Il Vizzarro.it - quotidiano online
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Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
Carabinieri e polizia hanno proceduto a Serra San Bruno allo sgombero di un immobile che era stato confiscato al boss della 'ndrangheta Damiano Vallelunga, ucciso nel 2009. L'immobile era stato occupato dai familiari di Vallelunga, che avevano avviato azioni giudiziarie per tornare in possesso della struttura. Il prefetto di Vibo Valentia, Michele Di Bari, ha definito lo sgombero dell'immobile ''un importante risultato per l'affermazione della legalita'''. (ANSA)
SIMBARIO - Un incendio di vaste proporzioni si è sviluppato nel pomeriggio di ieri a Simbario, in località "Cerchione", all'interno di un'officina di sfasciacarrozze. L'incendio pare sia partito da un cumulo di pneumatici che è ben presto divampato facendo alzare una colonna di fumo nero di cui si sono accorti molti cittadini della zona. Le fiamme, che si sono propagate anche a del materiale meccanico e plastico che era nelle vicinanze dei pneumatici, sono state domate grazie all'intervento dei Vigili del Fuoco del distaccamento di Serra San Bruno, coadiuvati dai colleghi di Vibo Valentia. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri della Compagnia di Serra San Bruno che hanno dato il via alle indagini per risalire alle cause dell'incendio.
Di seguito il comunicato stampa diffuso dal capitano Stefano Esposito Vangone, comandante della Compagnia carabinieri di Serra San Bruno:
Nella nottata tra venerdì e sabato i Carabinieri del Comando Stazione di Dinami sono riusciti a sorprendere in flagranza di reato, PITITTO Domenico, nato a Vibo Valentia il 16.03.1983, residente a Dinami, pregiudicato per reati contro il patrimonio, mentre lo stesso, in concorso con un soggetto rimasto ignoto, stava asportando gasolio dagli autobus di linea della ditta “G.B.V. – S.R.L.”.
Era da circa un mese che i Carabinieri stavano investigando sul conto degli autori dei ripetuti furti di gasolio che avevano interessato autobus di linea e mezzi del comune di Dinami.
Questa notte la costanza e la perseveranza dei militari è stata premiata. I Carabinieri, che da giorni avevano intuito le modalità di azione dei ladri, hanno predisposto un’imboscata da manuale; appostatisi all’interno degli autobus di linea sono riusciti a sorprendere sul fatto il PITITTO Domenico mentre, unitamente ad un complice, rimasto ignoto perché datosi alla fuga, stava aspirando e riversando in tre taniche da 90 litri il gasolio presente nei serbatoi degli autobus.
I Carabinieri adesso sono già sulle tracce dell’ignoto complice, i cui giorni di impunità si considerano contati.
Il PITITTO è ora sottoposto al regime degli arresti domiciliari.
Legione Carabinieri “Calabria”
Comando Provinciale di Vibo Valentia
Compagnia Carabinieri di Serra San Bruno
L'Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia dovrà risarcire i genitori di una ragazza di 16 anni che al momento del parto, a causa di presunte negligenze mediche e responsabilita' organizzative, aveva subito gravi danni al cervello rimanendo cerebrolesa. La somma che l'Asp dovrà pagare è di 1 milione 250mila euro. La sentenza di condanna a carico dell'Azienda sanitaria e' stata emessa dal Tribunale di Vibo Valentia in composizione monocratica (giudice Salvatore Bloise). I genitori hanno rinunciato all'azione penale decidendo di citare l'Azienda sanitaria in sede civile per il risarcimento dei danni. La causa che ne e' derivata si e' chiusa adesso, a distanza di 16 anni dai fatti, con la sentenza emessa dal giudice Bloise. Ai genitori della ragazza l'assicurazione dell'ospedale aveva gia' liquidato 530 mila euro.
Riceviamo e pubblichiamo:
Nella consapevolezza di dover massimizzare i servizi offerti, considerato il piano di rientro in corso, ogni dirigente della nostra asp dovrebbe mettere al primo posto tra le sue priorità la tutela della salute del cittadino. Questo non sembra essere il caso dei dirigenti dell’Asp di Vibo Valentia.
All’inizio di febbraio la direzione amministrativa dell’ospedale di Serra San Bruno informava gli elettricisti e i centralinisti della struttura che la ditta addetta al servizio di manutenzione degli ascensori non era piu’ la PARAVIA di Vibo Valentia, tra l’altro ditta produttrice degli ascensori stessi, ma la VIBAM SRL di Benevento. Con tanto di nuovi numeri di telefono, compreso quello per le emergenze attivo 24 ore su 24, da usare in caso di emergenze. Tutto questo deciso dall’Azienda Sanitaria Provinciale e valevole per tutte le strutture ospedaliere della provincia. Fino a qui non si registrerebbe nulla di strano considerando che il provvedimento ricadrebbe nella normale amministrazione se surrogato da consistente argomentazione. Sta di fatto che nella giornata di domenica, in piena emergenza dovuta all’arrivo di un paziente e nella conseguente necessità di trasferirlo in reparto, gli ascensori non erano attivi. All’arrivo del personale elettricista si constatava un guasto al funzionamento dell’ascensore e quindi di competenza della ditta VIBAM SRL. Dopo vari tentativi di contattare l’azienda attraverso il numero verde rimasti senza risposta alcuna il medico del pronto soccorso facente funzione di Direttore Sanitario in mancanza del titolare, ha deciso di chiamare le forze dell’ordine per denunciare il disservizio, mentre il personale interno all’ospedale si occupava del paziente che veniva trasferito al reparto attraverso una manovra manuale eseguita per far ripartire momentaneamente l’ascensore. All’arrivo dei tecnici nella giornata di lunedì si scopre che la VIBAM SRL avrebbe dato in subappalto ad una terza ditta i lavori di manutenzione, essendo sita fuori regione e non potendo rispondere in tempo alle emergenze; a questo sarebbe dovuta la difficoltà di intervenire subito sui guasti. Inoltre mi è giunta voce che da un anno la direzione dell’ospedale di Serra San Bruno ha rinunciato a riparare un’ascensore, interessata da un guasto, in quanto non è considerata funzionale alle esigenze della struttura.
Tutto questo fa sorgere degli importanti interrogativi. Perché è stato revocato il servizio di manutenzione alla PARAVIA costruttrice degli ascensori che si è sempre attivata per tempo durante le emergenze? Che vantaggio trae l’asp di Vibo Valentia nell’affidare il servizio ad una ditta che è sita fuori regione e che ha la necessità di subappaltare i lavori, con le relative difficoltà di cui si è avuta esperienza durante l’emergenza di domenica scorsa? Fortunatamente tutto è stato risolto nel migliore dei modi, ma in una situazione diversa e con esiti diversi per il paziente di turno saremmo qua a parlare di un nuovo caso di malasanità. Non sarebbe più facile risolvere i problemi più gravi che il nostro sistema sanitario ha, invece di limitarsi ad occuparsi di sottigliezze tecniche che nulla hanno a che vedere con la crisi degli ospedali e che portano più danni che benefici?
Questi sono gli interrogativi che il movimento da me presieduto, e che sin dalla sua nascita si è dimostrato sensibile rispetto alle problematiche della sanità, si pone e per i quali attende risposta da chi di competenza.
Michele Grenci (coordinatore del movimento "Al lavoro per il Cambiamento")
SIMBARIO - «Gli avvocati che ci hanno fatto firmare devono rendere conto della loro azione legale. Vogliamo capire perché l’Enel continua ad inviarci lettere di rimborso spese di circa 600 euro». Non si placa ancora la polemica dei cittadini-utenti chiamati a pagare dall’Enel le spese legali derivanti dalla sentenza n. 350/09 del Tribunale di Vibo Valentia. Il contenzioso degli utenti nei confronti dell’ente distributore di energia, riguarderebbe le oramai note richieste di risarcimento danni presentate da molti avvocati al Giudice di Pace di seguito il black-out elettrico del 28 settembre 2003. Sempre su questa testata, il 21 dicembre scorso, dopo aver raccolto le dichiarazioni di Marco Martino (Udc) e Mimmo Russo (segretario Ugl Vibo), s’era detto che nel comune di Capistrano, in merito alle suddette richieste di rimborso, era stata smascherata una vera e propria speculazione legale. Infatti, alcuni cittadini avrebbero dichiarato di essere stati chiamati a versare la loro quota per le spese legali nonostante non avessero mai firmato nessuna procura di rappresentanza. Di seguito al disagio creato allora dall’Enel, furono in tanti a preoccuparsi di fare ricorso all’ente. Come ricordavamo nell’articolo pubblicato il 21 dicembre, in alcuni casi l’incresciosa vicenda si sarebbe risolta con un semplice fax di richiesta di indennizzo inviato dall’utente all’Enel, dopo che l’ente ebbe informato gli utenti con un comunicato nazionale. Se la soluzione per molti fu l’invio di un semplice fax, ci si chiede come mai tanti legali si siano prodigati a presentare richiesta di rimborso al Giudice di Pace piuttosto che consigliare ai cittadini di rivolgersi direttamente all’ente. Per i simbariani quindi al danno si aggiunge la beffa. Nonostante il disagio che le attività commerciali subirono col balck-out, i richiedenti del rimborso hanno ricevuto una lettera da parte dell’Enel che così recita: «Con la sentenza indicata in oggetto, il Tribunale di Vibo Valentia ha riformato la decisione del Giudice di Pace di Serra San Bruno, rigettando la Sua richiesta di risarcimento di presunti danni a seguito del black-out nazionale del 28/9/2003 e condannandola alla rifusione delle spese legali». I cittadini pertanto chiedono delucidazioni ai legali (scomparsi) che hanno impugnato le loro richieste, dato che gli stessi sembrerebbero molto esaurienti in fatto di spiegazioni preliminari ma per nulla esaustivi nell’argomentare le conclusioni.
(articolo pubblicato su Il Quotidiano della Calabria)
SERRA SAN BRUNO – Per chiudere le polemiche e sottolineare come "a Serra si è fatto sciacallaggio politico" il sindaco Bruno Rosi ha indetto una conferenza stampa alla quale ha partecipato tutto lo stato maggiore dell’amministrazione comunale targata Pdl. Oggetto dell’incontro con i giornalisti la storica nevicata che ha messo in ginocchio il comprensorio montano e le iniziative intraprese dall’esecutivo cittadino per fronteggiare l’emergenza. Nel mirino del primo cittadino quei "soggetti a causa dei quali la gente si sta disamorando della politica" mentre per quanto riguarda la nevicata record che ha coperto la cittadina della Certosa sotto una coltre bianca di 80 cm "è stato un evento eccezionale che a memoria d’uomo non si ricorda, se pur prevedibile grazie all’allerta meteo, non ci aspettavamo un evento di tale intensità". Per quanto riguarda le iniziative intraprese dall’amministrazione comunale, su una cosa il sindaco è stato chiaro "abbiamo lavorato tutti, amministratori, dipendenti, protezione civile, Corpo Forestale, Afor, Lpu e Lsu, Enel, Anas, Vigili del Fuoco, Carabinieri e Polizia, protezione civile, Esercito e Parco delle Serre", e ringraziamenti particolari "al geom. De Francesco che ha coordinato il Com., al comandante dei vigili urbani Mannella e soprattutto al Prefetto di Vibo Valentia Michele Di Bari che ha voluto rendersi conto di persona della situazione". Altrettanto chiaro è stato nel definire alcuni enti come "assenti", un esplicito riferimento all’amministrazione provinciale di Vibo Valentia, rea di aver lasciato impraticabile la strada che da Brognaturo porta all’invaso dell’Alaco dove a causa delle nevicate c’è stata l’interruzione dell’energia elettrica che ha causato, a Serra, lo stop dell’acqua potabile per 24 ore, a proposito del quale, il primo cittadino ha messo a disposizione un camion di bottiglie di acqua potabile che è stata distribuita ai cittadini. Proprio a tal proposito ha detto il primo cittadino "non è pensabile che l’invaso dell’Alaco che serve comuni del vibonese, del catanzarese e del reggino, sia sprovvisto di almeno due generatori per fare fronte alle emergenze". Non sono mancate critiche nei confronti della situazione dell'ospedale: "in 12 ore – ha detto Rosi – siamo intervenuti 5 volte per garantire agli utenti il raggiungimento dell’ospedale. La cosa grave è che il nosocomio di Serra è stato dotato di una sola ambulanza, senza gomme antineve e provvista di catene che si sono spezzate nella notte, per averne delle nuove c’è voluto il pomeriggio del giorno dopo. Abbiamo accompagnato i dializzati di Serra nel tragitto casa ospedale e ritorno, abbiamo garantito il cambio turno del personale medico e paramedico, abbiamo reso libera e disponibile la pista dell’elisoccorso e fornito i ricoverati di pane". Da quanto sarebbe stato fatto per le sorti degli ammalati e per come è stata gestita la situazione del nosocomio cittadino, secondo Bruno Rosi il messaggio è univoco: "L’amministrazione comunale ha a cuore le sorti dell’ospedale". Quello di cui il primo cittadino si è dimostrato certo è che "la macchina amministrativa ha funzionato bene, solo chi non opera non commette errori". Il vicesindaco Gerardo Bertucci, dal canto suo ha stigmatizzato alcuni comportamenti individuali di "minacce d’incatenamento davanti al comune" e le richieste personali di quella parte di cittadini che si sarebbe dimostrata insensibile alle esigenze generali che stavano alla base dell’emergenza di cui si stava occupando l’esecutivo cittadino serrese. Il coordinatore locale della protezione civile Antonio Carnovale ha voluto ringraziare "di cuore tutti i volontari" che sono stati in prima linea durante l’emergenza neve e che si sono "attivati immediatamente sia nelle strade del centro storico di Terravecchia che in quelle di Spinetto per alleviare i disagi di chi non poteva uscire di casa. Abbiamo – ha detto – fatto la spola tra le farmacie e le case".
Sulla stessa linea del sindaco anche il coordinatore cittadino del Pdl, Antonio Gambino, che ha affidato le sue valutazioni ad una nota stampa diffusa nel pomeriggio di ieri. “In tutte le situazioni di emergenza - si legge nella nota - è necessario mettere da parte le polemiche pretestuose volte ad addossare responsabilità all’avversario politico con l’intento di ricavarne benefici elettorali e prestare la propria collaborazione per affrontare la difficoltà delle circostanze. In queste occasioni è infatti prioritario guardare all’interesse collettivo invece di abbandonarsi ad esternazioni gratuite di dubbio gusto che mal si conciliano con il normale funzionamento della società civile. Tengo a sottolineare che, in questi giorni, l’amministrazione comunale ha operato con prontezza individuando le priorità ed intervenendo con efficacia e determinazione. Va apprezzata la capacità del sindaco Bruno Rosi - aggiunge Gambino - di prendere decisioni in tempi brevi e la disponibilità di assessori e consiglieri che, oltre a fornire un apporto di carattere organizzativo, sono stati sempre presenti e, laddove i problemi apparivano più gravi, non hanno mancato di intervenire materialmente. In un contesto eccezionale, vi è stata prontezza d’azione e, a differenza di altre realtà, non vi è stata titubanza e non è stato perso tempo prezioso. Se nell’arco di una giornata i disagi sono stati ridotti va dato merito anche alla protezione civile, alla prefettura, all’esercito e alle forze dell’ordine che hanno lavorato in sintonia con la direzione del Com.”
VIBO VALENTIA - Un 42enne del luogo, Francesco Scrugli, già noto alle forze dell’ordine, è stato ferito nel pomeriggio odierno a colpi di arma da fuoco, in via S. Aloe, a Vibo Valentia, nella zona delle case popolari. Sul posto, sono interventi i sanitari dell’ “Jazzolino”, i quali hanno subito trasportato l’uomo al vicino pronto soccorso, gli agenti della squadra mobile al comando del dirigente Antonio Turi e quelli della volante. Dopo le prime cure, i medici lo hanno giudicato guaribile in quindici giorni. Scrugli era appena uscito dalla propria abitazione, quando ignoti lo hanno sparato.
Ancora una truffa ai danni dello Stato. La Procura della Repubbilca di Vibo Valentia ha iscritto 218 persone, per lo più falsi braccianti agricoli e responsabili di patronato, nel registro degli indagati per una truffa ai danni dell'Inps quantificata in 2,4 milioni di euro. I carabinieri hanno scoperto come in provincia di Vibo Valentia, stando a quanto risulta dalla situzione degli indagati, fiumi, torrenti, boschi ed addirittura cave fossero state adibite alla coltivazione di ortaggi e frutta. Tutti gli indagati sono accusati di associazione per delinquere finalizzata alla truffa ai danni dell'Inps.
Il Consiglio provinciale di Vibo Valentia, presieduto questa sera da Francesco Miceli, ha approvato all’unanimità il documento unitario definito recentemente dal coordinamento nazionale dei presidenti dei Consigli provinciali, attraverso il quale si sollecita l’adozione di una serie di iniziative per contrastare il processo di abolizione delle Province. L’Assemblea - tenutasi nell’ambito della mobilitazione coordinata dall’Upi, che ha visto nella giornata odierna la convocazione di tutti i Consigli provinciali d’Italia - ha affrontato gli stessi temi discussi durante la riunione congiunta dei cinque Consigli provinciali calabresi, che si è tenuta a Lamezia il 23 gennaio scorso. È stato probabilmente questo il principale motivo della scarsa partecipazione registratasi oggi, nonostante la convocazione fosse aperta alla partecipazione di tutte le forze sociali, economiche e politiche del territorio. Presenti soltanto 12 consiglieri, quasi esclusivamente di maggioranza; grandi assenti, invece, sindaci, consiglieri regionali e parlamentari, tranne l’ex senatore Antonino Murmura, considerato unanimemente il padre fondatore della Provincia di Vibo Valentia, essendo stato a suo tempo il principale promotore della sua istituzione.
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