Il Vizzarro.it - quotidiano online
Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
Riceviamo e pubblichiamo:
Comune di Serra San Bruno, Revocata l'ordinanza di ritiro delle Consorelle da parte della Madre Superiora - Asilo Infantile Caterina Chimirri. Mercoledi, 20 Giugno, il Sindaco di Serra San Bruno, Bruno Rosi e il Direttore Didattico dell'Asilo Infantile Caterina Chimirri, Dr. Angelo Rizzo, nella sede di Pizzo Calabro, hanno ufficialmente incontrato la Madre Superiore delle Suore della Carità, in merito alla decisione della stessa di ritirare le Consorelle da Serra San Bruno. Il Sindaco ha relazionato su danni morali, religiosi, economici e storici che tale inderogabile decisione avrebbe arrecato all'intera nostra comunità. La Madre Superiora, insieme alle Consigliere, d'avanti agli argomenti esposti, hanno REVOCATO il provvedimento, chiedendo alla Comunità di Serra San Bruno, di pregare intensamente perchè, giungano nell'ordine nuove vocazioni.
Il Delegato alla Comunicazione del Comune di Serra San Bruno, rag. Cesare Staropoli
Lo hanno gambizzato mentre giocava a carte, in un bar di Dinami. Il fatto è avvenuto oggi pomeriggio nel piccolo centro dell'Alto Mesima, dove S.P., 35 anni, è stato colpito alle gambe da un colpo d'arma da fuoco. Il 35enne è stato immediatamente trasportato da un'ambulanza del 118 al pronto soccorso dell'ospedale "Jazzolino" di Vibo Valentia, dove sono tuttora in corso le prime cure da parte dei sanitari e gli accertamenti del caso. Sull'episodio, l'ennesimo verificatosi nel Vibonese negli ultimi mesi, indagano i carabinieri della Compagnia di Serra San Bruno e del Comando provinciale di Vibo Valentia.
SERRA SAN BRUNO - Restituita la moto rubata. L’Honda VRF di proprietà di C. V. turista del Trentino è stata restituita al legittimo proprietario proprio davanti l’abitazione dove lo stesso è ospite. Il signor C. V. aveva subito il furto della moto la notte tra sabato e domenica scorsa. I malviventi, secondo una prima ricostruzione dei fatti, avrebbero rubato la stessa con l’ausilio di un camion rubato a sua volta. Quest’ipotesi troverebbe conferma nel fatto che, il camion in questione ha circolato verso l’orario del furto della moto con l’allarme acceso.
Dopo la serie di eventi criminosi che stanno interessando il territorio di Serra San Bruno, si può affermare che almeno uno di questi si è concluso con un lieto fine. Epilogo comunque da chiarire, e che ad ogni modo non giustifica l’azione perpetrata dai malviventi.
Riceviamo e pubblichiamo
A distanza di un anno dai tanti proclami elettorali, l'amministrazione riemerge dal lungo silenzio tombale nel quale è sprofondata subito dopo la vittoria, adoperandosi nel rifacimento di un manto stradale che ormai rappresentava per automobilisti e pedoni una gincana che la cittadina bruniana non poteva più accettare.
Se da un lato tale manutenzione potrebbe contribuire alla riduzione delle spese per il risarcimento dei danni subiti dagli utenti, nonché delle spese legali che ha visto in quest'ultimo anno di amministrazione pidiellina intaccare pesantemente le casse comunali, dall'altro emerge un dato preoccupante: totale disattenzione verso il patrimonio culturale serrese.
Possibile che nessuno si sia reso conto che in Viale Marconi è emersa una pavimentazione granitica realizzata dalle vecchie maestranze serresi? L'attuale amministrazione ha pensato bene, sempre in base alla tanto proclamata valorizzazione della nostra cittadina, a ricoprire il tutto con un nuovo manto di bitume senza neppure interrogarsi se non fosse il caso di recuperare quella pregevole pavimentazione venuta alla luce.
Nei paesi ad alta concentrazione artistica si provvede a valorizzare il proprio patrimonio, a Serra San Bruno no.
Mi chiedo se esista una programmazione di interventi volti alla valorizzazione dell'importante patrimonio storico, artistico e culturale serrese. Un dato è chiaro anche sotto questo aspetto l'attuale maggioranza dimostra una inadeguatezza politico-amministrativa disarmante aggravata dalla totale inesistenza di linee programmatiche e di pianificazione degli interventi da realizzare.
Ma questo non è un caso isolato. Basta spostarsi a pochi chilometri dal centro abitato e recarsi presso il Santuario di Santa Maria del Bosco. I nostri amministratori si sono posti il problema del degrado in cui versa questa importante meta turistica e religiosa? Si sono accorti che la facciata del Santuario sta cadendo a pezzi? Si sono chiesti come apparirà agli occhi dei turisti e dei serresi che dopo tanti anni fanno ritorno nel proprio paese mai dimenticato per soggiornarvi?
Troppi sono i limiti che gravano sull'attuale maggioranza .
Serra San Bruno oltre ad essere un importante centro spirituale, grazie alla presenza della millenaria Certosa fondata da San Bruno, è il paese di maestranze, di poeti e scrittori. Per anni è stato uno dei centri culturali della Calabria e dell'intero Mezzogiorno. Proprio per queste ragioni ci urge chiedere un'immediato cambio di rotta sperando che il Sindaco e l'intera maggioranza pongano fine alle loro precedenti e reiterate negligenze.
PISANI RAFFAELE
(Componente del PD serrese)
Riceviamo e pubblichiamo
“Perché i lavori della Trasversale delle Serre vanno a rilento? Quali sono gli ostacoli che impediscono la consegna degli appalti dei nuovi tratti ed il completamento dei lavori?” Questi ed altri interrogativi faranno da sfondo alla conferenza stampa che il Consigliere regionale Bruno Censore (foto) ha indetto per mercoledì 13 giugno 2012, a partire dalle ore 10.30, presso la sala conferenze della Comunità Montana delle Serre. “Quella della Trasversale delle Serre sembra essere una storia infinita – ha detto Censore. Più volte presentata dai vertici dell’Anas come un’opera quasi compiuta, in realtà è ancora un cantiere aperto, nonostante la mia personale attenzione ed il pressing dei sindaci e delle popolazioni locali. Il mio timore è che questa strada diventi l’emblema dell’abbandono in cui viene lasciato il nostro territorio. Per queste ragioni, ho coinvolto in questo incontro con la stampa i sindaci e gli amministratori dei comuni ricadenti lungo questa direttrice viaria affinché si ridesti l’attenzione dell’Anas SpA che nei confronti del nostro comprensorio deve mantenere fede ad un impegno assunto”. Alla conferenza stampa prenderanno parte il Presidente della Comunità Montana delle Serre, il Vice presidente del consiglio Provinciale di Catanzaro, i sindaci dei comuni di Serra San Bruno, Mongiana, Fabrizia, Brognaturo, Spadola, Simbario, Cardinale, Torre di Ruggiero, Pizzoni, Vazzano, San Nicola da Crissa e Vallelonga.
E’ tutto pronto a Serra per il campionato di serie D3 maschile di Tennis, il cui inizio è fissato per domani, alle 9 e 30, presso il centro polifunzionale di via San Brunone. Si tratta di una competizione inserita in un più ampio programma di manifestazioni della Federazione italiana tennis (FIT). Il circolo cittadino, presieduto da Bruno Salerno, dopo aver dato vita alle prime due edizioni del torneo “Città di Serra San Bruno”, dunque, si appresta a scendere in campo per la disputa di incontri ben più prestigiosi. Parteciperanno al torneo, oltre ai tennisti serresi, tutti i circoli tennistici regionali, regolarmente affiliati alla FIT. Gli atleti, suddivisi in gironi, disputeranno due gare singole e un doppio sotto l’occhio vigile di ufficiali, designati dalla Federazione e di commissari di gara che avranno il compito di certificare la regolarità degli incontri, accertare la posizione dei giocatori schierati e stilare le classifiche finali. La gara sarà vinta alla meglio di due set su tre. L’ASD Tennis club di Serra San Bruno rappresenta una delle poche realtà consolidate nel tennis regionale, forte sia sul piano agonistico che organizzativo, di persone che dimostrano tutta la loro passione per il gioco del tennis. Grande soddisfazione per esser riuscito a portare il campionato di serie D3 nella cittadina della Certosa è stata espressa dal presidente del circolo serrese Bruno Salerno, che si è detto «orgoglioso di organizzare per il terzo anno consecutivo un’iniziativa simile», ma non vuole prendersi tutti i meriti, che vuole anzi dividere insieme ai suoi compagni di avventura «che mi hanno dato una mano non indifferente per riuscire a portare in alto il nome di Serra San Bruno anche nel campo tennistico, non essendo così costretti a migrare in altri circoli per praticare il loro sport preferito». L’invito a sostenere la squadra serrese è esteso a tutta la cittadinanza ma in particolare il presidente Salerno vuole rivolgere «un invito alle autorità comunali del luogo, a presenziare e sostenere iniziative del genere che altro non fanno che creare benessere e sviluppo nel nostro territorio e nella nostra comunità».
SERRA SAN BRUNO – Una due giorni di festa e di lotta per la difesa dei territori contro devastazione, speculazione e razzismo, si terrà a partire da questo pomeriggio, presso la sede del Centro occupato autogestito T28, in via dei transiti a Milano, ed al quale parteciperanno anche i componenti dell’associazione culturale “Il Brigante”. “L’ Italia – si legge in una nota del C.o.a. – è un paese in piena crisi economica. Ed è chiaro a tutti quali interessi vengono tutelati: quelli delle banche e dei grandi gruppi finanziari, non certo le pensioni, i diritti sul lavoro, il diritto ad avere un permesso di soggiorno con cui potersi garantire perlomeno la possibilità di sentirsi tutelati di fronte alla legge. Alla gente che chiede lavoro e stato sociale, viene risposto con licenziamenti e austerità. Noi rifiutiamo tutto questo.
Riceviamo e pubblichiamo:
Chiedere le immediate dimissioni del Sindaco di Serra San Bruno sarebbe stato un atto dovuto, sopratutto dopo le famose due Ordinanze con le quali il primo cittadino è intervenuto sulla potabilità dell’acqua, ma, non lo facciamo, perché sappiamo di perdere solo tempo. L’insensibilità ormai è notoria e la serie di irresponsabili atti amministrativi di questa Amministrazione è infinita. Certamente non vogliamo nemmeno improvvisare ricette facili per non incorrere negli stessi errori di chi in passato l’ha fatto e oggi si trova al timone smarrito e senza più una meta o magari di chi continua o si accinge a farlo, contribuendo all’impoverimento della nostra comunità, incuranti delle difficoltà di “guidare la nave” della gestione della cosa pubblica. Perché è solo in quel momento che si contano gli Schettino di turno e non quando si parla o si scrive tanto per segnalare di esistere, tentando perfino di assurgersi a protagonista di lotte che, in questo caso specifico, appartengono solo alla costanza e alla tenacia di pochi ragazzi che senza bandiera o appartenenza alcuna hanno garantito, in questo momento di grande difficoltà democratica e di rappresentanza politica, il diritto di parola alla nostra cittadinanza.
Ciò che noi vorremmo invece capire è a quali fonti normative si ispira l’attività amministrativa del Sindaco, della sua Giunta e di qualche pericoloso consigliere. Una gestione assolutamente incapace ed irresponsabile della cosa pubblica che addirittura sta incutendo psicosi ed insicurezza nei cittadini serresi.Forse non sarebbe neppure esagerato parlare di vero terrorismo politico che provoca smarrimento e sfiducia. D'altronde, come si potrebbe definire il comportamento di chi, nonostante il sequestro dell’Alaco e di 57 serbatoi, con 26 indagati, ha continuato e continua ad incitare la gente a bere acqua dal rubinetto e a confonderla con due Ordinanze, emesse dopo oltre 10 giorni dal sequestro, con le quali a distanza di 24 ore l’una dall’altra, prima si vieta il consumo di acqua perché non potabile e dopo se ne consiglia l’uso purché bollita e, perfino, senza problemi nelle zone, tra l’altro mai puntualmente indicate, servite direttamente dagli acquedotti comunali che, tuttavia, è bene ricordarlo, riversano l’acqua in rete mescolandosi con quella fornita dall’invaso Alaco.
Una reazione grossolana, superficiale e tardiva quella del Sindaco e del suo entourage che và proprio nella direzione opposta alla linea intrapresa con l’inchiesta “acqua sporca” della Procura della Repubblica di Vibo Valentia e che rischia di ripercuotersi anche sotto il profilo delle responsabilità personali, tenuto conto che entrambi le Ordinanze sono state emesse a seguito di comunicazioni telefoniche e a mezzo posta elettronica da parte di una Ditta privata, la Esi Lab S.r.l. di Catanzaro, incaricata dal Comune, che secondo la normativa vigente non ha alcuna competenza ad emettere giudizi di potabilità dell’acqua comunale su cui un Sindaco può basare l’emanazione di Ordinanze. Infatti, i Decreti legislativi n. 31/2001 e n. 27/2002, attuativi della direttiva 98/83/CE, che rappresentano le norme di riferimento per la qualità delle acque destinate al consumo umano, prevedono che su tali acque vengano eseguiti due tipi di controllo analitico chimico-fisico e microbiologico: i controlli interni, di responsabilità del Gestore del Servizio idrico integrato, effettuati in laboratori interni, e i controlli esterni effettuati dalle Arpa territorialmente competenti unitamente alle Aziende Sanitarie Locali a cui spetta il giudizio di idoneità dell’acqua destinata al consumo umano (art. 6 comma 5-bis). Sono infatti le Aziende Sanitarie Locali, attraverso i propri Dipartimenti, preposte a verificare che l’acqua mantenga le necessarie caratteristiche di potabilità e non la Ditta di turno o di comodo. Ed in caso di presenza nell’acqua di sostanze che ne modificano la qualità o che la rendono non potabile, spetta alle ASL individuare e proporre provvedimenti cautelativi a tutela della salute pubblica. Solo tali proposte possono essere sottoposte al Sindaco che in veste di Autorità sanitaria emette Ordinanze specifiche con indicazioni ai cittadini sull’utilizzo dell’acqua (art. 10, comma 1)
Purtroppo, dobbiamo evidenziare che, anche in questo caso, il Sindaco continua la sua disavventura gravandosi perfino del ruolo di paladino della SORICAL, nemmeno ne fosse il primo investitore (v. delibera n. 1/2012, con la quale il Comune ha rinunciato a tutti i giudizi pendenti con SORICAL). Vorremmo, sinceramente, continuare ad essere fiduciosi che il Sindaco Bruno Rosi possa cambiare rotta e fare meglio del Comandante Schettino, ma, visto che continua ad usare un proprio codice a noi sconosciuto che lo porta ogni giorno a gestire il Comune con assoluta negligenza e tante ombre che impediscono di garantire l’assenza di qualsiasi dubbio di legalità e trasparenza, crediamo sia più opportuno chiedersi: quanto tempo ancora dovrà trascorrere prima che qualcuno, responsabilmente e senza più alcun indugio, blocchi questa emorragia amministrativa, democratica, di legalità e di autorevolezza, a cui purtroppo la nostra millenaria cittadina è condannata?
DIRETTIVO MPA - AD SERRA SAN BRUNO
SERRA SAN BRUNO – “Sole nero a Malifà” è una delle opere più rappresentative di Sharo Gambino, scrittore e giornalista calabrese, nato a Vazzano ma trapiantato nel popoloso centro montano, scomparso nell’aprile del 2008. Il romanzo, pubblicato per la prima volta nel lontano 1965, è stato oggetto di ristampa da parte della casa editrice Rubbettino. Ambientato a Ragonà e Cassari, frazioni di Nardodipace, "Sole nero a Malifà" narra la vicenda umana di un giovane, Gesuino, il cui nome rappresenta la metafora del destino al quale va incontro la gente, quella di fine anni ’60, sopraffatta dalla miseria e dalla povertà. Anche quest’anno, l’istituto d’istruzione superiore “Luigi Einaudi” di Serra San Bruno, ha riproposto il premio “Sharo Gambino”, che tra i tanti obiettivi, ha anche quello di promuovere tra i giovani la lettura e la conoscenza dell’autore, la cui opera, ispirata alla realtà della Calabria e dell’Italia meridionale, merita di essere adeguatamente diffusa e apprezzata per “l’alto valore del suo messaggio culturale e per il posto occupato da Gambino, serrese d’adozione, nella letteratura meridionale del ’900”. Nei giorni scorsi, infatti, presso l’aula magna dell’istituto, si è tenuto un dibattito durante il quale è stata ricordata la figura del celebre scrittore meridionalista. Presenti i familiari del poeta, il dirigente scolastico, prof. Tonino Ceravolo; il prof. Vito Teti, ordinario di Etnologia presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università della Calabria, oltre ovviamente agli studenti della scuola. Dopo un breve dibattito incentrato maggiormente sulla figura dello scrittore, si è proceduto alla premiazione dei migliori elaborati: per il biennio, sono stati premiati Miriam Riggio e Federica Pollicino; mentre il primo premio è andato a Bruno Scopacasa. Per quel che riguarda il triennio, invece, il secondo posto se lo sono aggiudicate Ilenia Zangari e Angela Roti; mentre il primo premio è andato, per il secondo anno consecutivo, allo studente Giampaolo Cirillo.
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