mini San_Bruno-BrunoneÈ una miniera intellettuale inesauribile Luciano Pisani, presidente dell’Associazione ‘Cal-Cal’. Una scatola magica forgiata da una brillante dinamicità mentale dalla quale, con cadenza quasi quotidiana, emergono idee utili a soffiare via la polvere annidata sugli albori della nostra storia. Progetti adatti ad infrangere quelle barriere d’oblio che spesso una comunità inconsapevolmente si costruisce attorno. Offuscando le proprie origini. Lacerando la memoria di un passato glorioso.

Luciano Pisani continua a scavare fino alle radici della nostra società. Verso la genesi della comunità serrese. Ponendone in evidenza elementi spirituali, sociali ed antropologici. Mettendo in atto pianificazioni di alto profilo orientate alla promozione di modelli economici virtuosi. Basati sulle nostre risorse umane e culturali. Sulla passione e l’orgoglio di vivere la propria terra. Sull’esigenza di farne riemergere gli elementi migliori. 

Così il ricercatore serrese, intende con forza promuovere ufficialmente l’investitura di San Bruno di Colonia a Santo Patrono d’Europa. Secondo Pisani, San Bruno avrebbe infatti ‘tutte le carte in regola per rivestire questo titolo’. Basta fare semplicemente riferimento alla vita del Santo per capire come durante l’arco della sua vita abbia toccato gli Stati più importanti dell’intero continente, lasciando in ogni paese un’impronta tangibile della sua visita.

Brunone nacque infatti in Germania, a Colonia, nel 1030, per poi trasferirsi da giovanissimo a Reims in Francia, dove il vescovo Gervasio gli affidò la direzione della scuola clericale di cui precedentemente era stato allievo. Nel 1076 Bruno lasciò l’incarico ed, a causa dei dissidi col vescovo di Gournay, fu costretto a rifugiarsi presso il conte Ebal di Roucy. Animato da una profonda vocazione monastica, partì verso l’eremo di Molesme in cui risiedeva San Roberto, per dirigersi in seguito verso Grenoble, alla ricerca di un luogo solitario in cui avrebbe eretto un monastero: la Charteuse, la Gran Certosa. Dopo 6 anni, abbandonò la Francia, per dirigersi in Italia, a Roma, dove Urbano II, suo discepolo, Papa, lo aveva convocato. Ma il Santo, ormai avvezzo alla vita monastica, decise di ritornare al silenzio. Trasferendosi verso l’Italia Meridionale, giunse nell’entroterra dell’Appennino calabrese, dove il conte Ruggero lo omaggiò delle terre su cui avrebbe costruito il santuario di Santa Maria e l’eremo di Santo Stefano. Il Santo fece in modo che gli operai si stabilizzassero distanti dall’eremo, per non turbare la solitudine certosina. Sorsero così le prime abitazioni dell’attuale Serra San Bruno.

È quindi proprio nelle tracce della vita stessa del Santo che le asserzioni di Pisani trovano fondatezza. D’altronde anche il compianto cardinale Carlo Maria Martini, nell’omelia dello scorso 6 ottobre, celebrata proprio a Serra, aveva testualmente ribadito: “È bello pensare come i santi, in tempi lontani, giravano l’Europa trovandosi ovunque a casa loro. Noi stiamo cercando di realizzare il grande disegno di un’Europa senza frontiere,in cui ciascun popolo e ciascuna città mantengano la propria identità, ma uniti dalla solidarietà nel difendere la dignità umana e la pace. San Bruno potrebbe certamente essere considerato, patrono d’Europa e dell’unità europea”.

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mini bouquetSERRA SAN BRUNO – Si è conclusa anche quest’anno la festa di Maria Santissima dei Sette Dolori a cui nella cittadina della Certosa è dedicata una splendida chiesa in stile barocco, costruita in granito locale. Era il 1694 quando il cappuccino Padre Antonio da Olivadi, come testimonia la lapide che si trova all’interno della stessa chiesa, a fondò a Serra San Bruno l’Arconfraternita di Maria SS. dei Sette Dolori. Successivamente, in onore della Madonna dal manto nero che ne indica la vedovanza, venne costruita la splendida chiesa dell’Addolorata, un tempio in granito grigio locale, a croce latina e mononavata, in stile barocco e dal frontespizio a forma semiellittica, costruito dopo il 1775 su progetto dell’architetto serrese Biagio Scaramuzzino. Ma quest’anno le cose non sono andate per il verso giusto e la festa si è conclusa con alcuni strascichi polemici.

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mini municipio_serraSERRA SAN BRUNO – Ci sarebbe «un danno erariale provocato dal presidente della provincia di Vibo Valentia Francesco De Nisi che ha avvantaggiato i comuni amici e persone a lui vicine», mentre la responsabilità del sindaco di Serra San Bruno, Bruno Rosi, sarebbe quella di «svendere il proprio comune, dimezzando quello che c’era da 400 mila euro a 200 mila euro affinchè possa gestire i soldi con incarichi professionali e appalti». Queste le accuse mosse dal consigliere provinciale dell’Udc Pino Raffele che contemporaneamente è anche consigliere comunale di Serra San Bruno della lista “La Serra” a capo della quale era stato candidato a sindaco. La vicenda è quella che vede coinvolti i due politici nella rimodulazione dei 400mila euro destinati alla “Messa a Norma dello Stadio Comunale di Serra San Bruno” che passano ora a 200mila, per questo Pino Raffele ha presentato presso la Procura Generale della Corte dei Conti della Regione Calabria di Catanzaro un esposto per denunciare quanto d’irregolare sarebbe successo. Ma vediamo cosa contiene l’esposto. «Con deliberazione di Giunta Provinciale n° 262 del 01.08.2012 veniva stabilito, tra le altre cose: di utilizzare la somma che si rende disponibile a seguito della risoluzione del contratto d’appalto con l’Impresa PROG.I.R.I. s.r.l., mediante la rimodulazione del mutuo contratto con l’Istituto per il Credito Sportivo (I.C.S. – prat. n° 31491), per come di seguito indicato: € 200.000,00 per “Impianti sportivi polivalenti nel Comune di Serra San Bruno”; € 14.634,90 per “Lavori di sistemazione campo calcetto loc. Torretta a San Calogero”; € 160.211,55 per “Impianti sportivi polivalenti nel Comune di San Calogero”; di precisare che la spesa scaturente dai progetti sopra indicati, dell’importo complessivo di  € 374.846,45 potrà essere finanziata con la devoluzione del mutuo I.C.S. sopra indicato; di dare atto che è venuto meno l’interesse dell’Amministrazione alla realizzazione dei lavori di che trattasi; di dare indirizzo al Dirigente del Settore VIII per la redazione degli elaborati progettuali con relativa variazione al piano delle opere pubbliche». Fin qui la rimodulazione con un evidente svantaggio per la cittadina della Certosa, mentre «palesemente in contrasto con quanto stabilito nella deliberazione della Giunta Provinciale n° 262 del 01.08.2012, il Comune di Serra San Bruno, con deliberazione della Giunta Comunale n° 143 del 27.08.2012, approvava un protocollo d’intesa da stipulare tra l’Amministrazione Provinciale di Vibo Valentia e l’Amministrazione Comunale di Serra San Bruno, finalizzato alla realizzazione dei lavori agli impianti sportivi polivalenti nel Comune di Serra San Bruno». Da qui, in sostanza, sorgerebbe la responsabilità politica del sindaco Rosi. L’esposto sottolinea come «la Corte dei Conti – Sezione Regionale di Controllo per la Calabria, con deliberazione n° 59/2012 prot. n° 2544 del 31.05.2012, trasmessa al Presidente del Consiglio Provinciale di Vibo Valentia, a seguito di “un’istruttoria condotta in relazione al rendiconto 2010 della Provincia di Vibo Valentia ha evidenziato la presenza di alcuni comportamenti difformi dalla sana gestione finanziaria rilevanti ai sensi e per gli effetti previsti dall’art. 1, c. 168, della legge n. 266/2005 e di situazioni che, in assenza di misure correttive, possono condurre alle conseguenze previste dall’art. 6, c.2, del D.Lgs. 149/2011”». Pino Raffele, chiede ai magistrati contabili di accertare e verificare circa la sussistenza «di eventuali profili di irregolarità nella procedura esposta; di danno all’erario eventualmente verificatosi; di eventuali responsabilità in capo ad amministratori e/o altri soggetti coinvolti, nei confronti dell’erario, considerato che il caso esposto, sicuramente, non è l’unico».

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mini ospedale_serraSERRA SAN BRUNO – E’ forse il reparto che più di tutti dà risposte sul territorio del comprensorio montano. Quella del servizio dialisi dell’ospedale di Serra San Bruno, è una storia di efficienza, dedizione, competenza e sacrificio. Diretto egregiamente da Raffaele Regio con la collaborazione del collega Galati, ha tutti i posti sempre occupati, a fronte di una domanda sempre maggiore che obbliga molti dializzati del comprensorio a spostarsi verso i nosocomi di Chiaravalle o di Soriano. Per questo, per dare ulteriore risposte a quanti ne hanno bisogno, il servizio dialisi serrese, necessita dell’attivazione di un nuovo turno, dove possano trovare posto quei dializzati che rimangono fuori dalla turnazione ordinaria e che sono costretti, quasi ogni giorno, a sollecitare il proprio corpo, già insultato dalla malattia, in un viaggio di andata e ritorno verso un nosocomio esterno al territorio, dove potersi sottoporre al trattamento sanitario. Degli attuali cinque infermieri, ne rimangono in servizio quattro, un sanitario infatti non presta attualmente servizio per motivi personali, mentre i medici che garantiscono le operazioni del servizio sanitario che per molte persone è vitale, sono soltanto due e compiono il loro lavoro con l’esperienza necessaria che possedere chi è destinato a questo servizio. Senza contare che gli attuali locali dov’è ospitato il servizio dialisi sono attigui all’astanteria del pronto soccorso, con la conseguenza che la porta di entrata del servizio e sempre occupata da parenti o persone che aspettano i degenti del servizio di urgenza e che non permettono il sereno e riservato svolgimento del trattamento sanitario dialitico. Ecco, allora, che oltre al necessario aumento di turnazione, sarebbe necessario reperire dei nuovi locali che possano ospitare il servizio dialisi. E di nuovi locali il presidio ospedaliero serrese ne ha a iosa, basti pensare che ben due piani della struttura attualmente risultano quasi vuoti e ben potrebbero ospitare questo importante servizio, garantendo maggiore riservatezza e mettendo in condizione il personale di svolgere il proprio compito senza un ulteriore aggravio di responsabilità. Bisogna ricordare che la dialisi è un processo che consiste nel purificare il sangue almeno tre volte alla settimana attraverso un apposito macchinario: il rene artificiale. Questo trattamento viene fatto in pazienti con insufficienza renale, in attesa di trapianto e molti sono i pazienti trapiantati e quelli in attesa che vengono seguiti dal servizio serrese, con una complessa rete di comunicazione con i maggiori centri di trapianto nazionali e internazionali.

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Martedì, 11 Settembre 2012 13:24

Serra, giovedì il congresso cittadino del Pd

mini pd_logoRiceviamo e pubblichiamo:

Si apre anche a Serra San Bruno la stagione congressuale del Partito democratico.

Giovedì 13 settembre alle ore 18 i democratici serresi si incontreranno presso la sede del Circolo di Corso Umberto I per discutere di idee, alleanze e progettualità  anche in vista dello scenario che si comincia a delineare per le prossime elezioni politiche di primavera.

I lavori del congresso saranno presieduti da Enzo Insardà della federazione provinciale del Pd a cui si aggiungeranno i contributi del coordinatore provvisorio Paolo Reitano, del coordinatore provinciale dei Gd Luigi Tassone, del consigliere comunale Rosanna Federico e di altri esponenti del partito cittadino.

Non mancherà l’apporto  del consigliere regionale Bruno Censore che fin dal primo momento ha suggellato l’attività del circolo con una lungimirante impronta di  rinnovamento, trasparenza e democrazia fondata sulla forza delle idee e dell’impegno dei giovani.

Il circolo serrese del Partito democratico, infatti, si contraddistingue da tempo  come vera e propria fucina di idee e laboratorio di attività che sono dirette a tutto vantaggio di una nuova classe dirigente fatta di giovani che si apprestano a confermarsi come unica vera alternativa alla fallimentare e disastrosa esperienza amministrativa comunale del centro-destra.

Il congresso serrese del Pd si preannuncia aperto ma unitario a motivo della condivisa convinzione che è compito di questo partito galvanizzare i partiti di centro-sinistra intorno ad un programma credibile e capace di attrarre la fiducia della maggioranza degli italiani.

Il Circolo del Pd di Serra San Bruno

 

 

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mini rubinettoNei comuni del comprensorio, permangono i problemi derivanti dalla non potabilità dell'acqua. Con ordinanza datata 7 settembre 2012, infatti, il primo cittadino di Simbario, Francesco Andreacchi, ha vietato l'utilizzo di acqua potabile ai fini del consumo umano. Un film, questo, già visto a Serra San Bruno. Basti pensare alle decine di ordinanze emesse dall'amministrazione comunale guidata dal sindaco Bruno Rosi. Il problema, però, è un altro. Simbario, così come altri ottanta comuni calabresi, dipende dall'invaso dell' Alaco.

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mini _DSC1340SERRA SAN BRUNO - La replica al nostro articolo del 4 settembre dal titolo 'Serra, sorgente danneggiata da mesi e mai riparata. E il Comune invita a ridurre gli sprechi' (https://www.ilvizzarro.it/serra-sorgente-danneggiata-da-mesi-e-mai-riparata-e-il-comune-invita-a-ridurre-gli-sprechi.html) con cui abbiamo denunciato le condizioni in cui si trova una delle sorgenti che serve il serbatoio comunale 'Castagnari', lascia perplessi non tanto per l'italiano a tratti oscuro, quanto per il contenuto.

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Lunedì, 03 Settembre 2012 14:12

Asd Nuova Serrese, si parte!

asd nuova_serreseSERRA SAN BRUNO – È partita ufficialmente venerdì scorso l'avventura dell' Asd Nuova Serrese, la neonata realtà sportiva locale che prenderà parte al prossimo campionato di Terza categoria. Con la dirigenza al gran completo, nei locali di palazzo Chimirri si è tenuta la conferenza stampa di presentazione dell'organigramma societario. Presente il numero uno del club, Bruno Masciari, che nel corso del suo intervento ha sottolineato come la scelta del nome “Asd Nuova Serrese” sia stata “dettata dalla voglia di dar vita ad una squadra di calcio composta da ragazzi di Serra”. Presente anche il consigliere del gruppo, Raffaele Masciari, secondo il quale “bisogna credere nei ragazzi serresi”, che meritano di essere “coninvolti nel progetto” e “valorizzati”. Da sottolineare anche l'intervento del tecnico Massimo Battaglia, pronto a cercare nei suoi uomini “rispetto verso i compagni e l’avversario prima delle capacità calcistiche” definendosi “fiducioso verso i programmi della società che saprà metterci in condizione di svolgere un’ottima stagione sportiva strizzando, perché no, un occhio ad un possibile salto di categoria”. Questo l'intero organigramma: Masciari Bruno sarà il presidente, il suo vice identificato nella figura di Tassone Giuseppe e le funzioni di segretario saranno affidate a Giuseppe Dominelli. I consiglieri saranno Carmine Franzè, Angelo Carrera, Giuseppe Iervasi e Raffaele Masciari. Strutturata anche l’area tecnica con gente preparata e competente nel campo sportivo quali Claudio De Francesco, laureato in scienze motorie e specializzato in scienza e tecnica dello sport che fungerà da preparatore atletico, Francesco De Caria, anch' egli laureato in scienze motorie dirigente provinciale AICS Catanzaro che fungerà da direttore generale, e mister Massimo Battaglia che sarà coadiuvato dall’istruttore sportivo giovanile Bruno De Caria. Per fine mese, invece, è prevista la presentazione della rosa che scenderà in campo appena verranno stilati i calendari, con una festa in piazza che coinvolgerà l’intera cittadina. 

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Domenica, 02 Settembre 2012 14:02

Lupi e fagioli

mini fagioliBene! E’ pronta, dopo tanto lavoro, ecco che è arrivato il suo momento. E dopo aver trattato negli ultimi scritti di cose e avvenimenti che ci costringono moralmente a denunciare, assorbendo, in modo giornaliero e intenso, la maggior parte dei nostri spazi…ogni tanto bisogna trattare anche di cose belle. La protagonista di questo mio pensiero è, per dirla come la penso (oh, io la sacciu in sirrisi) “La Fagiola”. Inerpicatasi orgogliosamente sulle reti che, abilmente, mio suocero Bruno Scrivo, detto “Lu Cameli”, ha piazzato, anche con il mio piccolo aiuto, su pali di castagno. Ginelli direi. Una piccola parentesi sulla “pezzatura” del castagno nella tradizione serrese. Non vorrei sbagliarmi ma: Palu, Passoni, Ciavruni, Palipaliermi, Ginelli, Travi.

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fotoSERRA SAN BRUNO - C’è una grossolana propensione al masochismo nel presentare un dossier buono ad infangare gli ultimi vent’anni o quasi di amministrazione serrese, compreso il mandato in cui si è stati prima vice-sindaco poi, per un anno, sindaco facente funzioni. Così nella stanza dei bottoni della giunta comunale, prestata per l’occasione alla minoranza, per una mattina si rivivono i fasti dei brillanti primi anni 2000. Invitati dall’ex sindaco Lo Iacono, attorno ad un tavolo, un unico tavolo, si ritrovano tutti insieme appassionatamente l’ex assessore Abronzino, l’attuale consigliere provinciale Raffele, gli ex colleghi di giunta Vavalà e Procopio.

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