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Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
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Gli uomini del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Vibo, unitamente ai carabinieri del Comando provinciale, hanno eseguito stamattina a Soriano un sequestro di beni, per il valore di 5 milioni di euro, riconducibili a Giovanni Battista Tassone, 57 anni, arrestato il 10 novembre scorso nell'ambito dell'operazione "Business cars" con l'accusa di usura. Nel corso dell'operazione, i militari hanno scovato in un magazzino un bunker sotterraneo. L'indagine è coordinata dalla Procura della Repubblica di Vibo.
Un giovane di 31 anni, P.E.I., di Soriano, è stato denunciato dalla Polizia municipale di Lamezia Terme per favoreggiamento della prostituzione. Gli agenti in servizio presso la stazione ferroviaria, in particolare, hanno notato più di una volta il giovane che aspettava alcune donne che, una volta arrivate, salivano nella sua auto e si recavano sul litorale lametino. Secondo quanto avrebbe scoperto la polizia locale, il 31enne sorianese sarebbe andato in trasferta a Lamezia Terme per favorire la prostituzione di donne che operavano in alcune località costiere. Appositi servizi di appostamento e pedinamento infatti, proprio ieri hanno consentito di fermare in flagranza di reato il 31enne con a bordo due presunte prostitute. Il giovane le ha attese prima alla stazione ferroviaria, le ha fatte salire nella sia auto, le ha aspettate dinanzi ad un supermercato da dove sono uscite con un'abbondante spesa, e avrebbe dovuto accompagnarle presso una abitazione presumibilmente sita a Falerna, che doveva essere destinata a casa di piacere. Un'attività che non è sfuggita al nucleo di polizia giudiziaria della Polizia municipale che, nonostante una repentina inversione di marcia del conducente avvenuta nei pressi di un posto di controllo istituito per identificare i soggetti, è stato comunque fermato e sottoposto ai controlli rituali. Alla fine degli accertamenti sono stati sequestrati sei telefonini in uso ai protagonisti della vicenda utilizzati prevalentemente per i contatti con i clienti.
SERRA SAN BRUNO - E' stato individuato poco fa dai carabinieri il presunto autore degli incendi verificatisi nei giorni scorsi a Sorianello ai danni della chiesetta dedicata a San Bruno. Si tratta, secondo quanto siamo riusciti ad apprendere, di Nicola Figliuzzi, 64enne del luogo con problemi psichici, che è stato denunciato a piede libero dai militari della Compagnia di Serra San Bruno e della stazione di Soriano. La chiesetta, che si trova nella Valle dei Mulini poco distante dalla strada che collega il piccolo centro dell'Alto Mesima a Soriano, era stata incendiata ieri per la seconda volta nel giro di pochi giorni.
Una lettera di minacce indirizzata al giornalista Nicola Lopreiato, capo servizio della redazione vibonese della Gazzetta del Sud. Mittente: Leone Soriano (foto), attualmente detenuto e ritenuto dagli investigatori il capo dell'omonima cosca della 'ndrangheta di Filandari. ''Invece di rompere ogni giorno con la cosca Soriano, che non esiste e non e' mai esistita - e' scritto nella lettera spedita dal carcere di Cosenza - pensa di piu' alla tua famiglia che e' meglio per tutti''. ''So che finiro' in tribunale anche per questa lettera - ha scritto ancora Soriano - ma devi finirla di rompermi i .... Mi hai fatto passare per un morto di fame ma non lo sono. Ho vinto due milioni di euro al gratta e vinci ma non ti dico in che banca sono''. Nella lettera, composta da due pagine, Soriano se la prende anche con esponenti delle forze dell'ordine ed ex amministratori comunali di Filandari. Nel novembre scorso Soriano era stato arrestato, insieme ad altre nove persone, nell'ambito dell'operazione ''Ragno'' coordinata dalla Dda di Catanzaro e condotta dai carabinieri contro la stessa cosca. Le accuse sono di associazione mafiosa, estorsione, danneggiamento, incendio, detenzione e porto abusivo di armi e di esplosivi, aggravati dalle modalita' mafiose. Nel provvedimento si contesta anche il reato di minacce contro alcuni carabinieri e giornalisti, tra cui lo stesso Lopreiato. Nelle carte dell'inchiesta, investigatori ed inquirenti hanno evidenziato come la cosca Soriano avesse assoggettato non solo Filandari, ma anche alcuni centri vicini. Nicola Lopreiato ha subito denunciato il fatto ai carabinieri. Della vicenda e' stato informato anche il prefetto di Vibo, Luisa Latella.
Come ogni anno, nel giorno in cui tra auguri e buoni propositi si smaltiscono i postumi di cenoni e veglioni, tocca fare il consuntivo delle persone che nella notte hanno rischiato grosso a causa di petardi e colpi d'arma da fuoco esplosi per festeggiare l'arrivo del nuovo anno. Il bilancio del capodanno in Calabria è di 22 feriti a causa di botti e petardi, con diverse persone colpite anche, in modo non grave, da proiettili vaganti. In provincia di Vibo Valentia i feriti sono tre, di cui il più grave è sicuramente un uomo di Soriano che ha dovuto subire l'amputazione del dito per i danni riportati nell'esplosione di un potente petardo. In provincia di Reggio Calabria almeno tre persone, tra cui una donna di 60 anni, sono state raggiunte da proiettili vaganti e hanno riportato ferite comunque non gravi. 6 feriti a causa dei botti nella provincia reggina e 8 in quella di Catanzaro. Un 25enne catanzarese ha perso un occhio, mentre due persone, sempre nel capoluogo di regione, hanno perso una mano. A Crotone, un ragazzo di 10 anni è stato ferito ad una gamba da una pallottola vagante, ma le sue condizioni non destano preoccupazione.
L'uomo arrestato ieri sera per droga a Soriano è Bruno Cusmano, 34 anni, che si era dato alla latitanza in seguito ad una retata antidroga effettuata in Piemonte. Cusmano, residente in provincia di Torino, è stato individuato nei pressi del centro abitato di Soriano dai carabinieri della Compagnia di Serra San Bruno guidati dal capitano Stefano Esposito Vangone, che lo hanno immediatamente tratto in arresto.
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