 ed il Kursaal gira a pieno regime. Nel cuore del centro storico, di proprietà della regione Calabria, viene egregiamente gestito dai ‘Fiorindo’, una delle più note dinastie gastronomiche serresi. Leader nel settore della dolciaria e capaci di esportare anche oltre oceano. Una di quelle poche aziende che ha fatto grande il nome di Serra San Bruno.SERRA SAN BRUNO - La tradizionale fiera di Ferragosto ha richiamato l'attenzione dei tanti turisti che, nei mesi estivi, popolano la cittadina della Certosa. Il tutto, fino alla scorsa estate, si sviluppava lungo via San Brunone di Colonia. L'amministrazione comunale guidata dal sindaco Bruno Rosi, però, ha deciso di attuare una vera e propria innovazione rispetto al passato: le bancarelle, infatti, sono state spostate principalmente su viale della Pace e sul lungofiume. Spostamento che, ovviamente, non poteva non provocare la reazione immediata dei commercianti ambulanti. Ad intervenire sulla questione è Claudio Rullo, rappresentante provinciale Cicas (Confederazione degli imprenditori, dei commercianti, degli artigiani, del turismo e dei servizi).
SERRA SAN BRUNO – Il consigliere comunale di minoranza della lista civica “Al lavoro per il cambiamento” torna sul problema dell’acqua potabile e lo fa con una interpellanza indirizzata al sindaco serrese Bruno Rosi sottolineando come «da alcuni anni i cittadini residente nel comune di Serra San Bruno sono costretti a subire gravi disagi a causa della non potabilità dell’acqua; che nello scorso mese di Maggio è stato posto sotto sequestro l’invaso Alaco che rifornisce la gran parte delle utenze cittadine; che alcuni serbatoi comunali sono stati posti sotto sequestro». Inoltre lo stesso consigliere di opposizione fa menzione di come in questi giorni su via G. M. Pisani, via Catanzaro e strade limitrofe si stia riproponendo il problema dell'acqua sporca, aggiungendo le continue segnalazioni pervenutegli in merito alla quasi assoluta mancanza di acqua per la gran parte della giornata. Tutto ciò premesso, poiché «durante l’anno in corso sono state emanate numerose ordinanze di non potabilità dell’acqua; l’ultima ordinanza risale allo scorso 2 agosto; le continue ordinanze hanno generato paura e sfiducia nei cittadini; le ordinanze emanate nel periodo estivo danneggiano gravemente l’immagine della cittadina nel corso di una trasmissione televisiva andata in onda su una nota TV locale, il sindaco ha assicurato un investimento di “oltre un milione di euro per risolvere definitivamente il problema dell’acqua non potabile», Mirko Tassone interpella il sindaco Rosi per conoscere «se nel corso di questi mesi, dalla data del suo insediamento, l’attuale Amministrazione abbia effettuato una ricognizione conoscitiva, al fine di individuare le cause dei ripetuti episodi di non potabilità dell’acqua verificatasi negli ultimi anni e negli ultimi mesi; quali siano gli agenti inquinanti presenti nell’acqua; quali siano i rischi per la salute dei cittadini per l’aver utilizzato per lungo tempo acqua non potabile; quali azioni, anche di carattere legale, codesta Amministrazione abbia intrapreso contro la società che gestisce l’invaso dell’ Alaco; quali siano stati i provvedimenti intrapresi da codesta Amministrazione per risolvere in maniera definitiva l’increscioso problema; quanti e quali pozzi comunali in disuso siano stati riattivati per alleggerire la dipendenza dalle forniture provenienti dall’invaso dell’Alaco; a che punto sia l’intervento “da oltre un milione di euro” di cui Ella ha parlato in occasione della menzionata trasmissione televisiva».
C’è una lunga linea sottile che trancia da est ad ovest il globo terrestre. Appianata come una livella. Dritta e costante sull’Atlantico. Un filo continuo che collega due mondi, due realtà solo apparentemente distanti. Gemelle per la geografia. Sorelle nella spiritualità. Dall’Europa agli Stati Uniti. Serra San Bruno e San Bruno: un destino inciso nel nome.
SERRA SAN BRUNO - Per una sera, la splendida cornice di piazza San Giovanni, è stata teatro della sfilata di abiti da sposa e sposo, dal titolo «Spose sotto le stelle: la magica notte di San Lorenzo», organizzata da Debora Pace con il patrocinio dell'amministrazione comunale di Serra San Bruno. Numeroso il pubblico che, fino alle 24, ha assistito all'evento, caratterizzato, tra l'altro, da momenti di canto e ballo, come la pizzica salentina. Il tutto si è reso possibile grazie al prezioso contributo dell'Atelier Ciancio, che ha curato la sfilata degli abiti da sposa e sposo, mentre quella degli abiti da cerimonia è stata realizzata con l'apporto di «Lo Iacono design». Al termine della serata, in rappresentanza del Comune, da registrare l' intervento del consigliere comunale, Carmine Franzè.
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